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02 febbraio 2017

Deutsche Bank: non finanzierà più il carbone: «In linea con impegniprevisti dall’accordo di Parigi».Bnp Paribas blocca le centrali acarbone

Tratto da greenreport

Deutsche Bank: non finanzierà più il carbone: «In linea con impegni previsti dall’accordo di Parigi»

La multinazionale tedesca segue l’esempio del Parlamento irlandese
[2 febbraio 2017]
Greenpeace activists climb Berlin Victory Column and demand action on the persistent air pollution in the city. The environmental activists fit the statue with a protective face mask. The banner reads: "Breathless through the city".
Many cities suffer from a massive problem with nitrogen oxide. Nitrogen oxides are mainly caused by diesel motors.
Greenpeace Aktivisten protestieren auf der Berliner Siegessaeule fuer saubere Luft. Aus Protest gegen anhaltend schlechte Stadtluft mit zu hohen Stickoxid Werten setzen die Umweltschuetzer der Siegessaeule eine Atemschutzmaske auf. Das Banner lautet:" Atemlos durch die Stadt."
L’offensiva pro-carbone e fossili di Donald Trump non sembra far breccia nemmeno tra le multinazionali: la Deutsche Bank, prima banca privata tedesca e primo finanziatore dell’industria del  carbone, comprese le centrali elettriche, ha annunciato con un comunicato che «La banca ha rivisto il suo approccio al finanziamento al carbone e ha modificato i propri orientamenti in materia di centrali e miniere di carbone. Deutsche Bank e le sue controllate non concederanno  nuovi finanziamenti per miniere di carbone termico greenfield e per la  costruzione di nuove centrali elettriche a carbone. Inoltre, la banca ridurrà  gradualmente l’esposizione esistente nel settore minerario del carbone termico».
La Deutsche Bank spiega che «Con la firma della Paris Pledge for Action al fianco di oltre 400 organizzazioni pubbliche e private, la banca ha accolto con favore l’accordo universale sul clima realizzato  al 2015 Climate Summit 2015 a Parigi. Questo sottolinea l’impegno della banca a proteggere il clima e a  contribuire agli obiettivi generali stabiliti dall’accordo di Parigi, per limitare il riscaldamento globale a 2 gradi al di sopra dei livelli pre-industriali».
Il 26 gennaio, il  Dáil Éireann, la Camera bassa dell’Oireachtas (il Parlamento irlandese), aveva votato a grande maggioranza – con l’eccezione dei nazionalisti del Fine Gael – il Fossil Fuel Divestment Bill,  una legge che prevede il disinvestimento dai combustibili fossili, a cominciare dal fondo sovrano dell’Eire, che vale  oltre  8 miliardi di euro, investito in carbone, petrolio e gas. Ora la legge dovrà essere esaminata dalle commissioni del Parlamento irlandese.
Continua a leggere qui 

Tratto da Italia oggi

Bnp Paribas blocca le centrali a carbone


Lo stato francese ha emesso, con successo, le sue prime obbligazioni verdi per finanziare progetti per il risparmio energetico, e ora le banche francesi continuano a prendere impegni per lottare contro il riscaldamento climatico. Dopo Natixis, il Crédit agricole e la Société générale, anche Bnp Paribas ha deciso di non finanziare più nuove centrali a carbone nel mondo e dal 2015 ha raddoppiato gli investimenti nelle energie rinnovabili (15 miliardi di euro nel 2020).

La banca seleziona le società alle quali accordare crediti sulla base di alcuni requisiti, primo fra tutti la presenza di una strategia di diversificazione o la riduzione della produzione delle centrali a carbone in linea con le ambizioni del proprio paese. In un anno sono state 40 le società cui l'istituto francese ha negato i finanziamenti (in Polonia e nei paesi asiatici) perché non soddisfacevano questi requisiti. ....

02 ottobre 2015

CARBONE E CLIMA : IN FRANCIA IL 10 OTTOBRE GIORNATA DEL CAMBIAMENTO DI BANCA , per le alternative alle BANCHE CLIMATICIDE

Leggi su Greenreport

Carbone e clima: Crédit Agricole non finanzierà più la costruzione della centrale croata Plomin C

Il 10 ottobre giornata del cambiamento di banca, per le alternative alle banche climaticide
[1 ottobre 2015]
Centrale a Carbone Croazia
La mobilitazione degli ambientalisti francesi e croati perché Crédit Agricole uscisse dal progetto della centrale a carbone Plomin C in Croazia ha avuto successo: la banca pubblica francese ha pubblicato dei nuovi criteri per il finanziamento alle centrali a carbone che rendono nullo il mandato che il consiglio della stessa banca aveva dato  meno di un mese fa.
Gli Amici della Terra di Francia e Croazia, Bankwatch e BankTrack sono molto soddisfatti per questa vittoria ma assicurano che continueranno a vigilare su questa politica filo-cabonifera e invitano la società civile a «accrescere la mobilitazione per la fine dei sostegni delle banche al carbone», mentre invitano i clienti delle grandi banche come BNP Paribas «a cambiare banca il 10 ottobre, per dimostrare il loro rifiuto a finanziare indirettamente i cambiamenti climatici.
Les Amis de la Terre France sottolineano che «Crédit Agricole ha pubblicato una nuova politica sulle centrali a carbone che adesso rende certo che la banca non potrà finanziare il progetto di  Plomin C in Croazia. Questa politica arriva meno di un mese dopo la pubblicazione da parte degli Amici della Terra Francia e Croazia, BankTrack e Bankwatch di uno studio che dimostrava l’incompatibilità del progetto con gli stessi standard RSE della banca».
Crédit Agricole rispose immediatamente, il 10 settembre, allo studio degli ambientalisti difendendo strenuamente il suo ruolo nel progetto carbonifero croato, ma dopo 20 giorni ha adottato dei criteri che sconfessano le politiche precedenti. Secondo Lucie Pinson, responsabile della campagna Finance privée/Coface degli Amis de la Terre, «E’ una vittoria in più della società civile contro il sostegno delle banche al carbone e ci complimentiamo per questo passo supplementare da parte della sola banca francese ad aver già smesso con i suoi aiuti alle miniere di carbone»..
Intanto le associazioni ambientaliste un impegno lo hanno preso: «Accentuare la mobilitazione contro gli allievi peggiori, BNP Paribas in Francia, Deutsche Bank in Germania o Morgan Stanley negli Stati Uniti.
Perché è tempo di girare la pagina del carbone e di rifiutare che le banche utilizzino il denaro dei loro clienti per finanziare il cambiamento climatico». Per questo Les Amis de la Terre  chiedono ai client delle grandi banche di aderire il 10 ottobre alla giornata del cambiamento di banca, «Per far valorizzare le alternative alle banche climaticide  ed inviare un segnale: le alternative sono già in cammino e, se i grandi istituti bancari si rifiutano di cambiare, i loro clienti andranno ad affidare i loro soldi a delle banche zero fossil,zero fossili, come la Nef in Francia».