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31 gennaio 2009

2009/01/31 "L' ENEL E IL CARBONE SCARICATO A CIVITAVECCHIA: DENUNCIA IN PROCURA DEL MOVIMENTO NO COKE"

Tratto da Unonotizie
CIVITAVECCHIA (ROMA) / 30-01-2009

Alcuni rappresentanti del Movimento No Coke Alto Lazio hanno presentato una denuncia presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Civitavecchia.(omissis)
Con decreto n.55/02/2003 del 24/12/03, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16/1/2004 il Ministero delle Attività Produttive ha autorizzato l’Enel Produzione S.p.a.alla conversione a carbone della Centrale Termoelettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia, per n.3 sezioni della potenza elettrica complessiva di 1980 MW; - tra le prescrizioni riportate nell’allegato sono indicate quelle della Regione Lazio ed in particolare quella di cui al punto 8 “adozione di sistemi che impediscono la diffusione delle polveri di carbone nelle fasi di approvvigionamento, manutenzione e stoccaggio(omissis);CONSIDERATO che ai primi di novembre 2008 l’ENEL ha provveduto al primo approvvigionamento di carbone che è stato scaricato e movimentato dalle navi alla centrale senza rispettare le prescrizioni sopra indicate,
VOLGONO ISTANZA
al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrono ipotesi di reato ed in caso affermativo procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata.

. leggi tutto

30 gennaio 2009

2009/01/30 " Protocollo d’intesa tra Isde Italia e l’Ass Culturale Pediatri per la per la tutela dei diritti dell’infanzia ad un ambiente salutare "


Tratto da il bisturi.it
29 GEN – Firmato ieri a Firenze un protocollo d’intesa tra l’Associazione Medici per l’Ambiente (Isde Italia) e l’Associazione Culturale Pediatri (Acp) per la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ad un ambiente salutare. In Europa, hanno spiegato gli esperti, un terzo delle malattie dai zero ai 18 anni è riconducibile a fattori ambientali ma, attraverso interventi mirati, gran parte di questi rischi potrebbero essere evitati.

In particolare, l’intesa avrà lo scopo di aumentare gli interventi per sensibilizzare e informare correttamente le istituzioni locali e nazionali, i genitori e gli insegnanti sui rischi ambientali e su cosa può essere fatto per proteggere i propri figli, così come per formare pediatri e medici di medicina generale sulle patologie legate al rischio ambientale e le loro modalità di prevenzione, ma anche per intervenire con dei progetti locali per un ambiente salutare.

“Il protocollo formalizza una collaborazione già in atto in atto da diversi da anni con l'ISDE e conferma l'impegno dell'ACP nella tutela della salute del bambino e dell'adolescente nei confronti dell'inquinamento ambientali”, ha commentato Michele Gangemi, Presidente dell'Associazione Culturale Pediatri. “Segna un punto importante, anche a seguito dell'alleanza già siglata con Unicef Italia, nella realizzazione di una delle quattro priorità per la tutela del bambino e delle famiglie: le conseguenze sulla salute dei bambini dei problemi ambientali (inquinamento, alimentazione e Ogm)”.

“Da alcuni anni l’attenzione di molti medici, tanto in ISDE internazionale che in ISDE Italia, è rivolta al bambino, in ragione della particolare sensibilità dell’organismo in via di sviluppo agli agenti inquinanti presenti in ambiente e nelle catene alimentari”, ha sottolineato Roberto Romizi, Presidente dell' Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE Italia. “Riteniamo che la collaborazione tra ACP e Isde, già importante sul versante della formazione e dell'informazione, in ordine alle principali tematiche ambientali e alle strategie per la salute globale, debba trasformarsi in un’alleanza sempre più profonda, anche sul versante della ricerca nell’ambito dell’epidemiologia e della cancerogenesi ambientale”.

28 gennaio 2009

2009/01/28 "Gaslini, boom di ricoveri per bronchiti: è epidemia"


Tratto da Primo Canale.it
GENOVA 28/01/2009 07:54
Boom di ricoveri all’ospedale Gaslini di Genova, per i medici si tratta ormai di epidemia di bronchiolite. Ogni giorno vengono visitati circa 200 bambini e l’8% viene ricoverato nei reparti di Infettivologia, Pneumologia e Medicina d’Urgenza. E dall’Osservatorio Epidemiologico regionale giungono dati allarmanti: circa 4500 bambini e ragazzi tra 0 e 14 anni sono copiti da malattie polmonari. Rispetto all’influenza del 2007 quest’anno il virus ha colpito il doppio, ma a preoccupare non è l’”Australiana” quanto invece le bronchiti, polmoniti, complicazioni delle vie respiratorie. La “Brisbane” circola da metà dicembre e si riconosce, come spiega Giancarlo Icardi, direttore dell’Istituto del San Martino, dai sintomi: febbre sopra i 39 gradi, tosse e spossatezza.

2009/01/28"Inquinamento, Legambiente chiede rigore sulle autorizzazioni integrate ambientali"


Tratto da greenreport
28/01/2009

LIVORNO. Legambiente chiede al ministro dell’Ambiente di scongiurare l’ipotesi di una nuova proroga ai termini previsti per la concessione dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) agli impianti soggetti alla normativa sull’Ippc (Integrated pollution prevention and control) che deve essere rilasciata entro il 31 marzo prossimo. Chiede inoltre che le Aia prevedano tempi certi e serrati per l’ammodernamento degli impianti, Ilva di Taranto in primis, e per la riduzione dell’impatto ambientale.

La richiesta da parte dell’associazione ambientalista si rende ancor più necessaria dopo la pubblicazione dei dati diffuso oggi dall’Istat sulle emissioni industriali.

«Quello che molti non sanno e che sembra incomprensibilmente scomparso sui media – commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - è che l’aria che si respira in alcune aree del nostro Paese non è inquinata solo dai “classici” inquinanti (l’ozono e gli ossidi di azoto e di zolfo), ma anche da composti chimici tossici, e in alcuni casi cancerogeni emessi dalle industrie. E’ il caso delle diossine e dei furani, dei policlorobifenili (Pcb), di metalli pesanti come il mercurio o il cadmio, tutte sostanze che continuano a rendere insalubre l’aria che tanti italiani sono costretti a respirare».
Secondo l’elaborazione di dati Ispra (ex Apat) contenuta nel dossier Mal’Aria industriale di Legambiente, nel 2006 l’industria ha emesso il 95% del totale dell’arsenico scaricato in atmosfera da tutte le fonti, il 90% del cromo, l’87% dei Pcb, l’83% del piombo, il 75% del mercurio, il 72% di diossine e furani, il 61% di cadmio.

Ecco perché una nuova proroga ai termini previsti per la concessione dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) agli impianti soggetti alla normativa sull’Ippc (Integrated pollution prevention and control) deve essere secondo Legambiente assolutamente evitata.

Considerazioni di"Uniti per la Salute"
Una ulteriore proroga ai termini previsti per la concessione dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) agli impianti soggetti alla normativa sull’Ippc deve essere assolutamente evitata ,anche per noi semplici cittadini che teniamo in massima considerazione la tutela della nostra salute e del nostro ambiente poiché anche noi reputiamo che la Pubblica Amministrazione dovrebbe essere molto rigorosa nel far applicare la normativa inerente il controllo delle emissioni inquinanti ,inerente gli ammodernamenti degli impianti industriali e la riduzione degli impatti ambientali.

2009/01/28 "Salute ambientale"





Alcuni fattori ambientali, quali l’esposizione alle sostanze inquinanti presenti nell’acqua, nel cibo o nell’aria, sono importanti determinanti della salute. È stato, ad esempio, stimato che fino ad un sesto dei decessi o delle malattie che riguardano i bambini possono essere ricondotti a fattori ambientali.
Gli individui possono fare scelte che si ripercuotono sul loro stile di vita e sulla loro salute, ma confidano anche nelle autorità pubbliche per essere tutelati dalle minacce per la salute.

Per far fronte a questa sfida, l’Unione europea sta dando attuazione al piano d’azione europeo per l’ambiente e la salute 2004-2010. L’obiettivo perseguito è quello di fornire ai governi nazionali informazioni scientificamente attendibili, necessarie per ridurre l’impatto negativo sulla salute di determinati fattori ambientali.
L’obiettivo ultimo dell’UE consiste nel colmare le lacune esistenti sul piano delle conoscenze potenziando la ricerca e affrontando le questioni emergenti relative in materia di ambiente e salute, nonché nel rendere accessibili al pubblico le informazioni pertinenti.Collegamento al Sito dell'Unione Europea

Considerazione di Uniti per la salute

"Gli individui possono fare scelte che si ripercuotono sul loro stile di vita e sulla loro salute, ma confidano anche nelle autorità pubbliche per essere tutelati dalle minacce per la salute"
Speriamo che questa fiducia ,nella tutela da parte delle autorità pubbliche sia dal cittadino ben riposta e che soprattutto che i nostri governanti sappiano e riconoscano il grande onere che questa fiducia loro comporta poichè nelle loro mani hanno il futuro dei nostri figli e delle generazioni future.Sarebbe meglio che sentissero il peso di questa responsabilità quando decidono su impatti che possono stravolgere interi territori dal punto di vista sanitario e ambientale.Le leggi ci sono e la Comunità Europea ne è garante bisognerebbe solo farle meticolosamente applicare.

2009/01/29Ambiente e salute, medici in aggiornamento



Tratto da Piacenza sera.it

Riprendono sabato 31 gennaio, a Piacenza, gli incontri di aggiornamento obbligatorio per i medici di famiglia e i pediatri. Il primo appuntamento con la formazione si svolgerà nell'aula E dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Tema dell'incontro: Ambiente e salute: un nuovo compito per i medici di famiglia e pediatri. L'evento sarà introdotto dal dottor Pasquale Romano, animatore insieme alla collega Maddalena Avitabile.

Tra gli interventi si registra la presenza del presidente provinciale dell'Ordine dei medici Giuseppe Miserotti. Al numero uno dei camici bianchi provinciali è affidata una relazione sulle Motivazioni etiche e scientifiche per la salvaguardia della salute ambientale.

A seguire è previsto l'intervento del pediatra Roberto Sacchetti, che illustrerà il progetto piacentino Aria Pulita. La parola passerà quindi a Giuseppe Biasini, responsabile dei servizi ambientali di Arpa (Qualità dell'aria a Piacenza: panoramica dei dati rilevati nell'ultimo quinquennio).

Prima della discussione e della compilazione dei questionari ECM, la mattinata di studio e approfondimento sarà conclusa dalla relazione di Maddalena Avitabile, medico di famiglia, sul tema Ambiente e salute: il compito del medico di famiglia.

Si ricorda ai pazienti che, per permettere a tutti i professionisti piacentini di partecipare al corso, gli ambulatori dei medici di famiglia normalmente aperti al sabato mattina saranno chiusi per la circostanza.

L'evento formativo è organizzato dall'unità operativa Qualità e formazione dell'Ausl di Piacenza.

27 gennaio 2009

2009/01/27"Ambiente, proposta dellUe per il dopo Kyoto "


Tratto da News Italia press

Inascoltate le recenti richieste del Governo Berlusconi

26.01.2009

kyoto.Bruxelles - Il progetto sarà approvata solo mercoledì, ma già fa molto discutere. L'Unione europea ha proposto che le nazioni industrializzate stanzino entro il 2020 30 miliardi all'anno a favore delle nazioni povere per attuare politiche che investano in energia pulita e riduzione delle emissioni di gas serra, ma anche per bloccare la deforestazione tropicale nel giro di 20 anni. L'obiettivo: salvare il pianeta, con un accordo generale tra Ue, Stati Uniti e gli altri grandi "inquinatori" del mondo, quali Cina, India, Brasile e Sudafrica. In vista del vertice Onu che si terrà a Copenaghen a dicembre.

In particolare si chiede ai 27 Paesi della Comunità europea di alzare il loro obiettivo di tagli nelle emissioni nocive per il prossimo decennio dal 20 al 30% e alle altre economie industrializzate di limitare la crescita delle loro emissioni dal 15 al 30% rispetto al trend attuale. A loro si chiede anche di dimezzare la deforestazione tropicale entro il 2020, per bloccarla definitivamente entro il 2030.leggi tutto l'articolo

Tratto da "LA repubblica.it"
Il piano Ue per il dopo-Kyoto

Tagli alle emissioni di CO2 e una "green economy" per i Paesi poveri. La proposta ignora alcune delle richieste del governo Berlusconi di ALBERTO D'ARGENIO
BRUXELLES - È nell'America di Barack Obama che l'Europa cerca un alleato per trascinare il mondo nella terza rivoluzione industriale, quella dell'economia a basse emissioni di anidride carbonica. E per farlo il Vecchio Continente si dice pronto a mettere mano al portafoglio: entro il 2020 le nazioni industrializzate potrebbe "auto-tassarsi" per dare al resto del globo 30 miliardi all'anno da investire in energia pulita. Soldi da usare anche per bloccare la deforestazione tropicale entro 20 anni.leggi tutto l'articolo

25 gennaio 2009

"A PROPOSITO DI ARSENICO E CENTRALI TERMOELETTRICHE A CARBONE......"


Vi proponiamo uno stralcio tratto dalle osservazioni e rilievi relativi al procedimento di Autorizzazione Unica della Centrale Termoelettrica di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia redatto dal" Movimento No Coke Alto Lazio" e da "Vari Consiglieri Comunali" poichè presenta interessanti aspetti ed approfondimenti validi anche per la centrale di Vado Ligure

Caratteristiche dell’arsenico ed effetti sulla salute umana.

L’arsenico è stato dichiarato cancerogeno per l’uomo dal Department of Health and Human Services (DHHS),dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) e dall’EPA (il dipartimento USA per la protezione dell’ambiente). L'assorbimento di quantità specifiche di arsenico intensifica le probabilità di sviluppo di cancrodella pelle, di cancro polmonare, di cancro al fegato, alla vescica, al rene e di cancro linfatico.
Causa inoltre l’aumento della pressione arteriosa, malattie del sistema cardiovascolare, del sistema nervoso e compromette l’efficacia dell’insulina aumentando l’incidenza del diabete.
E’, tra gli elementi in traccia, uno dei più mobili sia nell’idrosfera che nell’atmosfera e nella crosta terrestre è presente naturalmente in concentrazioni relativamente basse (2 ppm), ma i livelli nel terreno oscillano anche a seconda della presenza di contaminazioni industriali. L’arsenico può essere poi facilmente veicolato nelle altre sfere geochimiche attraverso polveri trasportate dal vento.

Attività antropiche, come la combustione del carbone interferiscono sul ciclo dell’arsenico, immettendo nell’ambiente ulteriori pericolose quantità di questo elemento. L’arsenico è tra gli elementi tossici più noti e non sembra svolgere alcuna funzione essenziale per lo sviluppo e la crescita delle specie viventi. Anzi, può invece
causare danni gravi ed irreversibili se supera determinati limiti nell’ambiente in generale e in particolare nei mezzi capaci di essere assorbiti (come cibi, acque potabili, atmosfera).
Il carbone arriva a contenere fino a 35 grammi di arsenico per ogni 1.000 grammi di sostanza a secondo della provenienza (Jack C. coll, 2003).
L'attività umana è responsabile del rilascio in atmosfera di 80.000 tonnellate di arsenico all'anno liberate dalla combustione dei combustibili fossili..
leggi tutto

2009/01/26" Effetto serra, anidride carbonica, polveri sottili: le nuove piaghe della società moderna "


Tratto (UNONOTIZIE.IT)Lun, 26/01/2009 -
TARQUINIA - VITERBO -
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Luigi Daga
IL CARBONE DI TVN A CIVITAVECCHIA ED I BRAVI SINDACI DI CERVETERI E LADISPOLI

L'Organizzazione Mondiale della Sanita' denuncia il gravissimo pericolo: “Cosi' aumentano le malattie di tumore e i danni irreversibili alla respirazione. Causano tredicimila morti tra i bambini nei primi quattro anni di vita, per cause respiratorie.

Cento miliardi di euro all'anno vengono spesi in Europa per curare la B.P.C.O., la broncopneupatia cronica ostruttiva”.

Basterebbe fare prevenzione per ridurre malattie, morti e costi economici.

Nel mondo le persone affette da questa malattia sono 600milioni, in Italia il 10% della popolazione con 2,6milioni di malati e 18.000 morti all'anno.

Nel 2020 sono previsti 30milioni di morti, se l'inquinamento non diminuirà. Solo in Italia si calcolano 130.000 ricoveri ospedalieri di 10 giorni di degenza media. 30.000 sono le persone in ossigenoterapia con costi sociali ed economici enormi, circa 10miliardi di euro all'anno. Se oltre a questi dati si analizza l'asma si scopre che in Italia colpisce oltre 3milioni di persone, con mille morti l'anno e un costo medio per paziente di quasi mille euro. Colpisce il 10% degli adulti e il 9,5% dei bambini. E' in costante aumento. Cancro ed infarto sono le malattie principali derivanti dal fumo delle sigarette, ma l'inquinamento atmosferico non è da meno.

Chi respira aria inquinata nel primo anno di vita ha quasi la certezza di soffrire di malattie respiratorie, una volta cresciuto, condannato già da neonato ad ammalarsi di asma; lo sostiene il Karalinska Institutet di Sona (una delle più importanti università del mondo a cui è affidato il compito, ogni anno, di scegliere i premi Nobel per la medicina.

Ne spiega i motivi:
1) i polmoni, non ancora sviluppati, sono più vulnerabili
2) il loro sistema immunitario è ancora immaturo
3) la capacità di inalare aria è superiore a quella degli adulti. I dati allarmanti crescono con l'aumento delle polveri sottili. Questi i dati generali.


Nella nostra zona, già notevolmente esposta agli inquinamenti dell'Enel, i dati sono purtroppo destinati ad aumentare in modo esponenziale perché l'uso del carbone moltiplica le emissioni di arsenico, polveri sottili ed anidride carbonica.

Per pochi milioni di euro l'anno, alcuni comuni, tra cui Tarquinia, si sono fatti tappare la bocca dall'Enel, rinnegando un passato di lotte a fianco dei cittadini. Due Sindaci esemplari, quello di Cerveteri e di Ladispoli hanno deciso di rifiutare i soldi del corrompimento e di continuare la lotta sociale e giudiziaria contro l'inquinamento dall'Enel. E’ da quei Sindaci che noi ci sentiamo rappresentati.

Luigi Daga

2009/01/26 "IN UNA LETTERA L'APPELLO AD USARE SISTEMI ENERGETICI CHE SPESSO FURBETTI E POLITICANTI NON VOGLIONO USARE"


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Tratto da Unonotizie
26-01-2009

MARCHE: A FALCONARA MARITTIMA, IN PROVINCIA DI ANCONA, PREOCCUPAZIONE PER L' AMBIENTE E LA SALUTE

Scrivo perché trovo assurdo che parte della popolazione falconarese si batta a favore delle nuove centrali, così da replicare la spaccatura, che già altre volte si è verificata nella cittadinanza, tra quelli che sono solidali ai malati e preoccupati per le proprie famiglie e quelli che sono solidali con i lavoratori della raffineria.

Premetto che, a mio parere, di fronte al diritto alla salute, tutto il resto debba passare in secondo piano, anche il diritto al lavoro. Infatti, si lavora per vivere e non si vive per lavorare: da ciò discende l’ordine di priorità tra i due (fondamentali) diritti.Detto questo, non credo che nel nostro caso i due diritti siano in contrasto l’uno con l’altro, ma possano tranquillamente convivere, cercando l’ottimo sociale.leggi tutto

23 gennaio 2009

2009/01/24 "La Corte Ue: l´esclusione della Via va motivata"


Tratto da greenreport
La Corte Ue: l´esclusione della Via va motivata
di Eleonora Santucci
LIVORNO. Quando uno Stato comunitario stabilisce di non sottoporre a valutazione d’impatto ambientale (Via) un determinato progetto deve motivare la sua decisione. E tale decisione “deve contenere o ricomprendere tutti gli elementi necessari per poter controllare che essa si fondi su una verifica adeguata e conforme ai requisiti” posti dalla disciplina comunitaria (direttiva 85/337).

Lo ribadisce l’avvocato generale della Corte di Giustizia europea Juliane Kokott, chiamato in causa dalla Court of Appeal del Regno Unito sul progetto di trasformazione di un’ex base navale situata in un’area di particolare bellezza naturale e dove dovrebbe sorgere un ospedale.leggi tutto

2009/01/23 "NO AL CARBONE E PIU' CONTROLLI SULLA CENTRALE"


Tratto da "La Stampa" di oggi
NO AL CARBONE E PIU' CONTROLLI SULLA CENTRALE
Riportiamo un piccolo stralcio dell'articolo di Antonio Amodio pubblicato oggi "Confermato il fronte dei no al potenziamento a carbone della Centrale Tirreno Power E' quanto emerge da un vertice tenutosi ieri pomeriggio in regione che ha visto faccia a faccia i sindaci del comprensorio e tra questi Carlo Giacobbe per Vado Ligure e Nicola Isetta per Quiliano,ma anche Bruno Marengo e Lorenzo Repetto rispettivamente per Spotorno e Noli,il Presidente dell'Ordine dei Medici Ugo Trucco e l'Assessore all'ambiente del Comune di Savona Jorg Costantino e gli assessori regionali all'Ambiente Franco Zunino e alla Salute Claudio Montaldo.
Dalla riunione è anche emersa la volontà di cercare nuovi modelli tecnologici per migliorare i controlli della qualità dell'aria e la necessità di potenziare le centraline di rilevamento delle polveri sottili.........Il Presidente dell'ordine dei Medici Ugo Trucco ha aggiunto."Il coordinamento che si è creato tra i due assessori regionali,quello alla Salute e quello all'Ambiente è di notevole portata.Molto incoraggiante è stato anche il fatto che è stato riconosciuto,invitando anche l'Ordine,il ruolo di garante e di tutela della SALUTE CHE DA SEMPRE RIVESTE.Abbiamo confermato la nostra tesi ,ovvero la necessità secondo noi che anche gli attuali gruppi a carbone della centrale siano in qualche modo trasformati a metano.E visto che non esistono soglie sopra e sotto le quali ci sia più o meno rischio di inquinamento atmosferico per la tutela della salute,auspichiamo che siano davvero applicate tutte le nuove tecnologie per migliorare effettivamente la qualità dell'aria che respiriamo...........

2009/01/23" Dalla cittadinanza attiva all'amministrazione della cosa pubblica "


Tratto da "Il Blog del Comitato per Taranto"
Dalla cittadinanza attiva all'amministrazione della cosa pubblica
Non sempre si può continuare a sopportare che i cittadini deleghino ai politici questioni vitali per la città, che vengono poi trattate come merce di scambio per i soliti traffici delle amministrazioni attuali...
A volte viene voglia di violare la soglia della rappresentanza e di entrare nel salotto buono a competere direttamente e a difendere fino all'ultimo i propri diritti.
Questa idea viene portata avanti in diverse realtà da gruppi locali organizzati.
Già qualche "amico di Beppe Grillo" è riuscito a profanare il tempio della spartizione ed altrove si assiste a forme di consenso dal basso, che intervengono a sostituire una politica che non sa più parlare con la gente, se non attraverso tv e giornali imboccati con domande scaldate...
Nella nostra "Taranto del futuro prossimo", cioè Cornigliano, quartirere di Genova, la rappresentante dei cittadini sfruttati e appestati dall'Ilva, oggi in fase di dismissione, ha deciso di candidarsi alle prossime elezioni comunali per un posto nel Consiglio. Si tratta di Cristina Pozzi dell'Associazione "Per Cornigliano-Onlus"
Certo non è una cosa che qui si potrebbe fare a cuor leggero, e poi Taranto è una città molto sospettosa, dove i cittadini sono ormai insensibili ai Savonarola di turno che poi appena "promossi" disattendono promesse e fiducia.
Ma forse, fare cittadinanza attiva vuol dire superare anche queste delusioni e provare, dal basso a creare la nuova politica.

Intanto, stiamo a vedere cosa succede nella "Taranto del futuro prossimo", che ha appena subito l'insulto del processo per inquinamento al gruppo Riva, avviato verso la prescrizione annunciata con buona pace di chi ha inquinato e dei morti genovesi che non avranno giustizia.
Una domanda però ci continua a girare per la testa: sarebbero così spavaldi i nostri politici se tutti coloro che sono morti prematuramente per colpa dell'inquinamento potessero votare oggi?

2009/01/23 "RIDURRE LO SMOG IN CITTÀ ALLUNGA LA VITA "

Tratto da "ITALIA SALUTE.IT"
RIDURRE LO SMOG IN CITTÀ ALLUNGA LA VITA

Respirare aria più pulita non solo è salutare, ma può arriavre a regalarci cinque mesi di vita in più. Ridurre il livello di inquinamento atmosferico delle città è dunque una strada che porta a preservare non soltanto l'ambiente, ma anche la nostra longevità e il nostro benessere.
Questa quantificazione dell'aspettativa di una vita più lunga con meno inquinanti nell'aria viene da uno studio americano condotto alla Brigham Young University e alla Harvard School of Public Health (Usa) e pubblicato sul “New England Journal of Medicine”.
I ricercatori statunitensi hanno considerato il livello di smog e l'aspettativa di vita di 51 città nel periodo compreso fra il 1980 e il 2000, tenendo anche conto dei provvedimenti anti-inquinamento adottati negli anni passati in diverse metropoli americane.
Elaborando i dati ottenuti con raffinati metodi statistici gli studiosi hanno concluso che i cittadini americani vivono 2,72 anni in più rispetto all'aspettativa di vita del 1980.
La diminuzione dell'inquinamento incideva per il 15% nell'ottenimento di questo positivo risultato, facendo calare i rischi ambientali di malattie polmonari e cardiovascolari.
Nonostante vi siano stati dei miglioramenti negli ultimi tempi, la situazione non è altrettanto positiva in Gran Bretagna: lì, infatti, lo smog sta accorciando la vita della popolazione di otto mesi in media.
Per gli esperti questo valore negativo potrebbe essere dimezzato se si cominciasse subito a ridurre ancora di più le emissioni inquinanti.
Lo studio scientifico americano ha una certa rilevanza perché si è concentrato su particelle inquinanti molto piccole, le Pm 2,5, che sono facilmente inalabili e hanno un diametro pari a un ventesimo di quello di un capello.
Queste micromolecole sono già risultate fortemente coinvolte nello scatenarsi di asma, malattie respiratorie e cardiovascolari.

Eliminare dall'aria delle città 10 microgrammi per metro cubo di Pm 2,5 potrebbe regalare ben sette mesi di vita in più.
Alcune metropoli americane, come Pittsburgh e Buffalo, hanno diminuiti i livelli di Pm 2,5 di 14 microgrammi per metro cubo d'aria.
Queste rilevazioni statistiche sugli effetti di una riduzione dello smog e dell'inquinamento sull'aspettativa di vita sono in via di definizione anche in Europa, dove si è partiti dopo, rispetto agli Usa, nella raccolta dei dati.
Resta un fatto certo che, per la salute nostra e del nostro pianeta, è sempre più urgente riuscire a inquinare tutti di meno.
Questo va fatto non solo perché forse potremmo arrivare a vivere di più, ma perché di sicuro vivremmo meglio e più in salute.

2009/01/23 "DENUNCIA: CENTRALE DI CIVITAVECCHIA CON L'AIA SCADUTA. DOVE SONO LE AUTORITA'"


Tratto da UNONOTIZIE.IT

CIVITAVECCHIA (ROMA) / 23-01-2009
DENUNCIA: CENTRALE DI CIVITAVECCHIA CON L'AIA SCADUTA. DOVE SONO LE AUTORITA'?
Carbone che arriva via nave, carbone che sembrerebbe essere stato trasportato anche con i camion, senza pensare a quanto sputa la grande ciminiera. Un disastro preannunciato per l'ambiente e la salute

CIVITAVECCHIA - ROMA - - Importanti novità per quanto riguarda la centrale a carbone ENEL di Civitavecchia. Da un attento studio dei vari documenti ed autorizzazioni riguardanti TVN, i consiglieri comunali di varie città inquinate dell'Alto Lazio, i rappresentanti dei Comitati Cittadini, il Forum Ambientalista, hanno scoperto che A CIVITAVECCHIA LA CENTRALE DI TVN BRUCIA CARBONE DAL 22 DICEMBRE SENZA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA) che è scaduta il 24 dicembre scorso. Sono state preannunciate denunce e presentate osservazioni per un altro procedimento. Nel presentare le osservazioni è stato fatto presente che il procedimento di riesame in itinere è da ritenersi superato dagli eventi, in quanto non assolve all'obbligo normativo di avviare il prescritto procedimento di rinnovo dell'AIA compresa nell'autorizzazione unica n. 55/02/2003 che, essendo stata rilasciata in data 24 dicembre 2003, ai sensi dell'art. 9, comma 1, del D.Lgs. 59/05, risulta scaduta a far data dal 25 dicembre 2008, ed hanno assunto impegno a denunciare tale situazione ai competenti organi giudiziari.Ecco il testo, che pubblichiamo integralmente, delle osservazioni al procedimento riguardante la centrale ENEL a carbone di CIVITAVECCHIA. leggi tutto

21 gennaio 2009

2009/01/21 "Comunicato stampa della sezione napoletana dell’Associazione Medici per l’Ambiente"


Comunicato stampa della sezione napoletana dell’Associazione Medici per l’Ambiente:
IN RELAZIONE ALLA ORMAI IMMINENTE INAUGURAZIONE DELL’INCENERITORE DI ACERRA, OPPORTUNAMENTE COSTRUITO IN UNA TERRA DECLARATA DISASTRATA DA DIOSSINA, I SOTTOSCRITTI “MEDICI PER L’AMBIENTE” COLGONO L’OCCASIONE PER FARE I PIU’ SENTITI AUGURI E RACCOMANDARE A TUTTI I SANTI IN PARADISO LA POPOLAZIONE DI ACERRA, NAPOLI E CASERTA CHE SARA’ OGGETTO SIA DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA DI UNA NUMEROSISSIMA SERIE DI INQUINANTI (MOLTO PIU’DELLE SOLE DIOSSINE “FILTRATE”) AD ALTISSIMA PERICOLOSITA’ PER LE PIU’ GRAVI PATOLOGIE CRONICHE, MA CHE RIMARRA’ IN OGNI CASO ESPOSTA AL DANNO DI PERICOLOSISSIME E TOSSICHE CENERI CHE SARANNO OPPORTUNAMENTE INTERRATE NELLE TERRE GIA’ DISASTRATE DA DECENNI DI SVERSAMENTI TOSSICI E NOCIVI. TALI CENERI RISULTERANNO OVVIAMENTE TANTO PIU’ TOSSICHE QUANTO PIU’ SARANNO EFFICIENTI I TANTO DECANTATI “FILTRI” CHE SARANNO IMPIANTATI SUL CAMINO DELL’INCENERITORE E SARANNO OPPORTUNAMENTE SMALTITE IN TUTTE LE NON IDONEE TERRE DELLA REGIONE CAMPANIA, DA CHIAIANO AD ANDRETTA, SULLA BASE DEI VIGENTI DISPOSITIVI DI LEGGE leggi tutto

2009/01/21 "L’intelligenza inquinata di Patrizia Gentilini"


L’intelligenza inquinata
Questione beni comuni: la privatizzazione dell’acqua. Diamo spazio ad un articolo dell’oncologa Patrizia Gentilini ed alla notizia che arriva da Pozzuoli: diverse associazioni, con la collaborazione dell’Assemblea Nazionale dei Giuristi Democratici, hanno prodotto un esposto alla Procura della Repubblica contro il Comune.
La stragrande maggioranza degli italiani non si è accorta che mentre si disquisiva su grembiulini, guinzaglio al cane e voti in pagella, l’attuale governo, senza -sia chiaro- incontrare la benché minima opposizione, ha dato il via libera alla privatizzazione dell’acqua con l’articolo 23 bis del decreto legge 133/2008. Ciò significa che è stato sancito per legge che nel nostro paese l’acqua non è più un bene pubblico, ma una merce e che la gestione dei servizi idrici può quindi essere affidata a imprese/società pubbliche, miste, ma anche totalmente private, ad es. alle stesse multinazionali che controllano il mercato delle acque minerali.Ma l’esproprio di Beni Comuni non si è limitato all’ acqua, il 30 dicembre nel silenzio politico delle festività e grazie alla complicità di tutte le forze politiche, presenti e non, in Parlamento, con la legge n. 210 del 30 dicembre 2008 (http://www.parlamento.it/parlam/leggi/08210l.htm) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.2 del 3 gennaio 2009, sono stati riconfermati i vergognosi CIP6 agli inceneritori, con una spesa per i contribuenti valutabile in due miliardi di Euro l’anno leggi tutto

2009/01/21 "La verità sulla centrale Enel di Porto Tolle"


Tratto da blogolandia

La verità sulla centrale Enel di Polesine Camerini
Martedì, 20 Gennaio 2009
[di Leonardo Conte]

Finalmente la verità sul blocco del progetto Enel di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Polesine Camerini. A dire la verità è il SOLE 24 ORE di domenica 18 gennaio 2008 con un articolo in seconda pagina di Alessandro Arona intitolato “Su Porto Tolle resta il no dell’Ambiente”.

Scrive Arona :”Non è per problemi procedurali, o per ritardi nell’esame tecnico, che la Commissione Via non ha ancora emanato il parere sulla compatibilità ambientale della centrale Enel di Porto Tolle (Rovigo), il maxiprogetto di due miliardi di euro per la riconversione dell’attuale centrale termoelettrica che attende l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente dalla metà del 2005. I nodi sono di merito, di impatto sulle emissioni di polveri sottili e di CO2, tali da far prevedere una relazione tecnica degli uffici del Ministero negativa o fortemente prescrittivi sul progetto dell’Enel. A quel punto,allora, la decisione del Governo sarà squisitamente politica,si dovrà decidere di dare il via libera alla riconversione della centrale perché i benefici in termini di volume di investimento e di apporto all’autosufficienza energetica del Paese sono ritenuti superiori all’impatto ambientale, seppure quest’ultimo sia comunque rilevante”.

Gli abitanti del Basso Polesine e del Delta, ossia gli abitanti di un’area ambientale di rilevante sensibilità e pregio, dopo il profluvio di dichiarazioni sul cosiddetto “carbone pulito” (che non esiste) e dopo gli spot pubblicitari dell’Enel sulla totale assenza del rischio di aumento delle emissioni tossiche, sanno, grazie al Sole 24 Ore, che se il governo darà il via al carbone favorirà solamente gli interessi economici dell’Enel sacrificando il nostro ambiente, il nostro territorio, la nostra salute. Voglio infine ricordare che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il tasso tumorale nella provincia di Rovigo è molto elevato. Gli elementi essenziali per un secco no alla riconversione a carbone non mancano.

20 gennaio 2009

2009/01/20"Clamorosa decisione dei giudici d´Appello:Un cavillo salva Riva, il caso Ilva va in prescrizione"


Tratto da La repubblica genova.it
Un cavillo salva Riva, il caso Ilva va in prescrizione
Clamorosa decisione dei giudici d´Appello: annullata la sentenza di primo grado, colpo di spugna nel 2010
di Vincenzo Curia
Punto e a capo per la vicenda Ilva di Cornigliano. Al processo d´appello, la corte presieduta da Giorgio Odero ha annullato la sentenza di primo grado nella parte con cui il patron dello stabilimento siderurgico Emilio Riva e i suoi due figli Fabio Arturo e Claudio venivano condannati a un anno e 4 mesi di arresto ciascuno, perché ritenuti responsabili dell´inquinamento provocato dall´altoforno. Nullità della contestazione, per un "vizio giuridico". Perciò, atti all´ufficio del pubblico ministero per la riformulazione dell´addebito. Una decisione che sotto non pochi aspetti ha il sapore di una beffa: trascorrerà infatti ancora del tempo, tanto da arrivare quanto meno ai primi mesi del 2010, anno in cui il reato sarà dichiarato prescritto.

Di più. Il verdetto contiene un´altra chicca. Alle parti civili, a cui il tribunale aveva riconosciuto il risarcimento dei danni da quantificare con un giudizio separato, è stato negato l´indennizzo.....Omissis)

L´Associazione "Per Cornigliano» ha reagito con un fermo comunicato stampa alla sentenza. «... per difendere il diritto alla salute dei cittadini in anni bui di feroce inquinamento, avevamo fatto ricorso alla magistratura, perché la politica da decenni si mostrava impotente e non assolveva al proprio ruolo della tutela della cittadinanza. Confidavamo di essere tutelati dalla magistratura che oggi, dopo sei anni di processo e fatiche immani da parte di noi cittadini nel porci contro un colosso quale è il Gruppo Riva, decide di trasmettere nuovamente agli atti alla Procura della Repubblica». La presa di posizione prosegue ribadendo «l´impegno di proseguire la lotta per sopperire alla noncuranza con cui da sempre vengono trattati i cittadini di Cornigliano, tutelandoli con ogni mezzo a disposizione, sia di carattere civile, penale, politico o mediatico».
Punto e a capo, dunque, per una vicenda nella quale i sostituti procuratori Francesco Albini Cardona e Vittorio Ranieri Miniati profusero non poca fatica in un´inchiesta ricca di colpi di scena, di ordinanze a catena, di vertici politici a Genova e a Roma, di decine di ricorsi e così via. Un´inchiesta che ritenne sempre prevalente l´esigenza di tutelare due beni di primaria importanza, la salute e l´ambiente, con particolare riguardo alla collettività di Cornigliano. Si ricorderà che furono proprio Cardona e Miniati a disporre il sequestro della cockeria delle acciaierie, per impedire che la prosecuzione dell´attività dell´impianto avesse l´effetto, inaccettabile, di gravi conseguenze per la salute dei dipendenti dello stabilimento e dei cittadini di Cornigliano.

Senza dimenticare che nel 2002 a Genova morirono 361 persone per inquinamento ambientale.
(20 gennaio 2009)leggi tutto

19 gennaio 2009

2009/01/20 "EFFETTI DELLA COMBUSTIONE DEL CARBONE"


tratto da" no al carbone. no coal citizens civitavecchia

Niente carbone a TVN

Sul nostro territorio(Alto Lazio), i dati epidemiologici parlano già ora di: alte percentuali di tumori polmonari pleurici e alla trachea, di malattie linfatiche ed emopoietiche, di un aumento dell'incidenza di insufficienza renale cronica, di una crescita esponenziale di asma bronchiale ed allergie. Tra i danni che il carbone arrecherebbe all'Alto Lazio, si stimano (Externe.info) 300 mln di euro per la spesa sanitaria nel periodo d'esercizio previsto della riconvertenda TVN, più una sanzione di circa 500 mln di euro a carico del popolo italiano derivante dalla violazione degli accordi di Kyoto.
Leggiamo dal sito " no al carbone di Civitavecchia " gli
EFFETTI DELLA COMBUSTIONE DEL CARBONE
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2009/01/19“Mal d'aria industriale”


Presentato “Mal d'aria industriale”
Taranto, con l’Ilva prima per inquinamento industriale

Legambiente ha reso noto il libro bianco sull’inquinamento atmosferico da attività produttive in Italia. Maglia nera alla città ionica a causa dell’emissione del 92% di diossine e il 95% di Ipa dal noto stabilimento siderurgico

Diossine e furani, policlorobifenili (Pcb), mercurio, piombo o cadmio: composti chimici dal nome a volte impronunciabile e dagli effetti estremamente tossici, se non addirittura cancerogeni. Sono le emissioni industriali, quella porzione di veleni che ammorba l’aria di alcune zone italiane e a cui si vanno ad aggiungere gli inquinanti “classici” come le polveri sottili, gli ossidi di azoto e di zolfo o il benzene.
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2009/01/17 "Risarcimento danni dell’ inquinamento alla salute."


I costi dell' Inquinamento.

Riceviamo dal Dottor Paolo Franceschi per il Coordinamento dei Comitati per l' Ambiente e la Salute (Liguria).

Cari amici,
la Comunità Europea ha stabilito delle tariffe , per quantificare i danni dell' inquinamento alla salute.

Sono stati valutati sia i danni per malattie, di cui si possono stabilire dei costi di mercato, sia i danni per anni di vita persa, mortalità prematura ecc., di cui non si può stabilire un costo di mercato, ma che si basano su valutazione date da economisti in base a fattori standardizzati.
In linea di masima emerge che i "costi" in Europa sono valutati da 3 a 5 volte meno che negli USA.
Alcuni esempi del "tariffario":

* Cancro (mortale o no): 2 milioni di euro
* Morte prematura: 1 milione di euro
* Valore di un anno di vita perso: 50mila euro
* 1 punto di quoziente intellettivo perso ( a causa del mercurio ): 10mila euro
* ecc., ecc.

L' importanza principale dell' affermarsi di questi sistemi di calcolo in Europa e in Usa non sta nei valori economici, ma nel riconoscimento che una centrale elettrica, una discarica, un inceneritore, un cementificio, ecc. provocano questi danni, che hanno un costo.leggi tutto

16 gennaio 2009

2009/01/17 "Termovalorizzatori killer"


Tratto da/www.agoramagazine.it
Ambiente
Termovalorizzatori killer
In questi giorni si parla spesso della realizzazione del termovalorizzatore del Gerbido a Torino.
venerdì 16 gennaio 2009 di Roberto Topino , Rosanna Novara

I medici di tutto il mondo sono contrari a questo tipo di smaltimento dei rifiuti e riportiamo di seguito alcune brevi precisazioni documentate.

I termovalorizzatori sono responsabili della diffusione di idrocarburi aromatici policiclici, di policlorobifenile (PCB), di metalli pesanti, quali piombo, zinco, rame, cromo, cadmio, arsenico, mercurio e di furani; inoltre, come qualsiasi processo di combustione, rilasciano nell’aria polveri sottili, la cui quantità emessa aumenta al crescere della temperatura (specialmente il particolato ultrafine PM<2,5).

A proposito di mercurio, la maggioranza degli studiosi sostiene che è pressoché impossibile escogitare sistemi efficaci per abbatterne con sicurezza l’emissione;
ricordiamo che il mercurio provoca gravissimi danni al sistema nervoso centrale. Per quanto riguarda le polveri fini PM2,5 e quelle ultrafini (da PM2,5 a PM0,1) di tipo inorganico, va innanzitutto detto che non esistono filtri efficaci, per cui un limite alla loro emissione non sarebbe attuabile al momento, se non vietando il funzionamento degli impianti di incenerimento. Le nanopolveri o particolato ultrafine, cioè quelle a PM<2,5, sono responsabili, secondo dati OMS del 2005, di un calo di vita medio di 8,6 mesi in Europa e di 9 mesi in Italia (morti per malattie cardiovascolari e respiratorie).

L’azione mutagena e cancerogena degli idrocarburi aromatici policiclici e del policlorobifenile è fin troppo nota, mentre per quanto riguarda il cadmio, questo ha mostrato un danno genotossico da stress ossidativi con accumulo nel sistema nervoso centrale, renale ed epatico e inoltre è causa di malformazioni fetali e cancerogenesi a carico di diversi tessuti così come la diossina la cui presenza nelle emissioni è ormai fuori discussione.

Alleghiamo il 4° rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica, che sintetizzando oltre trecento studi scientifici realizzati in varie parti del mondo, ha fatto il punto della situazione lanciando un allarme circostanziato ed incontestabile sui gravi rischi per la salute e per l’ambiente causati dall’incenerimento dei rifiuti.

Alleghiamo inoltre un recente articolo apparso sulla rivista dell’Ordine dei Biologi, che analizza attentamente la situazione relativa al termovalorizzatore di Brescia e dimostra che quel “modello” fa acqua da tutte le parti.

L’articolo, firmato da Marino Ruzzenenti, riporta anche la presenza di elevate concentrazioni di PCB e diossine nell’aria di Brescia. I dati sono stati resi noti il 20 marzo 2008 e sono relativi ad una campagna di rilevamento delle diossine, PCB e alcuni metalli nell’aria di Brescia, effettuata tra il 2 ed il 21 agosto 2007, cioè nel periodo feriale, e promossa dall’Istituto Superiore di Sanità. Tutte le misure dimostrano una situazione di inquinamento da diossine diffuso e rilevantissimo (media di 83 fg/m3), addirittura superiore a quella rilevata a Taranto nei dintorni della grande acciaieria Ilva, nel giungo 2007 (38,4-67,8 fg/m3 – Arpa Puglia 2007).

Poiché i mezzi di informazione, per motivi ovvi, tendono a tacere questi rischi, l’unica possibilità che hanno le persone giustamente preoccupate per la salute propria e delle future generazioni, è quella di cercare di fare informazione alternativa coinvolgendo esperti in materia, che non abbiano conflitti di interesse.

La verità sulla termovalorizzazione si basa su leggi scientifiche esatte, nulla si crea e nulla si distrugge: se brucio una tonnellata di rifiuti produco una tonnellata di altre cose, in questo caso, più pericolose, che vengono disperse nell’ambiente.

Sono fatti che nessuno può contestare.

*Specialista in Medicina del Lavoro

*Biologa con Dottorato di Ricerca il Oncologia

Una settimana per la VIA e la VAS per la riconversione a carbone di Porto Tolle 2009/01/16


Tratto da Help consumatori
GOVERNO. I provvedimenti adottati dal CdM
16/01/2009

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 9,45 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi. Iniziato l'esame della questione relativa alla conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, sulla quale ha riferito il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, illustrando la posizione del Ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola. Dopo un approfondito esame degli aspetti e degli interessi pubblici coinvolti, in particolar modo quello dell'approvvigionamento energetico da parte di una delle maggiori centrali termoelettriche del Paese, il Consiglio ha invitato il Ministro dell'ambiente ad adottare le proprie determinazioni in ordine alla definizione del procedimento autorizzatorio per la centrale di Porto Tolle.

Tratto da greenreport
Una settimana per la Via e la Vas per la ricoversione a carbone di Porto Tolle. Legambiente infuriata

LIVORNO. Il governo ha concesso una settimana di tempo alla commissione Via per esprimere un parere sull’ipotesi di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle (RO), operazione da tempo al centro delle critiche degli ambientalisti.
«Siamo tra i paesi europei più in ritardo nel taglio delle emissioni – spiega il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – ed è assolutamente incoerente e anacronistico considerare il carbone la chiave di volta della politica energetica italiana. Il carbone resta in assoluto il combustibile fossile con le più elevate emissioni di anidride carbonica per kilowattora prodotto e dopo la riconversione della centrale di Torrevaldaliga Nord, che riverserà ogni anno ben 10 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera, è sbagliato che si faccia altrettanto a Porto Tolle».

Legambiente ricorda che le 12 centrali italiane che utilizzano il carbone contribuiscono solo per il 14% alla produzione elettrica nazionale a fronte di una emissione di anidride carbonica pari al 30% del totale del settore elettrico, con un trend in continua crescita. E’ inoltre evidente che la crescita del carbone non ha avuto e non avrà alcun effetto in termini di riduzione delle bollette elettriche dei cittadini per una liberalizzazione del mercato inefficace che sta producendo solo vantaggi per le casse delle aziende.

«Se si sommeranno anche i 10 milioni di tonnellate di CO2 della centrale di Porto Tolle – continua Cogliati Dezza - il ritardo dell’Italia dagli impegni internazionali di Kyoto e del pacchetto Energia e Clima al 2020 diventerà praticamente irrecuperabile. Il governo ci dica poi a quali settori industriali imporrà un drastico taglio delle emissioni di CO2 per compensare questo aumento. Mancare questi obiettivi vincolanti ci costringerà a pagare pesanti sanzioni che ricadranno sulla bolletta dei cittadini».

Riguardo al caso specifico di Porto Tolle l’associazione ambientalista fa infine notare che «Una settimana per esprimere un parere su un impianto come la centrale di Porto Tolle suona come un ultimatum che il governo usa per deliberare comunque a favore e senza alcun interesse al merito della vicenda. Non è in questo modo che si può procedere nel 2009 rispetto a una decisione di tale rilevanza. Stiamo parlando della riconversione di una delle centrali più grandi d’Europa - e per di più a carbone la fonte fossile a maggiori emissioni di CO2 - nell’area del Delta del Po, senza una vera Valutazione d’impatto ambientale e al di fuori di qualsiasi Valutazione ambientale strategica (Vas) che permetta di capire in che modo questa scelta influenzerà il peso delle emissioni di gas serra in Italia. E’ preoccupante poi come l’esecutivo continui a procedere in materia di energia senza tener conto in alcun modo del cambiamento climatico e degli impegni di riduzione ratificati solo poche settimane fa dal Parlamento Europeo con impegni vincolanti al 2020».

2009/01/16 "Ampliamento della centrale, i Comuni pronti al ricorso"



Tratt da Il Secolo XIX.it
15 gennaio 2009
I sindaci di Vado Ligure e dei comuni vicini (Quiliano, Noli, Vezzi Portio, Bergeggi e Spotorno) presenteranno un unico ricorso qualora il ministero dell’Ambiente dia disco verde all’ampliamento a carbone della centrale Tirreno Power. Lo hanno deciso ieri sera gli stessi sindaci in una riunione. Inoltre i sindaci hanno deciso di pretendere il rispetto delle prescrizioni che la società Tirreno Power avrebbe già dovuto mettere in atto secondo accordi presi nel 2002, ad un anno dall’avvio del ciclo combinato a metano, e tra queste l’abbattimento di una delle due ciminiere del sito. Infine è stato deciso di avviare il confronto con le associazioni che operano sul territorio contro l’ampliamento.

Ci sarà incontro anche tra le associazioni ambientaliste (Legambiente, WWF, Vivere Vado, Amare Vado, Comitato Elettrosmog di Noli, Uniti per la Salute).

Soddisfatti i sindaci Carlo Giacobbe e Nicola Isetta che ieri avevano scritto una lettera a Regione Liguria e ai ministeri. «Stiamo portando avanti - hanno spiegato i due sindaci - una battaglia comune che si traduce in un tavolo che esprime le nostre sinergie e la nostra intenzione di proseguire sulla strada dell’opposizione a questo progetto». Prossimo appuntamento la settimana prossima in Regione dove si terrà un incontro sugli aspetti legati alla qualità dell’aria sul territorio.

E' TEMPO DI TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA: SONO PIU' IMPORTANTI GLI SCONTI SULLA BOLLETTA O QUELLI SULL'INQUINAMENTO?


Tratto da Unonotizie
BRINDISI / 15-01-2009
E' TEMPO DI TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA: SONO PIU' IMPORTANTI GLI SCONTI SULLA BOLLETTA O QUELLI SULL'INQUINAMENTO?

BRINDISI - Gli ultimi dati diffusi dall'Autorità Portuale sul carbone movimentato nel porto sono la conferma per Brindisi del persistere di una emergenza ambientale che, nonostante i proclami delle Autorità preposte alla tutela dell'Ambiente e della Salute in questi ultimi anni, non si è attenuata.

Infatti dal dissequestro dell'area carbonile ad oggi l'aumento del carbone movimentato è stato di circa il 30%, 5,721 milioni di tonnellate nel 2005, 6,9 milioni di tonnellate nel 2006, 7,2 milioni di tonnellate nel 2007, 7,4 milioni di tonnellate nel 2008.

Non confortano le rassicurazioni delle autorità locali circa la riduzione delle emissioni di NOx, SOx, etc perché, tali dati sono forniti dalle aziende e ad oggi non risulta pubblicato sul sito dell'Arpa nessun dato riguardante le Centrali Termoelettriche presenti a Brindisi.leggi tutto

15 gennaio 2009

2009/01/15"Tirreno Power demolisca una delle due ciminiere"


Riportiamo l'articolo pubblicato oggi su "LA STAMPA"con l'auspicio che sia l'inizio di un percorso che porti a dei risultati concreti nell'archiviare definitivamente il potenziamento ed , in un secondo tempo ,nel perseguire il tanto auspicato depotenziamento ,e con il rammarico che tutte queste nuove energie e strategie dovrebbero essere state messe in campo prima e non sull'ultima spiaggia a nostra disposizione.Sono ormai anni che le prescrizioni vincolanti del decreto emanato nel 2002 che autorizzava i lavori di ristrutturazione della centrale andavano fatte rispettare , sicuramente prima dell'avvio del nuovo ciclo a turbo gas poiché condizionanti alla sua operatività, dagli organi preposti che ne avevano e ne hanno tuttora la competenza.
Sicuramente sarebbe stato più opportuno chiudere la gabbia prima che fosse scappato il leone e non rincorrerlo quando scorrazza per la città.

14 gennaio 2009

2009/01/14"Richiesta registro tumori nel Lazio "

Riceviamo dal Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Sezione Lazio) e prontamente pubblichiamo

Richiesta registro tumori nel Lazio

Al Sindaco di Civitavecchia Al Sindaco di Santa Marinella Al Sindaco di Allumiere Al Sindaco di Tolfa Al Sindaco di Cerveteri Al Sindaco di Ladispoli Al Direttore Generale della ASL RM F Al Presidente della Giunta Regionale del Lazio All’Assessore alla Sanità della Regione Lazio Al Presidente della Provincia di Roma Al Direttore Sanitario della Asl RMF Al Presidente dell'Ordine dei Medici e dei Chirurghi di Roma Ai Dirigenti dei Servizi di Oncologia - ASL RM F Al Dirigente del Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica - ASL RMF e per conoscenza

Alla PROCURA della REPUBBLICA di CIVITAVECCHIA Alla COMMISSIONE EUROPEA

Oggetto: richiesta di istituzione di un Registro dei Tumori nella ASL RM F e nelle altre ASL del Lazio

L'Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Sezione Alto Lazio); il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti del Comprensorio di Civitavecchia; il Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Sezione Lazio):

chiedono che sia istituito un REGISTRO dei TUMORI nella Asl RM F e nelle altre ASL del Lazio.Il registro dei tumori rappresenta uno strumento indispensabile per sorvegliare l'andamento della patologia oncologica nel nostro territorio e per meglio attuare strategie di prevenzione, studio e ricerca.

Il registro ha la funzione di ricevere, ricercare, codificare ed archiviare tutte le informazioni riguardanti i casi di neoplasia tra i residenti. Le informazioni includono il tipo di tumore diagnosticato, i dati anagrafici dei pazienti, le condizioni cliniche, i trattamenti terapeutici e l'evoluzione della malattia.

Questi dati sono essenziali per la ricerca sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, per la progettazione d’interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie.

L'importanza di legare la raccolta dei dati alla residenza sta nel fatto che in questo modo la casistica raccolta rifletterà la reale condizione del nostro territorio e permetterà di conoscere l'incidenza, la prevalenza, la sopravvivenza e la mortalità per neoplasie di anno in anno. Le informazioni ottenute potranno essere confrontate sia con quelle delle altre regioni italiane che con i dati internazionali.

L’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio ha messo in evidenza nel Comprensorio di Civitavecchia un Aumento della Mortalità per CANCRO AL POLMONE, alla PLEURA ed un aumento dei casi di ASMA INFANTILE e di INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (Epidemiologia & Prevenzione Anno 30 (4-5) Luglio – Ottobre 2006).

Tuttavia, i dati sui tumori raccolti esclusivamente in base alla mortalità, anche se molto significativi, potrebbero non essere sufficienti per valutare la vera incidenza del cancro in una data popolazione perché la mortalità per neoplasie tende a diminuire sia per l’attuale maggior possibilità di una diagnosi precoce che per le nuove terapie.

Con l’istituzione di un registro dei tumori verrebbe alla luce anche l’incidenza di neoplasie come il cancro della tiroide ed il carcinoma della pelle, raramente associate a mortalità.

La patologia tumorale purtroppo è in aumento, soprattutto in età pediatrica ed in aree industrializzate. Si rende quindi indispensabile ed urgente che sia istituito questo importante strumento di monitoraggio, al momento operativo nella nostra regione soltanto nella provincia di Latina (Ass. Reg. Tumori 2007).

L’importanza dell’istituzione dei registri dei tumori è stata recentemente confermata dalla Commissione Europea: Action against cancer: European platform Brainstorming workshop organised by DG SANCO on the European Platform on Cancer Luxembourg, 29 October 2008 --- Improving cancer control in the European Union: conclusions from the Lisbon roundtable under the Portuguese EU Presidency, 2007. EJC (44), 1457-1462 (http://www.acs.min-saude.pt/wp- content/uploads/2007/12/15h45robertozanettilisbonmeeting_new.pdf and Gouveia J. et al, 2008).

La necessità di istituire un registro dei tumori nel comprensorio di Civitavecchia è inoltre messa in evidenza dal contenuto dell’interrogazione parlamentare presentata dal Senatore Fernando Rossi - Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01105 Atto n. 3-01105 - Pubblicato il 5 dicembre 2007 - Seduta n. 261 - dove si afferma il costo in centinaia di milioni di euro per la mortalità e la morbilità potenzialmente causate dall’inquinamento provocato da nuove attività industriali.

Questa richiesta è stata già inoltrata alcuni anni fa anche ai più alti livelli istituzionali (Ministero del Salute, Min. Livia Turco) incredibilmente senza alcun risultato.

Certi della vostra attenzione ed in attesa di un sollecito riscontro, vogliano gradire distinti saluti.

Dr.ssa Antonella Litta Dr. Giovanni Ghirga Dr. Mauro Mocci Dr. Paolo Giardi Dr. Gian Pio Viti Dr. Paolo Ghirga Dr. ssa Donatella Palomba Dr.ssa Di Giovanni Tiziana Dr. Bonaventura Mocci Dr. Sandro Bartolucci Dr.ssa Patrizia Caccamo

Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - Sezione Alto Lazio); Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti del Comprensorio di Civitavecchia Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS - Sezione Lazio)

Civitavecchia, 8 gennaio 2008

2009/01/14"Vado, la Regione ribadisce il suo “no” al potenziamento della centrale"

Tratto da IVG.IT

“La giunta regionale – ha spiegato Vasconi - nell’ambito della procedura di Via nazionale, il 14 giugno 2007 aveva espresso parere istruttorio negativo sulla compatibilità ambientale del progetto di nuova sezione da 460 MW a carbone, ma la Commissione Via nominata recentemente dal Governo, contravvenendo al parere del ministero dell’Ambiente del 2001 e della stessa Regione Liguria, ha espresso un parere positivo all’apertura del terzo gruppo a carbone. La proposta avanzata dalla società Tirreno Power non può essere accolta in quanto la realizzazione del progetto rappresenterebbe un aggravio dell’impatto ambientale e un ulteriore attentato e pericolo per la salute pubblica”.

L’assessore regionale all’ambiente, Franco Zunino, ha risposto: “A una simile decisione avrebbe dovuto partecipare la Regione e questo non è avvenuto. Ci sono delle prescrizioni del decreto ministeriale del 2001 che non sono state adempiute. Dopo aver più volte sollecitato il ministero affinché provvedesse a farle rispettare, ci accingiamo a fare una diffida. La giunta regionale difende il parere negativo al Via nazionale per impedire la realizzazione del terzo gruppo a carbone. Il terzo gruppo riteniamo sia in netto contrasto con il piano di risanamento dell’aria ed in contrasto con il piano energetico nazionale. Difenderemo il nostro parere negativo che corrisponde al parere negativo dei territori interessati. Non si può decidere a livello centrale”.