UNITI PER LA SALUTE E' UNA ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ODV APARTITICA, PERSEGUE FINI DI SOLIDARIETA' SOCIALE, CIVILE E CULTURALE: PROMUOVE E SOSTIENE INIZIATIVE,INTERVENTI, INFORMAZIONI FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO DI VITA E DI SALUTE DEI CITTADINI DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI SAVONA. "UNITI PER LA SALUTE ODV" Via De Litta 3/1 VALLEGGIA (Savona) C.F:92084220091 Tel 3713993698
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29 dicembre 2009
2009/12/29 Auguri di Buon Anno
a chi per noi è stato un collaboratore prezioso
che ci ha donato "l'ascolto"
e un sorriso o un incitamento ad andare avanti,
a chi ci ha ha regalato un sogno
e a chi quel sogno se lo è ripreso.
Auguri a chi ci ha aiutati a crescere "dentro"
a chi crede in noi e ci spinge a proseguire.
Auguri a tutti voi che ci leggete.
Ci auguriamo che il nuovo anno sia prodigo di gioia e serenità per tutti .
Buon 2010 da "UNITI PER LA SALUTE"
a tutti i nostri amici e lettori
e a tutti quelli che si prodigano affinchè la nostra salute sia sempre tutelata.
ed infine IL nostro AUGURIO DI PACE A TUTTI VOI...
da Madreteresa..
La vita è bellezza, ammirala. La vita è un’opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, donala. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è un'avventura, rischiala. La vita è felicità, meritala. La vita è la vita, difendila.
28 dicembre 2009
2009/12/29 E intanto nelle miniere cinesi di carbone altre decine di nuove vittime/.BRINDISI SOTTO ASSEDIO..
Tratto da Greenreport
[ 28 dicembre 2009 ]
E intanto nelle miniere cinesi di carbone altre decine di nuove vittime...
GROSSETO. Il 2009 si chiude con l'ennesimo incidente avvenuto in due miniere cinesi con il pesante bilancio di 17 morti e ancora un numero non ben precisato di dispersi. Lo denuncia il sito di peacereporter che ricorda come le miniere cinesi si confermano le più pericolose del mondo.
Il primo incidente, che è costato la vita a dodici minatori, è avvenuto domenica sera nella miniera di Donggou nella città di Jiexiu una delle tante nella provincia dello Shanxi che è il principale centro produttore di carbone di tutta la Cina.
L'esplosione all'interno della miniera di carbone si sarebbe verificata - secondo fonti ufficiali - perché i minatori avrebbero violato le norme di sicurezza, demolendo una parete che dà accesso a un settore in disuso del pozzo, dove il gas si era accumulato. Per questo le autorità cinesi hanno fermato cinque responsabili della miniera.
L'altro incidente è avvenuto questa mattina, sempre in seguito a un'esplosione, all'interno di una miniera nella provincia meridionale dello Yunnan, dove sono morti altri cinque minatori e altri sei risultano, al momento, dispersi.
Secondo le stime ufficiali, solo lo scorso anno sono stati 3200 i morti per incidenti nelle miniere di carbone; una stima-che secondo le organizzazioni non governative- è però sottostimata per effetto della sottovalutazione del fenomeno da parte delle istituzioni e del governo di Pechino. Nella sola regione dello Shanxi, popolata da quattro milioni di persone, sono state aperte in una decina di anni quasi 2600 miniere di varie dimensioni e di vario livello di legalità. Ogni anno da questa regione vengono estratte 650 milioni di tonnellate di carbone, due terzi del fabbisogno nazionale; ma le stime dicono che nelle colline vi sarebbero almeno 260 miliardi di tonnellate di carbone.
Attorno alle miniere sono sorte imprese e attività di ogni tipo che ingurgitano 50 milioni di carbone l'anno e hanno trasformato una provincia un tempo agricola in una delle peggiori periferie industriali dove l'aria come l'acqua risultano irrimediabilmente inquinate.
Linfen è l'emblema di questo degrado ambientale, e come raccontava un recente reportage pubblicato su Repubblica, i tre milioni di persone che vi vivono (si fa per dire) risultano contaminati, dalle sostanze tossiche che si ritrovano disperse nell'aria e nell'acqua. Due bambini su tre soffrono di malattie respiratorie e il tasso di neonati malformati e di cancro ai polmoni è il più alto del pianeta. E chi non muore avvelenato, vittima di incidenti nelle miniere o di altri disastri ambientali: in 49 disastri, a Linfen, hanno la persa la vita 470 persone negli ultimi tre anni.
Solo poco più di un mese fa il governatore dello Shanxi ha annunciato che entro fine anno le società minerarie della regione saranno ridotte da 2.200 a 100 e le miniere da 2.600 a 1000: ma intanto oggi si continua a morire.
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Tratto da NOALCARBONE BRINDISI
26 dicembre 2009
foto e video BRINDISI SOTTO ASSEDIO
Energia elettrica dal carbone: tre volte problematica I fornitori svizzeri di energia intendono partecipare a centrali a carbone estere. Questo intento è problematico per tre motivi: le centrali a carbone sono dannose per il clima, le partecipazioni sono rischiose dal punto di vista economicoed esistono alternative più idonee sul piano ecologico ed economico. Le centrali a carbone sono dannose per clima, uomo e natura |
- Una centrale a carbon fossile di grandi dimensioni costa almeno cinque miliardi di franchi. Occorrono diversi anni, addirittura decenni, prima di ammortizzare la centrale e, nel migliore dei casi, di arrivare ad un guadagno.
- Negli ultimi anni i prezzi del carbone sono incrementati di 2,5 volte e continuano ad aumentare. A lungo termine le centrali a carbone non sono competitive rispetto alle energie rinnovabili come vento e sole, che non producono alcun costo per il combustibile.
- La Commissione UE prevede che, a partire dal 2013, tutti i produttori di energia dovranno acquistare sul mercato i diritti di emissione per le proprie emissioni di CO2. In base agli attuali prezzi per il CO2, nell'UE questo graverebbe sul bilancio per 300 milioni di franchi all'anno per ogni centrale.
Le alternative esistono Vi sono numerose opportunità di investimento più idonee sul piano ecologico ed economico rispetto alle partecipazioni a centrali a carbone, in Svizzera e all'estero. In Svizzera è particolarmente indicato investire nell'efficienza energetica, ovvero in apparecchi ed impianti che consumano meno e rendono superflue le nuove centrali a carbone e relative partecipazioni. Il potenziale per la riduzione del consumo è enorme e l'energia risparmiata è la più conveniente ed ecologica. Le aziende elettriche potrebbero fornire il loro contributo promuovendo la sostituzione dei riscaldamenti elettrici e fornendo supporto ai propri clienti nell'utilizzo efficace dell'energia elettrica. Anche il potenziale per le nuove energie rinnovabili come energia solare, geotermia, energia dal legno o eolica, in Svizzera è poco sfruttato. Le prospettive energetiche della Confederazione indicano che in Svizzera è possibile costruire ancora moltissimi impianti per la produzione di energia rinnovabile, un'opportunità sensata anche sul piano economico in combinazione con un'attiva politica di efficienza energetica (vedi Szenario IV E). Anche all'estero le energie rinnovabili offrono interessanti opportunità di investimento. L'azienda elettrica della città di Zurigo mostra come fare: ha acquistato un parco eolico nel nord della Germania. Sono ancora numerosi gli impianti per la produzione sostenibile di energia elettrica che attendono investitori. |
Babbo Natale porta la vittoria a Taranto: l'Ilva adotterà le migliori tecnologie antidiossina/La nostra campagna DIOXIN FREE
Tratto da Peacelink
Babbo Natale porta la vittoria a Taranto: l'Ilva adotterà le migliori tecnologie antidiossina
La notizia è di queste ore e viaggia sulle parole di un comunicato stampa con il quale la dirigenza dell'Ilva - obtorto collo - dichiara di aver scelto la tecnologia per scendere sotto i limiti europei.
Ciò che l'Ilva aveva dichiarato più volte irraggiungibile (l'obiettivo europeo di scendere sotto il valore di 0,4 nanogrammi di diossina a metro cubo) diventa finalmente raggiungibile. Dicevano che non sarebbero riusciti a scendere sotto 3,5 nanogrammi! Basta andare a prendere tutta la rassegna stampa dell'inizio di quest'anno e anche quella del 2008. E' stato un continuo braccio di ferro sui numeri, con PeaceLink che diceva che ERA POSSIBILE per l'Ilva scendere sotto i limiti europei e con l'Ilva che dichiarava l'esatto contrario.
A Roma all'inizio de 2009 la ministra Prestigiacomo si stava strappando i capelli e diceva che la legge regionale che imponeva questo limite avrebbe fatto chiudere l'azienda. Un macello!
Leggete qui:
http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article3969
"L’Ilva chiede per Taranto un limite di diossina a 3,5 nanogrammi a metro cubo"
E ora si scopre che le migliori tecnologie antidiossina applicate in Europa fin dall'inizio del secolo ora si possono anche applicare nel Sud Italia, nell'Ilva di Taranto.
La vignetta che Michele De Benedetto rappresenta bene questo importante "regalo di Natale" strappato con la lotta e con ben due cortei a Taranto di oltre 20mila persone organizzati da Altamarea nel 2008 e nel 2009.
Su Taranto Babbo Natale, si vede nella vignetta, lancia invece sull'Ilva i "regali" sgraditi: la mobilitazione imponente di Altamarea (il coordinamento di cittadini e associazioni che sta riscrivendo la storia della città), la legge antidiossina della Regione Puglia che diventa applicativa nei suoi aspetti più delicati e impegnativi, la consultazione referendaria con cui i cittadini potranno esprimersi sul futuro dell'Ilva e su questioni stringenti ad esempio come la chiusura dell'area a caldo.
La legge antidiossina, fortemente voluta da PeaceLink e da altre associazioni ambientaliste fin dal 2007, ha adesso imboccato la "volata finale" e ora l'Ilva dovrà adeguarsi nel "secondo step della legge" a scendere sotto i limiti europei entro la fine del 2010.
Un risultato impensabile sino all'anno scorso. Adesso occorre il controllo continuativo dei fumi: il "campionamento continuo" previsto dalle legge regionale antidiossina (articolo 3). La dirigenza Ilva dice che non è tecnicamente realizzabile. Ma è solo una scusa, sappiamo bene quanta resistenza abbia fatto in passato sul limite di 0,4, ora la storia si ripete e la nostra prova di forza si deve imporre di nuovo per strappare il successo e sgomberare il campo dai pretesti.
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La nostra campagna DIOXIN FREE
Abbiamo scoperto la terribile realtà della diossina a Taranto. Adesso stiamo approfondendo la questione con l’aiuto di specialisti. Vogliamo lanciare una campagna per "CONSUMATORI INFORMATI": chi mangia formaggio, burro, uova, ecc. deve sapere quanta diossina c'è nel piatto.
L'informazione ai consumatori oggi è negata. E' mai possibile che sulle confezioni di uova ci sia scritto "OGM free" e non ci sia scritto anche "DIOXIN free"? Mentre gli ogm (sui quali personalmente sono contrario, chiarisco subito) non sono cancerogeni, la diossina è sicuramente cancerogena. Nel 2001 la Commissione Europea inviò ai parlamentari europei una importante comunicazione in cui si legge che “l'esposizione a diossine e a PCB diossino-simili supera la dose tollerabile settimanale (TWI Tolerable Weekly Intake) e la dose tollerabile giornaliera (TDI Tolerable Daily Intake) in parte considerevole della popolazione europea”. E' mai possibile che di fronte a questa emergenza i consumatori non siano informati su quello che mangiano? Infatti la diossina entra nel corpo umano al 98% tramite l'alimentazione e solo per il 2% tramite inalazione e assorbimento della pelle.
Insieme dobbiamo vincere una lotta difficile e abbiamo bisogno del tuo aiuto. Ti chiediamo una donazione: sostieni la lotta antidiossina. Nell’interesse di tutti. Per battere l’inquinamento. Per tutelare la salute. Per rivendicare il diritto al futuro.
Un'ultima cosa. E' POSSIBILE ACQUISTARE 212 LABORATORI ANTIDIOSSINA RINUNCIANDO A UN SOLO BOMBARDIERE F-35. L'Italia si appresta a comprare 131 cacciambombardieri F-35. Il costo di un solo cacciabombardiere è pari a 212 laboratori antidiossina del costo di 400 mila euro l'uno. Sapete quanti laboratori in Italia sono in grado di fare analisi sulla diossina? Una quindicina. Proprio per il loro costo altissimo. Per questo i controlli sono carenti e nel nostro piatto finisce di tutto. Ci riempiamo un po' alla volta di diossina cancerogena, che finisce persino nel latte materno, come è stato riscontrato a Taranto e in altre città. Indignamoci! E avviamo una campagna di rimascita del buon senso.
Alessandro Marescotti
Buone Feste a Riva
2009/12/28 Previsioni per il 2010 che verrà/Inceneritori? Ripassiamo un po'
Previsioni per il 2010 che verrà
.....Anzi, periodiche follie, dall’influenza A all’aviaria, dalla mucca pazza alla SARS, spingono i governi a spendere miliardi in campagne di vaccinazione dall’efficacia quantomeno dubbia, mentre nessuno sembra preoccuparsi dei rifiuti che ci sommergono, dell’aria diventata irrespirabile, delle temperature che salgono e mettono a rischio l’equilibrio del pianeta............
Fare soldi per fare soldi per fare soldi. Se esistono altre prospettive chiedo scusa, non ne ho viste”. Così scriveva quasi cinquanta anni fa Giorgio Bocca in un memorabile articolo sul miracolo economico a Vigevano, nella bassa Lombarda. Così si potrebbe scrivere oggi guardando non alla piccola e industriosa Vigevano, ma al mondo intero. Un mondo che sembra innalzare una sola bandiera, quella del mercato, per meglio nascondere le sue stridenti contraddizioni.
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Tratto dal Blog del Comitato per Taranto
Inceneritori? Ripassiamo un po'
Una scheda di qualche tempo fa, ma sempre attuale, per conoscere in poche righe l'affaire inceneritori e per capire che cos'è veramente il mito bresciano che tanto riempie la bocca anche dei nostri amministratori.........
Inceneritori
27 dicembre 2009
2009/12/27 "Storia di ordinario carbone. /Centraline di monitoraggio dell'aria - un caso emblematico
Tratto da brundisium.net 23/12/2009
Storia di ordinario carbone. Di Emanuele Amoruso
Incontro un amico, valente chimico; sul volto il colore di una malattia grave.
Mi racconta una storia.
“Ho un terrazzo sul quale raccolgo periodicamente un sacchetto, di oltre un kilogrammo, di polvere nera. L’ho analizzata. Vi sono parti di carbone incombusto, altri elementi resistenti alla combustione, residui di trasformazione.
Questo accade per 365 gironi all’anno, e oramai da molti anni.
Tutto ciò è sugli edifici, per le strade, sulle campagne, sui vestiti che indossiamo, sulle mani e sui corpi.
C’è una sola cosa da fare: non pensare a riduzioni di uso di carbone nelle centrali elettriche. Occorre programmare una rapida, anzi rapidissima, conversione della centrale di Cerano a gas metano.
La centrale di Costa Morena occorre, invece, chiuderla, subito".
Questo ascolto in una piovosa giornata prossima al nuovo Natale.
Quale per noi?
Emanuele Amoruso
tratto da NOALCARBONE sabato 26 dicembre 2009
Centraline di monitoraggio dell'aria - un caso emblematico
Riceviamo e pubblichiamo
"Comunicato stampa Agenzia Europea Ambiente. Dopo l’inganno le beffe!
Anna Gasquet dell’Ufficio Comunicazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) risponde ai Cittadini ed al WWF con una breve nota di spiegazioni su quanto denunciato nei giorni scorsi circa l’approssimazione insolita di un sito web gestito proprio dall’Agenzia stessa.
“In prossimità dell’Edipower nel comprensorio del Mela (Messina) non ci sono centraline di monitoraggio che trasmettono dati della qualità dell’aria al sito Eye on Earth. L’autore del comunicato stampa (WWF), per affermare che l’Agenzia definisce “Ottima” la qualità dell’aria nella zona di ASI, deve aver utilizzato i dati del modello il quale procura valori approssimativi per superfici molto estese di territorio.
Come tutti i modelli, sembra ingiusto imputare all’Agenzia colpe di mancata accuratezza: specialmente in una zona di superficie così limitata come nel caso del sito Edipower. Eye on Earth, nella sezione “Aiuto”, procura indicazioni molto chiare su la differenza tra dati della qualità dell’aria, effettivamente misurati sul territorio, e quelli che risultato da calcoli del modello di previsione della qualità dell’aria. Il comunicato afferma che il sito Edipower si vede solo in Google Earth ma non nelle mappe dell’Agenzia. Ciò è vero. I governi hanno in genere regole diverse nel consentire la pubblicazione di immagini aeree di zone ritenute sensibili dal punto di vista di sicurezza nazionale. Particolarmente quando queste sono acquisite dallo spazio aereo da essi controllato. E’ possibile che il governo italiano abbia identificato dei dettagli nelle immagini ad alta risoluzione della Microsoft che non potevano essere mostrati per motivi di sicurezza nazionale. Allora perché è diverso in Google? Bene, Google utilizza immagini satellitari raccolte al disopra dello spazio aereo controllato dove il diritto nazionale d'Italia non si applica.”
Anna Gasquet - European Environment Agency Communications.
Avevamo ragione! L’EEA ha confermato i sospetti circa l’approssimazione delle rilevazioni e i segreti di Pulcinella che sono alla base delle false comunicazioni ai Cittadini. In questo caso la Salute ed il diritto alla informazione sono mero appannaggio di opportunismo economico quali i diritti di pubblicazione di un sito web piuttosto che un altro. E mentre continuano le pericolose fumate della Centrale Edipower (le immagini allegate sono del 15/12/2009 alle ore 7.20), si assiste alla indecorosa battaglia verbale che il Consiglio comunale di Milazzo sta diluendo nel tempo per poter giungere ad un “documento di condanna” per chi inquina. La verità è che non si ha il CORAGGIO di denunciare gli inquinatori e di prendere le difese dei Cittadini senza mezze misure. Nei giorni scorsi c’è stata una importante riunione a Palermo all’Assessorato Territorio ed Ambiente per definire alcune regole importanti volte alla regolamentazione dell’installazione di nuovi impianti ed è stato ufficialmente detto che il “Piano di Risanamento” del Comprensorio del Mela è pronto dal 2008 ma NESSUNO ne tiene conto per adottare i provvedimenti suggeriti!
Milazzo li 19/12/2009
Referente regionale aree industriali a rischio
Dr. Giuseppe Falliti
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Tratto da Ecceterra
Al Sindaco del Comune di Trento
All'Assessore all'ambiente del Comune di Trento
Al Presidente della Provincia di Trento
All'Assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti
All'Assessore alla salute e politiche sociali
Oggetto: Decisioni, studio di fattibilità e bando di gara per la costruzione dell'inceneritore previsto a Trento in località Ischia Podetti.
Diffida e preavviso di azione legale.
La scrivente Nimby trentino onlus, portatrice di interessi individuali, collettivi e diffusi, nonché di diritti soggettivi anche costituzionalmente protetti con particolare riguardo al diritto fondamentale alla salute tutelato dall’art. 32 della Costituzione anche nell’interesse della collettività,
PREMESSO CHE
il Piano Provinciale di Smaltimento Rifiuti della Provincia di Trento - nell'aggiornamento vigente - prevede che venga realizzato un unico impianto di incenerimento dei rifiuti a servizio di tutta la Provincia e stabilisce in maniera vincolante le caratteristiche principali di tale impianto;
in applicazione dell'articolo 72 del DPGP 26.1.1987 il Comune di Trento ha dato corso alle attività preparatorie per la costruzione di un impianto di trattamento termico dei rifiuti a servizio di tutta la provincia di Trento, ubicato nella località di Ischia Podetti;
in particolare il Comune di Trento sta per pubblicare un bando di gara per individuare il contraente cui affidare l'elaborazione del progetto dell'impianto, il relativo studio di impatto ambientale e la successiva costruzione e gestione dell'impianto;
appare nella sostanza non conforme alla normativa vigente - come di seguito evidenziato - tutto il processo decisionale che ha portato ad individuare un impianto di incenerimento quale soluzione tecnologica unica indispensabile per la chiusura del ciclo dei rifiuti in Provincia di Trento;
tale processo decisionale - proprio per non aver tenuto conto delle indicazioni delle disposizioni comunitarie e nazionali vigenti in materia di prevenzione e precauzione - presenta non solo vizi di legittimità che saranno fatti valere nelle sedi opportune ma anche e soprattutto (per quanto attiene al contenuto della presente diffida) vizi sostanziali relativi alla mancata acquisizione e valutazione di tutte le conoscenze disponibili sia in materia di assetti tendenziali della gestione dei rifiuti in Trentino sia in materia di danni potenziali alla salute umana e all'ambiente derivanti dall'esercizio di un impianto di incenerimento di rifiuti con le caratteristiche di quello programmato;
di conseguenza i destinatari in indirizzo potrebbero risultare responsabili di reati e di danni civili di diversi tipi e natura la cui rilevanza sarà fatta in ipotesi valutare dalle autorità competenti, con l'eventuale conseguenza di richieste personali di risarcimenti adeguati…
[...]
Si intimano pertanto le amministrazioni in indirizzo, ciascuna per quanto di diretta competenza:
- alla immediata sospensione in via di autotutela di ogni decisione preordinata alla realizzazione del citato impianto ed alla pubblicazione del bando di gara. Tutto ciò a tutela della pubblica amministrazione e per motivi di conservazione della salute pubblica, con necessità di riformulare il bando prevedendo una soluzione per la chiusura del ciclo dei rifiuti trentini non vincolata esclusivamente all'impiego di processi di recupero energetico mediante trattamenti termici e che comunque richieda ai concorrenti di elaborare progetti e studi di VIA imperniati su metodi, tecniche, modelli e dati scientifici aggiornati adeguati al caso;
- a prendere ogni altra iniziativa urgente per non permettere che si verifichi in futuro un danno praticamente certo alla salute pubblica della popolazione di Trento, della valle dell'Adige e di tutte le zone investite dalla propagazione delle emissioni dell'inceneritore e di non permettere quindi che si debba intervenire a posteriori, tardivamente, quando il danno sarà già consumato;
- a prendere atto che in mancanza di provvedimenti urgenti e certi la scrivente Associazione non mancherà di valutare se avviare direttamente e promuovere presso terzi ogni azione legale utile, ivi compresi tra gli altri un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, azione collettiva nella forma della class action e comunque richiesta personale di risarcimento integrale dei danni materiali, biologici, psichici e morali al primo verificarsi di conseguenze dannose per la salute della popolazione residente e per l'ambiente.
Si chiede riscontro scritto entro e non oltre il 31 dicembre p.v. con indicazione di eventuali interventi o soluzioni alternative, con l’intesa che in difetto di comunicazioni o di adeguate risposte saranno, senza ulteriore preavviso, intentate le vie giudiziali più opportune nei termini richiesti dai profili di interesse più sopra indicati e con riserva di ogni ulteriore azione e per ogni ulteriore aspetto anche qualora qui non espressamente richiamato.
Simonetta Gabrielli
Presidente Nimby trentino onlus
Trento, 10 dicembre 2009