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18 marzo 2008

2008-03-18 Preistruttoria della Conferenza dei Servizi per la centrale a Carbone di TVN

Domani 18/03/08 si apre a Roma la preistruttoria della Conferenza dei Servizi per la centrale a Carbone di TVN: i No Coke esultano e chiedono al Sottosegretario del Ministero della Salute Gian Paolo Patta di essere presente alla Conferenza.

“Finalmente è arrivata la notizia che aspettavamo da anni: domani, alle 11, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si svolgerà la preistruttoria ai fini del riesame dell’autorizzazione per la costruenda centrale a carbone di TVN a Civitavecchia, -esultano i No-Coke- questo premia anni ed anni di battaglie di migliaia e migliaia di cittadini, che hanno avuto vicino oltre a molti enti territoriali anche i Ministeri dell’Ambiente e della Salute. E proprio a quest’ultimo si rivolgono i No-Coke auspicando che domani, durante la Conferenza dei servizi, sia presente anche il Sottosegretario Patta. “ Infatti è stato proprio lui, il Sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta, ad averci seguito con particolare attenzione dopo lo sciopero della fame contro il carbone, quando ha incontrato a Roma i Sindaci del comprensorio e la delegazione dei comitati dei cittadini. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dei dicasteri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, della Protezione Civile, dell’Istituto Superiore di Sanità, della ASL Roma F, dell’ARPA Lazio e dell’ISPESL. In quell’occasione il Sottosegretario Patta ha rilevato che i problemi ambientali e di salute a Civitavecchia e nei comuni limitrofi rivestono una serietà epidemiologica che merita la piena attenzione da parte del Governo e delle Amministrazioni locali competenti. “Dobbiamo considerare, ha sottolineato Patta, il problema inquinamento nel suo complesso. Il serio dato epidemiologico è il risultato di decenni di attività inquinanti mai seriamente monitorate e limitate.” A conclusione dell’incontro il Sottosegretario annunciò a noi tutti l’adesione del Ministero della Salute alla richiesta di riapertura della Conferenza dei Servizi per l’autorizzazione alla conversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga nord, già formulata dal Ministro dell’Ambiente nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico, in relazione a specifiche verifiche tecniche. Recentemente anche la Provincia di Viterbo ha chiesto la riapertura della Conferenza dei Servizi. “Il territorio che si estende nella Tuscia tra Civitavecchia e Montalto di Castro ,-ha scritto la Provincia- rappresenta da decenni il polo energetico a combustibili fossili più grande d'Europa, con oltre 7000 MW di potenza elettrica installata, ridotta a circa 5000 nel 2002 a seguito dello spegnimento della centrale a olio combustibile di Torvaldaliga Nord. Una vasta letteratura scientifica e gli studi epidemiologici compiuti dall’OER (Osservatorio Epidemiologico Regionale) negli anni 1997-2002 hanno messo in evidenza gli alti livelli di mortalità e morbilità per malattie derivanti dall’inquinamento nell’Alto Lazio, con particolare riferimento al comprensorio Civitavecchia-Tarquinia. Uno studio epidemiologico più recente, che ha contemplato il quinquennio 2002-2007 condotto dalla ASL RM “E” sulla popolazione di Civitavecchia, ha evidenziato un' incidenza di patologie riferibili all'inquinamento superiore del 30% rispetto alla media regionale”. Con questa premessa la Provincia di Viterbo si è rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico per richiedere una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale con una specifica mozione approvata dall’intera assise, senza voti contrari. Anche il Direttore dell’A.R.P.A. Lazio ha avanzato al Ministero dello Sviluppo Economico la richiesta di riesame del decreto autorizzativo della riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Torvaldaliga Nord a Civitavecchia, ai sensi dell’art.9 comma 4 lettere a) e d) del D.Lgs. 59/05, evidenziando che “ ... le prescrizioni stabilite nel decreto autorizzativo M.A.P. Del 24 dicembre 2003 non sono congrue né alle condizioni poste dall'autorizzazione integrata ambientale così come previsto dall'art. 9 della direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996, né conformi a quanto previsto all'art.7 del D. Lgs. 59/05. Conseguentemente ritiene che tale carenza possa pregiudicare i controlli previsti e demandati all' APAT e all' ARPA dal comma 3 dell'art. 11 del D. Lgs. 59/05 e contribuire ad aumentare le problematiche ambientali connesse al progetto di riconversione della Centrale. Non è stato definito, contestualmente all'atto autorizzativo, il piano di monitoraggio e controllo delle emissioni per le matrici ambientali interessate; per i malfunzionamenti, avarie e transitori di varia natura degli impianti della centrale non sono prescritti né la procedura per la gestione di tali eventi né eventuali limiti; non sono stati definiti i punti di controllo, i valori limite alle emissioni per le acque reflue e i valori connessi agli scarichi a mare delle acque industriali e di processo; per le emissioni in atmosfera i valori di flusso di massa prescritti all’intera centrale per gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo e le polveri non sono congruenti con quanto autorizzato per sezione e inoltre non sono stati stabiliti i valori limite per una serie di macro e micro inquinanti ...

06 marzo 2008

2008-03-06 Arsenico, lo sapevate che...

Anche dosi molto basse di arsenico, quali quelle tollerate nell'acqua potabile, possono avere effetti dannosi sull'organismo

Uno studio in corso di pubblicazione sulla nota rivista internazionale Environmental Health Perspectives, ha messo in evidenza che l’arsenico, anche a dosi molto basse quali quelle presenti nell’acqua potabile, rappresenta una importante minaccia per la salute delle popolazioni.


L’incenerimento dei rifiuti, la combustione del carbone, l’industria mineraria e l’uso dei pesticidi hanno una importanza rilevante nell’inquinamento ambientale da arsenico, non inferiore alle cause naturali (R G. Jones; Dr. Richard H. Loeppert. Soil and Crop Sciences Department. Texas A&M University College Station, TX 77843)*. In Italia nel 2004 (riferimento denuncia registro INES-EPER anno 2005) il trattamento dei rifiuti e le attività energetiche hanno rispettivamente immesso nell’ambiente 2.272 e 2.939 kg di arsenico (http://www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/Registro_INES/Ricerca_per_inquinante/RicercaInquinanti.html).

Studiosi del Center for Environmental Health Sciences del Dartmouth Medical School (New Hampshire, USA) hanno studiato gli effetti patologici di dosi molto basse di arsenico su recettori ormonali fondamentali quali quelli dell’acido retinoico e degli ormoni tiroidei. Gli stessi autori avevano già dimostrato in passato la possibilità di questi effetti negativi sui recettori degli estrogeni e del testosterone.

I recettori cellulari ormonali ricevono dei segnali specifici dagli ormoni ed innescano una risposta cellulare indispensabile per la vita.

I risultati della ricerca hanno dimostrato che anche bassissime dosi di arsenico, simili a quelle presenti e tollerate nell’acqua potabile, sono capaci di interferire negativamente sull’attività recettoriale ormonale (endocrine disruptors) e minare un normale sviluppo dell’essere umano.

La popolazione di questo comprensorio ha ragione a preoccuparsi per i risultati di questo studio. La presenza di arsenico nell’acqua potabile è un problema da numerosi anni ed anche il Governo, nella Valutazione di Impatto Ambientale per la conversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, ha messo in guardia sugli alti livelli di arsenico già presenti nell’ambiente.

In vista della futura conversione, si mette in evidenza che il carbone può arrivare a contenere fino ad 35.000 mg di arsenico per ogni chilo di sostanza (Ding et al. 2001).

Inoltre, visto l'art. 13 del decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, relativo alla qualità delle acque destinate al consumo umano, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 52 del 3 marzo 2001 e considerato il reale pericolo di esporre la popolazione a valori di arsenico nell’acqua potabile superiori ai 10 µg/l, si ammonisce contro deroghe che consentano l’innalzamento dei livelli di arsenico; deroghe contemplate dall’articolo stesso solo per sostanze non tossiche per la salute umana.


*Arsenic naturally occurs in the environment as inorganic arsenic from parent materials which are
derived from igneous and sedimentary rock formations. While this source of arsenic is significant,
anthropogenic sources of contamination to the environment far exceed the natural sources. These
anthropogenic sources are primarily due to waste incineration, coal combustion, metal mining and
pesticide applications.



Coordinamento dei Medici per l’Ambiente e la Salute dell’Alto Lazio
Società Internazionale dei Medici per l’ambiente ISDE – Alto Lazio

Il portavoce Dr. Giovanni Ghirga



Oct. 26, 2007, online edition of the journal Environmental Health Perspectives (EHP)

Even Low Doses Of Arsenic -- At Levels Found In Drinking Water -- Can Be Harmful
A team of researchers has determined that low doses of arsenic disrupt the activity of a hormone critical in development. The finding is further evidence that arsenic at low doses (at levels found in U.S. drinking water in some areas) can be harmful.
"Arsenic is a natural, yet pervasive, chemical in the environment; we can't seem to escape it," says Joshua Hamilton, one of the authors on this study and the director of the Center for Environmental Health Sciences at Dartmouth and Dartmouth's Superfund Basic Research Program on Toxic Metals. "By learning how it adversely affects biological processes and at what levels we should be concerned, we will hopefully someday be able to mitigate its impact on human health." Hamilton is also a professor of pharmacology and toxicology at DMS.
Hamilton and his team, in previous work, have learned that arsenic at low doses appears to suppress the ability of all critical steroid receptors, including those for estrogen and testosterone, to respond to their normal hormone signals. Chemicals that disrupt steroid hormone receptor signaling are called endocrine disruptors. Arsenic can disrupt these hormone pathways at extremely low doses equivalent to what many people in the U.S. have in their drinking water.
This study set out to see whether arsenic can also disrupt the activity of two hormone receptors that are involved in normal development - the retinoic acid receptor and the thyroid hormone receptor, two important members of the larger nuclear hormone receptor family. While the researchers studied the impact on frog development, these two hormone receptors are also vital to human development.
"I believe this is the first demonstration in an animal model that arsenic actually disrupts a developmental process that is regulated by hormones, and it does this at extremely low doses that are directly relevant to human exposures of concern," says Hamilton.