Tratto da Governo.it
Il Consiglio dei Ministri è convocato oggi 3 dicembre 2013 alle ore 10,00 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno:
- DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali (PRESIDENZA - INTERNO - POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI - AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE - SVILUPPO ECONOMICO - COESIONE TERRITORIALE) - in corso di diramazione;
ESAME PRELIMINARE DI N. 14 DECRETI LEGISLATIVI (AFFARI EUROPEI - MINISTERI DI SETTORE) recanti attuazione delle seguenti direttive:
tra cui
- 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) – diramato 29.11.2013;
SOTTO LA CRUDA REALTA'!
______________________
Tratto da Ansa
Il Consiglio dei Ministri è convocato oggi 3 dicembre 2013 alle ore 10,00 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno:
- DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali (PRESIDENZA - INTERNO - POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI - AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE - SVILUPPO ECONOMICO - COESIONE TERRITORIALE) - in corso di diramazione;
ESAME PRELIMINARE DI N. 14 DECRETI LEGISLATIVI (AFFARI EUROPEI - MINISTERI DI SETTORE) recanti attuazione delle seguenti direttive:
tra cui
- 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) – diramato 29.11.2013;
___________________
SOPRA IL GOVERNO AL LAVORO.... SOTTO LA CRUDA REALTA'!
______________________
Tratto da Ansa
Ilva: ambientalisti, Italia non risponde a Ue
Su procedura infrazione per mancati controlli
TARANTO - ''Il
governo italiano a fine novembre non aveva ancora risposto alla
Commissione Europea, come avrebbe dovuto fare, in merito alla procedura
di infrazione aperta per i mancati controlli sullo stabilimento Ilva di
Taranto''.
Lo sottolineano in una nota Alessandro Marescotti e Antonia Battaglia per PeaceLink e Fabio Matacchiera per Fondo Antidiossina, titolari delle denunce che il 26 settembre scorso avevano portato la Commissione europea ad avviare la procedura dopo aver accertato che lo Stato non garantiva il rispetto delle prescrizioni Ue sulle emissioni industriali, con gravi conseguenze per salute e ambiente.
Su raccomandazione del commissario europeo per l'ambiente Janez Potocnik, la Commissione aveva inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora, concedendole due mesi per rispondere. Gli ambientalisti fanno presente di essere stati informati recentemente dalle istituzioni europee, ''dopo mesi di frequenti contatti, che i servizi della Commissione sono al lavoro e stanno vagliando molto attentamente l'evoluzione della procedura di infrazione e le effettive misure messe in atto a Taranto''.
__________________
Lo sottolineano in una nota Alessandro Marescotti e Antonia Battaglia per PeaceLink e Fabio Matacchiera per Fondo Antidiossina, titolari delle denunce che il 26 settembre scorso avevano portato la Commissione europea ad avviare la procedura dopo aver accertato che lo Stato non garantiva il rispetto delle prescrizioni Ue sulle emissioni industriali, con gravi conseguenze per salute e ambiente.
Su raccomandazione del commissario europeo per l'ambiente Janez Potocnik, la Commissione aveva inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora, concedendole due mesi per rispondere. Gli ambientalisti fanno presente di essere stati informati recentemente dalle istituzioni europee, ''dopo mesi di frequenti contatti, che i servizi della Commissione sono al lavoro e stanno vagliando molto attentamente l'evoluzione della procedura di infrazione e le effettive misure messe in atto a Taranto''.
__________________
Tratto da QualEnergia
Duro giudizio della Fiom sul capacity payment nella Legge di Stabilità
Per la Fiom il comma 99 che definisce il
capacity payment è una gravissima responsabilità da parte del Governo e
porta con sé il rischio di un'accelerazione della crisi del settore
industriale delle rinnovabili. L'associazione sindacale auspica che
anche la Cgil esprima un giudizio negativo a questo provvedimento e che
alla Camera si affermi una maggioranza che possa cancellarlo.
Anche la Fiom esprime un giudizio nettamente negativo
rispetto a quanto contenuto nel comma 99 del maxiemendamento al ddl
Stabilità, presentato dal Governo e approvato con voto di fiducia dal
Senato. Il comma 99 definisce il capacity payment, cioè il pagamento di un incentivo alle centrali per la produzione di energia elettrica da fonti fossili (Qualenergia.it),........ "Le risorse finanziarie necessarie per il capacity payment
saranno attinte anche dagli impianti che producono elettricità da fonti
rinnovabili e autoconsumata", ricorda Marcelli.
La
Fiom dunque respinge con fermezza il proposito del Governo di
sovvenzionare le centrali elettriche a olio combustibile, a metano o a
carbone, che sono ferme o che operano con una forte riduzione della loro
capacità a causa dell'eccesso di produzione di elettricità da fonti
convenzionali dovuta allo sviluppo dell'elettricità da fonti rinnovabili
e alla crisi.
Il Governo con questo
provvedimento, "assumendo in toto gli interessi dei produttori da fonti
fossili - denuncia Marcelli – si assume la gravissima responsabilità
di adottare misure che penalizzano la produzione di elettricità da
fonti energetiche rinnovabili, a differenza delle decisioni degli altri
governi europei, a cominciare dalla Germania".
L'organizzazione
sindacale guidata da Maurizio Landini denuncia che il provvedimento
contenuto nel Ddl Stabilità "determinerà una ulteriore accelerazione della crisi del settore industriale delle rinnovabili,
sia nel fotovoltaico che nell'eolico che fino a oggi ha occupato più di
30.000 addetti metalmeccanici operanti sia in piccole e medie imprese
di progettazione, installazione e manutenzione, alcune di grande
capacità di innovazione e competitività sia nei siti delle
multinazionali che operano nel settore".
Per
tali motivi "la Fiom auspica che la stessa Cgil esprima un giudizio
negativo a questo provvedimento - conclude Marcelli – e che nella
discussione alla Camera dei Deputati si affermi una maggioranza che
possa cancellarlo per continuare a sviluppare la produzione di energia
elettrica dalle fonti rinnovabili e per garantire una prospettiva a una
filiera industriale nuova e innovativa".
02 dicembre 2013
Nessun commento:
Posta un commento