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31 ottobre 2023

Recommon: Perché la lotta di Vado Ligure ci riguarda tutti

 Tratto da Recommon

Perché la lotta di Vado Ligure ci riguarda tutti


 I cittadini del golfo di Savona e quelli di Piombino non stanno solo portando avanti delle lotte relative al loro territorio, ma stanno difendendo il “cortile” di tutti e il nostro diritto di guardare a un futuro senza combustibili fossili.

Ci stiamo legando mani e piedi al gas per decenni senza che ci sia un bisogno reale per il Paese. Sono sempre di più le voci fuori dal coro che, dati alla mano, dimostrano come in Italia la realizzazione delle infrastrutture per il gas vada soprattutto a vantaggio dei grandi player del settore, con Snam in primissima fila.

Recentemente l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in un incontro dal titolo “La strategia Energetica Italiana: i casi di Vado e Piombino”, ha sottolineato come il nostro Paese abbia passato la fase più dura dell’emergenza energetica e adesso potrebbe arrivare con i nuovi progetti a gestire circa 140 miliardi di metri cubi di gas. Il tutto a fronte però di un consumo annuo che si aggira fra i 68 e i 70 miliardi di metri cubi, di fatto solo la metà. Un dato che deve far riflettere. D’altronde anche una recente analisi del think tank ECCO evidenzia che la domanda di gas italiano, ma anche europeo, sia destinata a ridursi nel medio e lungo termine.

Noi di ReCommon abbiamo allegato il rapporto di ECCO alle nostre osservazioni formali sullo spostamento del rigassificatore da Piombino a Vado che si vorrebbe realizzare nel 2026. Nel nostro documento, inoltre, ribadiamo un interrogativo nodale: dov’è finita la strategia di uscita dalle fossili dell’Italia?.

C’è un ulteriore punto, intrinsecamente collegato con quello appena citato, su cui siamo profondamente critici: l’abuso del concetto di “emergenza”. L’italianissimo continuo ricorso proprio a provvedimenti emergenziali ha sostenuto decisioni di investimento di risorse pubbliche in grandi infrastrutture energetiche che comportano un impatto non di breve, ma di fin troppo lungo termine. Il caso del rigassificatore di Piombino, occorre ribadirlo, è quanto mai esemplificativo. La nave Golar Tundra doveva essere utilizzata per un periodo di 3 anni, proprio per fare fronte nel breve termine all’esigenza di aumentare le importazioni di gas da fonti diverse dalla Russia. La richiesta da parte di Snam di un permesso di funzionamento per ulteriori 22 anni, con spostamento all’area di mare compresa tra Vado Ligure e Savona (a una distanza estremamente ridotta dai centri abitati, pari a 4 chilometri nel caso di Vado Ligure e 2,9 chilometri nel caso di Savona) non può rispondere a una logica emergenziale. Al contrario si tratta di un investimento di lungo termine, che porta Snam e il governo italiano a incentivare l’utilizzo di gas fossile fino al 2048, solo due anni prima della scadenza limite del 2050 in cui l’Italia dovrà raggiungere l’obiettivo del “Net Zero Emissions”. Come già accennato, per buona pace della strategia per l’uscita dalle fossili.

Eppure gli eventi climatici estremi sono diventati la regola e non serve di certo a migliorare la situazione investire nel gas. Fonte fossile che inoltre presenta una variabilità folle dei prezzi, che lo renderanno presto inaccessibile. Lo dice lo stesso amministratore delegato di Snam Stefano Venier in una recente intervista: “La contrazione della domanda, la crescita marginale dell’offerta e la rimozione degli ostacoli infrastrutturali hanno contribuito a creare un fragile equilibrio instabile nel mercato del gas”. Perché insistere con questi progetti costosi e impattanti ma di breve termine, quando si potrebbe pianificare subito una giusta transizione fuori dalle fossili? Quello che vediamo è la mancanza di coraggio della politica nell’opporsi all’agenda di un colosso della distribuzione come Snam che ha evidenti interessi nell’import-export di gas. I cittadini del golfo di Savona e quelli di Piombino non stanno solo portando avanti delle lotte relative al loro territorio, ma stanno difendendo il “cortile” di tutti e il nostro diritto di guardare a un futuro senza combustibili fossili.

29 ottobre 2023

Alcune importanti osservazioni tratte dalla relazione tecnica di ISPRA.

 Oggetto: Emergenza gas – Incremento della capacità di rigassificazione: progetto di ricollocazione nell’alto Tirreno della FSRU Golar Tundra e del nuovo collegamento alla rete nazionale di trasporto del gas naturale. Proponente SNAM FSRU Italia s.r.l. - Ordinanza del Commissario Straordinario n. 2/2023 di avvio del procedimento di autorizzazione unica ai sensi dell’art. 5 del D.L. 50/2022. Invio relazione tecnica di ISPRA.

Nell’ambito del procedimento di autorizzazione unica ex art. 5 del D.L. 50/2022, inerente il progetto di ricollocazione nell’alto Tirreno del FSRU Golar Tundra e del nuovo collegamento alle rete nazionale di trasporto del gas naturale, avviato da parte del Commissario Straordinario di Governo ex D.P.C.M. n. 2366/2023 (prot. 2023-1155425 del 09/08/2023), con la presente si invia la relazione tecnico- scientifica di ISPRA relativa all'analisi e valutazione della documentazione progettuale depositata da SNAM e disponibile, ad oggi, sul sito del Commissario medesimo (https://www.regione.liguria.it/homepage-giunta/giunta-regionale/presidente/commissario- straordinario-dpcm-2366-2023.html).

Si fa presente che, come indicato nella tabella riassuntiva delle competenze trasmessa dal Commissario Straordinario nella nota su richiamata, l’Istituto è stato individuato quale Soggetto Competente in materia Ambientale in seno alla Conferenza di Servizi istituita ex art. 14 bis della L. n. 241/90


Prot-2023-1399991-ISPRA 2023.10.12_MASE VA trasm rel valutazione progetto SNAM FSRU Alto Tirreno.pdf



 (Prot-2023-1399991-ISPRA 2023.10.12_MASE VA trasm rel valutazione progetto SNAM FSRU Alto Tirreno.pdf

Per opportuna conoscenza  riportiamo alcune fondamentali parti della relazione tecnica dell’ Ispra  

Osservazioni

pag 10/11


4.2 Paesaggio
pag 14 

4.3 Corpi idrici superficiali

pag 25/26



 4.4 Suolo, sottosuolo e idrologia
pag 27

4.5 Sismicità 
pag 30

4.6 Agenti fisici  ( rumore ed vibrazioni)

pag 36 /37/38

 

4,7 Fauna ed avifauna

pag 42/43


4.8 Flora e vegetazione 
pag 47/48



 4.9Terre e rocce da scavo 

Pag 51


5 Tematiche e componenti ambientali in mare
pag 57/58

pag 55


5.2 Caratteristiche meteo marine (onde ,maree,correnti,meteo,ecc )
pag 59 /60


5,3 Modellistica oceanografica , fenomeni diffusivi in acqua ( dispersione, scarichi, torbidita’, ecc)
Pag 62


5.4 Campionamento e analisi chimiche

pag 64/65/66/67/68






5.5 Ecotossicologia e biomarkers 
pag 70/71/72


5.6 Comunità Bentoniche 
pag 75/76


5.7 Acquacoltura
pag 78/79

5.9 Rumore subacqueo
pag 81/82


5.10 Cetacei e tartarughe
pag 87/88


5.11 Posa di cavi e condotte
pag 90/91


6 Valutazione e incidenza ambientale ( VINCA. )
pag 95





Rigassificatore, i pareri dell'Ispra: "Non viene riportata l'Area Marina Protetta l'Isola di Bergeggi tra l'elenco delle aree naturali

 Tratto da Savona News


Rigassificatore, i pareri dell'Ispra: "Non viene riportata l'Area Marina Protetta l'Isola di Bergeggi tra l'elenco delle aree naturali protette “

L'Istituto ha puntualizzato che non sono considerate le nuove riperimetrazioni delle ZSC marino costiere proposte dalla Regione.(Arboscello)

"Non viene riportata l'Area Marina Protetta l'Isola di Bergeggi tra l'elenco delle aree naturali protette". "Occorre considerare la presenza dell'Area Marina Protetta 'Isola di Bergeggi' sia nell'ambito degli studi di impatto ambientale che di valutazione d'incidenza". 

Nei suoi pareri sul progetto sul rigassificatore e il posizionamento della nave Golar Tundra nel 2026 a circa 4 km dalla costa di Vado e a 2.9 km da Savona, l'Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha concentrato l'attenzione sulla vicinanza all'Area Marina. Ma non solo.

L'ente di ricerca si è concentrato anche sulle osservazioni generali alla documentazione progettuale, disponibile alla data di uscita della relazione, unitamente alle proposte di “condizioni ambientali” in fase di autorizzazione e di proposte di “modifiche e integrazione del Piano di Monitoraggio Ambientale". 

ISPRA, ha specificato inoltre che non ha potuto formulare alcuna richiesta di integrazione documentale alla struttura commissariale, in ragione della corposa documentazione di progetto messa a disposizione, rispetto le tempistiche estremamente ridotte e perentorie poste dal Commissario per questa fase.

Nelle valutazioni, come puntualizzato dall'Istituto, relative ai siti Natura 2000 direttamente o indirettamente interessate dalle attività di progetto e dismissione, non sono considerate le nuove riperimetrazioni delle ZSC marino costiere proposte dalla Regione Liguria, complementari alla nuova proposta di delimitazione del pSIC per la tutela del Tursiope nel Mar Ligure, approvata con deliberazione della Giunta regionale n.414 del 5 maggio 2023.

Leggi su  Savona News l’articolo integrale 

26 ottobre 2023

Rigassificatore, l'ex Ministro dell'Ambiente Costa: "Perché raddoppiamo l'acquisizione del gas,…….

 Tratto da Savona News

Rigassificatore, l'ex Ministro dell'Ambiente Costa: "Perché raddoppiamo l'acquisizione del gas, lo venderemo a qualcuno?"

Oggi l'incontro "La strategia energetica italiana: i casi di Piombino e Vado". Ingegnere nucleare: "In presenza di grandi quantità di energia stoccate in maniera localizzata, non è corretto escludere eventi molto devastanti"

Qualcuno ci deve spiegare perché noi raddoppiamo l'acquisizione del gas dicendoci che ci serve per i nostri approvvigionamenti, questo vuol dire che il gas lo venderemo a qualcuno. Se noi acquistiamo le navi vuol dire che intendiamo ammortizzare in un certo tempo. Perché le abbiamo acquistate se non ne abbiamo la necessità?".

Questa la provocazione lanciata dall'ex Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare dal 2018 al 2021 nel governo Conte, il deputato del M5S Sergio Costa durante l'incontro "La strategia energetica italiana: i casi di Piombino e Vado" organizzato nella sede della Stampa Estera con al centro la nave rigassificatrice "Golar Tundra" attualmente ormeggiata nel porto toscano e che dovrebbe spostarsi nel 2026 a circa 4 km dalla costa di Vado, 2.9 km da Savona.

"Se faccio una scelta strutturale non sto affrontando l'emergenza ma sto pianificando il futuro a decenni che non collima con la linea dell'Unione Europea, con la probabile linea della Cop28, con la nostra presidenza del G7, sono gli atti che lo dicono" ha continuato Costa.

"Il Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin non ha ritenuto si dovessero osservare le norme che regolano la procedura per il rilascio delle autorizzative come la normativa Seveso prevede per gli impianti a rischio elevato - ha puntualizzato - Si è lasciata ampia libertà a Snam di aprire un cantiere e posizionare un rigassificatore in porto, a stretto contatto con chi lavora e con il continuo traffico di passeggeri e a breve distanza dalla città. Tutto questo è avvenuto con il beneplacito del commissario straordinario Giani del Pd, il quale non ha tenuto in considerazione le 129 prescrizioni da osservare che sono state inviate da vari enti, istituzioni e associazioni. Il 29 giugno 2022 aveva dichiarato che finché non si fosse assicurato sulle condizioni di sicurezza, impatto ambientale e rispetto della città, non avrebbe firmato nulla. Se considerate che pur con il nulla osta di fattibilità approvato non esiste a tutt'oggi un piano di emergenza esterna le cose non vanno certo bene".

Piero Andreuccetti, ingegnere nucleare ed esperto di rischio di incidenti rilevanti ha espresso le sue considerazioni tecnico scientifiche sui rischi del posizionamento dell'infrastruttura a Vado Ligure: "In questi casi quando siamo in presenza di grandi quantità di energia stoccate in maniera localizzata, non è corretto escludere degli eventi molto devastanti, non si può escludere una collisione con un'altra nave o un cedimento della stessa in condizioni meteo marine estreme. Se si va a vedere negli ultimi 40-50 anni nelle navi petroliere o piattaforme si trovano 50 incidenti gravi, questo vuol dire che si trova una probabilità di un decimillesimo all'anno". 

Andreuccetti ha poi focalizzato l'attenzione sull'ipotesi di uno squarcio nel serbatoio dal quale potrebbero fuori uscire un metro cubo al secondo di gas liquido per mezz'ora. "Questo va a finire in mare e nell'acqua si crea una sorta di gayser di vapore di metano. Una nuvola di questo tipo quando arriva sul ponte della nave dove ci sono scintille varie, magari c'è anche qualche utenza elettrica che sta funzionando, se siamo in una percentuale di metano tra il 5 e il 15% si ha la detonazione" ha proseguito.

20 ottobre 2023

Il previsto rigassificatore avrà sicuramente impatti “anche “ sull’ambiente Marino in cui sarà inserito.

Pubblichiamo l’interessante osservazione tratta dal sito del Ministero inviata dal biologo marino Elia Biasissi , biologo marino e cittadino preoccupato.
Ne anticipiamo le conclusioni 

Ecco l’osservazione integrale 





 

19 ottobre 2023

COMUNE DI QUILIANO : RIGASSIFICATORE, I PERCHÈ DEL NO

 Tratto da Quilianonline

RIGASSIFICATORE, I PERCHÈ DEL NO


Flash Fire da rilascio accidentale di gas naturale da PDE

Questi due documenti spiegano nel dettaglio il perché del no all’impianto del rigassificatore da parte del consiglio comunale di Quiliano che ha votato no al progetto in modo unanime e concorde.

Il primo riguarda  l’analisi critica realizzata dalla studio Terra srl e il secondo è la deliberazione del consiglio comunale.

Link ai due documenti :

Analisi critica dello Studio Terra 

Delibera consiglio comunale .

18 ottobre 2023

Quiliano, il fermo NO dal Consiglio comunale al rigassificatore:

 Tratto da IVG

Quiliano, il fermo NO dal Consiglio comunale al rigassificatore: “Danno ambientale per la nostra comunità”


Il Consiglio Comunale di Quiliano ha approvato con voto unanime la deliberazione relativa alle determinazioni in merito al procedimento della Conferenza dei Servizi asincrona riguardante il progetto di ricollocazione nell’Alto Tirreno della nave Golar Tundra, il nuovo collegamento alla rete nazionale di trasporto del gas naturale e la realizzazione di un impianto PDE nella piana di Valleggia.

Sulla base delle motivazioni espresse nel testo deliberativo e nell’allegata “Analisi critica dello studio di impatto sanitario (VIS) e delle ricadute in atmosfera” (predisposta da Studio T.ER.R.A. s.r.l. di San Donà di Piave (VE)), il Consiglio comunale ha espresso quindi il proprio dissenso al progetto depositato da SNAM FRSU. Questa posizione di netta contrarietà deriva dalle carenze rilegate in sede istruttoria, nonché dall’incompatibilità del suddetto intervento con le previsioni urbanistiche comunali, con il disegno di sviluppo economico-ambientale e la sicurezza dell’ambito territoriale. Inoltre gli elaborati del progetto evidenziano forti criticità di carattere sanitario e di sicurezza, in danno alla pubblica incolumità del territorio comunale, e contrastano in modo palese con le scelte pianificatorie, di sviluppo economico, ambientale e strategico programmate dal Comune di Quiliano.

La seduta monotematica è stata quindi aperta dal sindaco Nicola Isetta, il quale ha dato lettura dell’intera proposta di deliberazione, nella quale sono evidenziati i percorsi progettuali sviluppati dall’amministrazione comunale, finalizzati al rilancio e valorizzazione territoriale di Quiliano in una visione di sostenibilità ambientale e urbanistica, al recupero delle sue tipicità correlate all’entroterra, alla produzione delle sue eccellenze alimentari (viticoltura, albicocche, formaggi, broccoli, cavoli, ecc.), alla vocazione dell’outdoor, allo sviluppo sentieristico confluito nell’adesione all’accordo di programma “Val Bormida Outdoor”, al portale turistico e ai percorsi inseriti nella REL (Rete Escursionistica della Liguria), in un’ottica progettuale di programmazione condivisa della crescita economica dell’ente.

Il progetto va quindi a contrastare in modo evidente e radicale con questa linea progettuale complessiva e la sua attuazione comporterà il radicale stravolgimento in termini ambientali, sociali ed economici di una larga parte del territorio quilianese. Ciò è comprovato dalla relazione tecnica dello studio T.E.R.R.A. s.r.l., contenente numerosi dati e informazioni dettagliate che dimostrano in maniera evidente e inequivocabile come l’intervento della ricollocazione nell’Alto Tirreno della nave Golar Tundra, del nuovo collegamento alla rete nazionale di trasporto del gas naturale e, per quanto riguarda il territorio di Quiliano, della realizzazione di un impianto PDE nella piana di Valleggia rappresentino davvero un elemento di gravissimo squilibrio e di danno ambientale per la comunità locale..

Al termine degli interventi, il primo cittadino quilianese ha posto la pratica in votazione, ottenendo il voto unanime di tutti i consiglieri comunali presenti…

“Il nostro impegno costante sul piano amministrativo” dichiara il sindaco Nicola Isetta “non verrà meno, ma anzi viene rinforzato dalla posizione unanime di totale condivisione, da parte di tutti i gruppi consiliari, di questa delibera importantissima assunta dal Consiglio Comunale, e che conferma la posizione (motivata e comprovata da dati tecnici puntuali e dettagliati) di contrarietà agli interventi di posizionamento della nave Golar Tundra nel litorale di Vado Ligure, di realizzazione del collegamento alla rete nazionale di trasporto del gas naturale e in particolare della creazione di un impianto PDE nella piana di Valleggia: interventi, questi, che sono inaccettabili, insostenibili, contrastanti con la storia, la vocazione territoriale e lo sviluppo urbanistico, economico e sociale del territorio di Quiliano”. 

“Questa nostra posizione di contrarietà nasce peraltro da un percorso progettuale e condiviso sia in ambito locale con i gruppi consiliari sia in ambito macro-territoriale attraverso la partecipazione al tavolo comune coordinato dal Comune di Savona, e che ci vede uniti e compatti in una comune azione di partecipazione ai procedimenti in corso, e di perseguimento in tutte le sedi istituzionali, nel rispetto delle disposizioni legislative, dei diritti soggettivi e dell’interesse pubblico generale del nostro Comune”.

EMANUELA SABIDUSSI : Nave rigassificatore: ecco i possibili impatti sul mondo marino.

Tratto da Italia che Cambia 
Nave rigassificatore: ecco i possibili impatti sul mondo marino 
Torniamo a parlare del progetto della nave rigassificatore e questa volta lo facciamo cambiando il punto di vista. Dopo aver dato voce all'impatto sulla sfera umana infatti, oggi parliamo di chi spesso voce in capitolo su queste grandi decisioni non le ha: il regno animale e vegetale, che condivide con noi questa parte di mondo. La domanda è: che impatto avrebbe questo progetto di grandi opere su di loro? 
….. Abbiamo affrontato in queste settimane diversi aspetti della questione: dichiarazioni politiche, interessi economici, problemi energetici, gruppi di cittadini schierati per il no e politici per il sì. Nel raccontare tutto ciò mi sono resa conto però che la visione maturata sinora e a voi offerta era esclusivamente antropocentrica, laddove anche quando si è parlato dei possibili effetti inquinanti e di rischio lo si è fatto esclusivamente da un punto di vista delle possibili conseguenze per gli abitanti umani del territorio, dimenticando però che siamo parte di un ecosistema molto più ampio e complesso. Per questo motivo contatto Gabriella Motta, biologa e guida ambientale escursionistica, ornitologa del Parco del Beigua e divulgatrice scientifica, per porle qualche domanda rispetto all’attuale situazione del mare oggetto di interesse per l’installazione della nave e le possibili conseguenze sul futuro traffico marino delle navi che trasporteranno il gas liquefatto. Si prevede che la nave rigassificatore che venga installata a Vado Ligure, davanti alle coste savonesi. Si tratta di un’area marina protetta: è corretto? Esatto, l’area prescelta interesserebbe due aree marine protette: l’area marina protetta Isola di Bergeggi (istituita nel 2007) e l’area protetta internazionale Santuario Pelagos, che coinvolge Italia, Francia e Principato di Monaco e che copre una superficie di 87.500 km². Quest’ultima nata nel 2002 è stata creata per limitare comportamenti umani che mettevano a rischio la sopravvivenza dell’ecosistema marino e in particolare dei cetacei.

Si tratta di un mare molto particolare: esiste una ricchissima biodiversità, ogni piccolo cambiamento ambientale di salinità, corrente, torbidità possono mettere a rischio l’esistenza di diverse specie
…..

Vado Ligure confina con Bergeggi, altra area marina molto particolare: ce ne vuoi parlare?

fondali dell’area marina di Bergeggi sono estremamente ricchi di vita. È presente infatti in questa parte di mare una biodiversità che non ha nulla da invidiare alle barriere coralline per varietà e bellezza. Un elemento fondamentale in quest’area è la presenza della posidonia: si tratta di una pianta superiore, ovvero che possiede radici, fusto, foglie e proprio attraverso le sue radici è in grado di trattenere il suolo formando delle vaste praterie. Si tratta quindi di una barriera naturale contro l’erosione delle coste.

Quali sono i possibili rischi per la vita marina vegetale ed animale ad oggi presente in modo così importante in quest’area?

Per quanto riguarda la poseidonia, ad esempio, risente molto dei cambiamenti di corrente e della torbidità delle acque; ha infatti bisogno di luce come tutte le piante per poter effettuare la fotosintesi. Inoltre dalle informazioni pubblicate sul progetto della nave rigassificatore si parla della candeggina che verrà riversata in mare e dell’acqua utilizzata per il processo di rigassificazione, che verrà rimessa in mare a una temperatura più bassa.

A ciò si aggiunge il movimento continuo delle grandi navi che si muoveranno in quest’area. Insomma, l’impatto ci sarà: questi ecosistemi hanno un equilibrio molto delicato che era stato ripristinato dopo anni e anni di protezione. Ciò che mi stupisce è che non ci sia stato nessuno studio approfondito e imparziale per comprendere l’effettivo impatto ambientale per l’intero ecosistema mare.


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13 ottobre 2023

Luca Manes : Il gas a Vado Ligure? Perché è meglio di no

 Tratto da Il Manifesto 

Il gas a Vado Ligure? Perché è meglio di no

ENERGIA. Il rigassificatore sarà messo in un’area già sotto stress ambientale.
A rischio il Santuario marino dei mammiferi. Un dossier di Recommon

Luca Manes
Spostare la nave gasiera Golar Tundra da Piombino a Vado Ligure, in provincia di Savona, nel 2026? Una pessima idea, almeno a sentire come la pensano i diretti interessati. Ovvero gli abitanti di un’area già pesantemente impattata dallo sviluppo industriale e dai suoi effetti più nefasti. Specificamente la centrale a carbone della Tirreno Power, che per decenni ha minato la salute delle persone e l’ambiente, sebbene il processo svoltosi al Tribunale di Savona abbia negato l’esistenza del reato di disastro ambientale per le attività dell’impianto….
.Leggi su Il Manifesto


09 ottobre 2023

I Vigili del fuoco hanno chiesto chiarimenti sul progetto del rigassificatore di Vado

 Tratto da Rainew.it


Rigassificatore a Vado, diciannove punti da chiarire

I Vigili del fuoco hanno chiesto chiarimenti sul progetto del rigassificatore di Vado L.: le osservazioni si articolano in 19 punti e toccano vari aspetti. La richiesta sospende i termini dell'iter procedurale. Non è data una scadenza: appena verrano presentati i chiarimenti dal gestore, la Snam, il gruppo di lavoro farà le sue valutazioni.

A Genova domani alle h. 12,30 la Regione Liguria incontrerà i sindacati confederali e la Snam per affrontare le varie questioni relative al rigassificatore. I sindacati si sono già espressi negativamente sul progetto, soprattutto per l'impatto che la nave potrebbe avere sull'ambiente.

Guarda il video qui


Leggi anche su Savona  News

Rigassificatore, le osservazioni della Direzione regionale dei Vigili del Fuoco: "Necessarie integrazioni e chiarimenti"



I Vigili del Fuoco nell'esame del Rapporto Preliminare di Sicurezza presentato da Snam rilevano alcune carenze di dati, e specifiche tecniche come quella relativa all'area interdetta ala navigazione intorno all'impianto di rigassificazione

Diciannove punti, per altrettante richieste di chiarimenti o di integrazione di dati e documentazione, segnalate dalla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, nel documento inviato a Snam, al commissario Toti e a una serie di enti pubblici e soggetti interessati. 

Un documento tecnico nato dall'analisi del Rapporto Preliminare di Sicurezza per i nulla osta di fattibilità presentato da Snam Fsru Italia S.r.l. per l'installazione della nave rigassificatrice Golar Tundra di fronte alla costa di Vado e Savona. 

Il Rapporto è un elaborato tecnico, previsto dalla normativa in vigore, che serve a individuare all'interno di un impianto industriale quali possono essere gli eventuali incidenti rilevanti che potrebbero verificarsi, anche con considerazione di casi estremi, per attivare i relativi sistemi di prevenzione e protezione.

Leggi qui