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21 novembre 2007

2007-11-21 IL PESCE ... da studi internazionali di cui cito la fonte nel testo sottostante.

Carbone - Pesce - Inquinanti Molto Tossici - Possibili Perdite Economiche Enormi per l’Industria Ittica... ….e gravi danni alla risorsa economica più preziosa: IL CERVELLO dei BAMBINI

I risultati di uno studio presentato il 7 novembre scorso al Congresso Annuale dell’American Public Health Association, svoltosi a Washington, D.C., mettono in guardia contro il consumo di pesce proveniente da acque vicine a centrali a carbone (1).

Lo studio è stato effettuato a Pittsburgh, Pennsylvania, USA, in un’area situata lungo la direzione dei venti prevalenti rispetto ad una centrale a carbone. Gli studiosi hanno trovato nel tessuto dei pesci di questa zona un alto contenuto di mercurio e selenio, due ben noti inquinanti emessi dalla combustione del carbone.

Di particolare interesse è il fatto che, nel caso di emissioni importanti, l’inquinamento interessava anche aree verso le quali non spiravano i venti prevalenti.

I ricercatori hanno messo in evidenza come l’ingestione di pesce contaminato da mercurio avrebbe aumentato di molto il rischio di danni neurologici nei bambini quali ritardo mentale, difficoltà di apprendimento, ritardo dello sviluppo neurologico, deficit del linguaggio, della funzione motoria, dell’attenzione e della memoria.

L’ingestione di pesce “al mercurio” può causare oltre a danni neurologici, malattie cardiocircolatorie e malformazioni congenite.

Non è possibile valutare la quantità di mercurio che, in seguito alla combustione del carbone, una delle fonti più importanti di inquinamento da mercurio, verrà immessa nell’aria in forma ossidata ed in forma elementare. La prima porrà un rischio di inquinamento da mercurio per le popolazioni che risiedono in un raggio di centinaia di km dalla centrale a carbone; le emissioni di mercurio in forma elementare causeranno invece un danno su scala mondiale (U.S. Department of Energy National Energy Technology Laboratory – Five Year Research Plan on Fine Particulate Matter in the Atmosphere. FY2001-FY2005).

Nel decreto di Valutazione di Impatto Ambientale che ha autorizzato la conversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia si afferma: “Con la centrale a carbone ci sarà un aumento del 50 % delle emissioni di mercurio”…e… “Si esprime perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere effettivamente contenute nel valore dichiarato di 0.8 microgr/Nm3”. Nonostante le tecnologie applicate, infatti, il carbone può contenere fino a 150 volte la quantità di mercurio presente nell’olio combustibile (European Commission – Ambient Air Pollutio By Mercury Position Paper).

CI RIVOLGIAMO ALL’INDUSTRIA ITTICA AFFINCHÉ INTERVENGA PRESSO IL MINISTERO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE PER CHIEDERE LA RIAPERTURA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI, AL FINE D’ INCLUDERE NELLA VALUTAZIONE D’ IMPATTO AMBIENTALE I DANNI ECONOMICI AL SETTORE DELLA PESCA CHE POTREBBERO DERIVARE DALLA CONVERSIONE A CARBONE
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I DANNI AL SISTEMA NERVOSO IN VIA DI SVILUPPO CAUSATI DAL MERCURIO

AVREBBERO DOVUTO FAR RIFLETTERE PROFONDAMENTE SULL’USO DEL CARBONE

Per approfondire su mercurio ed ingestione di pesce contaminato:

Proceedings of the Sept. 2007 National Forum on Contaminants in Fish http://www.epa.gov/waterscience/fish/forum/2007/pdf/section2d.pdf

Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

(1) Higher Levels Of Pollutants Found In Fish Caught Near A Coal-fired Power Plant

Emissions from coal-fired power plants may be an important source of water pollution and fish contamination, say researchers at the University of Pittsburgh Graduate School of Public Health.

A new study found higher-than-Environmental Protection Agency (EPA)-recommended levels of mercury and elevated levels of selenium in channel catfish caught in a rural area upstream of Pittsburgh and downwind from a coal-fired power plant. Both mercury and selenium are well-known contaminants of coal burning for power generation.

To complete the study, researchers recruited local anglers to catch channel catfish from the three rivers area of Pittsburgh and from Kittanning, Pa., an area 40 miles upstream of Pittsburgh. The three rivers area includes the Allegheny, Monongahela and Ohio rivers. Based on testing of 63 fish, they found that Kittanning and three rivers area fish had 19 and 3.1 times more mercury, respectively, than store-bought fish. They also found significantly higher levels of mercury and selenium in the Kittanning-caught fish than in the fish caught in the three rivers area.

Results showed that the risk of developing neurological disorders from ingesting catfish with such high levels of mercury as those caught near Kittanning were eight times higher than the EPA's acceptable risk for children under six years of age; seven times higher for children between seven and 16 years of age; and six times higher for women of child-bearing age. For the general population, this risk was five times higher than the EPA's acceptable risk. The results also indicated to the researchers that fish can be used as bio-sensors to locate and find sources of area pollution.

"Given these results, we should be concerned about fish caught in areas that are situated close to coal-fired power plants, even if upstream from more heavily polluted areas," said Conrad D. Volz, Dr.P.H., M.P.H., principal investigator, department of environmental and occupational health, University of Pittsburgh Graduate School of Public Health. "These types of power plants may be significant sources of mercury and selenium in fish contamination. We believe it is important for fish consumption advisories to take into account industries such as power plants that may be important sources of water pollution, and warn people in these areas about the dangers of consuming local fish."

Ingestion of fish with high levels of mercury has been linked to neurological and developmental problems and birth defects.

This study was presented at the annual meeting of the American Public Health Association in Washington, D.C. November 7, 2007.

The study was funded by grants from the Highmark Foundation, the DSF Charitable Trust and the Heinz Endowments. Co-authors include Yan Liu, Nancy Sussman, Ph.D., Tiffany Green, Jim Peterson, Ph.D., Charles Christen, Maryann Donovan, Ph.D., Devra Davis, Ph.D., Patricia Eagon, Ph.D., Kelly McMahon, M.D., and Ravi Sharma, Ph.D., all with the University of Pittsburgh; Sean Brady, Venture Outdoors, Pittsburgh; Paul Caruso, channel catfish angler; and Myron Arnowitt, Clean Water Action, Pittsburgh.

Adapted from materials provided by University of Pittsburgh Schools of the Health Sciences.

06 novembre 2007

03 novembre 2007

2007-10-26 Da "Trucioli Savonesi": "SIGNOR SINDACO, LA CENTRALE NON UCCIDA NOLI, CI DIFENDA!"













Sindaco di Noli Ambrogio Repetto

Nove donne firmano un appello per la salute, allarmate dopo un’assemblea a Valleggia

"SIGNOR SINDACO, LA CENTRALE
NON UCCIDA NOLI, CI DIFENDA !"

Le firmatarie dicono di non essere interessate a polemiche, né a lotte politiche, ma solo al “diritto alla verità, alla corretta e completa informazione”. Chi non ha nulla da nascondere sostenga la nostra richiesta prima che sia troppo tardi. I dati diffusi dai medici e dagli esperti. Nessuno deve mentire.
Lettera aperta al sindaco di Noli
Egregio signor sindaco, Lei sa, perché ha ricevuto un formale invito, che l’Associazione “Uniti per la salute” di Valleggia ha indetto, per la sera del 19 settembre scorso, un importante incontro sul tema “Produzione di energia e rischi per la salute, la parola ai medici”.
Siamo un gruppo di cittadini di Noli che ha partecipato all’incontro, ma non avendo notato la Sua presenza, né quella dell’assessore alla Sanità o all’Ambiente, né di altri rappresentanti dell’Amministrazione comunale, ci permettiamo di riferire i punti salienti degli interventi dei medici, dal momento che la questione ci riguarda da vicino. Questo anche per arrivare a tutti coloro che, non informati, non hanno potuto partecipare.
Gli interventi sono stati così seri, pregnanti, documentati e allarmanti che avremmo voluto condividere con Lei e con buona parte dei nostri concittadini la consapevolezza della gravità della situazione e dei rischi che corriamo.
Il dottor GHIRGA, pediatra, portavoce dei “Medici per l’Ambiente e la Salute dell’Alto Lazio” e il dottor FRANCESCHI, pneumologo, specialista in tisiologia e malattie dell’apparato respiratorio, col supporto di proiezioni, hanno informato sui problemi inerenti alla produzione di energia elettrica, sul tipo ed il grado di inquinamento prodotto dalla combustione del carbone e sui rischi sanitari che i cittadini che vivono nel raggio di 48 km. Corrono per l’inalazione delle polveri sottili emesse.
Abbiamo visto sullo schermo la mappa dell’inquinamento rilevato dal satellite europeo che ha evidenziato la situazione critica della Liguria ed in particolare della Provincia di Savona dove più dell’80 per cento dell’inquinamento prodotto è derivato dalla Centrale termoelettrica, essendo la percentuale relativa al traffico veicolare e al riscaldamento poco significativa, visto il numero limitato di abitanti.
Le centrali a carbone sono le più tossiche. Nel carbone si contano 67 inquinanti tra cui l’arsenico ed il mercurio, maggiormente pericolosi, che hanno effetti già a livello prenatale e, in particolare, negli organi in evoluzione dei bambini, sul cervello, sul sangue, sul sistema nervoso e respiratorio, incidendo addirittura a livello genetico.
Responsabili, le microparticelle PM 2,5 le più insidiose perché troppo piccole per essere filtrate, di cui non abbiamo la percezione, ma che si accumulano nell’ambiente, penetrano nell’organismo incapsulandosi, ad esempio negli alveoli bronchiali e riducendo la capacità respiratorio, provocando asma, allergie e patologie gravi. Un significativo aumento si è registrato in questi anni anche di infarti ed ictus.
Le centraline di rilevamento non garantiscono di fotografare la reale qualità dell’aria, proprio per la mancata misurazione delle PM 2,5.
Inoltre, nel carbone sono presenti sostanze radioattive i cui effetti si sommano e le ceneri prodotte dalla combustione vengono utilizzate nei materiali per l’edilizia. Sono molto tossiche e rilasciano, a loro volta, sostanze nocive. Inquinante è pure il gas, anche se riduce l’inquinamento di 1/3 rispetto al carbone.
Proprio per i rischi connessi, è prevista in Europa una riduzione del 30% dell’impiego del carbone, da ora al 2030. Ci si chiede perché a Vado Ligure, in piena zona abitata e già fortemente degradata, si parli di potenziamento dell’impianto.
Dal punto di vista economico, il carbone conviene certo al privato che gestisce l’Azienda, ma ha dei costi globali sulla società, in termini di cure sanitarie e danno ambientale, che non ha confronti con nessun tipo di combustibile.
Molto altro è stato detto, dalla carente informazione alla sottovalutazione del problema da parte delle Istituzione sanitarie e non, alla forte discordanza tra i dati forniti dalla Tirreno Power e quelli derivanti da 10 anni di studi e indagini della Commissione Europea e dei Centri di Ricerca internazionali.
C’è una perizia del dottor Franceschi che fornisce molti dettagli per chi vuole informarsi.
Il dottor TRUCCO, presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Savona, ha infine illustrato il ruolo dell’Ordine, organo preposto a garanzia della tutela della popolazione. Secondo lui, visto il silenzio delle Istituzione, è importante che ci sia una mobilitazione dell’ambiente medico che può e deve dire la sua con competenza di causa e collaborando con gli amministratori pubblici.
Trucco ha poi lanciato un invito ai sindaci perché si facciano garanti della salute pubblica con scelte adeguate che è il loro potere effettuare, ma essi devono prendere coscienza dei rischi attraverso un’informazione obiettiva condividendo con i cittadini iniziative di politica sanitaria e mettendo in atto il “Principio di Precauzione” secondo cui, nel dubbio, bisogna astenersi da scelte potenzialmente pericolose, in attesa di saperne di più.
Ha chiuso l’incontro il rappresentante dell’Associazione con una provocazione: o quei medici sono dei mentitori o qualcuno dovrà prendere dei provvedimenti.
Ecco, giriamo a Lei l’invito del dottor Trucco e la provocazione dell’Associazione. Se l’Amministrazione Comunale ha osservato bene la situazione di Noli nella perizia del dottor Franceschi e che è in suo possesso, non può lasciare che la nostra città, espressione dei valori storici, paesaggistici ambientali, centro turistico apprezzato e privo di fonti inquinanti proprie, sia oggetto di una così palese contraddizione.
Noli Le chiediamo se, come responsabile della salute pubblica, ha ben presente questo grave problema, se lo ritiene o no prioritario, quali iniziative urgenti e concrete intende intraprendere, attivandosi, insieme ai Comuni coinvolti come il nostro, con ogni mezzo possibile per modificare la situazione attuale già ampiamente compromessa, oltre che per opporsi al potenziamento dell’impianto.
Nella sua veste di sindaco, Le chiediamo di informare adeguatamente la popolazione, tutelarne la salute e difenderne l’economia prevalentemente turistica perché la nostra città non venga declassata dalla situazione descritta.
La ringraziamo per l’attenzione e Le porgiamo i nostri ossequi.
Noli, 26 ottobre 2007.
Marotta Maria Antonella
Manca Paola
Vincenti Maria
Lupetti Luana
Garzoglio Luigi
Buffaldi Francangela
Boscain Sara
Caviglia Emma
Alluto Nicoletta
Giacchello Graziella