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28 febbraio 2015

Su Tirreno Power la vera controparte sono diventati la Regione Liguria, i Comuni, la Provincia. .

 Uno stralcio tratto da La Repubblica 

Su Tirreno Power le istituzioni controparte.

Un’inchiesta penale sulla Gronda e uno scontro durissimo tra la procura di Savona e la Regione sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure. 

Partiamo da Tirreno Power, l’impianto a carbone chiuso su richiesta dalla procura che ha indagato quaranta persone nell’inchiesta per disastro ambientale e tra questi anche Claudio Burlando , il presidente della Regione.
Il procuratore capo di Savona Francantonio Granero è durissimo:
«La vera controparte sono diventati la regione, i comuni, la provincia.
Io non mi meraviglio che l’amministratore delegato di Tirreno Power ce la metta tutta per dimostrare la sua innocenza, ma anche per riaprire l’azienda.
Se, invece, questo lo fanno le Istituzioni, mi crea un certo imbarazzo».


E poi l’affondo :« sono state fatte moltissime intercettazioni telefoniche e ambientali, da cui derivano prove dirette di condotte che vanno a integrare l’ipotesi di reato che abbiamo contestato»......
L'articolo integrale su La Repubblica 


Leggi anche sul blog Unitiperlasalute

"Burlando ha ascoltato per il 20% il territorio e per l’80% l’azienda”

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27 febbraio 2015

COMUNICATO RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE : PRESIDENTE BURLANDO DI TUTTO QUESTO DOVRA' RENDERE CONTO AI SAVONESI

Ripubblichiamo  il comunicato del 24 gennaio
Comunicato Stampa


Al Sig. Presidente della Regione 
                Claudio Burlando
E p.c. agli Assessori regionali Renzo Guccinelli,  Claudio Montaldo

 Lei non può non essere a conoscenza  dell’ampia  documentazione che accerta la  grave situazione  sanitaria e ambientale da noi  ripetutamente segnalata  alla Sua attenzione  anche attraverso formali diffide.

 La Rete savonese ha dovuto tutelare la salute e  il futuro  del nostro territorio dovendosi  sostituire agli  amministratori pubblici che  avrebbero dovuto svolgere  questo ruolo.

    Di questo dovrà rendere conto 
                        ai savonesi.
                                                   ___________________________________

In merito alla questione degli aspetti sanitari e ambientali collegati alla centrale Tirreno Power, riteniamo che Lei sia perfettamente a conoscenza di tutta la documentazione presentata in diversi sedi, in particolare la grave situazione sanitaria e ambientale da noi ripetutamente segnalata alla Sua attenzione anche attraverso formali diffide, e che, quantomeno per il principio di precauzione in una questione che riguarda la vita di centinaia di cittadini, l’avrebbe dovuta indurre a decisioni e provvedimenti rivolti alla tutela e incolumità della popolazione esposta, sia per quanto riguarda i procedimenti autorizzativi e i valori emissivi da concedere in sede di AIA e sia più in generale per quanto riguarda i controlli dell’esercizio della centrale e le corrette misurazioni degli inquinanti.

Lei ieri ha parlato ancora di “studi contrastanti” (nonostante che anche per lo studio IST, per molto tempo e da più parti sostenuto per dimostrare un quadro sanitario tranquillizzante, ne siano state recentemente confutate le conclusioni e l'uso improprio dagli stessi realizzatori) e cita uno studio “di qualche anno fa” dell’Istituto Superiore di Sanità. Riteniamo che questi documenti siano superati in quanto non risulta siano stati utilizzati nell’ultima Conferenza dei Servizi.
Dovrebbe invece citare i RECENTI documenti del Ministero della Salute utilizzati nell’ultima Conferenza dei Servizi, come la nota 31082 (di cui  la Regione risulta essere a conoscenza in quanto presenti nell’allegato 10 al verbale). Il Ministero della Salute dichiara: “per quanto riguarda la situazione epidemiologica del Comune di Vado Ligure, l’Istituto Superiore di Sanità, con nota prot 0049140 del 27/12/2013 ha provveduto ad analizzare i dati di mortalità per causa rilasciati dall’ISTAT nel periodo 2003-2010 (…) Per quanto riguarda le cause con evidenza limitata di associazione con esposizione ambientale, caratteristica di una centrale termoelettrica, si osserva in entrambi i generi un eccesso di mortalità per le malattie del sistema respiratorio nel loro complesso ed in particolare per quelle acute” 
Chiediamo che sia resa pubblica in modo completo la citata nota dell’ISS del 27/12/2013.
__________

Riteniamo in ogni caso che quanto a conoscenza di Lei e degli amministratori coinvolti fosse e sia già ampiamente sufficiente per dire basta una volta per tutte alla combustione del carbone in mezzo ad un centro abitato come quello savonese.

Le citiamo nuovamente solo parte della documentazione già in Suo possesso (in allegato il verbale della Conferenza dei Servizi del 2012 dove sono state recepite le nostre segnalazioni e diffide rivolte anche alla Sua attenzione):

il gravissimo problema dell’inquinamento lichenico del territorio emerso dal biomonitoraggio effettuato a cura della stessa azienda che evidenzia per alcuni inquinanti livelli elevatissimi, i più alti mai riscontrati in Italia secondo la tabella NIMIS;  (vedi lettere da noi inviate anche allo stesso Presidente della  Regione - pag 96 punti 1 e 2  e pag 102 dell’allegato pdf pubblico sul sito del Min Ambiente);

il pesante inquinamento nei sedimenti marini presso la foce del torrente Quiliano (foce dove confluiscono anche gli scarichi idrici della centrale) evidenziato nello studio Arpal 2010 con valori considerevoli: L’Ordine dei Medici in un documento ufficiale parla della “presenza di metalli pesanti e di idrocarburi policiclici aromatici a livelli enormemente maggiori rispetto alle altre aree liguri, anche portuali, e di oltre cento volte superiori rispetto ai riferimenti normativi...Non ci risultano misurazioni pubbliche agli scarichi idrici” (oltre 900 miliardi di litri nel solo 2010, fonte della stessa azienda); (vedi lettere da noi inviate anche allo stesso Presidente della regione - pag 96 punto 3  dell’allegato pdf pubblico sul sito del Min Ambiente);

la mancanza di misurazioni pubbliche: non ci risultano misurazioni pubbliche sulle emissioni ai camini!  Questo è un fatto di una gravità estrema: gli unici dati sulle emissioni in nostro possesso sono quelle rilevate a cura della stessa azienda.  Ci consta  che durante tutti gli anni dei suoi mandati da Governatore si è permesso che l’azienda rilevasse in modo autonomo i livelli di emissione degli inquinanti;
 - la dichiarazione dell'Istituto Tumori di Genova che si riferisce allo Studio di Impatto ambientale: “nella relazione presentata da Tirreno Power vi sono gravi lacune metodologiche che mettono in discussione le tranquillizzanti conclusioni del documento: errori ed omissioni nelle stime delle emissioni di polveri fini primarie e secondarie; sottostima delle emissioni di gas serra; sottovalutazione dei dati derivanti da studi su bioindicatori; errori metodologici sull’impatto sanitario…”;

- le dichiarazioni del rappresentante del Ministero della Salute - Istituto Superiore di Sanità in sede di Conferenza dei Servizi, che segnalavano come i decreti di compatibilità rilasciatinon abbiano sufficiente evidenza della problematica relativa ai c.d. microinquinanti classici derivanti dalla combustione del carbone, tra cui PCB, i metalli pesanti, l’arsenico, ecc”… e “l’importanza di considerare il deposito al suolo di tali sostanze”;

i documenti di un Ente terzo e sicuramente super partes come l’Ordine dei Medici della Provincia di Savona il quale nel 2010, a proposito dei vecchi gruppi a carbone 3 e 4, parla diminaccia reale e consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di Savona”: questo avrebbe dovuto già bastare per attivare provvedimenti a tutela dei cittadini;
- la situazione generale dell’inquinamento riassunta dalla stessa Regione Liguria nel "Piano di risanamento e tutela della qualità dell'aria" a pag 126: “La combustione nell'industria dell'energia e quindi essenzialmente la centrale termoelettrica è la prioritaria responsabile delle emissioni di Ossidi di azoto, PM10, SOx e di COV...”;

la perizia dello studio Terra srl commissionata dagli stessi comuni di Vado e Quiliano (perizia firmata e giurata in Tribunale dal dott. Marco Stevanin già membro della commissione VIA nazionale) in cui si afferma “per quanto riguarda la salute, è evidenziata una situazione già fortemente compromessa”;

-la numerosa documentazione prodotta da fonte europea, dall’ISDE, e soprattutto dall’ Università di Stoccarda, secondo la quale la centrale di Vado Ligure risulterebbe la più ‘letale’ in Italia con 120 morti premature imputabili in un solo anno (nel 2010);
-le Sue stesse dichiarazioni come riferite dai media il 14/7/2011; secondo Lei “era impossibile l’opzione zero, anche perché non decidere avrebbe significato tenersi due gruppi a carbone vecchi di quarant’anni e molto inquinanti e il parco carbone scopertoquindi un danno ambientale colossale ha Lei affermato – Invece adesso avremo nel giro di pochissimi anni il carbonile coperto, AIA seria sui due gruppi esistenti”

Quindi Lei Presidente ha parlato di gruppi “molto inquinanti” e di “danno ambientale colossale” e di “AIA seria sui gruppi esistenti”.
Con tutto quanto premesso crediamo che i cittadini abbiano il diritto di chiedersi perché Lei e la Regione Liguria abbiate espresso parere favorevole alla Conferenza dei Servizi del 17 settembre 2012 (seguita dal decreto AIA del dicembre 2012 )  nella quale si concessero ai vecchi gruppi 3 e 4 quei  limiti  estremamente elevati rispetto alle MTD(390/350 per SO2 - oltre 17 volte rispetto al limite minimo Mtd e oltre 1,7 volte rispetto al limite massimo Mtd e addirittura 250 per il CO - ben 5 volte il massimo del range MTD)

Ma soprattutto ci chiediamo come è stato possibile da parte Sua sostenere la richiesta di una nuova AIA che tenda a far funzionare i vecchi e "molto inquinanti"gruppi 3 e 4 per ancora molti anni, per una centrale situata in un centro cittadino densamente abitato e in una situazione accertata di disastro ambientale rilevato dalla Procura di Savona e avallato da un Giudice per le indagini preliminari. 

Vorremmo poi che Lei Presidente spiegasse inoltre ai cittadini savonesi perché in sede di commissione IPPC la Regione Liguria non abbia richiesto il mantenimento della prescrizione del misuratore camino (SME) delle emissioni. Perché vi è una così forte resistenza al misuratore di inquinanti all’uscita del camino? Ci sono motivi non detti? Perché un amministratore come Lei non pretende una misurazione finalmente attendibile degli inquinanti, che faccia chiarezza sul reale livelli di emissioni che fuoriescono dalle ciminiere?

Le ricordiamo quanto contenuto nel documento di sequestro del GIP: “appare dimostrato che il gestore, in tutti questi anni e fino alla data odierna, ha sempre fatto quello che gli tornava più vantaggioso, il tutto nella neghittosità degli organi pubblici chiamati a svolgere attività di controllo, lungi dal sanzionare le dette inottemperanze, hanno ritardato in modo abnorme l’emissione dei dovuti provvedimenti ( pag 44 )”

Da tutto ciò emerge una grande e amara verità: la Rete savonese fermiamo il carbone (formata da associazioni, comitati e semplici cittadini) in questi anni ha dovuto tutelare la salute e il futuro del nostro territorio, ovvero gli interessi collettivi della nostra comunità (con denunce, ricorsi, diffide, perizie sulla situazione ambientale, con costi finanziari molto alti), dovendosi sostituire agli amministratori pubblici che  avrebbero dovuto svolgere questo ruolo.

Di questo dovrà rendere conto

 ai savonesi.


RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE


ACLI, ARCI, Comitato Acqua Bene Comune, Comitato Ambiente Spotorno-Noli, Comitato Albamare, Gassa Gruppo Acquisto Solidale, Legambiente, Libreria Ubik, Movimento Consumatori, NuovoFilmstudio, Uniti per la Salute ONLUS, API Alleanza per l’Italia, MoVimento 5 Stelle, Noi per Savona, Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi. 
Con il sostegno di Medicina Democratica e dell’associazione “SI alle rinnovabili, NO al nucleare”. 
Con il sostegno delle associazioni nazionali: Greenpeace Italia, WWF Italia, Legambiente, ARCI Nazionale.

Su IVG :Il carbone di Vado venduto alla centrale di Monfalcone

Tratto da IVG
Il carbone di Vado venduto alla centrale di Monfalcone

L'azienda cederà 30000 tonnellate di combustibile alla società "A2A" che gestisce l'impianto friuliano

Vado L. Una parte del carbone attualmente stoccato nella centrale di Vado Ligure finirà a Monfalcone. L’azienda Tirreno Power sta perfezionato un accordo per vendere 30000 tonnellate di combustibile alla società “A2A” che gestisce l’impianto termoelettrico friulano.

Secondo quanto trapelato il trasferimento inizierà il prossimo 9 marzo: il carbone sarà portato via gomma fino a Genova dove, questa volta via mare, partirà verso Monfalcone, la destinazione finale.

Al momento nella centrale vadese sono stoccate circa duecentomila tonnellate di “carbone da vapore” delle quali trentamila sono appunto in partenza, ma non è da escludere che Tirreno Power ne venda ancora. Secondo le voci che arrivano dall’impianto di Vado sarebbe infatti in corso una trattativa, sempre con il gestore di Monfalcone, per l’acquisizione di altro combustibile. ....


Le operazioni di “trasloco” del carbone, visto che parte della centrale resta sempre sotto sequestro, saranno seguite anche dal tribunale di Savona. Nei giorni scorsi il gip Fiorenza Giorgi ha ricevuto alcune istanze mirate proprio ad ottenere il via libera alla movimentazione del carbone presente nell’impianto (ieri i vigili del fuoco hanno eseguito un sopralluogo per approvare il cronoprogramma presentato da Tirreno Power).
La scelta di “alleggerire” il carbonile di Vado, se inserita nell’attuale contesto della vertenza Tirreno Power, potrebbe apparire come l’ennesimo segnale negativo per la centrale. 

Il fatto che l’azienda decida di vendere il combustibile, alla luce delle evidenti difficoltà a far ripartire i gruppi alimentati a carbone, rischia di essere interpretato un po’ come una “resa”.
Nello stesso tempo da Tirreno Power arrivano però anche segnali opposti: come la scelta di presentare un ricorso al Tar del Lazio per impugnare l’AIA....Continua qui

25 febbraio 2015

1)Tirreno power pianifica lo stop. 2) Per Tirreno Power, fumata grigia dal tavolo tecnico a Roma del 25 febbraio

Tratto da Il Sole 24 ore 

Tirreno Power pianifica lo stop

La Tirreno Power svuota il magazzino a prezzi di realizzo.
La settimana prossima comincerà lo sgombero di una prima parte del piazzale (il carbonile) coperto dalle 200 mila tonnellate di carbone che fino a un anno fa — la centrale è chiusa per decisione della magistratura di Savona dal marzo 2014 — alimentavano la centrale elettrica di Vado Ligure. 
La conclusione cui molti sono arrivati è che la società controllata dal gruppo francese Gaz de France Suez ha deciso di arrendersi e smobilita per non riaprire più. Conclusione forse sbagliata: l’azienda smentisce ogni forma di disimpegno e semplicemente quelle 200mila tonnellate di combustibile sono inutilmente abbandonate da un anno sotto le intemperie .......


La centrale savonese è sotto inchiesta........ la procura di Savona pensa che l’inquinamento prodotto dalla ciminiera abbia fatto strage, centinaia di persone, e l’inchiesta ha portato non solamente allo spegnimento degli impianti un anno fa ma anche a interventi diretti della procura nel procedimento tecnico, scientifico e amministrativo di autorizzazione dell’impianto.


Ieri a Roma si è svolta l’ennesima puntata del “tavolo tecnico” fra ministeri (Ambiente e Sviluppo economico in prima linea), istituzioni locali e azienda. 
Il Movimento 5 Stelle protesta: «Che senso ha questo tavolo se l’Autorizzazione integrata ambientale è stata già firmata non più tardi di due mesi fa?». Secondo i parlamentari liguri del partito, «evidentemente il ministro Galletti vuole trovare a ogni costo il modo per consentire alla centrale a carbone di riaprire e ricominciare a inquinare esattamente come prima». .....
Alla Tirreno Power, l’autorizzazione rilasciata dall’Ambiente pare così inapplicabile da meritare un ricorso al Tar Lazio, ricorso che è stato presentato ieri. .....

Il Terminal rinfuse, che scaricava dalle navi il carbone, con il sequestro della centrale ha chiuso l’attività; senza navi, per vuotare il piazzale servirebbero 8 mila viaggi di camion. La prima parte dell’operazione impiegherà 600-700 carichi...... 
Dove andrà il carbone? Difficilmente alle centrali Enel di Genova e La Spezia, obbligate a un combustibile di tipologia diversa. 

I dipendenti della Tirreno Power sperano che sia una manovra temporanea. Ma la centrale è già negli elenchi delle centrali fuori mercato e la società martedì ha annunciato una perdita di 384,4 milioni di euro tra il 2013 e il 31 ottobre 2014... 


Tratto da IVG

ANCORA NADA
Tirreno Power, fumata grigia dal tavolo tecnico
Tirreno Power, interrogazione M5S contro il tavolotecnico


Primo flop del “tavolo tecnico” tra l’azienda e i tre ministeri di Ambiente, Salute e Sviluppo Economico. Una fumata grigia che getta ancora ombre sul futuro della centrale a carbone di Vado Ligure. E’ quanto è emerso oggi pomeriggio nell’atteso vertice romano su Tirreno Power.
Da parte del Governo non è ancora arrivata una risposta definitiva su un possibile percorso per garantire gli interventi di ristrutturazione e una ripresa della produzione nel rispetto delle norme ambientali e della salute.
Tutto ancora in stand by........continua qui
                            


Da Il Fatto Quotidiano : Centrale di Vado ,decidono gli indagati

 Tratto da pagina 7 de "Il Fatto Quotidiano "

Centrale di Vado,decidono gli indagati.
Il destino della centrale a carbone di Vado Ligure discusso da amministratori pubblici indagati per concorso in disastro ambientale doloso...... 
PROPRIO UNO STRANO VERTICE. TROPPI  INDAGATI PER FAR DORMIRE SONNI TRANQUILLI ..... L'articolo integrale sul  quotidiano oggi in edicola .

24 febbraio 2015

1) Torino. smaltimento delle ceneri della Tirreno Power , INDAGINI IN CORSO. 2)Tirreno Power, ha perso 384,4 milioni di euro tra l'inizio del 2013 e il 31 ottobre 2014.

TRATTO DA LA VOCE

TORINO. SMALTIMENTO DELLE CENERI DELLA TIRRENO POWER, INDAGINI IN CORSO


Saranno trasferiti alla procura di Torino gli atti riguardanti l’inchiesta sullo smaltimento delle ceneri della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure. Lo ha disposto il gup Roberta Bossi di Genova che ha deciso sull’eccezione di incompetenza territoriale che era stata sollevata nel dicembre scorso dai difensori di sette persone e di tre società. L’accusa contestata dalla Dda di Genova è quella, a vario titolo, di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e sversamento delle ceneri. Alle tre società è contestato solo l’illecito amministrativo. Secondo il gup la competenza è della Procura di Torino in quanto le ipotesi di reato si sarebbero consumate in provincia di Cuneo dove le ceneri provenienti dalla centrale di Vado Ligure sarebbero state interrate. 

               ____________________

Tratto da Ansa 

Tirreno Power, rosso 384 mln 2013-2014

Persi 295 mln in 2013 e 88,5 mln nei primi dieci mesi del 2014
 © ANSA
(ANSA) - MILANO, 24 FEB - 
Tirreno Power, la società che possiede la centrale di Vado Ligure, ha perso 384,4 milioni di euro tra l'inizio del 2013 e il 31 ottobre 2014. 
Il rosso 2013 ammonta a 295,8 milioni, a cui si aggiungono 88,5 milioni di perdite nel conto economico al 31 ottobre 2014..... 

LETTERA DELLA RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE AL MINISTRO DELL'AMBIENTE GIAN LUCA GALLETTI - INCONTRO DEL 25 FEBBRAIO


Su Savona News
Tirreno Power: Rete Savonese Fermiamo il Carbone scrive al Ministro dell'Ambiente Galletti
                     

Oggi incontro tecnico tra Regione Liguria e Tirreno Power ????

Tratto da regioni.it

Tirreno Power: Burlando,domani chiediamo risposte definitive

(ANSA) - GENOVA, 24 FEB - Al tavolo che si riunirà nuovamente domani 25 febbraio presso la presidenza del Consiglio su Tirreno Power la regione Liguria chiederà "risposte definitive a domande molto semplici".

Lo ha detto il presidente della regione Claudio Burlando
"E' ovvio che nulla può essere fatto se non nel pieno rispetto delle norme ambientali e della salvaguardia della salute", ha osservato Burlando.

"Se è possibile avviare un percorso che tenga insieme produzione, salute e rispetto delle norme ambientali credo che l'iniziativa potrà ripartire, altrimenti è chiaro che bisognerà arrendersi", ha affermato il governatore ligure,
"Poi - ha aggiunto - rimane la questione del sequestro che attiene ad un altro organo Stato, che rispettosamente assumerà le sue decisione e noi non potremo che prenderne atto". "(ANSA).
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 "INTELLIGENTI  PAUCA"

Tratto da Ivg
Tirreno Power, il presidente Burlando: “Sarà il giorno della verità, il Governo decida una volta per tutte”
Oggi incontro tecnico tra Regione Liguria e Tirreno Power per definire gli ultimi dettagli ..
in vista dell’atteso e decisivo incontro di domani a Roma sul futuro della centrale a carbone di Vado Ligure, con il governo, nelle diverse componenti, chiamato a dare una risposta definitiva, ovvero definire un percorso anche normativo che possa consentire gli interventi di ristrutturazione del sito produttivo per allinearsi ai parametri AIA e prospettare così una continuità produttiva e occupazionale.

Al faccia a faccia di oggi pomeriggio ci saranno il presidente della Regione Claudio Burlando, l’assessore regionale Renzo Guccinelli e la dirigente Gabriella Minervini, tutti e tre ancora indagati dalla Procura della Repubblica per il reato di disastro ambientale......
 Credo che domani sarà il giorno della verità...

“E’ necessario individuare un percorso unitario e fattibile, altrimenti bisognerà arrendersi.
Rimane la questione del sequestro giudiziario, sul quale si potrà intervenire (?!?!?)solo nel caso arrivino risposte positive dal governo e se si avrà una concreta possibilità di avviare la ristrutturazione della centrale”.
Qui l'articolo integrale




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"Burlando ha ascoltato per il 20% il territorio e per l’80% l’azienda”