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12 agosto 2016

Esplode in Cina a Hubei , una centrale a carbone: 21 morti


Tratto da Asia news
Hubei, esplode una centrale a carbone: 21 morti
Fra i cinque feriti, tre sono in grave condizioni, ricoverati all’ospedale. L’incidente causato dallo scoppio di una condotta di vapore sotto pressione. In questi otto mesi si contano almeno 274 incidenti. Incuria, corruzione, connivenze fra imprenditori e politici.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Una centrale elettrica a carbone è esplosa ieri nella città di Dangyang (Hubei) facendo almeno 21 morti e ferendo almeno cinque persone. Secondo Xinhua, l’esplosione è avvenuta ieri pomeriggio a causa della rottura di una condotta di vapore sotto pressione. Da ieri sera sono in corso operazioni di salvataggio. Tra i feriti ricoverati in ospedale, tre sono in grave condizioni.

L’incidente avviene a quasi un anno dalla potente esplosione di un magazzino di prodotti chimici tossici a Tianjin che ha ucciso centinaia di persone, essendo il magazzino vicino a un’area residenziale.
In Cina gli incidenti industriali sono molto comuni. Ciò è dovuto al fatto che per la maggior parte dei casi le regole di sicurezza sono non applicate, o attuate con superficialità. Spesso esse sono aggirate grazie a corruzione, o a stretti rapporti fra imprenditori e autorità, che tendono a coprire responsabilità. Secondo il China Labour Bulletin fino ad oggi nel 2016 si registrano almeno 274 incidenti.

16 maggio 2013

Legambiente Puglia, reati ambientali minaccia seria per cittadini

Tratto da Libero Quotidiano.it

Ilva: Legambiente Puglia, reati ambientali minaccia seria per cittadini

 Taranto, 15 mag. (Adnkronos) - "L'evoluzione dell'inchiesta 'Ambiente svenduto' conferma che i reati di corruzione e concussione se perpetrati in campo ambientale rappresentano indirettamente una seria minaccia per la salute dei cittadini". Lo afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, a proposito dei nuovi arresti, tra i quali quello del presidente della Provincia di Taranto, nell'ennesimo capitolo delle indagini della procura jonica sull'Ilva.


"Per combattere e vincere questo cancro invasivo bisogna partire dai numeri che sono drammatici", aggiunge. Dal dossier 'Corruzione' (edizione 2012) di Legambiente, Libera e Avviso Pubblico, emerge che, a livello nazionale dal gennaio 2010 al 30 settembre 2012, sono 1.109 le persone arrestate in Italia nelle 78 inchieste relative ad episodi di corruzione, connessi ad attivita' dal forte impatto ambientale. Le inchieste analizzate hanno riguardato, tra le altre, proprio le emergenze ambientali. 
 "La corruzione 'ambientale', nel senso del suo impatto sul patrimonio naturale, sul territorio e sul paesaggio - continua Tarantini - e' un veleno che attraversa il Paese".  Sono 15 le regioni coinvolte nelle inchieste, con 34 procure impegnate, omogeneamente distribuite tra Nord (13), Centro (11) e Sud Italia (10).....


"Purtroppo assistiamo sempre piu' spesso - continua Tarantini - ad attivita' illecite accompagnate da un sistematico ricorso alla corruzione di amministratori pubblici e rappresentanti politici, funzionari incaricati di rilasciare autorizzazioni o di effettuare controlli.  
Non dimentichiamoci che tra le molte vittime della corruzione vi sono quanti pagano con la vita o con la salute l'arricchirsi di funzionari pubblici a libro paga dei corruttori.  
Lodevole il lavoro della magistratura tarantina che cosi' facendo contribuisce, insieme ad altre Procure, a diminuire il tasso di depenalizzazione dei reati di corruzione. 


Nel nostro Paese, infatti, la corruzione - sottolinea il presidente di Legambiente - rischia di trasformarsi in un crimine senza pena.  
Se si ipotizza che i protagonisti ne ponderino razionalmente costi e benefici attesi, le occasioni favorevoli e l'inefficacia dei controlli segnalano che smistando tangenti si puo' guadagnare molto rischiando poco o nulla. La credenza che la corruzione sia prassi corrente e che l'onesta' non paghi finisce per tradursi da sola in realta'.

Se invece si diffonde la convinzione che la legge della tangente non sia senza scampo si puo' cominciare a intraprendere un cammino che sia davvero diverso e che avvii al cambiamento".
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Tutti sapevamo e abbiamo taciuto

Nella vicenda tarantina esiste un'eccezionalità. La corruzione che l'attraversa è diversa dalle altre. Ha sembianze mostruose: sottrae denaro in cambio di morte
 Verità giudiziaria e ricostruzione storica, nella tangentopoli tarantina, rappresentano le due facce di una stessa medaglia. Sia l'una che l'altra tratteggiano il totale - e penoso
- asservimento delle istituzioni cittadine verso spregiudicate lobby economiche. 
 Arrivano al pettine nodi troppo a lungo irrisolti.
 
Leggi l'articolo integrale di Vincenzo Carriero

04 agosto 2012

Le intercettazioni ........da brividi dell’Ilva di Taranto


 Tratto da Giornalettismo

Le intercettazioni da brividi dell’Ilva di Taranto

03/08/2012 - "Gli ispettori? Dobbiamo legargli il culo alla sedia" così dicevano i dirigenti




Le intercettazioni da brividi dell'Ilva di Taranto

Dobbiamo legargli il culo alla sedia’: e’ il contenuto di un’intercettazione telefonica prodotta dalla Procura nell’udienza del Riesame sui ricorsi presentati dall’Ilva.  
La frase sarebbe stata pronunciata da un dirigente dell’Ilva in una conversazione con altri dirigenti e farebbe riferimento all’arrivo in fabbrica di funzionari regionali che dovevano compiere un sopralluogo sugli impianti ritenuti a rischio ambientale.  

CONTATTI CON I TECNICI - Le intercettazioni sono contenute in un procedimento penale con l’ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari, di cui e’ titolare il pm della Procura di Taranto Remo Epifani e che e’ stato unificato a quello nei confronti dell’Ilva per disastro ambientale colposo e doloso dal quale e’ scaturito il sequestro degli impianti dell’area a caldo del Siderurgico. 
Dalle intercettazioni, secondo indiscrezioni, emergerebbero contatti con tecnici che dovevano preparare l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per conto del ministero dell’Ambiente, nonche’ un presunto episodio di corruzione del docente universitario ed ex preside del Politecnico di Taranto Lorenzo Liberti. 
Quest’ultimo episodio e’ indicato anche nell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata dal gip Patrizia Todisco nei confronti di otto dirigenti ed ex dirigenti dell’Ilva......(Ansa)


Ilva, ecco le intercettazioni che provano la corruzione .Quel manager tesseva le trame.....

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