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30 gennaio 2011

1)TIRRENO POWER DEVE PUNTARE SULLE ENERGIE RINNOVABILI

IN ATTESA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI....







TRATTO DA LA STAMPA DEL 30 GENNAIO

CONFERENZA DEI SERVIZI
PER FRANCO ZUNINO LA TIRRENO POWER DEVE PUNTARE SULLE ENERGIE RINNOVABILI

A fine febbraio,ma si parla anche di possibili proroghe ,potrebbe riprendere la Conferenza dei servizi sul potenziamento a carbone della centrale Tirreno Power di Vado-Quiliano.
L' ex Assessore all'Ambiente della Regione Liguria Franco Zunino, nel ribadire il suo "NO"al progetto
LANCIA UN MONITO CHE E' ANCHE UN TIMORE.
"Non credo sarebbe CORRETTO dal punto di vista LEGALE ma anche ETICO-precisa Zunino -FAR PASSARE DA PARTE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI UN PROGETTO ALTERNATIVO A QUELLO OGGI SUL TAPPETO E NON SOTTOPORLO ,COME PREVEDE LA LEGISLAZIONE ,ALLE VARIE VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE".

Aggiunge l' ex assessore
"INOLTRE RITENGO CHE TIRRENO POWER DEBBA AVERE MAGGIOR RISPETTO DELLA POSIZIONE CONTRARIA ESPRESSA DAL TERRITORIO E DA UNA VASTA PLATEA DI AMMINISTRATORI LOCALI CHE RAPPRESENTA UN
"NO" CHIARO E NETTO A QUESTO PIANO.
NEL 2011 NON SI PUO' PUNTARE LO SVILUPPO SU UN COMBUSTIBILE VETUSTO E DANNOSO COME E' IL CARBONE.
LA TIRRENO POWER IMBOCCHI,INVECE,LA STRADA DELLE RINNOVABILI."
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Tratto da Puglia tv

Brindisi: produzione di energia ecocompatile ,ma non doveva servire a combattere quella da fossili?


Cominciano a fioccare le azioni legali contro la provincia per la questione fotovoltaico.E' di ieri la notizia che la societa' Trade management energia ha vinto un ricorso contro l'amministrazione retta da Ferrarese in merito all'obbligo di richiedere la Via per un progetto di 39 megawatt presentato appunto dalla predetta azienda in provincia di Brindisi.Ma le questioni sul fotovoltaico e sopratutto sul regolamento varato dalla provincia non smettono di tenere banco in citta' .Intanto la posizione molto estremizzata del presidente Ferrarese e' contestata da piu' parti ,ovviamente nel mondo delle imprese che hanno seguito alla lettera le indicazioni di legge dal 2008 fino ad oggi.Inoltre l'attuale regolamento varato dalla provincia ,secondo aziende anche molto titolate del settore ,sarebbe del tutto in contraddizione con le linee regionali. Senza scendere nel merito, perché' sarebbe troppo tecnico e rischieremmo di affliggere i nostri telespettatori, resta il principio che sulla vicenda fotovoltaico,ed eolico si sta consumando un battaglia che non ha senso se si analizza dal punto di vista della collettivita' .
Infatti in una citta' o meglio in una provincia che ha la piu' alta incidenza di produzione di energia da fossili d'Italia ed una delle piu' grandi d'Europa, l'arrivo della produzione in massa di energia alternativa sarebbe non solo auspicabile,ma da salutare come l'unica possibilita'di sostituzione concreta e sostanziosa come quantita' del carbone. Ed allora invece che parlare in linee generali e cioe' di invasione barbarica del territorio , sarebbe il caso di documentarsi e di controllare quanti impianti esistono o potranno esistere di questo genere al di la' delle tantissime domande presentate che magari non potranno mai arrivare alla costruzione di impianti.Infatti in pochi sanno che moltissime di quelle domande non potranno mai concludersi perché' ogni impianto per potersi allacciare alla rete nazionale e quindi immettere la corrente prodotta, dovra' costruirsi una propria cabina di trasformazione che incide nei costi in modo talmente alto da rendere l'ìntero investimento non piu'economico. Quindi si rischia di parlare a vanvera senza conoscere neppure la reale consistenza degli impianti che poi effettivamente saranno realizzati.
Gridare “al lupo al lupo”, rischiando di far saltare progetti importanti quando poi non ci sono gli estremi concreti , e' solamente da incoscienti, perche'si rischia di continuare a far proliferare la produzione di energia da fossili.Quanto poi all'altra favola e cioe' che la produzione di energia da fonti rinnovabili non vada a sostituire quelle tradizionali a carbone ,anche qui bisogna che la gente sappia che al momento in cui al gestore della rete arrivano due produzioni diverse di corrente e cioe' quella da carbone e quella da eolico o fotovoltaico o da biomassse,si e' costretti a privilegiare quella da fonti alternative al posto di quella da carbone.
E' tutto qui il vero problema perche'e 'fuori di dubbio che chi oggi produce da carbone non puo'competere con le altre produzioni da fonti alternative e quindi agisce in tutti i modi per evitare che nascano impianti di produzione di energia da fonti ecocompatibili.
Speriamo di aver spiegato alla gente il perché' e'nata questa vera e propria battaglia sui sistemi di produzione di energia diversi dai tradizionali fossili .
Cio' che lascia perplessi e'che gli ambientalisti o coloro che sono contro il carbone non facciano le sfilate in favore della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Le regole ci sono e chi non le rispetta e' gia' fuori da possibili produzioni:criminalizzare anche gli impianti in regola e' strumentale e demagogico e serve solo a continuare a favorire la produzione da carbone.-

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Tratto da Uomini Liberi

IL MITO DELLA "CONVENZIONE"!!!
"

Dal lontano anno dell'insediamento, i gestori della centrale termoelettrica di Vado e Quiliano (prima Enel spa, oggi Sorgenia) si sono serviti di questa parola "magica" che rappresentava anche una solenne promessa. I due Comuni sarebbero stati garantiti da uno accordo con l'azienda che avrebbe disciplinato tutti i "risarcimenti" loro riconoscibili per il danno ambientale subito.
Non li citiamo tutti (sarebbe troppo lungo) limitandoci a due esempi facili, facili. Una "celebre" convenzione, firmata negli anni '70, disciplinava la cosiddetta "sperimentazione a carbone", limitata nel tempo e subordinata al rigido controllo delle emissioni!!!
Sublime risultato: dopo più di 30 anni di utilizzo "in prova" del fossile, oggi hanno il coraggio di chiederne l'ampliamento e, purtroppo trovano orecchie ultra bendisposte in Regione ed in Provincia.
Questo accade quando il lupo e l'agnello siglano un protocollo comune, pur sapendo che il più forte può violarlo impunemente.......
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Tratto da Quotidiano di Puglia

Brindisi, gli ambientalisti: puntare alla riduzione di emissioni di carbone

BRINDISI (27 gennaio) - Le associazioni ambientaliste brindisine bocciano la bozza di protocollo di intesa tra Enel, enti locali e Regione Puglia; ieri mattina hanno incontrato politici, rappresentanti sindacali e giornalisti per suggerire proposte alternative a quanto riportato nel testo.
Dietro il tavolo, i rappresentanti delle associazioni che negli ultimi anni hanno organizzato cortei e manifestazioni per esprimere il proprio dissenso rispetto ad investimenti industriali che non tenessero conto della salute pubblica. Dall’altra parte, alcuni capigruppo della Provincia e del Comune per un dibattito approfondito sulla questione energetica.

«La bozza è negativamente sorprendente - ha detto Michele Di Schiena - perché non c’è nessun impegno per la riduzione del carbone. Per noi è necessario invece che l’utilizzo scenda in quantità non inferiore al 25%, rispetto al 2004, e senza compensazioni». Non è, questo, l’unico suggerimento fornito dalle associazioni. «Abbiamo realizzato una mini-tabella - ha detto Enrico Favuzzi -, per ricordare punto per punto quali sono le nostre idee, e per sottolineare ciò che non ci vede d’accordo nella bozza diffusa».

Sul fotovoltaico, Di Schiena ha poi osservato: «Apprezziamo l’idea del presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese di recarsi in Procura per denunciare investimenti che danneggiano il territorio, ma è bene ricordargli che le battaglie non vanno fatte solo per i piccoli impianti, ma anche per quelli grandi, e ci riferiamo proprio a quelli che sono oggetto delle convenzioni»

29 gennaio 2011

1)WWF:"Dei delitti e delle pene contro l’ambiente":Illegalità costante dal nord al sud 2)Inquinamento a Napoli: arrestato Gianfranco Mascazzini

Tratto da La Stampa

WWF: in Italia ambiente sotto attacco

Illegalità costante dal nord al sud

"Dei delitti e delle pene contro l’ambiente": si potrebbe intitolare così, in coincidenza con l’apertura ufficiale dell’Anno giudiziario, il bilancio diffuso dal WWF sull’attività del proprio settore legale contro i crimini ambientali, un’attività silente e costante a servizio della società civile i cui numeri denunciano come i delitti contro ambiente e salute in Italia siano all’ordine del giorno.

Sono decine gli eco-avvocati che, solo nel 2010, hanno seguito per conto del WWF oltre 250 udienze nei tribunali italiani penali ed amministrativi. Dal 1986 ad oggi sono oltre 300 gli avvocati che, almeno una volta, si sono battuti insieme al WWF contro l’illegalità ambientale in oltre 2.000 giudizi in cui l’associazione ha preso parte. Dal nord al sud contro industrie inquinanti, enti locali colpevoli di violazioni in materia di caccia, contro privati per salvare l’integrità dei boschi o dei fiumi, ricorsi per conto di cittadini o associazioni locali contro inquinamenti o espansione di cave, ricorsi contro progetti deturpanti per il paesaggio o abusivi, opposizioni o ricorsi contro progetti di grande opere prive di Valutazione di Impatto Ambientale, costituzione di parte civile contro incendiari o bracconieri, e infine contro industrie ricomprese negli elenchi dei siti da bonificare colpevoli di inquinamenti illeciti e altri reati. ....

L’attività degli eco-avvocati conferma una realtà drammatica: il numero delle violazioni in materia di tutela ambientale, salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini è altissimo (uno ogni 43 minuti – dato del Ministero dell’Ambiente nel 2010) e, pur consapevoli che i processi seguiti direttamente dal WWF siano solamente una goccia nell’oceano...

In questo momento il WWF è presente ed è parte attiva in oltre 300 processi tuttora pendenti, un grande sforzo a difesa degli interessi della collettività attuato anche con l’aiuto degli avvocati e delle migliaia di sostenitori. “In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario vogliamo sottolineare come il ruolo della Magistratura sia fondamentale per dare una corretta lettura e applicazione di norme troppo spesso travisate da inquinatori senza scrupoli e da una parte dell’amministrazione non sufficientemente preparata sull’importanza della tutela dell’ambiente – ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia- La magistratura svolge quel ruolo fondamentale di ‘grande saggio’ che non solo sanziona ma indirizza correttamente l’azione della società che può incidere sul patrimonio naturale e la salute dei cittadini ed è quindi importantissimo anche avere un buon esercito di avvocati che oltre a rappresentare in giudizio queste istanze sappiano trasmettere questa saggezza anche al di fuori delle aule dei Tribunali”.


CONTRO GLI INQUINATORI …. SOLO MULTE DA DIVIETO DI SOSTA

“L’attività degli avvocati che lavorano al nostro fianco da oltre 20 anni è la ‘cartina tornasole’ di quanto l’illegalità in campo ambientale sia diffusa e costante “...... E’ urgente inserire nel Codice penale la voce ‘Delitti ambientali’. Ad oggi, infatti, le sanzioni previste dalle leggi di tutela dell’acqua, dell’aria, del suolo, delle aree protette e della fauna, (a parte rare eccezioni come il traffico di rifiuti) sono esclusivamente di natura ‘contravvenzionale’ (secondo la classificazione del’39 del codice penale). Sostanzialmente sono forme di reato punite con sanzioni più ‘leggere’ rispetto ai ‘reati-delitti’. Quindi il sistema sanzionatorio per le leggi di tutela ambientale costituisce il tallone d’Achille per cui in Italia gli illeciti ambientali sono sempre più frequenti e gravi , pur producendo effetti devastanti sul territorio, sulla natura, sul paesaggio e sulla salute umana che rimangono sostanzialmente impuniti”.

Leggi l'articolo integrale


Leggi anche su "LA VOCE DELL'EMERGENZA"

Inquinamento a Napoli: arrestato anche l’attuale commissario in Abruzzo

Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del Ministero dell’ambiente e commissario in Abruzzo per la gestione dei fondi per mitigare il rischio idrogeologico, è stato arrestato nell’ambito dell’operazione contro reati ambientali, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli.
Mascazzini, tra le 14 persone arrestate dai carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza di Napoli, è finito agli arresti domiciliari.
Nel corso delle indagini è stata accertata l’esistenza di un accordo illecito tra pubblici funzionari e gestori di impianti di depurazione campani che ha consentito, per anni, lo sversamento in mare del percolato (rifiuto liquido prodotto dalle discariche di rifiuti solidi urbani), in violazione delle norme a tutela dell’ambiente.
Il percolato veniva immesso senza alcun trattamento nei depuratori dai quali finiva direttamente in mare, contribuendo ad inquinare un lunghissimo tratto di costa della Campania, dal Salernitano fino al Casertano.(IlCapoluogo.com)
Abbiamo appreso con sorpresa e rammarico la notizia del coinvolgimento dell’ex direttore generale del ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini nell’inchiesta della Procura di Napoli”. Lo afferma in una nota il ministro dell’Ambiente,Stefania Prestigiacomo.
”Ci auguriamo – conclude – che Mascazzini, dirigente pubblico di lunghissima esperienza, conosciuto e apprezzato per la sua competenza, possa al piu’ presto chiarire la sua posizione
”.
(ASCA)

28 gennaio 2011

1)EMERGENZA BRINDISI:"NO AL PROTOCOLLO DELLA RESA 2)SOTTO QUESTO CIELO E IN QUEST'ARIA RESPIRANO I NOSTRI FIGLI.

Tratto da Brindisi TG 24 -

EMERGENZA BRINDISI:"NO AL PROTOCOLLO DELLA RESA APRIRE APRIRE UNA VERTENZA TERRITORIALE.

...
il quale ovviamente trae rilevanti vantaggi dal predetto accordo, modifichi le sue posizioni sul problema del carbone nella centrale di Cerano e rinunzi ...LEGGI
_____________________

Vado Ligure:SOTTO QUESTO CIELO E IN QUEST'ARIA RESPIRANO I NOSTRI FIGLI.

RIPORTIAMO QUESTI VALORI TRATTI DA AMBIENTE IN LIGURA MESSI IN RETE QUESTA MATTINA
Via Aurelia - Via Ferraris - Vado L. - Tipo zona: Urbana - Tipo postazione: Traffico
Benzene - adsorbimento continuo, gc/fid
27/01/2011 06:00 27/01/2011 07:00 5.2 NoNo
27/01/2011 07:00 27/01/2011 08:005.6NoNo
27/01/2011 08:00 27/01/2011 09:006.2NoNo
27/01/2011 09:00 27/01/2011 10:005.7NoNo
27/01/2011 10:00 27/01/2011 11:005.9NoNo
27/01/2011 11:00 27/01/2011 12:005.9NoNo
27/01/2011 12:00 27/01/2011 13:005.6NoNo
27/01/2011 13:00 27/01/2011 14:006.0NoNo
27/01/2011 14:00 27/01/2011 15:005.9NoNo
27/01/2011 15:00 27/01/2011 16:005.9NoNo
27/01/2011 16:00 27/01/2011 17:005.7NoNo
27/01/2011 17:00 27/01/2011 18:005.6NoNo
27/01/2011 18:00 27/01/2011 19:005.6NoNo
27/01/2011 19:00 27/01/2011 20:005.4NoNo
27/01/2011 20:00 27/01/2011 21:005.0NoNo
27/01/2011 21:00 27/01/2011 22:004.0NoNo



GUARDATEVI ORA LE PM 10 di VADO LIGURE DEL 27 GENNAIO.
VORREMMO FAR NOTARE I VALORI DELLA NOTTE :TRAFFICO SULLE NOSTRE STRADE IN QUELLE ORE SE NE VEDE DAVVERO POCO.
I VALORI SOTTO RIPORTATI , NON HANNO NULLA DA INVIDIARE A QUELLI DELLA PIANURA PADANA , NESSUN GIORNALE LI RIPORTA E POCHI LI CONOSCONO.
QUI TUTTO TACE:NE RIPORTIAMO ALCUNI 139,143,138.............

C' E' QUALCUNO CHE QUANDO TUTTI DORMONO LAVORA PER NOI.......

LI OSSERVI ATTENTAMENTE E LI VALUTI CHI DEVE FARE DELLE SCELTE IMPORTANTI PER LO "SVILUPPO FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO" VORREMMO CHE FOSSERO SCELTE MOLTO ,MOLTO MEDITATE E PONDERATE.
SOTTO QUESTO CIELO VIVONO I NOSTRI FIGLI E SIAMO GIA' DA MOLTO.....TEMPO IN UN'AREA CON CRITICITA' AMBIENTALE SECONDO IL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA' DELL'ARIA REGIONALE.
Via Aurelia - Via Ferraris - Vado L. - Tipo zona: Urbana - Tipo postazione: Traffico
Pm10 - continuo, nefelometrico

26/01/2011 23:00

27/01/2011 00:00
107

27/01/2011 00:0027/01/2011 01:00 109 NoNo
27/01/2011 01:0027/01/2011 02:00139NoNo
27/01/2011 02:0027/01/2011 03:00139NoNo
27/01/2011 03:0027/01/2011 04:00143NoNo
27/01/2011 04:0027/01/2011 05:00138NoNo
27/01/2011 05:0027/01/2011 06:00138NoNo
27/01/2011 06:0027/01/2011 07:00143NoNo
27/01/2011 07:0027/01/2011 08:00131NoNo
27/01/2011 08:0027/01/2011 09:00116NoNo
27/01/2011 09:0027/01/2011 10:00113NoNo
27/01/2011 10:0027/01/2011 11:00112NoNo
27/01/2011 11:0027/01/2011 12:00105NoNo
27/01/2011 12:0027/01/2011 13:00112NoNo
27/01/2011 13:0027/01/2011 14:00112NoNo
27/01/2011 14:0027/01/2011 15:0096NoNo
27/01/2011 15:0027/01/2011 16:0096NoNo
27/01/2011 16:0027/01/2011 17:0085NoNo
27/01/2011 17:0027/01/2011 18:0065NoNo
27/01/2011 18:0027/01/2011 19:0079NoNo
27/01/2011 19:0027/01/2011 20:0070NoNo
27/01/2011 20:0027/01/2011 21:0058NoNo
27/01/2011 21:0027/01/2011 22:0066NoNo
27/01/2011 22:0027/01/2011 23:0069NoNo
27/01/2011 23:0028/01/2011 00:0084NoNo

27 gennaio 2011

1)Rinnovabile significa lavoro 2)“Carbone: ritorno al passato” ecco tutti i perché del no al carbone

Tratto da La Repubblica

Rinnovabile significa lavoro ma in Italia ancora troppi 'no'


I POSTI di lavoro assicurati dalla green economy? Tra qualche anno in Germania supereranno quelli nel settore automobilistico. Il ritorno al nucleare? Una sottrazione di fondi e di attenzione che rischia di rallentare la corsa dell'Italia che può riagganciare il locomotore dei paesi guida. Parola di Guglielmo Epifani. L'ex segretario della Cgil ha scelto un tema caldo e una platea qualificata per lanciare l'Associazione Bruno Trentin, il nuovo laboratorio di riflessione sindacale.

Il tema è il rapporto tra energia e lavoro. A intervenire sono stati, tra gli altri, il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, il segretario dell'Ueapme (l'associazione europea delle piccole e medie imprese) Andrea Benassi, il presidente della Lega Coop Giuliano Poletti, il segretario della Cgil Susanna Camusso. Guest star: Jeremy Rifkin, il teorico della terza rivoluzione industriale che ha dipinto lo scenario di una democrazia rafforzata dalla creazione di una rete energetica diffusa che toglie potere agli oligopoli, distribuisce ricchezza, offre garanzie contro i blackout e protegge l'ambiente.

"Vent'anni fa la terza rivoluzione industriale sembrava un'utopia, oggi è il modello verso cui marciano le tre economie più importanti: Stati Uniti, Germania, Cina - ha detto Epifani - il nuovo sta crescendo ma in Italia il vecchio resiste. L'88 per cento dell'energia viene ancora dai fossili e la scelta del governo di far ripartire il nucleare è in netta controtendenza rispetto all'andamento dei mercati. Il 62 per cento degli investimenti èconcentrato sulle fonti rinnovabili e la percentuale tende a salire. In questo quadro che senso ha puntare come minimo 20 miliardi di euro nella costruzione di quattro nuove centrali e accantonarne più del doppio per uno smaltimento corretto delle scorie e degli impianti?".

La Cgil chiede posti di lavoro. Subito. Investendo nella direzione indicata dall'Europa che ha fissato gli obiettivi del 20 - 20 - 20 dando dieci anni di tempo ai paesi membri per potenziare le rinnovabili e tagliare le emissioni serra che stanno facendo aumentare il caos climatico, cioè le alluvioni, gli uragani, le siccità devastanti e prolungate.

Su questa strada c'è un ostacolo: l'Italia è dominata dalla logica del no che blocca l'innovazione e il futuro. Mantenere tutto fermo significa però aggravare l'inquinamento. Assumersi la responsabilità di una prospettiva di disastro climatico che si fa sempre più minacciosa. Rifkin ha ricordato che la catastrofe del Golfo è pari a sei - sette volte il disastro della Exxon Valdez, la petroliera affondata in Alaska. Continuare ad affidarsi al petrolio, ha aggiunto il presidente della Foundation on Economic Trends, vuol dire continuare a moltiplicare rischi di questo genere.

Rischi ai quali, sottolinea Antonio Filippi, della Cgil, non corrispondono vantaggi sul piano occupazionale: "Per produrre un terawattora di energia elettrica servono 75 lavoratori nel nucleare, 918 nell'eolico, ancora di più nel fotovoltaico". L'occupazione verde in Italia vale già oggi 100 mila posti di lavoro. Secondo l'Istituto di ricerche economiche e sociali si può arrivare a quota 250 mila solo nel settore delle rinnovabili.
A patto di guardare avanti e non indietro.


Tratto da Qualenergia

Un mondo di energia basato su sole e vento

Anche dagli Stati Uniti arrivano numerosi studi per un futuro energetico basato al 100% sulle rinnovabili. Mark Delucchi dell'Università della California e Mark Jacobson dell’Università di Stanford hanno valutato come tale obiettivo non solo sia possibile già al 2030, ma anche senza bisogno del nucleare o delle biomasse. Su questi temi un convegno del Kyoto Club il prossimo 16 febbraio.
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A PATTO DI GUARDARE AVANTI E NON INDIETRO AL SOLITO VECCHIO,INQUINANTE E DELETERIO PER IL MONDO INTERO...........
CARBONE
MA ......... ECCO LA DURA REALTA' PER I NOSTRI TERRITORI

Leggi su Beecologista

“Carbone: ritorno al passato” ecco tutti i perché del no al carbone


"Carbone: ritorno al passato" ecco tutti i perchè del no al carbone

Legambiente presenta numeri e motivi del ‘no’ nel dossier ‘Carbone: ritorno al passato’ mentre dalla Calabria continua l’opposizione dell’associazione ai progetti di riconversione e a nuove centrali.

Una centrale tutta nuova a Saline Joniche in provincia di Reggio Calabria e la riconversionedella centrale di Rossano Calabro per i gruppi alimentati a olio combustibile. Sono le ultime due proposte di ‘ritorno al passato’ fondate sul carbone che l’Italia potrebbe vedere realizzate dopo la riconversione, già attuata, della centrale di Civitavecchia (Rm), il nuovo gruppo autorizzato di Fiume Santo in Sardegna e i progetti di Porto Tolle (Ro) sul delta del Po e Vado Ligure (Sv), sui quali manca solo la firma del decreto autorizzativo da parte del Ministro dello Sviluppo economico.....

Secondo i calcoli di Legambiente se alla centrale riconvertita di Civitavecchia ormai in attività si affiancassero i nuovi gruppi o centrali proposti dalle aziende energetiche, le emissioni diCO2 degli impianti a carbone raddoppierebbero in pochi anni, passando dagli attuali 35,9 milioni di tonnellate a 74,8.

Leggi l'articolo integrale