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10 ottobre 2011

1)Carbone, si spacca il sindacato: Vito Brunetti si dimette da CGIL2)Commissione UE: ‘L’Italia avrà difficoltà a raggiungere gli obiettivi di Kyoto’

Tratto da Savona News

Carbone, si spacca il sindacato:

Vito Brunetti si dimette da CGIL

Con una lettera altamente significativa Vito Brunetti ha Rassegnato le proprie dimissioni dalla CGIL: statuto in contrasto con la Costituzione sulla tutela della salute pubblica



"Alla Segreteria Provinciale Della C.G.I.L. di Savona
Alle Segreterie Provinciali e Regionali dello S.P.I.- C.G.I.L.
Al Direttivo provinciale dello S.P.I. -C.G.I.L.
Alla Sede S.P.I. - C.G.I.L. Di via Acqui 4R Savona

Oggetto : Revoca della delega sindacale e carbone.

Con la presente comunico, con tristezza e rammarico, la revoca della mia iscrizione al Sindacato, in quanto non mi sento

tutelato nella difesa della salute mia, della mia famiglia, della mia comunità.

Quanto sopra in coerenza con le posizioni, da me assunte, contro il raddoppio di potenza della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure. 
In particolare viene ripercorso dal Sindacato l'errore passato dell'ACNA di Cengio, dove la monetizzazione della salute portò alle conseguenze nefaste che ancora paghiamo.

Ricordo che l'art.32 della Costituzione recita :
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività...."

E' evidente che le posizioni attuali di C.G.I.L confliggono con l'affermazione dell'art.2 del Suo Statuto : "La CGIL basa i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica e ne propugna la piena attuazione ....".


Oggi sul territorio è presente una grave spaccatura che separa da un lato parte delle amministrazioni a livello nazionale e regionale e dall'altro gran parte del territorio che segnala la propria sofferenza (almeno 18 comuni, peraltro di diversi colori politici, Ordine dei Medici, IST regionale, Pneumologia dell'Ospedale S.Paolo , enti, ACLI,ARCI, associazioni per la salute,partiti politici.



Una classe politica balbettante e succube si è rimangiata posizioni espresse in campagna elettorale e non è neppure in grado di imporre un controllo serio e pubblico delle emissioni a camino, accontentandosi dei monitoraggi aziendali, nell'assenza di un Piano energetico nazionale e in violazione al Libro Bianco dell'Unione Europea, da cui continueranno a fioccare multe. Su ambiente e carbone rimando all'intervista del metereologo Mercalli (il Letimbro numero 4 di aprile 2011).


Sempre il giornale della Curia di agosto 2011 raccomanda nell'articolo prudenza politica e di fatto prende le distanze dalla scelta del carbone, citando lo stesso Papa Benedetto XVI° e auspicando l'applicazione di energie a minore costo sociale e ambientale.


I dati dell'IST sono drammatici e sottolineano come la provincia di Savona abbia la mortalità più elevata per tumori maligni rispetto a tutto il resto della Liguria e doppia rispetto alla media nazionale: a Noli è cinque volte la media, per cancro ai polmoni nelle donne.


Senza considerare le malattie ischemiche (un solo dato +44% nelle femmine a Vado), malattie polmonari, cardiovascolari, asma e bronchiti croniche. 

Infine risibile è il discorso della difesa dell'occupazione perché oggi,oltre alla metanizzazione degli impianti in centri abitati, vi è la tecnologia per costruire edifici a risparmio energetico (Bolzano, Germania), centrali a biomasse, eolico, eolico di alta quota Kite gen, fotovoltaico, solare termico; con ben altro impatto sull'occupazione. 

Mi rattrista pensare a un sindacato confederale ridotto al rango di gigante istituzionale ma nano politico, appiattito sulle posizioni di un sindacato categoriale , comprensibilmente ricattato e non autonomo, legittimato solo dalla controparte.
Sempre disponibile ad un confronto sereno, invio i migliori saluti.     Vito Brunetti" .




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 Tratto da "Il Sostenibile"

Commissione UE: ‘L’Italia avrà difficoltà a raggiungere gli obiettivi di Kyoto’



Secondo un rapporto della Commissione UE sul rispetto della tabella di marcia sugli obiettivi di riduzione di CO2 previsti dal protocollo di Kyoto per gli anni 2008-2012, l’Italia avrà difficoltà a raggiungerli. Insieme a lei anche Austria e Lussemburgo.La commissaria Ue al clima, Connie Hedergaard, ha rilevato che il mancato rispetto degli obiettivi da parte di questi tre paesi non mette a rischio il target europeo, che ”sara’ probabilmente superato”.
Alla fine del 2010, l’Ue-15 e’ sulla buona strada per centrare gli obiettivi di Kyoto, segnando complessivamente un taglio delle emissioni dal 1990 del 15,5%. Tre i paesi che non sono in regola: Italia, Austria e Lussemburgo, dice il rapporto dell’Agenzia europea per l’ ambiente.Secondo l’Agenzia, questi tre paesi devono fare piu’ sforzi per assicurare il risultato dell’Ue-15, tramite un’ ulteriore riduzione delle emissioni oppure facendo maggiore uso dei meccanismi flessibili del protocollo, che ad esempio consentono di acquisire crediti con progetti nei paesi in via di sviluppo.
In ogni caso, secondo l’agenzia europea ”qualsiasi opzione questi paesi decidano di adottare, sara’ necessario un budget adeguato per assicurare il rispetto degli impegni”. I dati del rapporto sono ancora ”preliminari”, hanno spiegato i servizi Clima della Commissione Ue. Quelli definitivi arriveranno nel maggio del 2012. Solo allora Bruxelles valutera’ quali misure aggiuntive chiedere a questi tre paesi. Il non rispetto dei target nazionali prevede l’avvio di una procedura di infrazione, cioe’ di un meccanismo disciplinare che potrebbe condurre davanti alla Corte di giustizia della Ue e al rischio di multe.


Ma in Italia i nostri governanti continuano  a non preoccuparsi nè delle procedure di infrazione , nè dei meccanismi disciplinari nè delle multe.
Noi in  Italia  siamo diversi : continuiamo a promuovere ed a autorizzare   " INQUINANTI CENTRALI A CARBONE   che sono la  MASSIMA ESPRESSIONE  DELLE INDUSTRIE CLIMALTERANTI !
Ma dove troveranno i nostri governanti,
il "budget adeguato per assicurare il rispetto degli impegni”,per pagare anche... le ricadute in termini sanitari  sulle popolazioni  CONNESSE CON LA COMBUSTIONE DEL CARBONE?

 
MA NELLE TASCHE DEL CITTADINO NATURALMENTE CHE COMINCIA A CREDERE NEL CAMBIAMENTO .......MA E' COSTRETTO A SOVVENZIONARE LE ENERGIE SPORCHE COME IL CARBONE . 

IL MONDO GUARDA AVANTI MA  NOI PERSEVERIAMO NEL  NON VOLER  ABBANDONARE ,MA  anzi INCREMENTIAMO LA  PREISTORIA ENERGETICA DEL CARBONE .

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