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30 settembre 2014

Savona-Clima teso dopo la delibera regionale sull’AIA per Tirreno Power: la Minervini convocata in Procura.


Tratto da IVG

Clima teso dopo la delibera regionale sull’AIA per Tirreno Power: la Minervini convocata in Procura.

Savona. Una partita che, giorno dopo giorno, assume una rilevanza sempre maggiore e si gioca su più fronti. Che la questione Tirreno Power fosse una di quelle più “calde” della Provincia (e non solo) era evidente, ma gli ultimi sviluppi della vicenda lo confermano. E’ notizia di oggi infatti che il Procuratore Francantonio Granero, alla luce della delibera approvata venerdì scorso dalla Giunta regionale, abbia convocato d’urgenza per domani mattina la dottoressa Gabriella Minervini, direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria, a palazzo di giustizia.
La Minervini, convocata come persona informata sui fatti, sarà chiamata a confrontarsi con i magistrati circa i contenuti della delibera regionale. Un documento con il quale la Regione, di fatto, ha sposato il progetto proposto da Tirreno Power seppur ritoccando al ribasso i valori delle emissioni autorizzate. I contenuti della delibera saranno anche esaminati da uno dei consulenti della Procura, il dottor Paolo Scarselli, che ha ricevuto d’urgenza l’incarico di dare un parere tecnico ai pm. Domani sul tavolo del Procuratore ci sarà quindi anche una scheda tecnica sui contenuti della delibera che, probabilmente, servirà per focalizzare su quali punti chiedere eventuali chiarimenti.
Il fatto che il direttore generale del dipartimento ambiente della Regione sia stato chiamato in Procura a fornire chiarimenti su un atto amministrativo che, di fatto, non ha ancora prodotto alcun effetto la dice lunga sulla delicatezza della questione: l’intervento, in questa fase, dei magistrati non è certamente né casuale né di routine
La scelta della Procura, potrebbe essere interpretata come se al sesto piano di palazzo di giustizia ci fosse il sospetto che una simile delibera possa portare ad autorizzare la prosecuzione di un reato. 
Se la centrale di Vado è stata sequestrata infatti è perché, secondo l’ipotesi del Procuratore Granero e del sostituto Paolucci, sulla base dei risultati delle consulenze tecniche, l’attività dell’impianto di Tirreno Power è dannosa per la salute dei cittadini.
Sempre questa mattina dal giudice Fiorenza Giorgi è arrivata la decisione sull’istanza presentata lo scorso 22 settembre dall’azienda: la richiesta è stata accolta parzialmente. Il giudice ha infatti autorizzato Tirreno Power a procedere con lo svuotamento del serbatoio dall’olio pesante e contenente zolfo e alla successiva bonifica, ma ha detto no all’intervento di modifica delle tubazioni che avrebbe consentito di farlo funzionare con un tipo di olio combustibile diverso. Su questo aspetto il gip è stato chiaro e tassativo: avendo bocciato la proposta dell’azienda di usare questo materiale per l’avviamento dei gruppi VL3 e VL4 non ha autorizzato nemmeno il lavoro in questione.
Nel suo dispositivo il giudice ha anche ricordato che, come scritto anche dal gruppo istruttore della commissione ministeriale che sta lavorando sul rinnovo dell’AIA lo scorso 18 settembre, la modalità per avviare i gruppi a carbone andrebbe fatta a metano e non con olio combustibile
Infine non manca da parte del gip una considerazione che “condanna” duramente il comportamento di Tirreno Power: “l’istanza è l’ennesimo tentativo di dribblare le prescrizioni e porre i contradditori davanti al fatto compiuto seguendo una linea di condotta che, fino al decreto di sequestro, si era rivelata vincente”.
Adesso non resta che attendere......

Regione Liguria - Tirreno Power, la Procura convoca una dirigente regionale in merito all’Aia


Tirreno Power, la Procura convoca una dirigente regionale in merito all’Aia.

Savona - La Procura ha convocato la dirigente regionale Minervini, responsabile del settore ambiente, per domattina a palazzo di giustizia a Savona.
L’obiettivo del procuratore capo Granero è quello di avere chiarimenti in merito alla delibera regionale con cui è stato dato l’ok al rilascio della nuova Aia(Autorizzazione integrata ambientale) sulla base del piano presentato dall’azienda.
Il pm Granero ha anche chiesto, in merito, una relazione tecnica al perito nominato dalla Procura.
Intanto il gip Giorgi ha rigettato in parte la richiesta presentata dall’azienda di svuotare i contenitori dell’olio combustibile.



UN MESSAGGIO DALLA SVIZZERA:"Sì all'energia pulita senza carbone",

Tratto da Il Corriere del Ticino

Arriva il messaggio sul carbone.

Il governo retico ha attuato l'iniziativa cantonale "sì all'energia pulita", nata dal caso Repower

COIRA - A un anno di distanza dalla votazione popolare, il Governo retico ha sottoposto oggi al Parlamento il messaggio concernente l'attuazione dell'iniziativa cantonale "Sì all'energia pulita senza carbone", che chiede l'inserimento nella Costituzione di una ferma dichiarazione contro le centrali a carbone e, per le società con partecipazione statale, la rinuncia a investimenti in tali centrali.
L'iniziativa, promossa dalla sinistra e da organizzazioni ecologiste, era rivolta principalmente contro il progetto del gruppo poschiavino Repower a Saline Joniche (Calabria). ...

Centrale Tirreno Power, il 18 ottobre a Roma si discute la nuova Aia


Tratto da RSVN

Centrale di Vado, 18 ottobre a Roma si discute la nuova Aia


Vado Ligure. Per la centrale di Vado Ligure, sotto sequestro dal marzo scorso, inizia un mese cruciale. 
Il 18 ottobre a Roma, infatti, è prevista la riunione presso il ministero dell’Ambiente che dovrà valutare la nuova Aia, l'Autorizzazione integrata ambientale. 
Una cosa è certa i vecchi gruppi a carbone non verranno rifatti. Inoltre l’adeguamento tecnologico delle caldaie senza rifacimento integrale non potrà consentire il rispetto dei limiti emissivi inferiori delle Mtd.
Tirreno Power prevede due fasi per l’adeguamento dei gruppi esistenti e che nella seconda fase si avrebbero emissioni nell’intervallo delle Mtd attorno ai valori medi. Inoltre si ritiene necessario prevedere limiti entro l’intervallo delle Mtd nel rispetto della norme italiane ed europee.Continua a leggere  qui

Centrale di Vado, 18 ottobre a Roma si discute la nuova Aia

Clima ed energie fossili, ci sono i presupposti per invertire la rotta.E in Liguria ?

Tratto da Qualenergia

Clima ed energie fossili, ci sono i presupposti per invertire la rotta.

Gli avvenimenti degli ultimi giorni sul clima, dalla marcia in centinaia di città in tutto il  mondo all’Assemblea delle Nazioni Unite, sono stati surclassati su molti media dall’annuncio della Fondazione dei fratelli Rockefeller di voler vendere le azioni delle aziende fossili. 
“Se il mio trisnonno fosse vissuto ai nostri giorni avrebbe investito nelle rinnovabili”, ha dichiarato Wendy Rockefeller, che con i suoi parenti si era già impegnata chiedendo alla Exxon trasparenza sui rischi di una “bolla del carbonio”.
Un ulteriore segnale. Come quello della recente adesione dell’Unione delle Chiese Cristiane che raggruppa mezzo miliardo di protestanti, della rapida crescita del movimentoDivest fossil”. Insomma, la campagna di boicottaggio, partita come piccola palla di neve, nei prossimi anni potrebbe impensierire il mondo dei fossili, uno dei poteri che pone più resistenza al raggiungimento di un accordo sul clima.
Che il contesto stia cambiando lo si evince anche da alcuni recenti rapporti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale che sostengono la fattibilità economica di una riduzione drastica delle emissioni climalteranti, sottolineando i notevoli vantaggi collaterali, dalla salute all’occupazione,  derivanti da una incisiva politica climatica. 
.....Certo, nel frattempo la produzione di anidride carbonica continua a crescere e la capacità della vegetazione e degli oceani di assorbire la CO2 si sta riducendo, come ci ricorda l’Organizzazione metereologica mondiale (WMO), segnalando l’incremento record della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera (+2,8 ppm nel 2013).

Clima ed energie fossili, ci sono i presupposti per invertire la rotta.......


E in Liguria ?


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articolo di IVG  di oggi 26/09/2014
Tirreno Power, per l’AIA arriva il “metodo-Concordia”: via libera dalla giunta regionale......
                      Vado Ligure. Il dado è tratto e dopo le riunioni di questa settimana oggi è arrivata la delibera della giunta regionale in previsione del rinnovo dell’Autorizzazione integrata Ambientale per la centrale di Vado Ligure. 
Il futuro della centrale termoelettrica Tirreno Power è “scritto”........
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Leggi Tratto da WWF

Conferenza Nazionale: L'IMPATTO SANITARIO DEL CARBONE-

Salute e ambiente non possono 

permettersi il carbone

Mercurio, cromo, arsenico, ossidi di zolfo, polveri fini e ultrafini
sono tra i principali inquinanti prodotti dalle centrali a carbone,
spesso ben oltre i limiti consentiti, che minacciano salute e
ambiente.
Ma le alternative ci sono e si chiamano efficienza
energetica e energie rinnovabili, dicono medici e ambientalisti
insieme.

E’ il carbone tra tutti i combustibili fossili quello che minaccia di
 più la nostra salute rilasciando in atmosfera, nei terreni e nelle 
acque, le maggiori quantità di inquinanti a parità di energia prodotta,
 oltre ad essere la principale minaccia per il clima del pianeta 

GLI IMPATTI DEL CARBONE DELLA CENTRALE DI VADO LIGURE - SV

L’Ordine dei Medici della Provincia di Savona in un documento ufficiale  scrive che “nelle aree interessate dalle ricadute delle emissioni della centrale ( di Vado Ligure ) si osservano elevati tassi standardizzati di mortalità, rispetto alla media regionale e nazionale sia per tutte le cause, che per malattie neoplastiche, cardio e cerebrovascolari” e questo dovrebbe bastare per attivare provvedimenti a tutela dei cittadini.


Per la centrale di Vado ligure i dati riportano:
Mercurio: valore massimo riscontrato 65,3 volte il valore di naturalità media e 7,1 volte il valore massimo riscontrato in Italia. 
Cromo: valore massimo riscontrato 82,5 volte il valore di naturalità media e 5,5 volte il valore massimo riscontrato in Italia
 Arsenico: valore massimo riscontrato 11,5 volte il valore di naturalità media e 2,5 volte il valore massimo riscontrato in Italia.
 Diossido di zolfo SO2 : nell’AIA viene indicato un limite per cui si avrebbe una concentrazione di oltre 17 volte rispetto al limite minimo MTD (migliori tecniche disponibile) previste dalla normativa  e oltre 1,7 volte rispetto al limite massimo MTD.  
 CO (monossido di carbonio) si avrebbe una concentrazione di oltre 8 volte rispetto al limite minimo MTD e di 5 volte rispetto al limite massimo MTD. 
Sono due gruppi a carbone destinati a funzionare ancora per ben 6-8 anni con questi limiti clamorosamente superiori a quelli indicati come migliori tecniche disponibile previste dalla normativa

Le varie campagne di biomonitoraggio mediante licheni condotte nell’area di Vado Ligure e nei comuni limitrofi hanno evidenziato una situazione di inquinamento marcato, come testimoniano i valori molto bassi di diversità lichenica. Addirittura in alcune zone (da Bergeggi ad Albissola) si era rilevato il fenomeno del cosiddetto “deserto lichenico” (area dove, a causa del grave inquinamento, i licheni sono incapaci di sopravvivere). 
Inoltre studi di bioaccumulo nei licheni hanno dimostrato che la concentrazione di metalli pesanti attribuibili alla combustione di combustibili fossili nel savonese è fra le peggiori d’Italia.

Anche la situazione dei fondali marini risultava molto compromessa: i valori standard di qualità ambientale da raggiungere nel 2008 sono superati da 2 a 10 volte per mercurio, arsenico, cadmio, PCB (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Sostanze pericolose negli ambienti marini italiani – I. Di Girolamo, S. Bataloni). A Vado, alla foce del torrente Quiliano, si raccolgono i mitili con la più elevata concentrazione di mercurio, cadmio e policlorobifenili tra quelli raccolti su tutta la riviera ligure.

Nella relazione su “Inquinamento e salute in Provincia di Savona” del 2010, l’Ordine dei Medici provinciale ricorda che per quanto riguarda le emissioni di metalli pesanti (sostanze definite come cancerogene certe, possibili o probabili), l’impatto della centrale a carbone è altrettanto pesante. Le centrali elettriche a carbone emettono quasi il 90% di tutto il mercurio che viene emesso annualmente in Liguria (Piano Regionale della qualità dell’aria 2006). 
Purtroppo anche le emissioni di altri metalli pesanti sono molto elevate. Per esempio l’emissione di arsenico, potente sostanza cancerogena, dalle centrali a carbone liguri assomma ad oltre il 40% delle emissioni totali regionali.

Secondo l’Ordine dei Medici di Savona, nella già citata Relazione del 2010 si arrivava a concludere che le particelle fini (PM 2,5) primarie e secondarie rappresentano probabilmente il principale problema legato all’impatto ambientale della centrale di Vado-Quiliano, principalmente in rapporto alle elevatissime emissioni di ossidi di zolfo. 

GUARDA IL VIDEO INTEGRALE 
Leggi  inoltre l'articolo del 13.11.2013
I danni da combustione a carbone - 
Sotto il link al video della Conferenza del 13 novembre 2013 in Sala Rossa a Savona con grandi esperti sul tema dei danni sanitari e ambientali provocati dalla combustione della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure.
Guardatevi il video integrale su You Tube .

Solo un consiglio :per chi non l' ha ancora visto   investite   un ' ora e mezza   della vostra vita per vederlo  , per ascoltare gli importantissimi interventi dei Medici ISDE  Giovanni Ghirga e  Valerio Gennaro, le considerazioni  dell' Ingegner  Paolo  Rabitti ,quelle   di Andrea Boraschi di Greenpeace e  per ultime quelle dell' Avvocato  Roberto Suffia.
TUTTI OTTIMI INTERVENTI FONDAMENTALI  PER CONOSCERE LA PROBLEMATICA   della nostra.... centrale a carbone  VISTA DALLA PARTE DI NOI CITTADINI ESPOSTI,E PER AVERE UNA VISIONE DAVVERO TRASPARENTE. 

Diceva l' Ingegner Paolo Rabitti 
  "IL MONOSSIDO DI CARBONIO e' UNA SOSTANZA CHE DOVREBBE ESSERE  LIMITATA AL MASSIMO.
......NON SIAMO IN  MEZZO AD UNA LANDA DESERTA SIAMO IN UN POSTO DENSAMENTE ABITATO ,COLPITO DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE E SANITARIO DAGLI EFFETTI DI QUESTO IMPIANTO ENORME  ."
IO LAVORO SOLITAMENTE COME CONSULENTE DI MAGISTRATI E SUCCEDE SEMPRE CHE I MAGISTRATI DEVONO FARE QUELLO CHE NON FANNO LE AUTORITA'.....

 Fumi di ciminiere e fumus commissi delicti: sequestrati gli impianti Tirreno Power per disastro “sanitario” e ambientale. - 
Ad avviso del GIP «tale dato va quindi considerato quale prova di verificazione dell'evento per il passato, e contestualmente, del pericolo attuale per la pubblica incolumità, ove considerato prospetticamente, in ordine all'incremento delle patologie che si determinerebbero in futuro in correlazione alla prosecuzione dell'attività della centrale al medesimo regime di esercizio» (p. 18). Duplice, dunque, il ruolo probatorio assegnato alle indagini epidemiologiche: da un lato quello di evidenziare,retrospettivamente, un effettivo danno alla salute per la popolazione; dall'altro lato quello di fornire la base scientifica per affermare anche la probabile verificazione di un danno futuro, ossia un pericolo attuale per la pubblica incolumità. - Continua  a leggere qui
E Adesso.... ?
“Se il costo di tutti gli effetti negativi della combustione del carbone fossero pagati da chi ci guadagna sopra, e non dalla collettività, il carbone non converrebbe a nessuno. 
Ma la questione è anche morale e giuridica: è lecito cercare di guadagnare con un’attività che produce danni ormai largamente accertati alla salute e alla vita di migliaia di persone e quelli, indiretti ma egualmente devastanti, al Pianeta? 
La risposta è no. Le alternative che ci permetterebbero di rinunciare al carbone, la fonte di energia più inquinante in assoluto, ci sono e si chiamano efficienza energetica e fonti rinnovabili  
Mariagrazia Midulla Responsabile Clima ed Energia WWF Italia. - 

28 settembre 2014

MEDICO ISDE GIOVANI GHIRGA : GLI EFFETTI DEL CARBONE SULLA SALUTE.

Tratto da Beppe Grillo 

Effetti del carbone sulla salute, Dott. Ghirga

Effetti del carbone sulla salute, le rinnovabili sinonimo di salute e lavoro


850 milioni di Euro di danni alla salute, 67 sostanze inquinanti immesse nell’ambiente, cancro, arteriosclerosi, alterazioni genetiche, aggressività, lievi lesioni al sistema nervoso e ritardo scolastico per i bambini: queste sono solo alcune delle conseguenze che siamo costretti ad affrontare a causa della presenza di centrali a carbone in Italia. Il dott. Ghirga, medico pediatra, membro del Comitato degli Esperti della Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE) e referente ISDE per l’Italia della “Health and Environment Alliance”, l’importante organizzazione europea che studia come l’ambiente influisce sulla salute nell’Unione Europea, ci spiega perché il carbone è la fonte di energia più sporca che esista e perché le fonti rinnovabili sono sinonimo di salute e lavoro.

Guardatevi  il Video integrale  dell' intervento del Medico ISDE  G.GHIRGA su YouTube .


Ringraziamo il Dottor G.Ghirga per le sottostanti  efficacissime slide che focalizzano assai bene le problematiche per la nostra salute  connesse con la combustione del carbone.



Tratto da Slideshare.net

Gli Effetti del Carbone sulla Salute (Giovanni Ghirga)Presentation

  • Gli effetti del carbone sulla salute Giovanni Ghirga
  • Nei 27 paesi della UE i COSTI SANITARI causati dalla combustione del CARBONE per la produzione di energia, ammontano incredibilmente a circa 43 miliardi di euro l’anno. In Italia la spesa è di 857 milioni di euro l’anno. Health and Environment Alliance, 2013.
  • LE CENTRALI A CARBONE emettono 67 sostanze inquinanti. Tra queste, 55 sono note per la loro capacità di interferire patologicamente con lo sviluppo del sistema nervoso (1). Di queste 55, 24 sono sostanze carcinogene dimostrate, possibili o probabili (2). 1) U.S. EPA. 1998. 
  • Le POLVERI FINI PM 2.5 sono l’inquinante più importante prodotto dalla combustione del carbone ed il maggior responsabile della mortalità e della morbilità. Le polveri PM 2.5 sono state recentemente dichiarate carcinogene appartenente al Gruppo 1 (IARC, 2013). 
  • Ricerche effettuate negli USA sulla relazione tra la mortalità della popolazione statunitense ed il materiale particolato in rapporto alla fonte di emissione, hanno dimostrato che le POLVERI FINI EMESSE DALL’USO DEL CARBONE come combustibile, risultano essere quelle più dannose per la salute umana, in quanto strettamente legate all’eccesso di mortalità. 
  • LE POLVERI TOSSICHE Un micron (μm) equivale ad un milionesimo di un metro PM 2.5 Polveri Fini PM 10 Polveri sottili CAPILLARI VENULE Polveri “Ultrafini” Ø dia 0.1 - 0.001 μm Fuliggine Ø dia > 10 μm Giovanni Ghirga
  • La combustione del carbone emette nell’aria soprattutto polveri fini di diametro compreso tra 0.1 – 0.5 μm (pag. 8, col. 2, riga 43) e l’efficacia dei filtri a manica, si riduce sensibilmente per le polveri di diametro < 1 μm (1). PM 0.3 PM 0.5 PM 0.1 PM 0.2 PM 0.3 PM 0.5 1)  La maggior parte del materiale particolato (PM) causato dalla combustione del carbone si forma successivamente alla emissione dei fumi (PM secondario), come conseguenza della condensazione di altri inquinanti emessi in forma gassosa (NOx, SO2) (1).
  • Molti inquinanti come l’arsenico sono veicolati in grande quantità dalle polveri delle stesse dimensioni di quelle emesse dalla combustione del carbone. 
  • Arsenico - Mercurio -  Nichel - Piombo
  • Le polveri fini causano una moltitudine di malattie a carico di vari sistemi ed apparati (cardiocircolatorio, respiratorio, ecc.). Il danno può avvenire in modo acuto già poche ore dopo l’esposizione ad alti livelli, oppure in seguito ad una esposizione cronica. Non esiste un livello di polveri fini che non sia comunque associato a danni alla salute. 
  • Numerosi inquinanti come arsenico (As), mercurio (Hg) e diossine, emessi nell’ambiente attraverso la combustione del CARBONE, dei rifiuti e da altre attività antropiche, possono interferire con il sistema endocrino e causare un ampio spettro di problemi di apprendimento e di sviluppo (sessualità precoce, riduzione della fertilità maschile, ecc.) 
  • As, Pb, Hg, Cd, Ni, Mg, Fl, diossine e numerosi altri inquinanti emessi nell’ambiente attraverso la combustione del CARBONE, dei rifiuti e da altre attività antropiche possono causare, anche a dosi estremamente basse, danni al sistema nervoso in via di sviluppo che si possono manifestare con riduzione dell’attenzione, lieve incoordinazione dei movimenti, turbe del linguaggio, aggressività, riduzione del quoziente intellettivo, turbe della sfera emotiva e riduzione della performance scolastica. Il cervello di milioni di bambini continua a ricevere un danno. Le loro menti sono la risorsa più preziosa per la società.
  • Arsenico, mercurio, piombo, diossine e numerosi altri inquinanti emessi nell’ambiente attraverso la combustione del CARBONE, dei rifiuti e da altre attività antropiche, hanno la capacità di modificare l’espressione genetica, vale a dire la funzionalità o meno di determinati geni. Tale modifica può «predisporre» ad una malattia cronica come il diabete, l’arteriosclerosi ed il cancro, che può manifestarsi decine e decine di anni dopo ed essere trasmessa alle generazioni successive.
  • In Italia il 62 % delle polveri fini PM 2.5 è legato alla al ciclo della produzione di energia da combustibili fossili. EEA Air Pollution 2013. PM 2.5 il 62 % da ENERGIA (ciclo produzione) 
  • TERNA una potenza totale di circa 120 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW 
  • Riscaldamento Terrestre: «Il Peggior Nemico è il Carbone»  La combustione del carbone emette nell’aria circa il doppio di anidride carbonica (CO2), per unità di energia, del gas naturale; la combustione dell’olio, invece, sempre come emissione di CO2, si colloca fra il carbone ed il gas. La combustione del carbone provoca emissioni di materiale particolato PM 2.5 che rappresentano un’altra causa molto importante del riscaldamento terrestre. 

"L'impatto ambientale interessa tutti". - Il principio di Precauzione ed i doveri dei Sindaci.

PER NON DIMENTICARE- Riportiamo

l' interessante articolo del 1 Aprile 2014


Tratto da Savona News
Il sottosegretario SILVIA VELO su Tirreno Power : "L'impatto ambientale interessa tutti".


Silvia Velo, sottosegretario di stato per l'ambiente alla Camera dei Deputati, interviene su Tirreno Power “le verifiche connesse all'effettivo impatto ambientale che la centrale ha sul territorio circostante non interessano esclusivamente il Ministero dell'Ambiente quale Autorità preposta al rilascio dell'AIA, ma devono necessariamente coinvolgere tutti i soggetti pubblici titolari di specifici poteri in materia di tutela dell'ambiente e della salute.

Infatti, la tempistica di ammodernamento degli impianti, è stata definita, in sede di istruttoria di AIA, anche con l'accordo dei sindaci dei comuni di Vado Ligure e Quiliano.
Entrambi hanno dato atto in Conferenza dei servizi che tutte le richieste formulate e che riguardavano la tutela della salute erano state accolte;dunque, il parere NEGATIVO, a cui si riferiscono gli interpellanti, era confermato esclusivamente per ragioni NON attinenti ai profili sanitari.
È bene ricordare comunque che, in presenza di circostanze sopravvenute successivamente al rilascio dell'AIA, il sindaco può chiedere in ogni momento al Ministero di verificare la necessità di riesaminare l'AIA.
Finora – è bene precisare – nulla è pervenuto al Ministero in tal senso…”

___________________
Tratto da Sienanew
L’opinione: la Salute dei cittadini , il Sindaco

 ed il Consiglio Comunale
Il Sindaco è il responsabile della
 condizione di SALUTE della 
popolazione del suo territorio
Il Consiglio Comunale condivide
 questa responsabilità.
......I compiti del sindaco sono ampi, soprattutto il Sindaco deve 
conoscere la condizione di SALUTE della popolazione e deve
 attivare/implementare iniziative/strategie di promozione della 
SALUTE stessa, deve, inoltre, adottare provvedimenti se questa è
 minacciata (per es. emanare ordinanze contingenti ed urgenti, 
con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze 
sanitarie e di igiene pubblica).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 1946 
definisce la SALUTE come “uno stato di completo benessere 
fisico,  mentale e sociale e non soltanto l’assenza di malattia o
 infermità”. 

 
E’ noto che a realizzare la condizione di SALUTE concorrono
 numerosi fattori determinanti raggruppati in categorie: determinanti
 sanitari, socio-economici, ambientali, individuali, comportamentali,
 etc. 
E’ altresì utile ricordare che la SALUTE può essere misurata. 
Come? Tramite appropriate indagini epidemiologiche che ci 
consentono di quantificare indicatori del tipo: demografici, 
bio-fisiologici, sanitari,socio-sanitari, socio-economici, etc.
 La quantificazione numerica di tali indicatori è condizione 
essenziale per la programmazione, il controllo e la implementazione 
di qualsiasi intervento di promozione della SALUTE......
La tutela e la promozione della SALUTE dei cittadini è da 
considerarsi come la missione del Sindaco e del Consiglio 
Comunale.........

Remo Severini-Cittadino, medico.
Leggi l'articolo integrale
____________________
Riportiamo inoltre un precedente articolo  del 2011
 Di Roberto Barocci

Una legge che i sindaci non applicano



Sul principio della Precauzione e sui doveri del Sindaco.

Il D.Lgs. 16.1.2008, n° 4 ha di recente modificato il D.Lgs 152/2006, che detta norme in materia ambientale. All’art.3-ter introduce nella legislazione italiana il principio della Precauzione, previsto dal Trattato Comunitario all’art.174.
Il principio della Precauzione è una novità nel nostro ordinamento, estraneo alla tradizione culturale giuridica del nostro paese e, pertanto, è poco conosciuto e raramente applicato.
Cita il suddetto art.3-ter del Codice dell’Ambiente (il D.Lgs.152/06):
“ La tutela dell’ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché al principio «chi inquina paga» che, ai sensi dell’articolo 174, comma 2, del Trattato delle unioni europee, regolano la politica della comunità in materia ambientale.”

A sua volta, l’art.174, comma 2 del Titolo XIX TRATTATO CE riporta che:
La politica della Comunità in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità delle situazioni nelle varie regioni della Comunità. Essa è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché sul principio«chi inquina paga».
In tale contesto, le misure di armonizzazione rispondenti ad esigenze di protezione dell’ambiente comportano, nei casi opportuni, una clausola di salvaguardia che autorizza gli Stati membri a prendere, per motivi ambientali di natura non economica, misure provvisorie soggette ad una procedura comunitaria di controllo.
Come è esplicitato sopra è utile rammentare che il principio della Precauzione è distinto e diverso dal principio della Prevenzione e dal principio dell’obbligo di bonifica. A tal proposito e sull’obbligo di provvedere anche in presenza di incertezza scientifica vedi la relazione del prof. G. Di Cosimo: Il principio di precauzione nella recente giurisprudenza costituzionale.
Diverse recenti sentenze della Corte Europea e della Corte Costituzionale italiana hanno precisato il contenuto del principio di Precauzione. Di seguito si riportano alcune sentenze e studi, che chiariscono bene quando e da chi tale principio deve essere applicato.
Un primo chiarimento è dato da una sentenza della Corte europea: (Trib. CE, Seconda Sezione ampliata, 26 novembre 2002, T-74/00 Artegodan), dove si legge che:
il principio di precauzione è il principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici”.
Come leggete, si prescrivono le necessità di provvedimenti per eliminare i rischi potenziali e non solo i rischi certi. Noi siamo stati invece abituati a chiedere interventi per eliminare le cause del danno, a posteriori dell’evento dannoso (vedi il decreto Ronchi del ’97)… In sostanza la legge ora impone di intervenire sia come precauzione in caso di incertezza, sia per prevenire in caso di rischi certi e, come vedremo, consente di concepire l’omissione, qualora non si intervenga in caso di rischio potenziale.
Sul principio di Precauzione si legga la relazione del prof. Stefano Grassi e Anna Gragnani. E’ molto chiara e scaricabile qui.
Vedi anche l’autorevole commento in: Principio di precauzione.
Il Sindaco, massima autorità in fatto di salute pubblica, generalmente si deresponsabilizza dietro i pareri degli organi tecnici. Invece la legge assegna a tale figura la responsabilità delle scelte in fatto di precauzione e può decidere anche in disaccordo al parere della USL. Una sentenza del TAR Lazio, a favore del Sindaco di Pontinia, in provincia di Latina, puntualizza che il Sindaco ha la facoltà di assumere autonomamente un parere vincolante, anche in contrasto con il parere della locale USL, quando è in gioco la salute pubblica, in forza degli articoli 216 e 217 del TULS. Vedi sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – sezione staccata di Latina depositata il 14/09/2009.
Si tratta di una sentenza che respinge un ricorso contro il parere negativo espresso dal Sindaco alla proposta di realizzazione di una centrale elettrica a biomasse e formulato in Conferenza dei Servizi in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale. Tale impianto è un impianto pericoloso in base al TUSL, la cui autorizzazione è condizionata dal parere del Sindaco, secondo il comma 11 dell’art.5 del D. Lgs 59/2005 (sull’A.I.A.).
Circa il criterio estensivo della definizione di INDUSTRIA INSALUBRE in “Industrie insalubri, ma non solo industrie: corretta interpretazione di un termine” di SILVANO DI ROSA ( Consulente Legale Ambientale – esperto A.N.E.A.), quindi anche per una procedura di VIA o di bonifica si può estendere il suddetto criterio.
Abbiamo disponibili numerosi studi scientifici che sostengono la pericolosità delle emissioni da parte degli inceneritori di rifiuti, di biomasse o del benzene e che possono ampiamente giustificare l’iniziativa di un Sindaco, che voglia rispettare tale principio. La Corte Europea lo ha già definito:
Spetta alla politica (al Sindaco) stabilire il livello del rischio accettabile o non accettabile. Questo è il punto che i nostri Sindaci dovrebbero assumere e che evitano accuratamente (ad eccezione della sindaca Baldi di Follonica).
A conferma del potere del Sindaco, la Commissione Europea scrive in una sua Comunicazione sul principio di Precauzione (COM 2002-1) che la decisione è prettamente politica e non tecnica come si legge nella COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE sul principio di precauzione – Bruxelles, 2.2.2000 (PDF dal sito della Comunità Europea)
Di più: il Sindaco non può rifiutarsi di operare scelte e assumere un parere in coerenza con il principio di Precauzione, anche in virtù degli artt. 50 e 54 del decreto legislativo 267/2000. A tale riguardo vedi sentenza del Consiglio di Stato, in questo caso un Comitato ha chiesto e ottenuto che il Sindaco di Taranto debba applicare tale principio.
Il principio comunitario di Precauzione viene oggi richiamato anche dal Consiglio di Stato per riformare sentenze che non ne abbiano tenuto in debito conto (Vedi: sentenza del 2005).

Pertanto c’è solo da far rispettare le leggi esistenti.

Roberto Barocci
Forum Ambientalista