Tratto daTekneco.it
Referendum sul nucleare: ha vinto la democrazia energetica
“Gli italiani hanno dimostrato di essere più lungimiranti dei nostri governanti sulla politica energetica”. Così Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources, realtà di spicco nel settore delle rinnovabili, commenta i risultati del referendum. “Siamo convinti che il no al nucleare non dipenda soltanto dall’onda emotiva seguita al disastro in Giappone, che pure ha manifestato con tutta la sua tragicità i rischi sproporzionati che questa tecnologia, al momento, comporta – sottolinea Cappanera – ma anche da una consapevolezza più ampia: i cittadini vedono nella quotidianità che le energie pulite ottenute da fonti rinnovabili stanno generando posti di lavoro, stanno migliorando la qualità dell’aria e in generale della loro vita; vedono che grazie al loro impiego non sono più spettatori passivi di strategie ‘geopolitiche’ ma diventano produttori/consumatori di energia.
È questa la grande rivoluzione delle rinnovabili.
È questa la democrazia energetica.
Certo, fotovoltaico, eolico e geotermico non possono soddisfare da soli i bisogni energetici del nostro Paese, ma la risposta non poteva essere, e non sarà, il nucleare. Almeno fino a quando la tecnologia per la fusione nucleare (sicura e pulita) non sarà una realtà.
L’alta affluenza, che segna il raggiungimento del quorum dopo molti anni – conclude Cappanera – dimostra quanto questo tema, accanto agli altri oggetto della consultazione, sia sentito dalla popolazione.
«Addio Nucleare». Berlusconi ora vira sulle energie rinnovabili
Tratto da Finanza a tutto net
Il Referendum si è concluso con il raggiungimento del Quorum e la vittoria dei Sì , e già il Premier Silvio Berlusconi pensa al dopo nucleare, come si evince dalle sue parole in una conferenza a Villa Madama in compagnia del premier Israeliano, Benjamin Netanyahu:
Credo che lo sviluppo delle energie rinnovabili sia assolutamente importante anche per quanto riguarda l’Italia che, probabilmente, a seguito di una decisione che il popolo italiano sta prendendo in queste ore, dovrà dire addio all’opzione delle centrali nucleari. Quindi, ora dovremo fortemente impegnarci sul settore delle energie rinnovabili
Il blocco dello sviluppo verso il nucleare rende quindi di primaria importanza la ricerca, lo sfruttamento ed il miglioramento delle tecnologie rinnovabili.
A confermare la futura linea del Premier, il Ministra dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo:
La nuova linea dell’esecutivo fa esultare il mondo delle imprese che investono nelle rinnovabili. «Apprezziamo le parole di Berlusconi e della Prestigiacomo – commenta Gianni Chianetta, presidente di Assosolare, l’associazione nazionale dell’industria fotovoltaica – anche se tardive rispetto ai provvedimenti presi nei mesi precedenti che sono andati in direzione comletamente opposta. Adesso serve subito un tavolo permamente tra il governo e le associazioni industriali di settore, per attuare un monitoraggio di quelle che saranno le azioni da fare.L’energia pulita è un settore in grandissima espansione ed oggi occorre guardarla con un orizzonte che vada ben oltre il 2020, data che fissa gli impegni internazionali del nostro paese in materia di rinnovabili … Su questo tema esiste una vasta adesione bipartisan. Dobbiamo guardare lontano, rafforzando la strategia intrapresa dal Governo (nota di UPLS:????????) che vede nelle rinnovabili non solo un essenziale contributo ai bisogni energetici ma anche una fondamentale filiera di sviluppo imprenditoriale e occupazionale, affinchè l’Italia possa avere un ruolo da protagonista nell’economia del domani.
E va modificato il nuovo conto energia che ‘soffocà i grandi impianti di rinnovabili». «Adesso ci auguriamo -continua- che questo cambio di rotta sia vero e quindi ci attendiamo dei provvedimenti e dei fatti veri, come ha fatto la Germania che punta a raggiungere l’80% di rinnovabili entro il 2050, attuando degli step ben precisi. Serve quindi una politica energetica improntata sulle rinnovabili con obiettivi a breve, medio e lungo termine».
Tratto da Il Democratico
Fusione fredda/ Nasa: Dennis Bushnell ammette che l’E-Cat funziona
Dennis Bushnell scienziato capo della Nasa, ammette che l’invenzione di Andrea Rossi effettivamente funziona, ma corregge il termine fino ad ora utilizzato per designare il processo di funzionamento, non sarebbe fusione fredda, ma una reazione nucleare a bassa energia (LERN), le cui basi teoriche furono gettate più di 20 anni fa da due scienziati americani Widom e Larson.
La reazione probabilmente, è una reazione di decadimento beta a bassa energia – sostiene lo scienziato. .....
Le reazioni a bassa energia o LERN sono molto promettenti come energie alternative, infatti sono in cima alla lista di tecnologie emergenti assieme a pannelli solari super-efficienti, sorgenti geo-termiche, turbine eoliche ad alta quota e supercondensatori.
”La più interessante fra tutte è proprio questa” – dichiara – durante una intervista tenutasi qualche giorno fa via “Ev World PodCast”. Bushnell dichiara che la tecnologia LERN potrebbe risolvere potenzialmente tutti i problemi attuali legati alla produzione e distribuzione di energia, di smaltimento e di inquinamento.”Probabilmente se venisse utilizzato su scala mondiale, non ci sarebbero bisogno di altre fonti alternative, perché la nostra società potrebbe benissimo alimentarsi solamente tramite questo tipo di reattori”.
Una dichiarazione di questo tipo fatta da una persona dotata di tale credibilità è una ventata di aria nuova in un settore che ogni giorno deve sopperire al fabbisogno di una società tecnologica in continua crescita..
Leggi l'articolo integrale
E Come al solito ....il treno passa e l' Italia lo vede passare
Tratto da Nuova Società.it
Fusione fredda: il 1° ottobre il primo reattore in Grecia
Il 1° ottobre prossimo verrà attivato il primo reattore a fusione fredda. Non in Italia però: sarà la Grecia a utilizzare per prima lo sfruttamento dell’invenzione che, pur fatta a Bologna, non ha trovato in Italia i finanziatori. Una società greca, la Defkalion green Tecnology, impresa di cui Christos Stremmenos, scienziato ed ex ambasciatore, è vicepresidente, dopo aver acquistato i diritti di sfruttare l’invenzione, metterà in funzione il primo reattore da 1 MW in collaborazione con gli Stati Uniti e la Cina a Xanthi, un paese nel nord della Grecia, con un investimento di 200 milioni di euro, per la creazione dell’unità industriale dove si produrranno apparecchiature per la produzione di energia termica ed elettrica a basso costo.Leggi su Trucioli Savonesi
Sabato, in Piazza Sisto, la manifestazione contro l’ampliamento della centrale a carbone di Vado, non ha visto la partecipazione di “piccole frange”, così come ultimamente le ha definite la dirigenza Tirreno Power. Non sembrava uno sparuto e anacronistico gruppo di persone quello che affollava la piazza, che assiepava i banchi delle associazioni che numerosissime hanno aderito insieme anche a realtà politiche presenti sul territorio.
Le adesioni all’iniziativa così come il sostegno alla battaglia contro l’ampliamento della centrale sono diventate sempre più sostenute e le rappresentanze dei diversi gruppi sostenitori non hanno voluto mancare a questo importante appuntamento..........
Io sabato e domenica non sono andata al mare.
Ero con la mia famiglia e le mie figlie in Piazza a Savona e con la mia famiglia e le mie figlie andremo compatti a votare domenica, fieri di fare la cosa giusta, votando i nostri quattro SI', perché crediamo nella libertà di scelta di un popolo, crediamo nella libertà di un bene pubblico come l’acqua e crediamo che davanti alla Legge si debba veramente essere tutti uguali, anche un Presidente del Consiglio che, ignorando la forza e la legittimità democratica di una consultazione elettorale come il referendum, per la quale anche il presidente della Repubblica e il Papa hanno manifestato la loro volontà di espressione, ritorna anacronisticamente, come il suo amico Craxi, ad invitare la gente ad andare al mare.
Eravamo in Piazza Sisto e domenica nei seggi a votare, certi di fare la cosa giusta !!!
ANTONIA BRIUGLIA
Leggi l'articolo integraleLeggi anche su Savona News:
Alle parole seguano i fatti. Il MODA al sindaco di Savona: chiudere i gruppi a carbone e metanizzare
Siamo al centro del mondo
di Alessandro Marescotti
Nasce dall'Italia una grande speranza e noi faremo la nostra parte. Per l'acqua e contro il nucleare militare e civile.
....Con noi c'era anche Philip Rushton, un docente universitario collegato ai movimenti antinucleari degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell'Australia. Rushton ci ha spiegato che in questo momento il mondo intero sta guardando l'Italia con ammirazione.
Negli Stati Uniti ad esempio i cittadini non possono organizzare un referendum per bloccare le centrali nucleari. Lì in tanti ci invidiano l'istituto referendario.
Con la vittoria referendaria l'Italia ha lanciato un potente segnale internazionale. Molti hanno guardato i referendum in una miope visione locale.
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