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30 marzo 2018

BUONA PASQUA 2018 da UnitiperlaSalute

Buona Pasqua 2018 

BUONA PASQUA!
Auguriamo che questa gioiosa e sentita festa rappresenti per tutti i Nostri Amici , 
i Soci ed i Nostri Preziosi Collaboratori 
l'inizio di un percorso colmo di Serenita'!

Buona Pasqua, con l'augurio che questa Festa
possa rinnovare in tutti la fiducia,
la speranza e la gioia!

Buona Pasqua a tutti coloro che ,come noi, continuano a ritenere che le istanze dei cittadini dovrebbero avere una grande importanza nelle Scelte sui territori e sull'Ambiente e che la tutela della Salute sia fondamentale.

Sinceri auguri di Buona Pasqua
a tutti 
da Uniti per la Salute.

29 marzo 2018

CNR:Una goccia aiuterà a fare diagnosi precoci di numerose malattie

CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche
Tratto da CNR
COMUNICATO STAMPA

Una goccia aiuterà a fare diagnosi precoci di numerose malattie



27/03/2018
Il metodo innovativo, messo a punto da un team di ricercatori dell’Ifac-Cnr, permette di rilevare piccole tracce di precursori di malattie tumorali e neurodegenerative in singole gocce di fluido biologico, aprendo la strada a diagnosi precoci, non invasive e poco costose. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports del gruppo Nature
Grazie a un metodo innovativo, rapido e che non richiede l’uso di attrezzature complesse è possibile individuare piccolissime tracce di molecole precursori di malattie in singole gocce di campione. A metterlo a punto, un team di ricercatori dell’Istituto di fisica applicata ‘Nello Carrara’ del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifac-Cnr). Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature.
“La metodologia si basa sulla misura effettuata al bordo di una goccia di fluido biologico, mentre evapora intorno ai 5°C. A questa temperatura, poco superiore alla soglia di congelamento, le molecole contenute nella goccia si accumulano in modo organizzato ai suoi bordi senza perdere le loro proprietà biologiche e funzionali”, spiega Paolo Matteini dell’Ifac-Cnr, coordinatore della ricerca e del team. “Questi accumuli temporanei di molecole diventano ultradensi, rendendo così possibile evidenziarli con sistemi spettroscopici usati comunemente nelle analisi di laboratorio. Gli aspetti interessanti e innovativi del metodo riguardano la possibilità di rilevare e studiare in modo rapido e senza nessuna particolare preparazione, in campioni di pochi microlitri di liquido biologico, alcune specie molecolari presenti in tracce nei fluidi corporei, come i precursori di malattie tumorali o di patologie neurodegenerative quali l’Alzheimer e il Parkinson”.
Gli esperimenti condotti finora hanno dimostrato la validità di questo approccio. “Questo metodo consentirà di sviluppare test a basso costo per la diagnosi precoce, affiancando gli esami clinici attualmente impiegati, più invasivi per il paziente e onerosi per il sistema sanitario nazionale”, conclude Roberto Pini, direttore dell’Ifac-Cnr. Continua qui
Con una rete scientifica capillarmente distribuita su tutto il territorio nazionale che abbraccia campi di ricerca ampi e molto diversi tra loro -dall’energia alla medicina, dall’ambiente all’ agroalimentare, dalle scienze della vita, alla fisica, all’Ict, eccetera- il Consiglio nazionale delle ricerche possiede un patrimonio unico di saperi e competenze da mettere a disposizione della società.
Condividere, a tutti i livelli, i migliori risultati e know-how significa contribuire a creare occasioni di crescita e sviluppo per l’intero Paese.

28 marzo 2018

Qualità dell’aria: Bruxelles pronta a deferire gli Stati inquinatori.La Commissione Europea non fa marcia indietro sull’inquinamento....

Tratto da rinnovabili.it/

Qualità dell’aria: Bruxelles pronta a deferire gli Stati inquinatori

  • La Commissione Europea non fa marcia indietro sull’inquinamento atmosferico. Vella: “Proporrò al Collegio di procedere su alcuni casi nel prossimo ciclo di infrazioni UE”
Qualità dell'aria

L’Italia è riuscita a fornire un piano sulla qualità dell’aria convincente?

(Rinnovabili.it) – Andremo avanti e deferiremo gli Stati membri alla Corte Europea. È la promessa fatta ieri dal Commissario all’ambiente Karmenu Vella in occasione dell’incontro con la commissione ENVI dell’Europarlamento. Il politico maltese, dal 2014 nell’esecutivo Junker, non cede di un passo dalla sua posizione iniziale sulla qualità dell’aria. Troppe aree in Europa devono ancora contrastare inaccettabili superamenti degli standard di qualità dell’aria. E quando gli Stati membri non adottano le misure necessarie per abbassare questi sforamenti nel più breve tempo possibile, dobbiamo agire. Questo è il ruolo del nostro processo di infrazione”, spiega il Commissario.

Il dito è puntato sui soliti nove: Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Repubblica ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia. Queste nazioni hanno violato ripetutamente i limiti di polveri sottili e biossido di azoto nell’aria dei centri urbani, senza riuscire ad attuare in questi anni misure tempestive e credibili per risolvere il problema. E Bruxelles è oramai stanca degli ultimatum. L’ultimo concesso, in via ufficiale, scadeva il 30 gennaio 2018. I rappresentanti de nove Stati erano stati convocati dalla Commissione europea per spiegare come intendessero frenare l’inquinamento atmosferico ma i piani sulla qualità dell’aria – spiegava allora Vella, “non erano abbastanza sostanziali per cambiare il quadro generale”.


L’esecutivo aveva concesso una settimana supplementare per aggiungere alcune proposte di lotta allo smog ai piani consegnati. Ma per alcuni Stati Membri (non si conosce ancora quali), sembra non esser cambiato nulla.
“La Commissione è stata molto chiara al riguardo – ha aggiunto Vella – laddove non fossero state prese le necessarie misure supplementari, credibili, tempestive ed efficaci, in seguito alla riunione ministeriale sulla qualità dell’aria che avevo organizzato il 30 gennaio, saremmo andati avanti per deferire questi Stati membri alla Corte. Ora che l’analisi approfondita di tutti i contributi è stata conclusa, come promesso a metà marzo, posso dirvi che proporrò effettivamente al Collegio di procedere con un certo numero di casi come parte del prossimo ciclo di infrazione della Commissione, ad aprile”.

27 marzo 2018

Regno Unito, emissioni delle centrali a carbone crollate del 25 per cento in un anno

Tratto da Agenzia Nova 
Energia: Regno Unito, emissioni delle centrali a carbone crollate del 25 per cento in un anno
Londra, 27 mar 10:05 - (Agenzia Nova) - Il Regno Unito ha tagliato le emissioni delle sue centrali a carbone crollate del 25 per cento in appena 12 mesi, un dato equivalente togliere dalle strade un terzo delle automobili circolanti: lo rivela uno studio realizzato dall'Imperial College, il cui contenuto è riportato dal quotidiano "The Telegraph". Gli studiosi dell'università londinese hanno accolto con gran favore questo "significativo" passo verso la decarbonizzazione, ottenuto grazie al passaggio delle centrali elettriche del paese dall'uso del carbone a quello del gas naturale gas: ciò significa, spiega il giornale, che per raggiungere i previsti obbiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica la Gran Bretagna può contare anche sul passaggio dell'alimentazione delle centrali da carbone a gas; molto più di quanto si pensava rispetto al puro e semplice abbandono delle attuali strutture a favore delle centrali alimentate con energie rinnovabili come quella eolica.

26 marzo 2018

"L’ambiente e la salute sono importanti":"Airlite, l’innovativa vernice che purifica l’aria è tutta italiana

Airlite, l’innovativa vernice che purifica l’aria è tutta italiana

BENEDETTA BACIALLI

Tratto da Aise

MELBOURNE: CONSOLATO AD INQUINAMENTO ZERO




MELBOURNE - Il Consolato Generale d’Italia a Melbourne è il primo ufficio pubblico in Australia a zero inquinamento grazie ad Airlite. Si tratta di un "active coating" di tecnologia italiana che, applicato tramite verniciatura, reagisce con la luce ed è in grado di eliminare il 99,9% di virus e batteri e l’88,8% dell’inquinamento.
"Le nostre pareti sono ricoperte con Airlite e ogni metro quadro di parete produce lo stesso beneficio di un metro quadro di piante", spiegano da Consolato. "Non potendo mettere piante sui muri", proseguono, "ci siamo rivolti all’Italia che sempre produce grande tecnologia e grande innovazione".
"L’ambiente e la salute sono importanti", concludono dal Consolato, ringraziando "l’inventiva italiana per averci dato la tecnologia per far star bene i nostri utenti"



Airlite, l’innovativa vernice che purifica l’aria è tutta italiana
Tratto da Lifegate
Airlite è una pittura innovativa che trasforma le pareti di case, uffici e scuole in depuratori d’aria naturali alimentati con l’energia solare.

I pericoli derivanti dal riscaldamento globale e dalle emissioni di carbonio sono sempre più evidenti; meno diffuse invece, sono le informazioni riguardo i danni provocati dall’ ossido di azoto, un gas prodotto soprattutto nei processi di combustione ma ampiamente diffuso anche all’interno delle abitazioni, dovuti al riscaldamento, alla cottura, al fumo e alle infiltrazioni, i cui effetti vanno a incidere profondamente sulla qualità della nostra vita. Oggi la cattiva qualità dell’aria rappresenta un elemento di rischio molto grande per la salute di tutti noi, basti pensare che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più del 15% delle malattie croniche sono causate dalla cattiva qualità dell’aria. Solo nel 2012, si è stimato che 6.5 milioni di morti siano collegate all’inquinamento indoor e outdoor insieme.....

I molteplici benefici di Airlite®

Molti sono i vantaggi di questa pittura innovativa. Per capire quanto questa pittura riesca a contrastare l’impatto ambientale, basti pensare che dipingere una superficie di 100 m2 con Airlite riduce l’inquinamento dell’aria al pari di un’area di 100 m2 coperta da alberi ad alto fusto: lo stesso effetto di un bosco. Ma tra i benefici di Airlite c’è anche il fatto di eliminare il 99,9% di batteri e virus, sia resistenti agli antibiotici, come lo Staphylococcus Aureus, sia efficaci su altri batteri pericolosi per la salute umana come l’Escherechia Coli, peritonite, meningite e molti altri,  creando ambienti più sani e sicuri ed evitando inoltre la formazione di possibili allergie, pruriti, mal di testa, tosse, asma e altri disturbi delle vie respiratorie.

24 marzo 2018

L’inquinamento atmosferico danneggia anche il cervello dei bambini

Tratto da Blogo 

L’inquinamento danneggia anche il cervello dei bambini

L’inquinamento danneggia anche il cervello dei bambini. Ecco cosa emerge da una nuova ricerca.

L'esposizione all'inquinamento atmosferico durante la vita fetale può causare anomalie cerebrali che possono compromettere la funzione cognitiva nei bambini in età scolare. A suggerirlo è uno studio pubblicato su Biological Psychiatry, secondi cui i livelli di inquinamento atmosferico legati alle alterazioni cerebrali sarebbero inferiori rispetto a quelli considerati sicuri secondo l'attuale limite UE.
L'esposizione a particelle fini durante la vita fetale è risultata associata alla presenza di uno strato esterno più sottile in diverse regioni della corteccia cerebrale, e lo studio ha dimostrato che queste anomalie cerebrali contribuiscono in parte alla difficoltà del controllo inibitorio (la capacità di regolare l'autocontrollo), correlate a problemi di salute mentale come il comportamento di dipendenza e il disturbo da deficit di attenzione/iperattività.
Per giungere a queste conclusioni gli esperti hanno arruolato un campione di donne incinte, ed hanno poi seguito loro i bambini dalla vita fetale in poi. Per l’esattezza, lo studio ha preso in esame 783 bambini, ed attraverso diverse analisi avrebbe fatto emergere la presenza, all’età di 6 e 10 anni, di anomalie nello spessore della corteccia cerebrale di alcune aree del cervello dei piccoli partecipanti.
I livelli medi residenziali di particelle fini nello studio erano ben al di sotto dell'attuale limite accettabile fissato dall'UE, ma hanno ugualmente provocato gli effetti citati
L'inquinamento atmosferico è così evidentemente negativo per i polmoni, il cuore e altri organi che molti di noi non hanno mai considerato i suoi effetti sul cervello durante la fase di sviluppo, ma forse dovremmo aver capito, dagli studi sul fumo materno, che inalare le tossine può avere effetti duraturi sullo sviluppo cognitivo.

Il cervello del feto è inoltre particolarmente vulnerabile durante la gravidanza, poiché non ha ancora sviluppato i meccanismi necessari per proteggere o rimuovere le tossine ambientali, e l’esposizione a livelli di inquinamento anche inferiori rispetto a quelli considerati sicuri potrebbe dunque causare danni permanenti.

23 marzo 2018

EndCoal :Carbone: spirale discendente, ma.....

Tratto da QualEnergia

Carbone: spirale discendente, ma il peso complessivo resta elevato

Nel mondo si progettano e costruiscono sempre meno centrali a carbone, mentre si dismettono quelle più vecchie, perché il boom delle fonti rinnovabili a costi competitivi sta mettendo in difficoltà la generazione elettrica con i combustibili fossili.
Secondo il nuovo rapporto diffuso dalla campagna EndCoal, che a sua volta riunisce decine di organizzazioni, tra cui Greenpeace e Sierra Club, la capacità globale installata nel carbone inizierà a calare intorno al 2022, quando la potenza ritirata dal mercato supererà quella dei nuovi impianti entrati in attività nei vari paesi.
Intanto, evidenzia il documento Boom and Bust 2018: Tracking the Global Coal Plant Pipeline , le centrali a carbone completate in un anno sono diminuite del 28% nel confronto tra gennaio 2017 e lo stesso mese del 2018, come riassume la tabella seguente.
La riduzione è ancora più marcata nel paragone 2016-2018 (-34%).
Allo stesso modo, gli impianti di cui è iniziata la costruzione nei dodici mesi precedenti, a gennaio 2018 erano il 29% in meno rispetto alla rilevazione di gennaio 2017, si parla infatti di quasi 46 GW contro 65 GW.
Anche la nuova potenza annunciata da governi e utility è in discesa: poco più di 174 GW all’inizio di quest’anno, contro 248 GW dodici mesi prima (-29%).
La potenza cumulativa in funzione però è leggermente salita, +2% anno-su-anno.
Dalla metà degli anni duemila, prosegue il rapporto, è aumentata la tendenza a dismettere unità a carbone, come chiarisce il grafico sotto. Nel periodo 2015-2017, ad esempio, hanno smesso di funzionare impianti per un totale di circa 94 GW, con il picco massimo storico di ritiri registrato nel 2015.
Stati UnitiCina e Gran Bretagna – i link riportano agli approfondimenti di QualEnergia.it sui rispettivi mix energetici – sono i paesi che hanno eliminato il maggior numero di centrali “sporche” negli ultimi tre anni. Molti sono anche i progetti congelati in diverse aree geografiche.
L’India, si legge nel rapporto, che tra 2006 e 2017 ha aggiunto 152 GW di carbone, per la prima volta lo scorso anno ha installato più capacità rinnovabile che nuova potenza termoelettrica.
Gli investitori privati stanno abbandonando questo combustibile fossile, difatti ci sono oltre 17 GW di stabilimenti a carbone il cui sviluppo è stato bloccato per mancanza di fondi.....

Earthday :Tutti uniti contro l’inquinamento

Tratto da Earthday

Tutti uniti contro l’inquinamento

La terza giornata del Festival dei Diritti Umani ha visto avvocati e medici uniti contro il grande mostro dell’inquinamento. Un incontro proficuo per conciliare salute e rispetto delle regole
Il Festival dei Diritti Umani è arrivato ormai alla sua terza giornata; le tematiche affrontate sono state variegate e tutte coerenti con il tema cardine di tutto l’evento e cioè la devastazione della Terra e le sue conseguenze sui diritti degli esseri umani. Durante la sezione Talk di oggi è stato affrontato un altro grande problema che affligge il nostro pianeta, l’inquinamento e lo si è fatto all’interno del convegno “Medici e avvocati: un patto anti-inquinamento” che ha visto protagonisti Edoardo Bai e Paolo Crosignani, epidemiologi, Federico Boezio, avvocato specializzato in Diritto ambientale, Stefano Caserini, ingegnere ambientale ,Angelo Leone, avvocato specializzato in Diritto ambientale e Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth. Il patto richiamato nel titolo prevede che medici e avvocati collaborino per non lasciare da solo il cittadino a difendersi dall’inquinamento, che i medici siano sentinelle sul territorio e che gli avvocati sappiano individuare le soluzioni win-win. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati e con l’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Milano,  ha fornito una serie di informazioni sui principali inquinanti identificati nella Città Metropolitana, sulle probabili cause della loro persistenza spesso oltre i livelli di guardia e delle relative responsabilità, sulle patologie correlate e sulle modalità per l’emergenza delle stesse, e infine sulle possibili soluzioni da attuare.
Durante il dibattito è stato presentato il documentario-inchiesta di Rosy Battagliadell’Associazione Cittadini Reattivi, che racconta il riscatto dall'amianto di Casale 
Monferrato, nato dalle lotte operaie, civili e dei familiari delle vittime riunite nella storica AFeVA (Associazione Famigliari Vittime Amianto), documentate dal 2013 al 2017. Il problema dell’amianto è stato per troppo tempo trascurato: secondo le indagini, in Italia, muoiono 10 persone al giorno a causa delle fibre di amianto. Molto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare come ha sottolineato la stessa Battaglia; la città di Casale Monferrato ad esempio nel 2020 sarà amianto free ma per le altre città i numeri non sono rassicuranti. Sulla tematica è intervenuto anche l’epidemiologo e medico del lavoro Edoardo Bai ricordando che “in 100 anni sono state estratte 173mila tonnellate di amianto, per non parlare dei morti per tumore che sono in un numero elevatissimo. E purtroppo la disinformazione è tale che ancora si continua ad usare”.
I numeri relativi all’amianto sono davvero impressionanti: si parla di 32 milioni di tonnellate ancora presenti in Italia che potrebbero essere bonificate in 85 anni; il problema, come sottolineato dall’avvocato esperto in diritto ambientale Federico Boezio, è soprattutto economico e legato alla scarsità di discariche in Italia in grado di eliminarlo. A contribuire all’inquinamentodella Terra siamo però anche noi esseri umani che dovremmo sviluppare una responsabilità morale nei confronti di essa: poter respirare aria pulita è un nostro diritto ma anche un nostro dovere e anche i governi devono impegnarsi a rispettare delle norme che troppo spesso vengono dimenticate. In Italia la situazione è nettamente migliorata rispetto al passato, basti pensare che a Torino 20 anni fa c’era il doppio di pm10 rispetto ad oggi ma siamo ancora il fanalino di coda di tutta l’Europa.

22 marzo 2018

"Terre dei fuochi"-Inquinamento: viaggio tra le vite devastate da un ambiente malato

Tratto da Osservatorio diritti.it

Risultati immagini per inquinamento ambientale

Inquinamento: viaggio tra le vite devastate da un ambiente malato

"Terre dei fuochi" è un progetto fotografico di Silvia Tenenti che documenta i danni alla salute dell'inquinamento: inquinamento atmosferico, industriale, ambientale, nell'acqua, nel suolo, nell'aria, ovunque. Le storie arrivano da tutta Italia. Al Festival dei diritti umani di Milano saranno presentati oggi i primi scatti

Non una, ma tante terre dei fuochi. Dopo aver ascoltato la storia di una madre nella Campania devastata da decenni di smaltimenti illeciti di rifiuti tossici, la fotografa milanese Silvia Tenenti ha cominciato a lavorare al suo progetto. Partendo dai racconti dell’area che nell’immaginario comune è identificata come più inquinata, ha deciso di documentare come si vive negli altri luoghi altamente contaminati d’Italia.

Inquinamento e salute: foto da Brescia ad Augusta

In sei mesi, ha toccato Casale Monferrato, Brescia, Vicenza, Taranto, Gela e Augusta. Di alcuni si parla e si è parlato molto, mentre su altri l’attenzione mediatica è da sempre meno forte. Ad accomunarli tutti, però, con le dovute differenze legate alle fonti di inquinamento, è la negazione dei diritti dei cittadini alla salute e a un ambiente salubre. Il progetto fotografico, intitolato “Terre dei fuochi“, è ancora in progress, ma una parte sarà presentata in anteprima a Milano durante il Festival dei Diritti umani. L’appuntamento è per il 21 marzo mattina alla Triennale di Milano.
«L’obiettivo è raccontare la situazione drammatica di questi luoghi attraverso le storie delle persone. Persone che per il solo fatto di essere nate e vivere lì si trovano a fare i conti quotidianamente con le conseguenze dell’inquinamento. Sono racconti di dolore, ma anche di riscossa: è infatti grazie all’impegno di comuni cittadini se in molti casi si sono avviati processi di cambiamento, monitoraggio, controllo o almeno di consapevolezza»......                                                                                 continua a leggere su Osservatorio diritti.it

20 marzo 2018

LEGAMBIENTE:TRENO VERDE 2030 FUTURO 100 % RINNOVABILE a Savona

Riceviamo da Legambiente e pubblichiamo  il programma del 
TRENO VERDE 2030 
FUTURO 100 % RINNOVABILE  
che sarà a Savona dal 22 al 24 marzo.

Bioscience : 20,000 scienziati lanciano un Avviso all'Umanita' sui cambiamenti climatici

Tratto dal Blog di Maria Rita  Dorsogna 

20,000 scienziati lanciano un Avviso all'Umanita' sui cambiamenti climatici









L'articolo si chiama: "World Scientists' Warning to Humanity: A Second Notice" ed e' stato
pubblicato a Novembre del 2017 nella rivista Bioscience.

Era un appello da parte di un gruppo di scienziati al resto dell'umanita' affinche' ci svegliassimo e agissimo sui cambiamenti climatici, il piu' grande rischio alla vita sul pianeta. Alla vita di tutti.

Nel giro di pochi mesi la lettera aperta ha ricevuto il supporto di circa 20,000 persone da tutto il mondo, ben 184 nazioni ed e' in questo momento il sesto articolo piu' discusso su uno dei principali contatori di lavori scientifici mondiali, su un totale di 9 milioni di articoli. Il contatore si chiama Altmetric. E ancora, l'articolo e' stato usato da vari gruppi politici ed ambientali per chiedere maggiore impegno da parte della politica in decisioni concrete, dal Canada fino ad Israele.
Insomma, e' stato un articolo che ha causato discussioni e presa di coscienza e di posizione in tutto il mondo, dagli scienziati al pubblico, come dice il principale autore, un professore di ecologia, William Ripple della Oregon State University.

Perche' l'articolo si chiama "A Second Notice"?  Qual'era il primo?

Perche'  nel 1993 venne pubblicato il primo notice,   da parte del gruppo no-profit Union of Concerned Scientists. A quel tempo gia' si parlava dei danni causati dall'uomo sul pianeta e venne firmato da 1,700 persone di scienza, inclusi la maggior parte dei premi Nobel nelle scienze che fossero viventi.

Diceva cosi :"Human beings and the natural world are on a collision course." 

E cioe' che l'uomo e la natura sono destinate a scontrarsi, a causa del buco nell'ozono, inquinamento, la perdita di acqua potabile, eccesso di pesca, deforestazione, attacchi agli habitat della vita selvatica, aumenti dei gas serra, della temperatura e troppi esseri  umani sul pianeta.

Venticinque anni fa.

Venticinque anni dopo i nuovi autori ricordano che purtroppo non ci sono stati molti progressi sulla protezione dell'ambiente e, di conseguenza, di noi stessi.

Aggiungono che il tempo sta per finire e che i cambiamenti climatici hanno davvero potenzialita' catastrofiche, in primo luogo grazie all'uso di fonti fossili.


Cosa fare? Gli autori del secondo notice dicono che occorrono misure urgenti per evitare il disastro, e dicono che sta a noi cittadini normali mettere pressione ai nostri governanti affinche' prendano iniziative adeguate per salvare il pianeta. E' un imperativo morale per l'umanita' presente e futura.

A causa della grande risonanza dell'articolo, BioScience ha pubblicato una aggiunta in queste settimane.