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25 maggio 2015

Ma quale Green Act? In vista tagli alle rinnovabili e (nuovi) incentivi agli inceneritori:un vero Black Act...

Tratto da Greenreport


Ma quale Green Act? In vista tagli alle rinnovabili e (nuovi) incentivi agli inceneritori
Green Italia: «Il testo in Conferenza Stato Regioni è un vero Black Act»
[25 maggio 2015]
futuro scelta green economy economia verde
Il nuovo decreto sugli incentivi alle rinnovabili non fotovoltaiche, ancora in embrione, non cessa di incassare pesanti (e giustificate) critiche. Il ministero dello Sviluppo economico rimane in attesa di un parere sul testo da parte della Conferenza Stato-Regioni, ma nella versione attuale il documento si mostra come un nuovo passo indietro nella politica ambientale ed economica dell’esecutivo.
In linea con la passata edizione del provvedimentodove non mancavano tra gli altri incentivi alla termovalorizzazione – spiazzando al contempo l’industria del riciclo e quella della (vere) fonti energetiche rinnovabili – il nuovo decreto necessiterebbe ancora una volta di pesanti correttivi per poter rientrare all’interno di criteri sostenibili.
«Gli incentivi per il settore energetico al Governo Renzi piacciono eccome – commentano caustici Francesco Ferrante e Annalisa Corrado, esponenti di Green Italia –, ma se sono a favore dei mega impianti a biomasse e inceneritori. Al contrario i progetti di impianti di energie rinnovabili vengono messi nuovamente nel mirino, con buona pace della certezza del diritto e della salvaguardia dell’investimento. Il combinato disposto dello Sblocca Italia che ha rilanciato le trivellazioni di petrolio e gas, e il nuovo decreto sugli incentivi alle rinnovabili non fotovoltaiche che si appresta ad approdare in Conferenza Stato Regioni è un vero Black act, che svuota di significato quello verde fin qui solo annunciato».
Il chiaro riferimento è al Green Act del governo, annunciato dal premier Renzi per marzo, e mai presentato. .......Al di là della forma, a preoccupare rimane la sostanza, che il decreto per le rinnovabili non fotovoltaiche non contribuisce certo a rendere più verde.
Così com’è, il testo prevede infatti tagli fino al 40% agli incentivi per l’eolico destinati ai piccoli impianti e del 24% per il mini idroelettrico: «Le energie rinnovabili diffuse vengono penalizzate, se non addirittura annientate – precisano Ferrante e Corrado –, come nel caso dell’eolico offshore». Trivelle sì, dunque, ma pale eoliche no. Senza dimenticare gli incentivi alla termovalorizzazione........
«E’ sconcertante – concludono Ferrante e Corrado – che si continui a concedere ricchi sussidi impianti che non sono alimentati da fonti rinnovabili, come gli inceneritori e i mega impianti a biomasse – addirittura per le biomasse bruciate nei vecchi zuccherifici sono previsti 135 MW di nuovi impianti con tariffe garantite per 20 anni – mentre l’autoproduzione da energie pulite per imprese e cittadini viene ostacolata». Dietro la patina degli annunci, non cambia dunque lo schizofrenico contesto generale. Prima ancora che gli incentivi per lo sviluppo della green economy, sarebbe utile depennare i sussidi che remano contro, e che certo non son pochi.

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