COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

08 agosto 2010

1)"No al carbone", le vuvuzelas contro Grandi e Patty Pravo 2)Ora anche gli incendi in Russia. Povero Mondo!

Pubblicato da no al carbone brindisi
I video della manifestazione sul canale youtube di Pugliantagonista.
"No al carbone", le vuvuzelas contro Grandi e Patty Pravo
(Fonte: http://bari.repubblica.it/) di SONIA GIOIA
Accoglienza assordante, come promesso. Il popolo dei manifestanti sotto le insegne del“No al carbone”, almeno duecento, non ha mancato l’appuntamento con il concerto organizzato alla centrale Federico II di Cerano, armato di vuvuzelas, ma anche fischietti e tamburelli.

I fan di Irene Grandi e Patty Pravo, le due artiste che hanno declinato l’invito degli ambientalisti a non cantare per Enel, sono stati ricevuti dal presidio armato delle infernali trombette, già schierato intorno alle diciannove di ieri all’ingresso della centrale. Le vuvuzelas hanno continuato a suonare fino all’arrivo dell’ultimo fan. Per quelli che sono arrivati sprovvisti, ma intenzionati a ingrossare le fila dei manifestanti, nessun problema: erano in vendita su un banchetto appositamente allestito, disponibili al prezzo minimo di sette euro l’una, di contributo volontario, naturalmente.
I No al carbone hanno preso letteralmente d’assalto le auto che si approssimavano alla centrale, cariche soprattutto di famigliole e irriducibili aficionados delle due star della canzone italiana, nel tentativo di dissuadere il pubblico e dirottarlo nelle fila della protesta. Quasi tutti hanno reagito all’assalto rispondendo con un sorriso paziente malgrado il frastuono, leggendo i volantini e fermandosi a parlare con i manifestanti. Qualcun altro ha tirato dritto infastidito, premendo sull’acceleratore e aprendosi un varco nella folla, anche grazie alle forze dell’ordine, oltre l’ingresso. A questi ultimi è toccato defilarsi in mezzo a un coro di “vergogna, vergogna”, al quale si è unito anche qualche senatore della Repubblica, come Giuseppe Caforio di Italia dei Valori, in prima fila contro quella che è stata ribattezzata la “centrale della morte”.


Manifestazione numerosa, rumorosissima, ma anche pacifica, a dispetto del sarcasmo sferzante di slogan e striscioni.Gli ambientalisti, a dirla tutta, sembrano aver risparmiato la signora Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, alla quale è toccato aprire le danze della tappa brindisina del tour “Correnti musicali”. Non si capisce se per riguardo alla lunga carriera o altro. Quella colpita al cuore dall’ironia dei No al carbone, non è stata lei. Ad avere la peggio è stata l’artista senese, ribattezzata dai manifestanti“Irenel”, con appendice di messaggi del tipo “Bruci la città”, facendo eco a uno dei refrain che hanno reso famosa la Grandi. Ma anche, in schietto dialetto brindisino: “Campagna avvelenata, no vi putimu tirare mancu li pumbitori”. Il riferimento è all’ordinanza del sindaco, che vieta la coltivazione nei campi intorno a Cerano, causa inquinamento. Di Simone Cristicchi, l’unico ad opporre il gran rifiuto di suonare per Enel, accogliendo l’invito degli ambientalisti, è rimasto solo il nome, scritto sulle magliette e le brochure in mano al service del concerto.
Di tutto questo, nessuna eco sotto il palco della centrale, dove le artiste sono state accolte da un pubblico di almeno 1.200 partecipanti. Folla delle grandi occasioni dunque, fuori ma soprattutto dentro.

Leggi anche

Centrale di Cerano, gli operai–pila e la musica bugiarda

di Paola Attanasio di cui riportiamo un piccolo stralcio
......Probabilmente la vera faccia della Federico II non sono in tanti a conoscerla. Per alcuni, paradossalmente, la fabbrica di Cerano rappresenta la possibilità di una vita normale e decorosa, di avere famiglia, di crescere e mandare a scuola i propri figli, di fare qualche pazzia ogni tanto, di fare shopping, potendo permettersi anche un capo griffato per le occasioni speciali. Ma è possibile che un essere umano, per potersi permettere tutto questo, debba ogni giorno barattare la propria vita con la morte?
Cerano non perdona! Ti dà vita nello stesso momento in cui te la toglie!
Immagino gli operai come pile energetiche poste nel ventre del mostro, che impastati di carbone lo tengono in vita dandogli energia e vigore, fino a quando, ormai scarichi, vengono sostituiti con altri operai-pila nuovi.
Cerano opportunista e assassina.
Per me, quindi, e per chi insieme a me stasera è giunto qui vuvuzelante e pieno di sdegno,
Cerano è un orribile mostro, che offre ai suoi lavoratori solo l’utopia di una vita decente e condanna anche chi nella centrale non lavora, ma ha la sfortuna di vivere nelle vicinanze, avvelenando i frutti della terra e l’aria che respiriamo.Leggi l'articolo integralale tratto da Trentino web
____________________________

Tratto da Agoravox

Ora anche gli incendi in Russia. Povero Mondo!

L’esclamazione è riferita alla situazione ambientale, ma si potrebbe estendere a molti altri settori.
Cominciamo con il commentare una bella foto dell’Esa realizzata con una fotocamera Meris installata a bordo del satellite ambientale Envisat.
La foto, scattata il 29 luglio 2010, mette bene in evidenza le colonne di fumo che si levano da una zona ad est della città di Mosca (situata in basso a sinistra nell’immagine). Gli incendi si sono sviluppati principalmente nelle foreste e nei campi di torba a causa delle temperature record di oltre 35°C. Gli effetti in quelle zone sono devastanti, ma dal momento che le colonne di fumo si levano nella troposfera per diversi chilometri, continuando questa situazione, si può immaginare che l’inquinamento generale del pianeta avrà un ulteriore incremento.
Da sottolineare comunque la contemporaneità di eventi di macro inquinamento ambientale: gli incendi in Russia, l’eccezionale eruzione vulcanica in Islanda e lo sversamento di petrolio grezzo nel golfo del Messico.
Stiamo passando da eventi “a miccia lunga" a eventi “a miccia corta"?
Stiamo realizzando rapidamente “la globalizzazione" del disastro ambientale?

Nessun commento: