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21 novembre 2014

Inchiesta su Tirreno Power, funzionario del Ministero dell’Ambiente ascoltato in Procura a Savona.

Tratto da IVG

Inchiesta su Tirreno Power, funzionario del Ministero dell’Ambiente ascoltato in Procura.

 Si allunga la lista delle persone “informate sui fatti” ascoltate in Procura nell’ambito dell’inchiesta Tirreno Power. Questa mattina nell’ufficio del Procuratore Francantonio Granero è stato sentito un funzionario del Ministero dell’Ambiente, il dottor Giuseppe Lo Presti, che è a capo della divisione per il “Rischio rilevante e autorizzazione integrata ambientale” (uno degli uffici della direzione generale per le valutazioni ambientali).
L’audizione del dirigente, arrivato questa mattina da Roma, è durata qualche ora ed è terminata pochi minuti prima delle 14. Il dottor Lo Presti conosce molto bene la vicenda di Tirreno Power visto che rappresenta il Ministero dell’Ambiente nella conferenza dei servizi per la richiesta di rinnovo anticipato dell’Aia per la centrale di Vado Ligure. E’ facile qundi immaginare che i magistrati possano aver chiesto delle informazioni relative alla pratica di Tirreno Power, ma è probabile che dalla Procura siano arrivate anche domande più “astratte” e generali sul funzionamento delle procedure di rilascio dell’Aia e sulle Migliori Tecniche Disponibili (MTD).
Basta leggere infatti le competenze previste dall’incarico del funzionario (tra le quali figurano “Definizione e aggiornamento delle linee guida per l’individuazione e l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili in materia di autorizzazione integrata ambientale”; “Coordinamento dei processi di autorizzazione integrata ambientale (AIA) anche in collaborazione con le altre Direzioni generali”; “Coordinamento ed organizzazione delle attività a supporto della Commissione IPPC”; “Gestione amministrativa dei procedimenti di rilascio delle AIA di competenza nazionale, anche avvalendosi dell’ISPRA”) per intuire che molti di questi aspetti possano interessare i pm che indagano sulla centrale.
Al termine dell’audizione dalla Procura non è arrivato nessun commento ufficiale, ma è chiaro che l’indagine continuerà a ritmo serrato continuando ad intrecciarsi con il destino dell’iter amministrativo attraverso il quale si sta cercando di far ripartire la centrale.
Olivia Stevanin

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