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31 dicembre 2014

SINCERI AUGURI PER UN BUON 2015 DA UNITI PER LA SALUTE.


Buon 2015 e Sinceri  Auguri a tutti!

Il countdown per il 2015 e’ iniziato, ancora poche ore ed entreremo nel nuovo anno lasciandoci alle spalle il 2014....              
Un anno sotto troppi aspetti difficile ,ma importante nella  lotta per la tutela  della nostra salute e del nostro territorio.
Il nuovo anno si preannuncia anch'esso non facile ,tuttavia oggi vorremmo pensare in positivo e festeggiare  con voi l'arrivo del 2015.

  Formuliamo i nostri migliori auguri a tutti voi che ci leggete , a tutti coloro che per noi sono stati dei collaboratori preziosi.
Auguri a chi ci ha aiutati a crescere nella conoscenza ed un grande grazie a coloro che credono in noi e ci spingono a proseguire .....
Infine....auguri a tutti quelli che si prodigano, come noi e per noi , affinchè la nostra salute sia    doverosamente tutelata....

Auspichiamo che il nuovo anno sia 
prodigo di serenità per  tutti voi !!!
"SERENO   2015 "  da 
UNITI PER LA SALUTE


Che cosa ci riserverà il 2015?
Non lo sappiamo ancora .......
Quello di cui abbiamo la certezza

è che la strada per la tutela della nostra salute è sicuramente ancora...... in salita.
Ma abbiamo la consapevolezza che 
la posta in gioco...... è molto alta
 e dopo anni di notevoli sacrifici economici e di grande impegno 
siamo determinati a non demordere,
a non lasciare nulla di intentato
  e.....a lottare con tutte le nostre forze 
per ottenere dalle Istituzioni 
la massima tutela della nostra salute 
e del nostro ambiente 
e per un futuro più rispettoso di tali diritti 
per i nostri figli .

30 dicembre 2014

Inchiesta Tirreno Power al capolinea, la Procura pronta a chjudere l' inchiesta.

Immagine tratta da Il Secolo XIX 
oggi in edicola.




Tratto da Rsvn

Inchiesta Tirreno Power al capolinea, la Procura tira le somme

Dopo la raffica di persone interrogate

Savona. E' arrivata l'ora di tirare le somme per l'inchiesta sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure. E non mancano le sorprese. Nel registro degli indagati sarebbero finiti i nomi di alcuni dirigenti ministeriali. Secondo la magistratura avrebbero consentito all’azienda di continuare ad operare autorizzando un’Aia che per la procura non sarebbe compatibile alle necessità della pubblica salute.

L'attività investigativa coordindata dal procuratore capo Francantonio Granero affiancato dal sostituto Chiara Paolucci sarebbe ora arrivata al capolinea. Dopo la raffica di interrogatori degli ultimi mesi è giunta l'ora di tirare le somme e formulare eventuali nuove ipotesi accusatorie.

Si è indagato non solo su inquinamento e salute, ma anche sull’aspetto economico finanziario, per cui la procura ha affidato ad un tecnico il compito di effettuare perizie sui bilanci, investimenti, rapporti bancari e tutti gli aspetti finanziari dell’azienda.

1) Sindaco Federici : Il CARBONE E' DESUETO 2)CENTRALE A CARBONE :VADO E QUILIANO ENEL 2004

Tratto da La Gazzetta della Spezia

Enel, Federici: "Stop carbone nel 2020"

Il CARBONE E' DESUETO Enel, Federici: "Stop carbone nel 2020"

Uno dei temi toccati dal sindaco della Spezia, Massimo Federici, in occasione della conferenza stampa di fine anno, tenutasi lunedì 29 dicembre al Museo Lia, è stata l'Enel. 
"La centrale a carbone chiuderà nel 2020, massimo 2021. Questo è il nostro obbiettivo. - ha detto Federici - 
Il carbone è desueto e finché sarà usato come combustibile la centrale Montale deve operare osservando rigorosamente le prescrizioni che le sono state imposte, in modo che il percorso verso la chiusura sia meno impattante possibile"Le regole che la centrale deve seguire, di varia natura, sono quelle dettate dall'Autorizzazione Integrata Ambientale, la famosa Aia, rilasciata nel 2013. "Per centrare i nostri obbiettivi intendiamo proseguire un lavoro serrato anche nel 2015. Presto ci saranno sviluppi importanti", ha concluso il sindaco.

Leggiamo su Treccani .it 

desueto /desu'ɛto/ agg. [dal lat. desuetus, part. pass. di desuescĕre "disavvezzare"], 2. [non più in uso, uscito dall'uso: parole d.] ≈ abbandonato, antiquato, disusato, fuori moda, obsoleto, sorpassato, superato. 

2)CENTRALE A CARBONE :VADO E QUILIANO ENEL 2004


In coda un breve  video ed alcune  notizie ..........appena messe  in rete sulla centrale a carbone  relative al 2004.

Nonostante il decennio trascorso ,in cui vi è stato anche il passaggio di proprietà ,dopo le reiterate lamentele  dei cittadini  ,nel 2014  il carbonile è ancora scoperto , la ciminiera è ancora li' nonostante che  per le prescrizioni dovesse essere abbattuta  ,  e l'attuale  proprietà ed anche la Regione Liguria..... vorrebbero   un' AIA PIU' ELASTICA DAL GOVERNO ( magari con un decretino ad hoc: ILVA DOCET )  con cui  venissero ulteriormente dilatati i tempi   per  la costruzione del fantomatico carbonile e per l'accensione a gas metano .

SE LA LOGICA AVESSE  UN SENSO ...........
 NON SAREMMO ANCORA OGGI  QUASI NEL "2015"   
A COMBATTERE CON UNA CENTRALE A CARBONE POSIZIONATA IN MEZZO A DUE CENTRI ABITATI ......CON IL CARBONILE SCOPERTO (CON I SUOI INEVITABILI EFFLUVI )
 .....CON L'ULTERIORE TIMORE  DI ALTRI ANNI DI  ACCENSIONE AD OLIO COMBUSTIBILE .
....... CON ANCORA LA SPADA DI DAMOCLE DI ULTERIORE  CARBONE SUL NOSTRO FUTURO.


TANT' ACQUA E' PASSATA SOTTO I PONTI ..........

E TANTI INQUINANTI NELLA NOSTRA ARIA .........
NON ABBIAMO GIA' DATO ABBASTANZA,
  AL DESUETO CARBONE ?????


 Ed ora guardatevi l'interessante video 

29 dicembre 2014

EEA: Le 30 industrie che inquinano di più in Europa causano costi per la salute elevatissimi....

Tratto da Ecoblog

Le 30 industrie che inquinano di più in Europa: ci sono costate 59 miliardi di  euro nel 2012.


I costi dell'inquinamento industriale in Europa sono elevatissimi e si attestano, secondo una stima dell'EEA, tra i 59 miliardi di euro e i 189 milioni di euro.

L'inquinamento generato dalle attività industriali in Europa ci è costato 56 miliardi di euro nel 2012. I conti li fa la , l'Agenzia europea per l'ambiente attraverso il dossier Air Quality Report in Europe recentemente pubblicato.

L'EEA ha dunque misurato gli effetti dannosi causati dell'inquinamento dell'aria, tra cui la morte prematura, i costi ospedalieri, le giornate di lavoro perse, problemi di salute, i danni agli edifici e i ridotti rendimenti agricoli. Nel rapporto ci sono anche i nomi degli impianti più dannosi in Europa, sono 30 impianti che nella maggior parte dei casi producono energia elettrica da carbone e lignite e presenti principalmente in Europa orientale e Germania.

Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell'AEA, ha detto:

Mentre tutto il beneficio della produzione di energia va all'industria, scopriamo che le tecnologie utilizzate da questi impianti impongono costi nascosti sulla nostra salute e sull'ambiente. E' importante riconoscere che altri settori, soprattutto il trasporto e l'agricoltura, contribuiscono anche alla scarsa qualità dell'aria.

Qui le 30 industrie, per la maggior parte centrali termoelettriche collocate nell'europa dell'Est, la cui attività incide in maniera fortemente negativa sia sul bilancio economico sia sul bilancio ambientale.

Come ci ricorda l'EEA, l'inquinamento dell'aria è un problema innanzitutto economico e poi ambientale.

Infatti l'esposizione agli agenti inquinanti quali PM10, PM2,5, Diossido d'Azoto, Zolfo, Ozono, Arsenico, Piombo, ecc. causa morti premature, infarto, malattie respiratorie e contaminazioni del cibo che entra nella catena alimentare.

Antonia Battaglia:Ilva, un decreto fuorilegge.

Tratto da Micromega

Ilva, un decreto fuorilegge

di Antonia Battaglia
Nella seduta del 24 dicembre il Consiglio dei Ministri ha varato un nuovo decreto per lo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, documento non ancora completo e che dovrebbe essere approvato in una nuova riunione prevista per il prossimo 31 dicembre. Se ne conoscono, tuttavia, i punti principali annunciati dal Governo stesso e dal Premier in una nota e in diverse interviste.

Il principio di questo decreto sarebbe la volontà ferma di salvare lo stabilimento Ilva e di dilatare in modo eclatante i tempi, seppur urgentissimi, della messa a norma e della realizzazione delle prescrizioni dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Senza il rispetto dell’AIA (permesso a produrre), così come aveva sottolineato anche la Corte Costituzionale nel 2013, l’Ilva non può garantire il bilanciamento tra diritto alla salute e diritto al lavoro e pertanto il sequestro degli impianti dovrebbe diventare di nuovo senza facoltà d’uso. Lo ha detto anche la Commissione Europea, che proprio sul non rispetto della direttiva sulle emissioni industriali e sul non rispetto dell’AIA ha mandato all’Italia, il 16 ottobre scorso, il Parere Motivato che fa avanzare la procedura d’infrazione sull’Ilva dritta verso la fase Corte di Giustizia. L’AIA non è stata mai rispettata e sembra quindi, stando a questo nuovo decreto, che continuerà a non esserlo.

Il decreto prevederebbe, infatti, la messa in opera dell’80% delle prescrizioni del piano ambientale entro luglio 2015, rimandando il restante 20% entro una data da definire con un successivo decreto governativo. 20% in cui potrebbero esserci proprio gli interventi più urgenti e costosi, quelli che potrebbero fare la differenza sulla salute dei cittadini.
Il Governo, nella sua nota ufficiale, parla di misure speciali per Taranto, per rilanciare interventi di bonifica e riqualifica della città, mettendo tutto in un unico calderone: emergenze industriali, bellezze naturali e storiche, rilancio del porto, etc. Un pot-pourri di annunci e declamazioni ad effetto che cancella quello che sarebbe dovuto essere il punto centrale di un qualsiasi intervento legislativo su Taranto: la urgente e indifferibile emergenza sanitaria che sta decimando la città.

A monte di tutto c’è la decisione su come affrontare la questione, ovvero: cosa deve essere la siderurgia in Italia? Un settore industriale che basa la sua competitività sulla morte e la malattia senza nessuna remora o un settore industriale moderno, similare a quello di altri paesi industrializzati, che mette al centro i diritti naturali delle persone e che li protegge con le tecnologie necessarie, cosa per la quale occorrerebbero risorse dedicate pari a oltre 8 miliardi di euro (secondo la stima dei tecnici-custodi giudiziari nominati dal Tribunale di Taranto per la gestione del sequestro)? Il Governo risponde, invece, con una cifra imprecisata che sembra non arrivare nemmeno a 1 miliardo.

Perché continuare a produrre basando l’efficienza industriale sempre e soltanto a detrimento della salute dei cittadini?
La strada intrapresa appare, ancora una volta, quella del disconoscimento della realtà dello stato di inquinamento di suolo, falda, acque, e dello stato di salute, gravemente compromesso, della popolazione, la cui aspettativa di vita media (caso eccezionale nel Paese) dà segni di pauroso declino. Secondo dati forniti dalla ASL, infatti, e resi pubblici da Peacelink e Verdi, a Taranto c’è un aumento costante dei casi di cancro, circa 1.000 nuovi malati ogni anno, in controtendenza rispetto al resto d’Italia, il cui tasso è in diminuzione. Il numero di persone che nella provincia di Taranto usufruisce dell’esenzione ticket 048, perché malate di tumore, è passato da 10.964 del 2004 a 21.730 del 2013. ......

............ e con la utilissima creazione di un ennesimo “Tavolo” composto da esponenti di varie istituzioni. Le stesse istituzioni che da decenni conoscono lo stato di generale disastro in cui versa la città e che da oggi si dotano di nuovi inutili strumenti, in un trionfo di terminologia amata da una certa sinistra e dai sindacati, per far finta di apportare mirabolanti novità e la definitiva soluzione al caso.

Da oggi “per legge” è lecito immaginare che sarà fatto ciò che da DECENNI gli stessi attori non hanno voluto/saputo fare!.........
C’è da rimanere allibiti. Il Governo sembra andare dritto contro la legge europea e sembra voler mettere in ginocchio definitivamente la speranza di vita di migliaia di bambini e di adulti che nascono e vivono ogni giorno a Taranto.

Chi approverà in aula quel decreto deve sapere che allungare ancora i tempi di attuazione dell’AIA vuol dire consegnare la città e i suoi bambini ad anni di malattia e di morte. Lo dicono i dati sui malati di tumore, lo dice la Magistratura con le sue perizie, lo dice lo studio Sentieri, lo dice la Commissione Europea.

(28 dicembre 2014)

In arrivo un’Enciclica di Papa Bergoglio su cambiamenti climatici ed ecologia

Tratto da Imola oggi

In arrivo un’Enciclica di Bergoglio su cambiamenti climatici ed ecologia


 E ‘stato chiamato il “Papa superman”, e sarebbe difficile negare che Papa Francesco ha avuto un buon mese di dicembre. .......Ma può Francis realizzare un’impresa che finora ha eluso poteri secolari e ispirare l’azione decisiva sul cambiamento climatico?
papa-ban-ki-moon
di john Vidal – The Guardian
Sembra che andrà così. Nel 2015, il papa emetterà un lungo messaggio sul tema rivolto al mondo, un indirizzo per l’assemblea generale delle Nazioni Unite e convocherà in un vertice le principali religioni del mondo.
La ragione di tale attività frenetica, dice il Vescovo Marcelo Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze del Vaticano, è il desiderio del papa di influenzare direttamente la cruciale riunione Onu sul clima del prossimo anno a Parigi, quando i paesi cercheranno di concludere 20 anni di trattative per un impegno universale a ridurre le emissioni di CO2.
“I nostri accademici hanno appoggiato l’iniziativa del papa di influenzare le decisioni cruciali del prossimo anno”, ha detto Sorondo Cafod, l’agenzia di sviluppo cattolica, in una riunione a Londra. “L’idea è di convocare un incontro con i leader delle principali religioni per rendere tutte le persone consapevoli dello stato del nostro clima e la tragedia dell’esclusione sociale.”
A seguito di una visita a marzo a Tacloban, la città filippina devastata nel 2012 dal tifone Haiyan, il Papa pubblicherà una enciclica rara sul cambiamento climatico e l’ecologia umana. Invitando tutti i cattolici ad agire per motivi morali e scientifici, il documento verrà inviato a 5.000 vescovi cattolici di tutto il mondo e a 400.000 sacerdoti, che lo distribuiranno poi ai parrocchiani.
Francesco incontrerà altri leader religiosi e politici  in occasione dell’assemblea generale a New York nel mese di settembre, quando i paesi firmeranno i nuovi obiettivi ambientali e di lotta alla povertà.
Negli ultimi mesi, il Papa ha sostenuto un nuovo sistema finanziario ed economico radicale per evitare le disuguaglianze umane e la devastazione ecologica. Nel mese di ottobre, in un incontro di contadini senza terra dell’America latina e dell’Asia e di altri movimenti sociali ha detto: “Un sistema economico incentrato sul dio denaro ha bisogno di saccheggiare la natura per sostenere il ritmo frenetico di consumo che è inerente ad esso. “Il sistema continua immutato, dal momento che ciò che domina è la dinamica di una economia e di una finanza che mancano in etica. Non è piu’ l’uomo che comanda, ma il denaro. Comandi di cassa.
“La monopolizzazione delle terre, la deforestazione, l’appropriazione dell’acqua, inadeguati agro-tossici sono alcuni dei mali che lacerano l’uomo dalla sua terra natale. Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la deforestazione stanno già mostrando i loro effetti devastanti nei grandi cataclismi siamo testimoni “, ha detto.
A Lima il mese scorso, i vescovi di tutti i continenti hanno espresso la loro frustrazione per il fatto che i colloqui sul clima sono in stallo e, per la prima volta, hanno esortato i paesi ricchi ad agire.
Sorondo, un collega argentino noto per essere vicino a Papa Francesco, ha detto: “Proprio come l’umanità di fronte cambiamento rivoluzionario nel 19 ° secolo al momento di industrializzazione, oggi abbiamo cambiato l’ambiente naturale così tanto. Se le tendenze attuali continuano, il secolo sarà testimone di un cambiamento climatico senza precedenti e la distruzione dell’ecosistema, con conseguenze tragiche “.
Secondo Neil Thorns, capo dell’avvocatura a Cafod, ha dichiarato: “L’attesa intorno alla prossima enciclica di Papa Francesco è senza precedenti. .....
Continua su Imola oggi

27 dicembre 2014

I limiti dell' Aia non vanno snaturati.

Immagine tratta da "La Stampa "oggi in edicola.
LA CENTRALE TRA LE CASE........
LE CIMINIERE DI TIRRENO POWER CIRCONDATE DAGLI ABITATI 
DI VADO E QUILIANO.

IN PRIMO PIANO LA PALAZZATA  MULTICOLORE DELLA CASA DI RIPOSO VADA SABATIA 

"Non è mai successo che il governo ,d'autorità , imponga parametri più permissivi rispetto  quelli dell' AIA, semmai è accaduto il contrario.
IL RUOLO DEL GOVERNO DEVE ESSERE DI GARANZIA PER LA SALUTE DEI CITTADINI ;
NON DI CONCESSIONE O DI DEROGA CHE SNATURINO I LIMITI DI SICUREZZA FISSATI D'INTESA TRA LA COMMISSIONE IPPC E ALTRE ISTITUZIONI".

26 dicembre 2014

NOALCARBONE BRINDISI: A PROPOSITO DI CARBONE E CARBONILE e....“Rischio Sanitario”.

 CORREVA L' ANNO  2011
Riportiamo  il comunicato stampa precedente il  Natale 2011 degli amici  Noalcarbone di  Brindisi già più volte pubblicato.

Tratto da Noalcarbone
Brindisi, 13/12/2011


Passano gli anni ma quel carbonile scoperto della centrale Enel di Cerano è sempre lì colmo di carbone esposto ai venti disperdendo, come la perizia del Dott Minoia dimostra, le polveri di carbone intorno alla centrale, sulle nostre terre.

Per questo noi del movimento No al Carbone, come spesso abbiamo fatto in questi anni, ci siamo autotassati per comprare per qualche giorno lo spazio di un cartellone pubblicitario posto in via Ponte Ferroviario        con il quale denunciare la presenza di questo mostro sul nostro territorio.

Nella foto denuncia mostriamo al di la di ogni retorica quello che accade e che nessuno vuol mostrare.
 Un carbonile scoperto grande come vari campi di calcio in grado di stoccare fino a 700.000 tonnellate di carbone a cielo aperto. 
Carbone che lì è presente da oltre quindici anni , ogni giorno anche a Natale, disperdendo polveri inquinando terreni agricoli. 
Una ferita aperta che una classe politica indecente non è mai stata in grado di rimarginare. 
Con questa foto noi denunciamo lo scempio del nostro territorio, la distruzione delle nostre campagne, della nostra bellissima costa sud. Tanti brindisini non sanno, perché nessuno ha mai voluto mostrare loro la realtà.
Invece occorre guardarla in faccia la realtà.
Quanto dolore e sofferenza ci è costato il nostro sviluppo, quanti profitti sono stati fatti sulla nostra pelle.
COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE

ACCADE....... NEL  2014
 

Tratto da  Uniti per la Salute   settembre 2014

NOALCARBONE BRINDISI:NIENTE FILTRI AI CAMINI DI TORCHIAROLO, ACCOLTO IL RICORSO DAL COSIGLIO DI STATO. 

Pubblichiamo una nota del prof. Franco Magno su quanto avvenuto in settimana, con particolare riferimento al Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di Torchiarolo. Si vedrà se sono "i caminetti" a creare l'inquinamento acuto da PM10.!!!!!!! - 

.......I richiamati analiti del carbone sono, guarda caso, quasi tutti quelli che concorrono alla definizione di “contaminazione diffusa” (come definita dalla stessa ARPA) delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo e falda freatica) che sono state caratterizzate chimicamente nell’area posta nell’intorno del nastro trasportatore e del parco carbone; quelle aree sono “contaminate” dalla perdita di “polverino di carbone” e, per definizione normativa (art. 300, comma 2 lettera d, del D.Lgs 152/2006) hanno subito un “danno ambientale” e come tali vanno bonificate.

La certezza della “contaminazione” delle matrici ambientali è fornita dalla stessa ARPA e dall’Università del Salento che, sugli analiti che hanno superato le “Concentrazioni Soglia di Contaminazione” (CSC) hanno effettuato le “Analisi di Rischio” (pagate dal Commissario Delegato per 500.000 € all’Università e 120.000 € ad ARPA – Decreto C.D 138/2008) evidenziando, fra l’altro:
che l’arsenico è quello a “maggiore rischio potenziale” e, in parte è un “biodisponibile” e quindi rientra nella catena alimentare umana, che alcune colture orticole sono fortemente bioattrattive, ecc.

Le “Analisi di Rischio” hanno interessato anche il “Rischio Sanitario” individuando, fra l’altro che: vi è un rischio acuto per gli operatori all’esposizione ai suoli contaminati che impone una riduzione del lavoro a 120 g/a, vi è la necessità di effettuare adeguate prevenzioni e protezioni per chi opera sui terreni contaminati, ecc.
 Ma se vi è un rischio acuto per i lavoratori ed i produttori agricoli che limita il lavoro a 120 giorni l’anno, quale rischio hanno i residenti posti attorno al nastro ed al carbonile? 
Queste “Analisi di Rischio” fatte da ARPA sono state considerate nel modello matematico predittivo? 
Infine, un ultimo elemento è necessario riportare in merito al “Particolato Sottile”che è connesso direttamente al carbone in virtù della “finezza” granulometrica che presenta e che a volte supera il 60% in peso della componente inferiore a 0,5 mm. (500 micron); dimensione alla quale molta bibliografia fa partire il così detto “Particolato”, quel materiale che può essere disperso in atmosfera (in funzione delle condizioni meteo climatiche) e che, con dimensioni anche nanometriche, può essere diffuso a decine di chilometri. Ebbene ENEL dichiara, nel Decreto autorizzativo AIA (cap. 4.5.2) che le “emissioni non convogliate” originano dallo scarico del carbone (Costa Morena) “un’emissione diffusa” di 29 μg/mc/giorno e dallo “stoccaggio si origina un’emissione diffusa di 145 μg/mc/g”) per un totale di 174 μg/mc/g. 
E’ una dichiarazione del Produttore e quindi è di parte e, se pur considerata valida, basta moltiplicare per 17-18 anni di funzionamento della centrale per verificare quanto “particolato sottile” è stato immesso in atmosfera ed è ricaduto sui campi e sulle abitazioni. 

24 dicembre 2014

1)"Lettera a Babbo Natale" 2)BUON NATALE 2014 da Uniti per la Salute

Lettera a Babbo Natale del Medico  ISDE 
Agostino Di Ciaula
         

Caro Babbo Natale, 

come sai viviamo in un Paese nel quale regna la discriminazione sanitaria, con gente lasciata consapevolmente ammalarsi e morire in posti inquinanti, dove anziché bonificare si continua spudoratamente a peggiorare la situazione. 
È un Paese dove regna la discriminazione imprenditoriale, che incentiva la cattiva imprenditoria (quella che succhia risorse e sputa danni) e tarpa le ali alla buona imprenditoria (quella che impegna risorse e produce sostenibilità, benessere sociale ed economico)

È un Paese dove regna la discriminazione legale, lasciando impunite stragi atroci causate da inquinatori seriali. 
È un Paese che non rispetta i bambini, ricordandosi di loro solo quando c'è l'occasione di strumentalizzarli per fini politici
Per questo ti chiedo di far trovare sotto l'albero mio e dei miei amici una buona dose di coraggio e determinazione.

Ci servirà per continuare a cercare di arginare questa barbarie utilizzando le armi del diritto, della civiltà e della partecipazione. 
Buon Natale.
___________________
BUON NATALE DA 
UNITI PER LA SALUTE 

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Cari amici
 Come avrete potuto seguire sul nostro blog, la nostra attività per la tutela della salute, dell'ambiente e del territorio è  continuata  con grande  impegno anche in questo 2014, impegno profuso in collaborazione con La Rete Savonese Fermiamo il carbone..... 

All' inzio di  questo 2014,come ben sapete,  vi e' stata una  svolta nell' INCHIESTA DELLA PROCURA DI SAVONA ed  il GIP  ha ritenuto  necessario disporre il sequestro degli impianti a carbone ...Sequestro tuttora in corso.

Cogliamo l' occasione per inviare agli Avvocati , ai Medici ,ai Tecnici, alle Associazioni Nazionali  ISDE , GREENPEACE , LEGAMBIENTE , WWF ,ARCI , ai molti  componenti della Rete Savonese Fermiamo il carbone ,al Coordinamento Nazionale NO al carbone un Grande Ringraziamento ed anche  a tutti coloro ,e sono molti ,che anche  in questo lungo e faticoso anno hanno collaborato con noi , ci hanno aiutati in varie forme,
formuliamo a tutti  loro   i nostri  più sinceri auguri di Buone Feste  e di un  veramente felice 2015 che porti  per tutti  salute e serenità.

L'ASSOCIAZIONE " UNITI PER LA SALUTE "ONLUS AUGURA INFINE  A TUTTI GLI AMICI E A TUTTI GLI ISCRITTI UN BUON NATALE E UN FELICE ANNO NUOVO,CON LA PROMESSA DI UN COSTANTE   IMPEGNO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DEL NOSTRO AMBIENTE.

Ricordiamo, per chi intendesse rinnovare l'iscrizione  per i  2015  o dare un contributo,che  il  nostro numero di conto  corrente postale  è 86184991 intestato  all' Associazione ONLUS UNITI PER LA SALUTE.


COMUNICATO PEACELINK : Nuovo decreto ILVA, violate le leggi europee, la nuova AIA non protegge più la salute dei cittadini

Tratto da Peacelink

Nuovo decreto ILVA, violate le leggi europee, la nuova AIA non protegge più la salute dei cittadini

Il comunicato stampa di Peacelink
24 dicembre 2014 - Redazione Peacelink
ilva di taranto
E' stato varato in data odierna il settimo decreto del Governo italiano sullo stabilimento Ilva di Taranto.
I soldi pubblici messi a disposizione dell’ILVA sono una quantità irrisoria e non serviranno che a pagare un terzo del debito che ILVA ha con le banche. Essi saranno sottratti ai progetti di sviluppo regionale, usando fondi europei FESR e di coesione sociale che dovrebbero essere invece investiti a favore dello sviluppo, della ricerca e dell'innovazione sostenibili.
Lo Stato rinuncia definitivamente ad investire nelle migliori tecnologie e nel rispetto dell’autorizzazione ambientale AIA che era stata prescritta nel 2012. Viene garantito così un salvacondotto penale al Commissario che guiderà l’ILVA, visto che i tempi di completamento dell’autorizzazione ambientale AIA si dilatano in maniera indefinita, ossia "a data da stabilire" con un ulteriore decreto del Presidente del Consiglio.
Peacelink fa appello alla Commissione Europea perché sanzioni nuovamente il governo italiano, che non ha voluto attenersi alle norme comunitarie.
Il Governo intende infatti risolvere la questione Ilva di Taranto peggiorando - secondo quanto dichiarato dallo stesso Premier - le norme dell'AIA (autorizzazione integrale ambientale), che ritiene troppo severe e penalizzanti per l'ILVA. Tale AIA non è mai stata rispettata, nelle sue parti più significative. In essa sono state previste le prescrizioni impiantistiche europee entrate in vigore in tutto il continente europeo dal 2012 in poi. Quindi non è vero (come affermato da Renzi) che l'AIA Ilva sia "troppo severa" e non è vero che nel resto dell'Europa non sarebbero in vigore le norme impiantistiche prescritte per l'Ilva di Taranto. A tal fine, basta consultare il sito del Ministero dell'Ambiente per documentarsi: le nuove Best Available Techniques (BAT) sono entrate in vigore in Italia in data 8 marzo 2012 (si allega la schermata). E sono state approvate dall'Europa il 28 febbraio 2012 (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/ALL/?uri=OJ:L:2012:070:TOC), diventando quindi valevoli per tutti gli stati europei. Ma questo Renzi non lo dice, producendo un effetto distorsivo dell'informazione. Nel giorno in cui il Governo vara il settimo decreto sull'ILVA di Taranto, PeaceLink esprime sbigottimento per le parole del premier Renzi, che afferma di voler venire in soccorso dei bambini di Taranto prevedendo di non applicare le norme europee che prevedono tecnologie meno impattanti.bat
Quello che genera sconcerto è che Renzi voglia salvare i bambini di Taranto rinunciado all'uso delle tecnologie siderurgiche più avanzate, ossia le Best Available Techniques (BAT) del 2012 di cui sopra, e rendendo quindi MENO STRINGENTI I LIMITI EMISSIVI per l'ILVA e andando quindi contro la legge.
Il Premier Renzi definisce "astruse regole europee" quelle che vietano gli aiuti di Stato alle imprese.
Va però sottolineato che il Governo italiano è firmatario dei trattati europei ed è pertanto garante dello stato di diritto rappresentato dalle Istituzioni Europee sul territorio nazionale. Questo governo, dimenticandosi di essere stato cofondatore dell'Europa e dei suoi trattati, si pone contro la legge europea e lo fa per pagare le banche creditrici dell'ILVA. Viola le norme europee non per proteggere i suoi cittadini ma per portare avanti un improbabile salvataggio di impianti inquinanti già dichiarati fuori norma dalla Commissione stessa e dalla Magistratura italiana.
La produzione ed il funzionamento degli impianti attuali dell'Ilva (che sono attualmente sotto sequestro penale) aveva alla base un obbligo non rispettato: lo stretto rispetto del cronoprogramma AIA. Questo obbligo era stato indicato dalla Corte Costituzionale già nel maggio 2013. Il primo decreto "Salva-Ilva" (dicembre 2012) è stato infatti dichiarato "costituzionale" a condizione che il cronoprogramma AIA venisse rispettato entro il 2014. Il regime transitorio per l'ILVA era limitato ad un periodo breve finalizzato alla messa a norma dello stabilimento. Ma ciò non è avvenuto e quello che doveva essere considerato "transitorio" si è trasformato in un allungamento a dismisura dei tempi di attuazione delle prescrizioni AIA.
PeaceLink, autrice delle denunce che hanno portato all' apertura di due procedure di infrazione ed il conseguente parere motivato, in contatto già dall'agosto scorso con la Commissione Concorrenza in merito ai prestiti bancari e ad altri supposti aiuti di Stato all'Ilva, sottolinea il ruolo fondamentale assunto dalla Commissione Europea nel garantire il rispetto delle norme ambientali, in linea ed in perfetta continuità con l'azione della Magistratura tarantina.
PeaceLink si batterà per un piano B che salvi Taranto e i suoi lavoratori dalla catastrofe attraverso i fondi europei per le aree di crisi industriale. Ogni piano di salvataggio dei lavoratori è consentito dalle norme europee, mentre non è consentito un piano di aiuto aziendale che altera la concorrenza e serve solo a pagare le banche creditrici dell'ILVA, sottraendo fondi allo sviluppo regionale.
I cittadini di Taranto - ormai senza più tutele ambientali - rimandano al mittente il regalo di Natale di Renzi.

PeaceLink invierà una lettera al Presidente della Commissione Europea per segnalare in maniera dettagliata la gravità delle violazioni di diverso tipo presenti nel decreto del governo italiano.

TIRRENO POWER : Forse entro oggi un decreto correttivo dell’Aia?

Tratto da La Stampa 
M. RAFFA SAVONA

Vado, impegno del governo per far ripartire la centrale.

Forse entro oggi un decreto correttivo dell’Aia, resta l’incognita dissequestro
Un decreto-blitz da approvare entro oggi per ridisegnare i contorni dell’Aia per Tirreno Power e trovare la «quadra» tra limiti degli inquinanti e possibilità realistica dell’azienda di ripartire in tempi brevi. È questo il progetto, segreto ma non troppo, che serpeggiava ieri al tavolo del vertice di Palazzo Chigi, convocata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio, presenti i ministri dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e dell’Ambiente Gian Luca Galletti con le varie controparti: azienda, sindaci, Regione, Provincia, sindacati e rsu. 
E per entrare ancora più nel concreto, il decreto - lo stesso del documento pro-Ilva che potrebbe essere approvato oggi - prevederebbe anche l’impegno dell’azienda con una fidejussione bancaria a garanzia degli investimenti. Ufficiosamente, in queste condizioni Tirreno Power sarebbe disponibile a ripartire entro 4 mesi e ad accettare uno Sme (misuratore di emissioni) controllato da un ente terzo (a camino o all’uscita dei gruppi? questione aperta). In caso contrario, la deadline è fissata per fine gennaio: un termine oltre il quale l’azienda potrebbe non avere più il supporto delle banche.

Il vertice di ieri ha dato l’impressione che il governo sia davvero deciso a entrare a gamba tesa sulla vicenda, nell’intento di sbloccare i molti nodi sul fronte industriale, ambientale e procedurale. Un compito non facile, tenendo conto anche dell’inchiesta penale che dal marzo scorso tiene sotto sequestro i gruppi a carbone. La nota di Palazzo Chigi al termine dell’incontro è, come prevedibile, generica ed «ecumenica»: va però e interpretata alla luce delle considerazioni di cui sopra. «Dopo un’analisi delle problematiche esposte dai rappresentanti intervenuti, alla luce dell’impegno dell’azienda ad investire nell’ambientalizzazione degli impianti, si è registrata una piena disponibilità da parte del governo, nell’ambito delle proprie competenze, ad individuare le più opportune soluzioni che consentano, in una ragionevole scansione temporale, la ripresa dell’attività degli impianti.

Insomma, un decreto correttivo che da un lato consenta di partire con limiti emissivi meno restrittivi di quelli fissati dall’Aia e dall’altro non obblighi l’azienda, ad esempio, di riavviare solo con accensione a gas (modifica che secondo Tirreno Power richiede non meno di 24 mesi). Insomma, un colpo alla botte e uno al cerchio, con buona pace degli ambientalisti(!!!!!!!!!!) e l’incognita della Procura di Savona la cui posizione è nota: dissequestro soltanto in presenza di emissioni nei limiti Mtd (migliori tecnologie disponibili). ....Continua a leggere su La Stampa

Leggi su Il Fatto Quotidiano 

Ilva, Renzi vuole salvare i bambini di Taranto. Sì, ma come?

di Alessandro Marescotti | 24 dicembre 2014

....Ma perché PeaceLink misura proprio gli Ipa? Perché la fonte preponderante degli Ipa a Taranto è l’Ilva, come accertò nel 2010 l’Arpa con una relazione che fece andare su tutte le furie Vendola e Riva in quanto prefigurava un intervento restrittivo sulla fonte emissiva. Nonostante la diminuzione della produzione della cokeria Ilva (la massima fonte emissiva di Ipa a Taranto) la situazione è ancora critica.

Stamattina infatti tutti i bambini di Taranto hanno respirato valori equivalenti o superiori a quelli del fumo passivo di sigaretta. Cosa vietata dalla legge in Italia, ma permessa sostanzialmente a Taranto grazie ai decreti “salva-Ilva”.
Renzi, dopo non aver ascoltato i pediatri di Taranto che gli avevano chiesto un incontro, ora ha deciso di salvarli. Ha detto: “Se l’Europa vuole impedire di salvare i bambini di Taranto ha perso la strada per tornare a casa. E comunque io sono fedele ai bambini di Taranto molto più di quanto non lo sia coi cavilli astrusi dell’Europa“.
E come li vuole salvare i bambini di Taranto il nostro Renzi?

Leggi anche su Quotidiano di Puglia .it
Ilva, domani il decreto in consiglio dei ministri. Renzi: «Risaneremo......... l'ambiente»
...........Una situazione complessa dal punto di vista economico e sociale, giocata in una città dove le ragioni della produzione e quelle della salute e dell'ambiente sono sempre entrate in conflitto. Da una parte i bambini malati di tumore e dall'altra i figli dei tanti operai che lavorano all'Ilva, operai che con l'Ilva vivono ma che troppo spesso a causa dell'Ilva muoiono. ......

.......Dopo vent'anni torna così la mano pubblica a sanare i guasti lasciati in eredità dai Riva che in quei 20 anni, come ha ricordato recentemente il commissario Piero Gnudi, di utili ne hanno fatti. ....
Negli anni precedenti alla crisi ambientale l'azienda «guadagnava e guadagnava anche molto» peccato che «risparmiasse sull'ambiente» ....