che impossibile in Danimarca.
Il paese infatti sta puntando ad azzerare entro il 2025
l'utilizzodi questa inquinante fonte per la produzione di energia.
Ad annunciarlo è stato nei giorni scorsi il Ministro
dell'energia Rasmus Petersen. Il governo di centrosinistra
del paese scandinavo aveva precedentemente fatto sapere
che si sarebbe reso indipendente dal carbone entro il 2030.
La Danimarca aveva inoltre promesso di diventare 100% rinnovabile entro il 2050.Le intenzioni sembrano esserci tutte
e Petersen avrebbe già chiesto ai funzionari del governo di
studiare il modo migliore per capire ciò che la Danimarca può
fare per eliminare gradualmente l'uso del carbone entro il
prossimo decennio. “Ovviamente, lo faremo con l'industria.
Non ho ancora deciso il modo in cui raggiungeremo l'obiettivo
ma vorrei sapere per esempio se noi siamo già in grado di
molto utile per il clima e anche un buon segnale, secondo il ministro.
Oggi, il 20% dell'approvvigionamento energetico della
Danimarca proviene dal carbone, il 40% dal petrolio e dal
vuole far sì che proprio l'eolico possa coprire il 50% del fabbisogno energetico già entro il 2020. E la Danimarca è
l'unico paese in Europa ad essere un esportatore netto di
energia. Secondo Petersen, inoltre, se è vero che oggi il
carbone è il combustibile più economico disponibile, esso
è anche quello che contribuisce maggiormente al
cambiamento climatico: “Non possiamo permetterci a lungo termine di utilizzare l'opzione più economica,” dice.
“Abbiamo già affermato che noi dobbiamo essere pronti
a lasciarlo nel 2030. Ora cercherò di vedere se si può
fare più velocemente”....... Continua qui
un taglio al carbone per
proteggere il clima
Baake: “Stiamo esaminando se possa essere ragionevole portare una parte della
capacità degli impianti a carbone fuori dal mercato e metterlo in riserva”.
(Rinnovabili.it) – Berlino starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di chiudere parte della sua capacità termoelettrica legata al carbone all’interno
della nuova politica per raggiungere gli obiettivi climatici nazionali. E’ quanto ha fatto sapere lo scorso mercoledì Rainer Baake, Segretario di Stato presso il Ministero dell’economia, riallacciandosi a quanto già in precedenza era stato sottolineato dal dicastero ambientale: allo stato attuale la Germania potrebbe non raggiungere il
taglio del 40% delle emissioni entro il 2020, mancando il bersaglio di 5-8 punti percentuale. “Il nostro compito è di colmare questa lacuna e sono convinto che ce la faremo. Siamo determinati a farlo”, ha esplicitato Baake ai giornalisti,
lo stesso giorno in cui la Danimarca aveva fatto
All’inizio di questo mese, Der Spiegel ha riferito
l’intenzione del governo a eliminare 10 GW di
produzione di termoelettrica a carbone, pari a circa due dozzine di piccole centrali, ma il Segretario di Stato ha
tenuto a ricordare: “Non sono state prese ancora decisioni … la discussione è aperta”. L’attesa è ora tutta sulla data del 3 dicembre, giorno in cui il gabinetto tedesco dovrà decidere su un nuovo programma energetico nazionale, in cui potrebbero rientrare o meno tali tagli.
l’intenzione del governo a eliminare 10 GW di
produzione di termoelettrica a carbone, pari a circa due dozzine di piccole centrali, ma il Segretario di Stato ha
tenuto a ricordare: “Non sono state prese ancora decisioni … la discussione è aperta”. L’attesa è ora tutta sulla data del 3 dicembre, giorno in cui il gabinetto tedesco dovrà decidere su un nuovo programma energetico nazionale, in cui potrebbero rientrare o meno tali tagli.
Nessun commento:
Posta un commento