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12 settembre 2011

CONFERENZA STAMPA OGGI 13 SETTEMBRE alle ore 12 IN SALA ROSSA:COMITATI ASSOCIAZIONI E PARTITI INSIEME PER UN FUTURO SOSTENIBILE.2)NEWS AMBIENTALI









COMITATI ASSOCIAZIONI E PARTITI INSIEME PER UN FUTURO SOSTENIBILE.

CONFERENZA STAMPA di comitati e associazioni e partiti contro il potenziamento della centrale di Vado-Quiliano

Martedì 13 settembre ore 12 in Sala Rossa presentate novità nell’azione di opposizione


Martedì 13 settembre 2011 alle ore 12 presso la Sala Rossa del Comune di Savona in piazza Sisto IV, comitati, associazioni e partiti che si battono contro il potenziamento a carbone della centrale termoelettrica di Vado Quiliano terranno insieme una conferenza stampa per sottolineare la ferma intenzione di proseguire con forza e con ogni mezzo legalmente consentito la loro azione a tutela del territorio e dei cittadini.

In particolare sarà presentato, e quindi consegnato agli organi di informazione, un comunicato con importanti novità nell’azione di opposizione al citato potenziamento a partire da significativi sviluppi approfonditi da uno studio legale relativamente alle ultime delibere approvative.

All’incontro sono invitati giornalisti e operatori di tutti i media e organi di stampa.

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NEWS AMBIENTALI

Tratto da blog del Comitato per Taranto

Il lupo perde il pelo... ma non il fumo!

Di nuovo «nuvole rosse» dall’acciaieria dell’Ilva

TARANTO - È di nuovo allarme slopping, le nuvole rosse dell’acciaieria Ilva finite nel mirino dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico). È stato ancora il tam-tam fotografico delle «ecosentinelle» sui social network, ieri, ad «avvisare» la cittadinanza che, intorno alle 13, si era nuovamente verificato un consistente fenomeno di emissione di fumi rossi.

Lo scorso luglio i militari dell’Arma, in una relazione alla magistratura, chiesero il sequestro degli impianti siderurgici annoverando proprio quel tipo di emissioni tra le anomalie che genererebbero il reato di emissioni non autorizzate in atmosfera. Lo slopping, secondo il direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato, non comporta emissioni inquinanti particolarmente pericolose, ma contenendo minerale ferroso può incidere su alcune affezioni come l’asma.

Sempre ieri è tornato a far sentire la sua voce il comitato «Donne per Taranto». In una nota ha polemizzato sulla campagna di comunicazione avviata dall’Ilva. «È centrata sul tema dell'impegno. In particolare, quello verso l'ecocompatibilità che l'azienda avrebbe dimostrato di aver attuato nell'ultimo anno (ma che, al di là dei dati e dei numeri che sciorinano alla città, è molto ben distante dal parametro per noi fondamentale e imprescindibile che è la salute)». Il comitato parla di «un'autocelebrazione nei confronti di una gente che si vede ammalare e morire; di un territorio gravato nella sua economia e identità da ben tre ordinanze di divieto che riflettono la realtà e spengono la speranza: accesso alle aree a verde nel quartiere Tamburi, che non ci risulta affatto nè ritirata nè applicata, ma piuttosto "pasticciata"; divieto di pascolo nei 20 km intorno all'area industriale e mitilicultura nel primo seno del Mar Piccolo, con danni incalcolabili agli allevatori e ai mitilicoltori oltre che alla nostra economia locale e alla nostra storia».
Secondo «Donne per Taranto» l’iniziativa dell’Ilva è «lo schiaffo su una ferita aperta. Ci appare una grottesca estremizzazione della parodia di interventi a favore della comunità tarantina che l'industria pesante sta a gran voce pubblicizzando e alla quale i nostri amministratori, insieme anche a qualche esponente della cultura, stanno ingenuamente (?) ed entusiasticamente abboccando. Ci preme sottolineare, ancora una volta, qualcosa che risulterebbe ovvio a qualunque bambino: così come non ci può essere lavoro senza vita e salute, non ci può essere sport, musica, area verde..., nè una viabilità più efficiente, nè altri miraggi di una qualità della vita migliore, in assenza di questo presupposto irrinunciabile: le condizioni ambientali inalienabili e fondamentali alla tutela della salute e alla salvaguardia del territorio. Tali condizioni, evidentemente, non ci sono. E non ci saranno - aggiunge il comitato - al di là dei proclami, fino a quando la realtà, anche economica, di Taranto rimarrà soffocata dall'industria che la attanaglia e le fa perdere "vita". Va rivendicato un impegno da parte dei nostri amministratori ancora troppo assenti: l'assolvimento dei compiti a tutela della salute dei cittadini. Obblighi sanciti dalla legge, ma riteniamo, ancor prima "morali"». (GdM)


LEGGI ANCHE su Peacelink
Comunicato stampa

Taranto e la diossina nelle cozze

Tutto quello che abbiamo presentato nella conferenza stampa di gennaio è stato confermato dalla Asl e ora la magistratura indaga anche sulle cozze e su chi le ha inquinate. Confido nella Magistratura affinché a Taranto venga applicato ancora una volta il principio che "chi inquina paga"
12 settembre 2011 - Alessandro Marescotti


Tratto da Brescia oggi

Veleni? Industrie sotto la lente

AMBIENTE. L'Arpa sta attuando da gennaio le verifiche «Aia» sugli scarichi imposte dall'Unione europea alla Regione Sotto controllo entro fine anno le emissioni di ben 208 aziende Finora circa una su tre è risultata non completamente a norma

Una per una, le aziende inquinanti che costellano il territorio provinciale stanno per finire sotto la lente dei tecnici dell'Arpa; l'Agenzia regionale per la protezione ambientale. Entro la fine dell'anno verranno infatti controllate 208 «Aia», le Autorizzazioni integrate ambientali che consentono l'attività restando al di sotto dei limiti di legge e che vengono rilasciate ogni 5 anni alle imprese.
Finora, lo ricordiamo, una verifica simile non era mai avvenuta in Lombardia: l'ha imposta l'Unione europea alla Regione minacciando in alternativa salatissime multe. Come sta andando? Il lavoro procede «in modo preciso e puntuale» spiega il direttore dell'Arpa di Brescia Giulio Sesana (confermato alla guida dell'ente fino a giugno 2014). «È iniziato a gennaio e prima di Ferragosto abbiamo controllato cento realtà». Purtroppo l'Arpa non rivela quali industrie (o almeno in quali Comuni) sono state trovate in regola o, al contrario, commettono reati pericolosi per l'ambiente e la salute pubblica. Una stima approssimativa? Circa una su tre non era completamente a norma.
«Sono state trovate diverse situazioni di criticità - si limita a commentare Sesana -, e a fronte di reati noi segnaliamo la situazione alla procura della Repubblica». Già, perchè purtroppo dal febbraio scorso i tecnici di Arpa Lombardia non sono più ufficiali di polizia giudiziaria, quindi non possono effettuare sequestri di aziende o adottare qualsiasi altro provvedimento penale.
Poi il direttore Sesana insiste sulla sua strategia: «Non dobbiamo lavorare sulle emergenze ma evitare che accadano, lavorando sulle norme e il loro rispetto».
Ma al di là dei proclami, il ruolo dell'Arpa dovrà essere quello di controllare che le emissioni siano davvero in regola…«Non c'è dubbio, ma credo che in futuro i furbi verranno tagliati fuori dal mercato stesso; che ormai richiede una maggiore sensibilità ambientale».
Leggi tutto su Brescia oggi

Pietro Gorlani
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Leggi anche su Repubblica Genova.it

L'Arpal sotto inchiesta Bonifiche e controlli, altri indagati

di GIUSEPPE FILETTO e MARCO PREVE


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Guarda su tg1 on line

Nucleare Addio! I giapponesi vogliono il solare

Manifestazioni in tutto il Paese contro il nucleare. Nella capitale catena umana davanti al ministero del Commercio che guida la politica energetica. Ieri le celebrazioni a sei mesi dal sisma e dallo tsunami che ha provocato 20mila morti

  • Fukushima, sale la protesta
  • Sei mesi dopo lo tsunami e il disastro alla centrale di Fukushima, in Giappone monta la protesta contro l'energia atomica.
    Il corrispondente Paolo Longo, dal Tg1 delle 20

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