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27 maggio 2014

Rinnovabili al 100%, la Danimarca ci mostra come si fa.

Tratto da Qualenergia

Rinnovabili al 100%, la Danimarca 

mostra come si fa.


Liberarsi completamente dalle fonti fossili si può fare in tempi relativamente rapidi e con costi sostenibili. Lo dimostra un studio dell'Agenzia per l'Energia della Danimarca, paese che vuole soddisfare con le rinnovabili il 100% della domanda elettrica e per il riscaldamento entro il 2035 e tutti i consumi, trasporti compresi, al 2050.

Il 100% rinnovabili sul breve-medio termine non è una fantasia da ecologisti integralisti. Se c'è la volontà politica è uno scenario raggiungibile in tempi relativamente rapidi, con costi assolutamente sostenibili e grandi ricadute positive in termini di sicurezza energetica e occupazione, oltre che di salute, tutela dell'ambiente e lotta al cambiamento climatico. La Danimarca lo sta dimostrando: uno studio governativo pubblicato qualche giorno fa porta nuove indicazioni sulle strade che il paese può percorrere per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che si è dato, cioè liberarsi completamente dalle fonti fossili entro il 2035 per quel che riguarda l'elettricità e il riscaldamento e andare il 100% da rinnovabili, decarbonizzando completamente anche il settore trasporti, entro il 2050.
Nel report, titolo inglese Energy Scenarios for 2020, 2035 and 2050 (summary allegato in basso), si mettono a confronto 5 scenari: uno in cui le fonti fossili permangono e quattro in cui vengono eliminate, come da obiettivi nazionali. Tra le quattro strade per liberarsi completamente da gas, petrolio e carbone una, battezzata Wind, punta soprattutto su eolico e elettrificazione dei trasporti (ma le biomasse e il biogas hanno comunque un ruolo importante), una, Biomass, punta molto sulle biomasse, “Bio+” prevede un sistema basato sui combustibili attuali dove però carbone, petrolio e gas siano sostituiti da biomasse, biocarburanti e biogas, mentre in Hydrogen c'è l'idrogeno a svolgere un ruolo importante di vettore energetico per accumulare l'energia prodotta dalle rinnovabili, eolico in primis.
Ne esce che gli scenari fossil-free sono solo poco più costosi rispetto a quello in cui le fossili hanno ancora un ruolo: il più economico tra gli scenari 100% rinnovabili costerebbe solo 800 milioni di euro più dello scenario “Fossil fuels”, cioè sarebbe più caro solo del 5%.......
Quale sia la strada che sceglierà, il paese scandinavo conferma di essere un passo avanti rispetto al resto del mondo. 
La trasformazione del sistema energetico qui è già in fase avanzata: nel 2012 il vento forniva il 25% del fabbisogno elettrico, nel 2013 è arrivato al 33%. Per il 2020 si punta ad ottenere dal vento il 50% dell'elettricità e gli sforzi per adattare la rete elettrica ad una tale penetrazione di questa fonte non prevedibile stanno facendo della Danimarca un paese all'avanguardia sulle tecnologie e sulle soluzioni per la smart grid. Anche su biomasse, biogas, biometano e teleriscaldamento il Paese è all'avanguardia, mentre c'è un forte supporto anche all'elettrificazione dei trasporti.
Se la Danimarca è la prima della classe su questo fronte, va sottolineato, è perché a Copenhagen la transizione energetica è una priorità nazionale che ha messo d'accordo praticamente tutti gli schieramenti politici. L'obiettivo del 100% rinnovabiliche il paese ha adottato a marzo 2012 è stato approvato dal Parlamento danese con 171 voti su 179. A febbraio tutti i maggiori partiti, dai Socialdemocratici al governo, ai Conservatori, ai Socialisti fino all'Alleanza Rosso-Verde, hanno votato compatti per nuovi obiettivi ancora più ambiziosi: una legge che impone alla Danimarca di tagliare le emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020.
Dunque, mentre in Italia non mancano (sia nel centrodestra che nel centrosinistra) esponenti politici di primo piano che invitano a frenare sullo sviluppo delle rinnovabili e sulla lotta la global warming perché sono un costo insopportabile per l'economia, il Parlamento danese votava quasi all'unanimità per alzare del 10% l'obiettivo assegnato dall'Europa.

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