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27 febbraio 2009

2009/02/27 "Pericolo inquinamento, eppur si muove..."

Tratto da "il tempo.it

Pericolo inquinamento, eppur si muove...

Ciro Altobelli
SORA Centrale turbogas e livelli di inquinamento a Sora: finalmente qualcosa si muove. Proprio qualche giorno fa era stata evidenziata la necessità di poter conoscere i livelli di inquinamento anche nella città di Sora, visto che era l'unico dei grossi centri della provincia ad essere sprovvisto di centraline di rilevamento e quindi di dati attendibili.

Così come erano state riportate le ultime richieste, in ordine di tempo, delle varie associazioni che si sono battute contro l'attivazione senza controlli preventivi della centrale di cogenerazione all'interno della Cartiera del Sole. Ora dal comune arriva la notizia che proprio in relazione alla Burgo inizieranno i controlli prima dell'avvio del nuovo impianto. Si tratta, come spiegano il sindaco Cesidio Casinelli e l'assessore alle Politiche Ecologiche Bruno La Pietra, di «un attento monitoraggio della qualità dell'aria» che sarà attuato in particolare tramite la messa in funzione di «una centralina di rilevamento della qualità dell'aria e grazie al suo impiego sarà possibile comparare i dati registrati prima e dopo la messa in funzione della turbogas per verificare il possibile incremento dell'inquinamento atmosferico».
Dopo aver evidenziato che l'iniziativa scaturisce dagli incontri avuti in questi giorni con i responsabili delle Cartiere Burgo S.p.A. proprio in relazione alla prossima messa in funzione della centrale di cogenerazione, Casinelli e La Pietra sottolineano che «l'Amministrazione Comunale si dimostra ancora una volta attenta al benessere della città, salvaguardando al contempo le esigenze occupazionali, garantite da una realtà industriale affermata come la Cartiera Burgo». Insomma «con l' installazione di questa centralina si tiene fede all' impegno preso con la cittadinanza in merito alla tutela ambientale della nostra città. Sarà possibile, a seguito di questa installazione, monitorare le variazioni di concentrazione di particelle in sospensione nell'aria da una condizione ante operam alla situazione che si verrà a creare nel momento della messa in moto della centrale in linea con l'impegno preso di non radicalizzare le posizioni sulla delegata materia ambientale e con la possibilità, in questo modo, di avere risposte pratiche ai tanti legittimi dubbi sollevati in precedenza».

Considerazioni di Uniti per la Salute

E' la dimostrazione che se le cose si vogliono fare si possono fare .
Eppur si muove.................
ma l'importante è cominciare a muoversi e dirigere i passi nella direzione giusta ricercando una maggior e più efficace tutela della salute dei cittadini

2009/02/27 “Non facciamo sconti, la nuova AIA per TVN è doverosa”


A proposito della Centrale a carbone di Civitavecchia riceviamo dal "Movimento No Coke Alto Lazio" e pubblichiamo anche perchè sfortunatamente siamo entrambi sulla stessa barca,come anche a Porto Tolle, e stiamo faticosamente ma tenacemente remando tutti nella stessa direzione in acque tormentate.....Talvolta basta poco per far prendere alla barca la direzione giusta,basta solo non perdersi d'animo e mantenere, e se possibile rafforzare , tutta la nostra determinazione e voglia di far prevalere il diritto alla salute dei nostri figli e della tutela del nostro territorio su tutto.

Movimento No Coke Alto Lazio:
Non facciamo sconti, la nuova AIA per TVN è doverosa”

Il 26 Febbraio si è tenuta la prima riunione della Conferenza dei Servizi indetta dal Ministero dell'Ambiente per il riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Civitavecchia.
Le popolazioni del comprensorio inquinato, erano rappresentate dai comitati ammessi in conferenza, popolazioni orfane dei loro sindaci, evidentemente interessati solo agli accordi economici e non certo a tutelare la salute delle comunità amministrate,.
I comitati hanno puntualmente denunciato le illegalità e le anomalie celate dietro l'impianto in costruzione nel sito di Torrevaldaliga Nord ed il relativo procedimento autorizzativo.
La Conferenza ha preso atto delle Osservazioni che il Movimento No Coke Alto Lazio e il Forum Ambientalista hanno presentato per denunciare, tra gli altri aspetti, l’avvio delle fasi di collaudo in assenza di qualsivoglia controllo, lo scarico del carbone in violazione delle prescrizioni VIA, nonché i pericolosi limiti emissivi richiesti dal gestore.
Limiti più alti o più bassi significano quantità maggiori o minori di emissioni e conseguentemente più o meno morti e malati delle gravi patologie provocate dalle sostanze emesse dalla combustione del carbone.
I membri della Conferenza sono stati gravati della responsabilità di avallare, con la loro decisione, l'imposizione di un mega-impianto a popolazioni vittime, anche del silenzio colpevole delle autorità sanitarie e dell'Osservatorio Ambientale prescritto dalla VIA. Nessuno ha provveduto a rilevare l' attuale stato di salute delle popolazioni e nessuno ha attuato alcun controllo nella fase di avviamento a carbone dell'unica unità per la quale Enel ha dichiarato l'accensione a carbone per il 22 dicembre scorso.
La procedura di riesame è comunque riduttiva rispetto alla gravità delle questioni aperte.
Prima tra le anomalie riscontrate e rappresentate è la circostanza che Enel, dal 24 dicembre scorso, sta esercendo l’impianto a carbone senza autorizzazione integrata ambientale, in quanto quella contenuta nell’Autorizzazione unica rilasciata nel 2003 è scaduta. Enel pretende di prorogare impropriamente tale scadenza utilizzando un'inefficace registrazione EMAS che è stata rilasciata, invece, per un impianto completamente diverso da quello attuale.
I comitati, il Forum Ambientalista e i tecnici del movimento no coke Alto Lazio, sono stati ascoltati dai rappresentanti della conferenza e sono state depositate agli atti anche le denunce prodotte alla procura di Civitavecchia riguardo le gravi omissioni sulla riconversione a carbone di TVN.
La conferenza dei servizi ha rimandato la decisione entro un mese.

I cittadini si aspettano dal Ministero dell’Ambiente che il rispetto per la natura, e per l’agricoltura in ambito di sicurezza alimentare per l’uomo e per gli animali, sia prioritario rispetto allo scopo economico e del guadagno che vi è dietro all’uso del carbone.
Ricordiamo che il comprensorio vive al 70% su un’economia agricola e turistica e che deve essere salvaguardata, soprattutto dal pericolo dell’inquinamento ambientale.
Se le prove delle gravi omissioni ed illegittimità, prodotte alla conferenza dei servizi, non venissero prese in considerazioni, saremo costretti a ricorrere ad una denuncia alla Procura della Repubblica e alla Corte di Giustizia Europea.

www.noalcarbone.blogspot.com www.nocoketarquinia.splinder.com

2009/02/27 "Vivere in una città sostenibile"


Tratto da" Villaggio globale"
11a Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali

Vivere in una città sostenibile

La Conferenza segna il confronto di Ispra e Sistema delle Agenzie Ambientali (Ispra-Arpa-Appa) sui temi relativi all'ambiente urbano, argomento di estremo rilievo e attualità. L'evento inaugura la manifestazione «Ecopolis 2009 – Buone pratiche e tecnologie per l'ambiente urbano e le città sostenibili»

L'11a Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali si terrà dal 1° al 2 aprile 2009 alla Fiera di Roma. L'evento è organizzato dall'Arpa Lazio con il contributo e il supporto dell'Ispra, in collaborazione con Fiera di Roma.
La Conferenza segna il confronto di Ispra e Sistema delle Agenzie Ambientali (Ispra-Arpa-Appa) sui temi relativi all'ambiente urbano, argomento di estremo rilievo e attualità. L'evento inaugura la manifestazione «Ecopolis 2009 – Buone pratiche e tecnologie per l'ambiente urbano e le città sostenibili», la cui apertura sarà presenziata dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo.
Ad animare il programma della prima giornata sarà la presentazione del «V Rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano», un Focus scientifico che fornisce un quadro aggiornato sul tipo di ambiente, quello delle città, che in Europa vedrà ben presto una percentuale di popolazione dell'80%. Qualità dell'aria, emissioni, verde urbano, rifiuti, utilizzo dell'acqua, biodiversità etc. forniranno, attraverso i dati elaborati nel report, importanti elementi di novità che riguardano non solo le aree urbane maggiori, ma quest'anno anche tutti quei capoluoghi rappresentativi di determinati contesti territoriali.
Sicuramente una novità, per il Sistema delle Agenzie, quella di affrontare il tema dell'inquinamento ambientale in riferimento ai beni storico-architettonici, emblema e prestigio di ogni città, sempre più minacciati dal degrado operato dal cosiddetto smog. Si tratta di un tema che interseca diverse realtà, di studio e operative: dall'inquinamento e analisi del rischio, agli aspetti della conservazione e del restauro.
In sostanza «La città sostenibile», un titolo che porta con sé tanti significati: un senso etico e civile secondo cui adeguare i nostri stili di vita, ma anche un punto di arrivo, una sfida da vincere in nome delle Scienza, della Ricerca, della Tecnologia.
Gli argomenti trattati in questa 11a edizione partiranno, dunque, da un contesto vario e rappresentativo dei problemi ambientali per i cittadini, ossia l'ambiente urbano, un territorio che oggi ingloba nelle sue strutture anche aree industriali, siti contaminati e da bonificare che possono essere pericolosi e fonte di problemi per la salute dei cittadini.
La tendenza e l'obiettivo primario delle Agenzie ambientali oggi è quella di porsi quale supporto prioritario delle varie amministrazioni in cui operano, non solo nel momento strategico della pianificazione, ma anche in quello non meno importante della verifica dell'efficacia delle politiche intraprese.
D'altro canto il cittadino si attende che la protezione e la salubrità dell'ambiente siano non solo una priorità, ma anche un fatto, una certezza, una garanzia. Il benessere, inteso come fuga dall'incertezza dei rischi ambientali per la salute umana è, senz'altro, una delle caratteristiche implicite della sostenibilità.
Le politiche ambientali sono oggi più deferenti che in passato nei confronti della salute dei cittadini proprio perché più significativa è divenuta l'attività di ricerca epidemiologica, più ardui i compiti delle istituzioni preposte, più strutturate le strategie di studio e di controllo, sia del Sistema delle Agenzie sia in generale di tutti gli enti istituzionali che si adoperano per la tutela e l'integrità della salute.
L'11a Conferenza è anche un'occasione per capire, partendo dal contesto dell'ambiente urbano, qual è oggi il destino della sostenibilità e quali sono le forze che agitano il panorama delle politiche ambientali, politiche che vedono il Sistema delle Agenzie di protezione dell'ambiente al centro del lavoro di analisi degli elementi che caratterizzano lo stato di qualità e i fattori di inquinamento ambientali. Dunque un'attività ad ampio spettro, posta a supporto delle iniziative di Governo e analizzata a livello territoriale attraverso la rendicontazione dei bilanci ambientali.
La Conferenza delle Agenzie Ambientali è un avvenimento che mette in mostra le attività degli enti e le politiche di riferimento, per cui tutti gli aspetti dell'informazione scientifica svolgono un ruolo capace di richiamare attenzione e giudizio da parte dei cittadini.

25 febbraio 2009

2009/02/26 ".A Civitavecchia Sit in per ......Sostenere le ragioni delle popolazioni inquinate"




Tratto da uno notizie
CIVITAVECCHIA (ROMA) / 26-02-2009

ENERGIA: TRA UN MESE AL MINISTERO DELL'AMBIENTE NUOVA CONFERENZA SULLA CENTRALE ENEL DI TVN A CIVITAVECCHIA

Importante presenza a Roma, ieri, difronte al Ministero dell'Ambiente, dei rappresentanti dei comitati dei cittadini contrari all'uso del "carbone sporco" nella centrale di Civitavecchia.

Presenti a Roma, in sit in, anche i rappresentanti del mondo del commercio, dell'agricoltura e del turismo dei comuni inquinati che temono non solo per salute, ma anche per l'economia in Maremma e nelle provincie di Roma, Viterbo e Grosseto.

Intanto una nuova riunione al Ministero dell'Ambiente sara' convocata entro un mese.

Si tratta di una nuova conferenza dei servizi su TVN, la centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, a Civitavecchia, per esaminare il parere della Commissione Ippc sulla valutazione sul monossido di carbonio.

Lo rende noto una nota del Ministero dell'Ambiente, comunicando che la decisione e' stata presa nel corso della prima riunione della conferenza di servizi tenutasi per il riesame di alcuni aspetti ambientali della autorizzazione unica rilasciata dal Ministero dello sviluppo economico relativamente alla riconversione a carbone della centrale.

Nel corso dei lavori, precisa la nota, sono stati ascoltati sia i rappresentanti di Enel che quelli delle associazioni ambientaliste interessate.

La conferenza ha dato mandato alla competente Commissione Ippc ''di valutare i limiti di emissione per l'impianto, con specifico riferimento al monossido di carbonio; oltre all'arsenico, fluoro e cloro''.

Tra un mese, quindi, una nuova conferenza dei servizi a Roma per decidere le sorti di un grande impianto a carbone considerato, da più parti, altamente inquinante e pericoloso per la salute.

Tratto da Unonotizie
ROMA
/ 25-02-2009
CENTRALE A CARBONE DI CIVITAVECCHIA: SOTTO IL MINISTERO DELL'AMBIENTE IN CORSO UN SIT-IN PER SOSTENERE LE RAGIONI DELLE POPOLAZIONI INQUINATE


In corso sit-in di fronte la sede del Ministero dell'Ambiente, in Via di Capitan Bavastro a Roma, dove si sta svolgendo la riunione che inciderà sul futuro di una fra le più grandi centrali a carbone d’Europa. Infatti è in corso, all’interno del Ministero, la conferenza dei servizi relativa al procedimento di riesame dell’Autorizzazione Unica n.55/02/2003 (centrale termoelettrica di Torrevaldaliga NordEnel produzione S.p.a) per quanto riguarda gli aspetti inerenti la materia dell’autorizzazione integrata ambientale, tecnicamente chiamata “AIA”.

Rappresentanti dei comitati dei cittadini sono presenti alla conferenza, sostenuti all’esterno del ministero dai rappresentanti di diversi comitati, associazioni di categoria del mondo agricolo, del commercio e del turismo che sono molto preoccupati, non solo per la salute, ma anche per i gravi danni alle proprie attività economiche, agricole e turistiche, causate dal carbone qualora la centrale entrasse in funzione.

Sia nel procedimento, che nell'autorizzazione, ci sono gravissime lacune, per questo sono state presentate dai cittadini dettagliate osservazioni al procedimento che, puntualmente, si possono leggere sul sito, www.minambiente.it

Sulla centrale a carbone di Civitavecchia va anche ricordato il recente avvio di un’ importante petizione popolare, accolta ufficialmente dalla Commissione Europea, ed un’indagine della Procura della Repubblica di Civitavecchia sul monitoraggio ambientale.I cittadini, in sit-in, vogliono far valere le loro ragioni, le richieste di legalità e il rispetto delle leggi Italiane ed Europee in fatto di tutela ambientale e sanitaria.

Movimento no Coke Alto Lazio


2009/02/25"Dare precedenza alla vita"


Tratto dal "Blog del Comitato per Taranto"

"Dare precedenza...alla vita"

mercoledì 25 febbraio 2009

Un artista tarantino,Vincenzo Mezzola ci ha contattato,nei giorni scorsi, per far conoscere alla città il suo personale contributo artistico alla causa ambientale.
Sabato mattina, abbiamo conosciuto Vincenzo Mezzolla ,presso la gallera "i quattro venti".
Vincenzo è un uomo estremamente gentile e cordiale, un uomo segnato, come moltissimi tarantini, dalla malattia , che ha anche per questo scelto di utilizzare la propria creatività come strumento di denuncia della drammatica situazione ambientale tarantina.
I camini del più grande stabilimento siderurgico d'Europa, assieme ai i suoi fumi e veleni passando attraverso le polveri sottili che,insidiosissime, divorano l'uomo fino a condannarlo a morte, hanno ispirato il lavoro intitolato :
"Dare precedenza...alla vita"
.
Mezzolla utilizza immagini reali, tratte dalle pagine dei quotidiani locali, per rappresentare le micidiali conseguenze legate alla vicinanza del mastodontico complesso siderurgico Ilva alle masserie circostanti e al gregge colpito dalla tragedia della contaminazione da diossina (che ne ha comportato il pressochè totale abbattimento) fino alla distruzione fisica e mentale "dell'uomo tecnologico", come lo ha definito lo stesso autore, per fermare il cammino che ci sta conducendo verso la distruzione.
Ci siamo salutati con la promessa di proseguire sulla strada della sensibilizzazione e del coinvolgimento della cittadinanza intera nella speranza di contribuire a cambiare un destino che non abbiamo scelto ma che dobbiamo assolutamente provare a cambiare.

Tratto da" La Repubblica"ambiente .it bari

Pecore tossiche abbattute: 'Malati anche noi pastori'

di Giuliano Foschini del 16 dicembre 2008 leggi l'articolo

24 febbraio 2009

2009/02/25 "Aumento delle malattie respiratorie ed inquinamento atmosferico

Tratto da agoramagazine
Ambiente.

sabato 21 febbraio 2009

Brasilia - 20.02.09 -. “Sensibili aumenti di patologie tumorali ai polmoni, specie in zone a forte rischio ambientatale, richiedono una decisa stretta normativa.Così l’On. Domenico Scilipoti dell’ Italia dei Valori sull’aumento delle malattie polmonari rilevato nel 2008. “Le statistiche indicano nello scorso anno in Italia 4 milioni di casi di Broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattia pericolosa e mortale.
Per l’OMS prosegue il deputato IDV l’inquinamento atmosferico ha chiara responsabilità nell’aumento di questo tipo di patologie. Secondo un’indagine realizzata dall’Observa-Science in Society, pubblicata per Il Mulino, anche gli italiani (33,1% del campione intervistato) sono seriamente preoccupati per la scarsa salubrità dell’aria.

Diversi studi pongono l’attenzione sulle emissioni di biossido di azoto e di polveri sottili PM10, presenti per le attività industriali e l’inquinamento. L’intera classe politica deve prendere atto di questa drammatica situazione, introducendo nuove norme ed appositi programmi di verifica che consentano il contenimento del fenomeno.

La prevenzione è l’unico strumento di tutela in grado di soddisfare le esigenze della salute con la riduzione dei costi diretti ed indiretti a carico del sistema sanitario nazionale.



2009/02/24 "CENTRALE A CARBONE DI CIVITAVECCHIA, LE POPOLAZIONI CHIEDONO LEGALITA' "



Tratto da Uno notizie
CIVITAVECCHIA (ROMA) / 24-02-2009

CENTRALE A CARBONE DI CIVITAVECCHIA, ULTIMO ATTO. LE POPOLAZIONI CHIEDONO LEGALITA', SIT IN A ROMA

Conferenza dei servizi, a Roma, per il rilascio dell’ AIA di TVN a carbone. Il movimento no coke Alto Lazio chiede a tutti di partecipare, mercoledì pomeriggio, alle ore 15, al sit in sotto il Ministero dell’Ambiente , per sostenere le ragioni delle popolazioni inquinate.

Importanti novità per la centrale a carbone di Civitavecchia.

Infatti, mercoledì 25 febbraio, alle ore 15.00, presso la sede del Ministero dell'Ambiente, in Via di Capitan Bavastro n.174, a Roma, si svolgerà la riunione della conferenza dei servizi relativa al procedimento di riesame dell’Autorizzazione Unica n.55/02/2003 (centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord Civitavecchia– Enel produzione S.p.a) limitatamente agli aspetti inerenti la materia dell’autorizzazione integrata ambientale.

Sia nel procedimento, che nell'autorizzazione, ci sono gravissime lacune, per questo sono state presentate dettagliate osservazioni al procedimento che, puntualmente, si possono leggere sul sito, www.minambiente.it

Nonostante lo spessore tecnico delle osservazioni, nonostante l’avvio di un’ importante petizione accolta dalla Commissione Europea, a Roma hanno stranamente convocato la conferenza dei servizi, senza inviarci alcuna comunicazione ufficiale.

La notizia ci è giunta ugualmente e abbiamo immediatamente inoltrato richiesta di partecipazione, poi accolta.

Questa sarà ancora una volta l’occasione di far valere le nostre ragioni, le nostre richieste di legalità e il rispetto delle leggi Italiane ed Europee, in fatto di tutela ambientale e sanitaria.

Infatti nel nostro territorio, nonostante la presenza del polo energetico più grande d’Europa, di quasi 7000 MW installati, non sono stati predisposti meccanismi per la tutela ambientale e sanitaria: un esempio evidente è l’ Osservatorio Ambientale, che è stato creato per produrre dati ante operam alla centrale a carbone, ma che di fatto non ha prodotto nulla, (almeno per ora), se non l’apertura di un’ indagine della Procura della Repubblica di Civitavecchia sul mancato rilevamento delle centraline dislocate sul territorio inquinato.

Per tutti questi motivi, a Roma, presenzieremo sotto il Ministero dell’Ambiente, anche per supportare i nostri rappresentanti. Contestualmente chiamiamo i cittadini del comprensorio a partecipare. Invitiamo anche i rappresentanti politici ed istituzionali, non solo locali, ma anche provinciali, regionali, nazionali ed europei, di tutti gli schieramenti, perché questo è un appuntamento finale di una battaglia delle popolazioni per la legalità, per il futuro del territorio, per l’economia, ma soprattutto per tutelare la salute delle generazioni future.

Un sit- in per ascoltare la voce dei cittadini che invocano il diritto alla salute per un comprensorio che ha sulle spalle 50 anni di servitù energetiche e che lotterà fino all’ultimo respiro per salvaguardare il proprio futuro e la propria economia agricola e turistica.

Movimento no Coke Alto Lazio

noalcarbone@gmail.com nocoketarquinia@yahoo.it

www.noalcarbone.blogspot.com www.nocoketarquinia.splinder.com

www.cittadiniliberi.blogspot.com

23 febbraio 2009

"009/02/24 "L´oncologo Patrizio Mazza:" Ormai il danno è fatto"


Tratto da "Peacelink" Telematica per la pace
L´oncologo Patrizio Mazza:
" Ormai il danno è fatto"

L´oncologo Patrizio Mazza: il mio reparto è sempre pieno, la correlazione è accertata Il medico: "Ormai il danno è fatto". La gente si ammala di patologie tumorali tra il 20 e il 40 per cento in più rispetto ad altre città
21 febbraio 2009 - Giuliano Foschini
Fonte: Repubblica


TARANTO - Patrizio Mazza è il primario del reparto di ematologia dell´ospedale sud di Taranto.

Il suo ufficio è all´ottavo piano: fuori dai vetri si vedono i fumi e le ciminiere. Mentre dall´altra parte ci sono vetrini e analisi del sangue. Spesso si tratta di tumori e leucemie.

«Dai nostri dati viene fuori che a Taranto la gente si ammala di quelle patologie tumorali strettamente legate all´inquinamento ambientale tra il 20 e il 40 per cento in più rispetto a quello che dovrebbe».

Che significa?

«Che qui, in termini percentuali, si ammalano molte persone che invece secondo la scienza dovrebbero stare bene: penso al ragazzino di 14 anni con la sindrome del rinofaringe o all´operaio che viene qui terrorizzato perché le analisi sono tutte sballate».

Voi che potete fare?

«Curarli. E cerchiamo di farlo nel migliore dei modi: quando io sono arrivato qui, quindici anni fa, c´erano pazienti che arrivavano dalla provincia di Lecce perché eravamo l´unica ematologia della zona. Ora nel Salento ci sono due reparti eppure abbiamo i nostri venti posti letto sempre pieni. Facciamo il possibile. E da medici denunciamo anche la possibile correlazione tra queste patologie e l´inquinamento ambientale».

Le aziende, a partire dall´Ilva, dicono però che non è colpa loro se la gente si ammala.

«Le responsabilità le deve accertare la magistratura. Noi abbiamo il compito di segnalare quello che la scienza ha provato: ed è certificata la correlazione tra alcune malattie e alcuni tumori. Alla politica spetta invece il ruolo della mediazione».

E´ quello che hanno provato a fare martedì. Che ne pensa dell´accordo firmato a Roma tra gli enti locali e l´azienda?

«Gli accordi sono delle maniere per non creare una conflittualità ed è apprezzabile lo sforzo della Regione e di tutti gli altri enti locali. Penso però che la politica in questo momento debba fare un salto in più. E quel salto è in direzione della salute della gente: qui siamo arrivati a un livello che o si sposta Taranto o si sposta la zona industriale. E soprattutto una cosa deve essere chiara: ormai il danno per chi è già nato, per tutti quanti noi, è stato già fatto. Siamo tutti una generazione di "fregati".

Ora quello che si può fare è soltanto un regalo alle prossima generazioni».

21 febbraio 2009 - Giuliano Foschini .Fonte" Repubblica"

ILVA, il rebus degli operai "aria pulita? no, il lavoro"
C´è paura tra i lavoratori per l´aumento della cassa integrazione. E l´ambiente non preoccupa. Gli operai "dobbiamo pensare ai figli, noi siamo come i soldati che vanno in guerra, uno mette anche in conto di morire".

Taranto - Bisognava scegliere, appunto. «Ma la risposta per quanto mi riguarda era obbligata. Prima di pensare a me, io devo dare da mangiare a mia figlia che ha compiuto ora cinque anni. Non ci sono altre parole. Noi siamo come i soldati che vanno in guerra, uno mette anche in conto di poter morire. Soltanto è che noi non combattiamo per la patria ma per l´affitto di casa». Sarà perché circolano queste parole fuori dai cancelli dell´Ilva - guerra, morte, affitto - sarà forse per la paura delle casse integrazioni che ormai si contano in migliaia. Sarà perché come dicono gli operai esperti «all´Ilva non esiste niente di piccolo», ogni cosa è enorme (i cavi, i forni, i fili elettrici, i guadagni, l´inquinamento) e quindi ancora più mastodontica più essere la crisi.

Sarà chissà per quale altra diavolo di ragione, che qui l´accordo raggiunto ieri a Roma ha un sapore ancora più forte, intenso tanto da essere difficile distinguere la bontà dal tanfo: «Noi sappiamo - riassume un sindacalista della Cgil - che questo è un passo importantissimo, fondamentale, direi storico. Siamo davanti a due possibilità in questo momento: o non cambia niente, e allora Taranto perderà o perché continuerà ad avvelenarsi o perché l´azienda decide di chiuderci e mandarci tutti a casa. Oppure cambia tutto e finalmente si riesce a trovare il giusto mezzo tra il lavoro e il rispetto dell´ambiente».leggi tutto

Nasa, satellite ambientale

Tratto da "La Stampa.it "
AMBIENTE 23/2/2009
Nasa, satellite ambientale
per misurare la Co2 della terra In orbita oggi il satellite ambientale della Nasa

MILANO Dalla base californiana di Vandenberg, sta per effettuarsi il lancio di Oco (Orbiting Carbon Observatory), satellite dedicato al monitoraggio atmosferico dell’anidride carbonica. Oco è la nuova missione geo-orbitante nell’ambito del programma Nasa «Earth System Science Pathfinder Program»: fornirà per la prima volta una mappa completa delle fonti naturali e artificiali di anidride carbonica (co2) e dei luoghi in cui viene rilasciata dall’atmosfera e conservata.
I dati che il satellite metterà a disposizione degli scienziati renderanno più precise le previsioni delle future variazioni nella presenza di co2 nell’atmosfera e nella sua distribuzione e fornirà un maggior numero di indizi sugli effetti che queste variazioni avranno sul clima terrestre.

Per compiere un giro completo attorno alla terra Oco impiegherà 16 giorni, nel corso dei quali effettuerà circa 8 milioni di misurazioni.

Il progetto della Nasa, costato complessivamente 278 milioni di dollari, non è il primo dedicato esclusivamente allo studio via satellite del riscaldamento climatico: il mese scorso il Giappone ha lanciato Gosat, impegnato nel monitoraggio dei gas serra.

2009/02/23 Vertenza ambientale per inquinamento da "Centrale a Carbone a Brindisi"

Tratto da "Il gazzettino di Brindisi"
Primo spiraglio concreto nella vertenza ambientale di Cerano a Brindisi
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Scritto da Davide Facecchia
martedì 13 gennaio 2009
coldiretti.jpgMattinata molto proficua per la risoluzione delle due vertenze ambientali da cui l’agricoltura di Brindisi è afflitta e che hanno generato la protesta dei coltivatori dinanzi al Municipio di Brindisi trasformatasi, grazie al contributo della Coldiretti, in proposta e risultati concreti.

CERANO – Primo spiraglio concreto nella difficile vertenza ambientale che si è consumata a Brindisi, nell’area dell’ENEL di Cerano. Alla presenza del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dell’Assessore all’Ecologia della Regione Puglia, Michele Lorappio, del Sindaco di Brindisi, Michele Errico e dei rappresentanti dell’Assessorato all’Ecologia, dell’ARPA Puglia e dell’Università del Salento, la delegazione della Coldiretti, guidata dal Direttore regionale, Antonio De Concilio e da Presidente e Direttore di Brindisi, Salvatore Ripa e Francesco Carbone, hanno rappresentato per l’ennesima volta l’enorme danno a carico delle 60 aziende familiari, impossibilitate a svolgere la propria attività imprenditoriale, con evidenti ripercussioni negative sulle circa 1.000 unità lavorative impegnate. Di fatto gli stralci di relazione e di analisi di rischio anticipati dall’ARPA Puglia e dall’Università del Salento hanno aperto uno spiraglio concreto, fornendo parere favorevole alla piantumazione arborea lungo il nastro trasportatore dell’ENEL, così come inizialmente definito grazie all’intervento dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari, Enzo Russo. Pertanto, il Presidente Vendola e il Sindaco Mennitti hanno siglato una lettera a firma congiunta, atto formale di trasmissione delle due relazioni al Ministero dell’Ambiente che dovrebbe entro la fine del mese sbloccare l’intera vicenda che si trascina dal 28 giugno scorso, quando il Sindaco di Brindisi, con l’ordinanza n. 18, ha ordinato il divieto di coltivazione e l’obbligo di distruzione delle colture erbacee in atto e dei frutti pendenti delle colture arboree, ricadenti in un area agricola del Comune stesso su un’estensione di circa 400 ettari, in località S. Lucia – Cerano, motivando il provvedimento con la presenza di contaminazioni lungo il percorso dei nastri trasportatori che collegano la centrale ENEL di Cerano al porto di Brindisi.

L’ENEL, secondo il protocollo d’intesa si accollerà l’onere di pagare 8 milioni di euro per la messa a dimora di coltivazioni no food su un estensione addirittura superiore ai 400 ettari, inizialmente individuati lungo il nastro trasportatore e la cintura della centrale. Soddisfazione “per questo primo passo concreto” è stata espressa dal Presidente Ripa, mentre si aspetta la convocazione di un incontro con i rappresentanti dell’Enel, che “per ragioni operative dovrà avvenire – ha precisato il Direttore Carbone – anche alla presenza dell’Assessore Russo”.

“Il programma di riqualificazione ambientale – aggiunge il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - costituisce il punto di partenza per tutti i soggetti coinvolti al fine di avviare un progetto di rigenerazione su un’area estesa che, a causa degli insediamenti industriali e delle ripercussioni dell’ordinanza del Sindaco, non potrà più offrire produzioni agroalimentari. Dobbiamo patrimonializzare questa esperienza, in modo da essere più veloci ed incisivi nel caso in cui dovessero verificarsi altri casi del genere e soprattutto per evitare che la Puglia viva altre vertenze ambientali di tale portata”.

22 febbraio 2009

2009/02/22 " C'è il sole ........Noi continuiamo a crederci",


Riceviamo da" Pro Ambiente Modugno" con richiesta di pubblicazione

Sul nostro pubblicato sito un piccolo video dal titolo
" C'è il sole ........Noi continuiamo a crederci",
dedicato ai bambini ed ai Cittadini ed ai quali dovremmo far riapparire un sorriso...........
Domenica 1° MARZO,
con raduno in P.zza Sedile dalle ore I0.00
Cittadini e Lavoratori con Orgoglio e Dignità si faranno di nuovo sentire IN Piazza per ribadire il LORO NO AI SOPRUSI............
per un LAVORO e CHE SIA STABILE, CONTRO L' INQUINAMENTO IN NOME DEL BUSINESS ECONOMICO A DISCAPITO DELLE FAMIGLIE RIDOTTE IN POVERTA' , PER IL SACROSANTO DIRITTO ALLA SALUTE
Guarda il video: clikka sui seguenti link
GIOVEDI' 26 FEBBRAIO ORE 18.30 PRESSO SALA BEATRICE ROMITA -COMANDO POLIZIA MUNICIPALE MODUGNO,
ASSEMBLEA CITTADINA PER DISCUTERE SUL PERCHE' DEI DIRITTI NEGATI E LE AZIONI DA INTRAPRENDERE A TUTELA DEI CITTADINI.

2009/02/22 Lenzuolo di Protesta contro la centrale Tirreno Power"

Tratto da "La Stampa " di oggi Domenica 22 febbraio.

Lo striscione era già apparso in un'altra inquadratura a Savona e pubblicato su " Uomini liberi"

21 febbraio 2009

2009702/21 "Centrali elettriche – Centrali a carbone"

Tratto da


Centrali elettriche – Centrali a carbone

Nelle centrali a carbone, la sicurezza contro la polvere di carbone rappresenta un pericolo fisico notevole per i gestori di centrali elettriche di questo tipo. La polvere di carbone possiede un potenziale di incendio e di deflagrazione simile a quello di vapori o di gas infiammabili. La sicurezza contro la polvere e le direttive per la classificazione dei punti di alta concentrazione come anche l'applicazione dell'International Electric Code (IEC) o del National Electric Code (NEC) alle zone ad alta concentrazione di polvere sono un aspetto importante nell'ambito della sicurezza di impianto di generazione di energia a carbone.

20 febbraio 2009

2009/02/20 "Nuovo boom di allergie tra i bambini "

Tratto da Savona news
Nuovo boom di allergie tra i bambini
'Quasi un bambino su tre e' colpito da una manifestazione allergica', afferma il responsabile di allergologia pediatrica al Bambino Gesu'. 'Nel nostro Paese il 10% dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale - spiega Giovanni Cavagni - nell'80% dei casi provocata da allergie, il 18-20% soffre di rinite allergica, mentre il 10% puo' presentare dermatite atopica'. E le manifestazioni allergiche crescono: dal 1950 ad oggi si e' passati da un 10% della popolazione ad un 30%.

2009/02/20 "UNA FIRMA PER TARANTO"

Tratto dal"Blog del Comitato per Taranto"

pecora ti fai…lupo ti mangia…!


Inoltriamo questa richiesta di aiuto.
Una petizione arriva dalla Famiglia Fornaro che ha visto insieme ad altre tante famiglie del tarantino, abbattere 1200 capi di bestiame circa, perchè contaminati da diossina.

E mentre il Ministero dell'Ambiente minaccia di ricorrere alla Corte Costituzionale pur di affossare la recente legge regionale antidiossine, Noi SIAMO PRONTI COME ABBIAMO DIMOSTRATO FINORA A DIFENDERLA e così anche la famiglia Fornaro.

Qui sotto la motivazione della PETIZIONE:

Abbiamo scritto questa petizione per poter esprimere il nostro rammarico e chiedere giustizia per i soprusi subiti in nome del profitto. Non possiamo rendere vano il sacrificio di persone e animali!...

Vai alla PETIZIONE: UNA FIRMA PER TARANTO

Questa la lettera scritta dai Fornaro:

E’ proprio vero, non c’è limite all’indecenza! Siamo esterrefatti dagli avvenimenti di questi ultimi giorni. Già è difficile per noi sopravvivere, considerando che dall’indimenticato ed indimenticabile 10/12/2008 siamo praticamente disoccupati ancora in attesa del sospirato risarcimento, in più siamo costretti ad assistere a sceneggiate oltremodo irrispettose nei confronti dell’intelligenza umana.
Da mesi, su più fronti, si cerca di rosicchiare delle soluzioni che possano rendere vivibile la nostra città.
Chi più, chi meno, abbiamo subito le conseguenze di una politica cieca e sorda che per anni ha finto di agire per il bene collettivo.
Nel momento in cui ci sembrava di intravedere uno spiraglio aperto sul futuro, nel momento in cui speravamo che alcuni tra i responsabili fossero finalmente pronti a fare ammenda, cercando di rimediare ai tragici errori del passato perpetrati per decenni fino al nostro presente, udiamo parole pesanti come i metalli che inquinano la nostra aria, il nostro mare, la nostra terra e quindi il nostro sangue.
Sulla nostra pelle, però, abbiamo imparato che stando zitti non si ottiene nulla, anzi si fornisce quel tacito assenso che finisce col giustificare ogni azione intrapresa da chi dovrebbe decidere per noi, cioè in difesa dei nostri interessi. Per questo noi zitti non staremo più! Cogliamo, dunque, l’occasione per associarci a quanto affermato e sottoscritto da associazioni quali Peacelink, AIL, Comitato per Taranto, in merito alle scandalose affermazioni ed intenzioni del nostro Ministro per l’Ambiente (?) e, ancora una volta, nel nostro piccolo vogliamo invitare i cittadini a non dimenticare che la battaglia intrapresa il 29/11/2008 con la manifestazione Alta Marea va alimentata quotidianamente, le istituzioni locali e la magistratura a continuare nel loro lavoro rispettivamente nell’interesse della città e della giustizia, affinché chi di dovere si renda conto che a Taranto, la città più inquinata d’Europa destinata, evidentemente, ad essere rasa al suolo, in realtà ci sono persone viventi e pensanti desiderose di continuare a vivere e a pensare.
Cogliamo l’occasione per pregare Taranto di non lasciarsi morire d’inerzia ancora una volta, anche perché pecora ti fai…lupo ti mangia… appunto!
Fam. Fornaro

2009/02/20 "CIVITAVECCHIA, ''CARBONE SENZA CONTROLLI, CITTADINI SENZA TUTELA''


CIVITAVECCHIA, ''CARBONE SENZA CONTROLLI, CITTADINI SENZA TUTELA'' IMPORTANTE CONVEGNO NELL'AULA PUCCI VENERDI' 20 FEBBRAIO

CIVITAVECCHIA-ROMA (UNONOTIZIE.IT)

Il "Coordinamento comitati contro il carbone Civitavecchia" ha organizzato, nella città portuale, un importante Convegno dal titolo “Carbone senza controlli, Cittadini senza tutela”.

Il convegno si svolgerà venerdì 20 febbraio, alle ore 16.30, all'interno dell' Aula Consiliare Calamatta del Comune di Civitavecchia, in Piazzale del Pincio.

Il programma dell'iniziativa prevede un'interessante introduzione curata dal Dott. Paolo Giardi e dal Dott. Maurizio Puppi, del coordinamento dei comitati presenti nel territorio inquinato di Civitavecchia.

Relatore del Convegno sarà il Professor Andrea Masullo, Ing. Elettronico, specializzato in Ingegneria sanitaria e ambientale. Il Prof. Masullo, Docente di fondamenti di Economia Sostenibile, presso l' Università di Camerino, è Responsabile scientifico dell' Osservatorio qualità ambientale della Provincia di Roma e Consulente del Ministero dell’Ambiente.

E' anche esperto tecnico scientifico per la Convenzione sui cambiamenti climatici dell' O.N.U. e responsabile energia e risorse del W.W.F.

Il Convegno di Civitavecchia si concluderà con alcune riflessioni e dibattito su un tema che sta a cuore non solo agli abitanti di Civitavecchia, ma anche ai cittadini ed agli operatori economici dei comuni vicini, dell'Alto Lazio, che hanno ormai compreso da tempo i pericoli del carbone, non solo per salute, ma anche per l'economia.

Infatti sempre più a rischio sono vari comparti economici, tra cui quello dell'agricoltura e del turismo, basti pensare agli ingenti danni del carbone alla città di Civitavecchia che punta molto sul crocerismo e sull'apporto dei croceristi al commercio locale ed ai vari servizi. Sul turismo croceristico puntano molto, del resto, anche i comuni dell'hinterland. Specialmente in questo periodo di crisi economica commercianti, agricoltori ed altri operatori economici non vogliono certo il carbone. Per non parlare poi dei gravissimi danni al turismo balneare, che riguarda tutti i comuni del litorale tirrenico inquinati dagli enormi camini delle centrali.

E' per questo che, da tempo, le popolazioni chiedono a gran voce controlli e tutela, attualmente inesistenti nonostante le numerose manifestazioni. Basti pensare che in una delle ultime, sulla Statale Aurelia, protestarono oltre cinquemila persone, tra cittadini, operatori economici, commercianti e agricoltori seguiti da 250 trattori, con bandiere e rappresentanze di tutte le associazioni di categoria.

19 febbraio 2009

2009/02/19"Il carbone è una scelta sbagliata"

Tratto da ClickUtility.it

Legambiente: "Il carbone è una scelta sbagliata"

Le 12 centrali in Italia producono il 14% del totale dell’energia elettrica e il 30% dell’anidride carbonica emessa per la produzione totale di elettricità

Roma. "Il carbone è una scelta sbagliata, non è pulito e non ridurrà la bolletta energetica". E' la conclusione del dossier 'Stop al carbone 2009' pubblicato da Legambiente in cui si illustra punto per punto - e numeri alla mano - perché potenziare l'uso del carbone per la produzione di energia elettrica, come previsto dalla politica energetica del nostro governo, sia una scelta sbagliata e controproducente per l'economia del Paese.
Le 12 centrali a carbone funzionanti in Italia, spiega il dossier, producono il 14% del totale dell'energia elettrica a fronte dell'emissione del 30% dell'anidride carbonica liberata per la produzione complessiva di elettricità: 42,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica, cioè 3,7 milioni di tonnellate in più rispetto ai limiti dalla direttiva europea sull'Emission trading scheme (Ets), nel 2007. Se dovessero partire anche i nuovi impianti già autorizzati o in corso di valutazione, si aggiungerebbero altri 38,9 milioni di tonnellate di CO2.
Anche le centrali di nuova generazione come quella Enel di Civitavecchia, infatti, non riescono a scendere al di sotto dei 770 grammi di CO2 per chilowattora, quasi il doppio di quello che emette una moderna centrale a ciclo combinato a gas naturale.
Dal 2005 al 2007 il carbone ha aumentato il proprio contributo alle emissioni di gas serra in controtendenza rispetto al settore termoelettrico: la CO2 da carbone è aumentata del 2,2% mentre la produzione termoelettrica le ha diminuite del 4,4%. Per coprire gli 8,7 milioni di tonnellate di CO2 emessi oltre ai valori consentiti dalle nostre centrali a carbone tra il 2005 e il 2007, 100 milioni di euro sono già stati scaricati in bolletta. Causa il ritardo crescente accumulato dall'Italia nella lotta ai cambiamenti climatici e i limiti sempre più stringenti fissati dall'Unione europea, il costo del kWh da carbone è destinato ad aumentare, a scapito delle tasche dei consumatori.
Legambiente si scaglia contro le centrali a carbone Tra le centrali a carbone quelle a maggiori emissioni di CO2 sono, nell'ordine, la centrale Enel di Brindisi Sud (14,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica, a fronte di un limite Ets di 13,4), la centrale ex Endesa, oggi E.On, di Fiume Santo in provincia di Sassari (4,3 milioni di tonnellate, +0,7 rispetto al limite Ets) e l'impianto Enel di Fusina in provincia di Venezia (4,2 milioni di tonnellate, -0,6 rispetto al limite Ets).
Per una stima complessiva delle emissioni, al contributo di questi impianti va aggiunto quello della nuova centrale a carbone di Civitavecchia, di imminente avvio (circa 10 milioni di tonnellate di CO2) e degli altri progetti già autorizzati o in corso di valutazione presso la Commissione Via nazionale: 4,1 milioni di tonnellate per i nuovi gruppi a carbone della centrale Tirreno Power di Vado Ligure (SV) e di quella E.On di Fiume Santo, che hanno ricevuto una valutazione d'impatto ambientale positiva; 7,5 milioni di tonnellate della centrale progettata ma non ancora autorizzata a Saline Joniche (RC); 10 milioni di tonnellate per quella di Porto Tolle, la cui riconversione è in corso di valutazione; 6,7 milioni di tonnellate per quella ipotizzata a Rossano Calabro.
Si arriva così a un contributo aggiuntivo della produzione termoelettrica da carbone, spiega il dossier, di 38,9 milioni di tonnellate di CO2, rispetto ai 42,5 emessi nel 2007. Quasi un raddoppio delle emissioni climalteranti di cui dovremmo fare assolutamente a meno, visto che secondo il 20-20-20 tra il 2013 e il 2020 tutti gli impianti industriali europei, comprese le centrali termoelettriche, dovranno ridurre le loro emissioni del 21% rispetto a quelle del 2005.
Ultime considerazioni in merito al prezzo del carbone che in Europa dal 2000 al 2007 ha subito un incremento del 141%: un valore destinato ad aumentare anche per lo stop a partire dal 2010 agli aiuti di Stato (pari nel 2007 a 3,4 miliardi di euro). Dal 2000 al 2007, inoltre, le stime sulla disponibilità di carbone sono scese in maniera evidente da 230 a 133 anni.

2009/02/19 "Futuro nero come il carbone?"

Tratto da QualEnergia

Futuro nero come il carbone?

Mentre Legambiente presenta un report sul carbone nostrano, nel mondo il dibattito sul futuro di questa fonte è vivace. Per James Hansen è la più grande minaccia per il pianeta, per altri è insostituibile perché economico e disponibile: la soluzione sarebbe la CCS. Ma è così conveniente il cosiddetto "carbone pulito"?
“La minaccia più grande alla civilizzazione e alla vita sul nostro pianeta.” Nel suo ultimo intervento pubblico per chiedere che il mondo abbandoni al più presto il carbone James Hansen, direttore del Nasa's Goddard Institute for Space Studies, non ha mezze misure. Dai alcuni grandi giornali lo scienziato pioniere della lotta ai cambiamenti climatici si rivolge ai governi del mondo ammonendo e rimproverando l’uso sconsiderato del “più sporco dei combustibili” e la costruzione di “fabbriche di morte”, così definisce le centrali a carbone. Solo accantonando questo combustibile, scrive, si può evitare il disastro climatico mantenendo la concentrazione di CO2 al di sotto delle 350 parti per milione.

Che il carbone sia probabilmente il principale responsabile del riscaldamento globale e che i suoi effetti negativi non si limitino a questo non è certo una novità (articolo Qualenergia.it). Ultimo report a ribadire il problema, questa volta a livello nazionale, è quello presentato da Legambiente: “Stop al carbone 2009” (vedi allegato). Le 12 centrali a carbone italiane producono il 14% del totale dell’energia elettrica a fronte dell’emissione del 30% dell’anidride carbonica liberata per la produzione complessiva di elettricità: 42,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica nel 2007. Cioè 3,7 milioni di tonnellate in più rispetto ai limiti dalla direttiva europea sull’Emission trading scheme (Ets) nel 2007. Lo sforamento delle quote Ets da parte delle centrali a carbone dal 2005 al 2007 è costato 100 milioni di euro, scaricati sulle bollette degli utenti. Se dovessero partire anche i nuovi impianti già autorizzati o in corso di valutazione si aggiungerebbero al conto altri 38,9 milioni di tonnellate di CO2.

Ma il futuro del carbone è una questione calda in tutto il mondo. Un futuro che è legato alla praticabilità concreta del sequestro della CO2, la tecnologia CCS. Se l’opinione di Hansen, condivisa da molti ambientalisti (si veda il rapporto di Greenpeace in merito), è che la CCS sia “il trucco più sporco” per continuare sulla strada di questa fonte fossile, non manca nel dibattito chi ritiene indispensabile il carbone nel mix energetico mondiale e quindi urgente investire quanto più su questa tecnologia.......(omissis)


Intanto sul futuro del carbone americano si stende un’altra ombra: martedì Lisa Jackson, la direttrice dell’EPA nominata da Obama, ha riaperto nuovamente la questione della regolamentazione delle emissioni delle centrali a carbone, facendo intendere che sarà l’EPA ad agire in tal senso, come si era prospettato quest’autunno prima che Bush bloccasse la cosa. Se ciò avvenisse sarebbe di fatto una moratoria sulle nuove centrali e una vittoria per chi ha a cuore il clima.
leggi tutto

GM
18 febbraio 2009
Documento: Stopalcarbone2009-Dossier.pdf (0.08 Mb)

18 febbraio 2009

2009/02/18 "Al Ministro Stefania Prestigiacomo"


Tratto da Agorà magazine

Ambiente DIOSSINA ILVA e LEGGE REGIONALE
mercoledì 18 febbraio 2009 di Biagio De Marzo

Al Ministro Stefania Prestigiacomo

Gentile Ministro,

siamo profondamente preoccupati per la riunione tecnica di Roma in cui gli "esperti" governativi hanno operato in schiera per tentare di smontare la legge regionale antidiossina. Menti raffinate hanno sostenuto che per l’Ilva di Taranto non vi può essere una diminuzione delle emissioni paragonabile a quella di altri stabilimenti siderurgici europei. Questo spettacolo non ci piace.Ci consenta di esprimere una profonda sofferenza per coloro che, pur "esperti", non vivono a Taranto, forse non hanno malati in famiglia e comunque non condividono le nostre ansie di cambiamento.

La scienza dei suoi "esperti" non è stata usata per garantirci un progresso ma per negarcelo. E’ tristissimo e doloroso constatarlo. E tuttavia ci auguriamo che uno spiraglio rimanga aperto, che prevalga la coscienza umana sul cinismo del profitto.

Non vogliamo essere condannati alla nostra diossina quotidiana. In nessun’altra città europea forzerebbero la popolazione a tal punto.

Nell’articolo 1 della Costituzione c’è scritto: la sovranità appartiene al popolo.

Gentile Ministro, non intendiamo soccombere. Abbiamo deciso di esercitare tutto il nostro potere di cittadini sovrani per difendere il nostro futuro. Ci sta a cuore il futuro delle nuove generazioni. La nostra iniziativa non conosce distinzioni di credo politico né di ceto sociale. La città è unita in un elementare spirito di legittima difesa.

Taranto ha diritto di godere degli standard di protezione europei in virtù del più elementare diritto moderno: il diritto all’eguaglianza.

Vogliamo essere finalmente una città europea dove la salute dei bambini sia considerata sacra e inviolabile.

Gli operai dell’Ilva non ucciderebbero i loro bambini pur di lavorare. Ne siamo sicuri. Hanno coscienza, senso di responsabilità e reclamano come noi una città che non sia disumana, in cui la diossina sia combattuta e non succhiata fin dai primi giorni di vita.

Le avevamo scritto in passato con fiducia e invitandola a competere con la Regione Puglia non sul piano della polemica politica ma sul piano del miglioramento concreto dell’ambiente e della salute.

Non ci piace schierarci e dividere, preferiamo unirci e saremmo orgogliosi se lei fosse dalla nostra parte.

Se la sua scelta sarà positiva la nostra lo sarà ancora di più. Ma in questo momento siamo fortemente preoccupati.

Non potete ignorarci. Noi esistiamo. Noi respiriamo. Noi abbiamo degli affetti. Noi abbiamo cura dei nostri figli. Noi accudiamo i nostri malati, assistiamo i nostri anziani. Noi abbiamo senso di responsabilità e vogliamo dare un significato alla nostra vita e anche alla nostra sofferenza.

Noi siamo essere umani.

E come tali ci rivolgiamo a lei perché mantenga aperto lo spiraglio costruttivo del dialogo. Taranto la osserva.

prof. Alessandro Marescotti Presidente di PeaceLink