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31 gennaio 2012

1) Responsabilità ambientale: UE preoccupata per l'Italia 2)Edf: centrale di Havre evacuata in seguito ad un incendio

Tratto da Zeroemission
Responsabilità ambientale: UE preoccupata per l'Italia
30-01-2012
La Commissione è preoccupata che l'Italia non abbia attuato correttamente la normativa UE in materia di responsabilità ambientale, per cui i cittadini italiani non godrebbero di una tutela sufficiente. Su raccomandazione del commissario per l'Ambiente Janez Potočnik, la Commissione sta per inviare un parere motivato complementare per chiedere all'Italia di adeguare in tal senso la propria legislazione.



La direttiva sulla responsabilità ambientale stabilisce un quadro giuridico per questa materia in base al principio "chi inquina paga", con l'obiettivo di prevenire e di riparare i danni ambientali. Le persone fisiche e giuridiche che esercitano le attività elencate nella direttiva, o effettuano i controlli, sono oggettivamente responsabili dei danni che causano all'ambiente con la loro attività. Tali danni comprendono i danni ai corpi idrici, alle specie e agli habitat naturali protetti, e al terreno.

Sebbene molte disposizioni della direttiva siano state correttamente recepite, la Commissione ha particolari inquietudini in merito alla mancanza di responsabilità oggettiva e alla possibilità lasciata agli operatori di utilizzare la compensazione finanziaria, anziché riparare il danno. Ad esempio, nella normativa italiana mancano disposizioni che obblighino gli operatori a riparare un danno ambientale che hanno causato pur essendo esenti da colpa. La Commissione ha evidenziato tali carenze in una lettera di costituzione in mora inviata alle autorità italiane nel febbraio 2008, seguita da un parere motivato il 23 novembre 2009. Successivamente l'Italia ha notificato alcune modifiche apportate alla propria legislazione, che tuttavia, secondo la Commissione, non pongono rimedio alle gravi violazioni della direttiva. Sta quindi per essere inviato un parere motivato complementare. Se l'Italia non risponderà entro due mesi, la Commissione potrebbe ricorrere alla Corte di giustizia europea. (h.b.)
 
Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito http://ec.europa.eu/environment/legal/liability/index.htm

_______________

Tratto da Il Corriere della sera

Edf: centrale di Havre evacuata in seguito ad un incendio

Milano, 30 gen - La centrale a carbone di Havre del gruppo Edf e' stata evacuata stamane in seguito ad un incendio che si e' sviluppato dalla sala macchine di una sezione dell'impianto. Secondo quanto reso noto dalla direzione della centrale, l'incendio - che non ha provocato vittime - si e' verificato alle 8,20 del mattino nel secondo settore dell'impianto che ha una potenza di 600 megawatt. Un gruppo nutrito di vigili del fuoco e' stato mobilitato per fermare le fiamme, alimentate dalla presenza di di sostanze oleose la cui combustione, secondo quanto affermato dalla direzione, non risulta tossica per le popolazioni che abitano nei pressi della centrale

30 gennaio 2012

RICHIESTA DI RETTIFICA A IVG

"RICHIESTA DI RETTIFICA A IVG"


Nel vostro articolo del 27 gennaio 2012 ore 15,10 citate le posizioni della nostra associazione definendole “argomenti che sono stati espressi anche in un recente convegno organizzato a Loano da Fli” : non conosciamo, perché non pubblicato, il nome del giornalista che ha seguito il convegno…. tuttavia segnaliamo che nel vostro pezzo sono state riportate cose che non rispondono alla realtà di quanto avvenuto: intanto precisiamo che le nostre posizioni vengono espresse solo dal consiglio direttivo o dal presidente o dal portavoce dell’associazione ed in quella circostanza fu delegato il nostro portavoce a intervenire solo nel dibattito.

Riguardo “la mortalità per tumore” noi non esprimiamo mai tesi: in particolare per l’aspetto sanitario ci limitiamo doverosamente e con grande serietà a citare puntualmente le posizioni di medici e scienziati citandone la fonte come ad esempio quando l’Ordine dei medici scrive chiaramente che 
“si deduce …. che il funzionamento degli obsoleti ed eccessivamente inquinanti gruppi a carbone 3 e 4 costituisca una minaccia reale e consistente per la salute e la vita dei cittadini della provincia di Savona”.

Tuttavia a Loano, il vostro cronista non può non ricordare, il nostro portavoce non ha parlato dell’aspetto sanitario.
Come noto le posizioni della nostra associazione sono ben chiare: il rispetto delle norme in vigore. Ad alcune persone che in altra circostanza ci hanno espressamente chiesto: “ma voi volete la chiusura della centrale?”


noi abbiamo risposto con quella che è la linea della nostra associazione: “naturalmente no, non è questo il nostro obiettivo, nostro obiettivo è la tutela della salute, avendo come riferimento l’articolo 32 della Costituzione.

Semplicemente noi chiediamo, alle autorità preposte, che siano verificate il rispetto delle norme e delle procedure previste per legge.” Su questi temi fondamentali, come la verifica del puntuale rispetto delle norme, in un paese “normale” non dovrebbero esserci divisioni, questi dovrebbero essere argomenti scontati e condivisi.
L’intervento del nostro portavoce a Loano ( non come oratore, ma in quanto iscritto nel dibattito) si è appunto incentrato su questi temi come il rispetto delle norme in vigore (un attento cronista forse lo avrebbe dovuto ricordare) e su coloro che dovrebbero renderle operative: a proposito degli “obsoleti ed eccessivamente inquinanti gruppi a carbone 3 e 4”, in presenza di un inquinamento definito dal presidente della regione “colossale” sono state contestate le affermazioni di Vaccarezza e Miceli da cui pareva che l’unico modo per ridurre l’inquinamento fosse concedere un altro gruppo a carbone.
 
A questo proposito abbiamo sostenuto che, in presenza di precise norme di legge che prevedono l’adozione delle migliori tecnologie, avrebbero dovute essere puntualmente realizzate da tempo e senza condizioni.

Di conseguenza è stato domandato agli importanti amministratori presenti il perché non si sia provveduto nel corso degli anni (almeno dal 2007) all’adeguamento alle migliori tecnologie secondo le norme vigenti.

 
Abbiamo chiesto che cosa abbiano fatto loro e la regione Liguria per sollecitare, anzi per pretendere dal Ministero la formalizzazione dell’AIA sui vecchi impianti.

L’argomento metano è stato introdotto nell’intervento del consigliere Miceli, noi ci siamo limitati a ribattere che la metanizzazione è stata chiesta e più volte dal sindaco di Savona Federico Berruti, persona di sicure conoscenze socio-economiche e peraltro membro dello stesso partito di Miceli.
 
Nello stesso intervento abbiamo anche evidenziato, (sempre a proposito di rispetto delle leggi) che, per quanto riguarda le prescrizioni CONDIZIONANTI date per il turbogas entrato in funzione nel 2007, la regione Liguria, per bocca della dottoressa Minervini nella conferenza dei servizi del 2011, ammise che “in effetti alcuni adempimenti non risultano ancora portati a termine” !!!
Quindi il nostro portavoce ha chiesto come ciò sia stato possibile visto che le prescrizioni furono definite “condizionanti” e che, nonostante questo, l’impianto entrò in funzione ugualmente.
 
Questi alcuni punti significativi del nostro intervento e ci meravigliamo molto del fatto che il vostro cronista nel precedente articolo(del 25.01.2012) che trattava del convegno di Loano, mentre ha lasciato grande spazio alle interviste dei politici presenti, non solo abbia ignorato il nostro intervento, ma abbia poi riportato nell’articolo successivo (oggetto della presente nota) cose che non rispondono alla realtà delle nostre affermazioni.

Riteniamo possa essersi trattato di una involontaria commistione di circostanze dovute ad aspetti peculiari della professione come la fretta, la necessità forse eccessiva di sintesi o altro. Tuttavia ce ne dispiace, proprio perché riteniamo molto importante l’attività del giornalista che ha il fondamentale e difficile compito precisato nella carta deontologica “ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile.
Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell’avvenimento”.
E sempre in ossequio alla deontologia professionale e nel rispetto delle vigenti leggi sulla stampa e del diritto-dovere di rettifica, chiediamo la pubblicazione di questa nota integralmente e nella stessa collocazione dell’articolo citato in epigrafe.
 
Uniti per la Salute

Pm 2,5 di nuovo in corsa.......






















































  Oggi lunedì sono stati aggiornati  i valori  su Ambiente in Liguria .Eccovi le pm 2,5 di alcune postazioni e a buon intenditor bastano poche parole......e leggi anche Polveri sottili sempre più in alto
Localita' Farina - Cairo Montenotte - Tipo zona: Suburbana - Tipo postazione: Industria
Pm2,5 - camp. continuo, raggi beta

26/01/2012 00:0027/01/2012 00:00         53
 Pessima
27/01/2012 00:0028/01/2012 00:0069
Pessima
28/01/2012 00:0029/01/2012 00:0069
Pessima
Mercato Generale - Quiliano - Tipo zona: Suburbana - Tipo postazione: Industria
Pm2,5 - camp. continuo, raggi beta
27/01/2012 00:0028/01/2012 00:00        34

28/01/2012 00:0029/01/2012 00:00       53 pessima

29/01/2012 00:0030/01/2012 00:00      54 pessima


Via Aurelia - Via Ferraris - Vado L. - Tipo zona: Urbana - Tipo postazione: Traffico
Pm2,5 - camp. continuo, raggi beta

26/01/2012 00:0027/01/2012 00:00      31

27/01/2012 00:0028/01/2012 00:00      54  pessima

28/01/2012 00:0029/01/2012 00:00       52   pessima

DALLA PUGLIA......L’ILVA INQUINA: LE CONCLUSIONI DEI PERITI CHIMICI 2Dopo la Chimica e il Carbone arriva un’altra fregatura: bruciare Spazzatura)

Tratto da Noalcarbone Brindisi

L’ILVA INQUINA: LE CONCLUSIONI DEI PERITI CHIMICI 

Taranto, 28 gennaio 2012: il verdetto inequivocabile dei periti chimici della procura. L’Ilva inquina e rappresenta un pericolo, non solo a causa delle diossine. Ed ora la difesa Ilva.




Taranto, 3 Dicembre 2010: inizia l’incidente probatorio , con il sopralluogo nello stabilimento dell’ILVA, per accertare se le emissioni del siderurgico più grande d’Europa siano nocive alla salute della popolazione; dopo più di un anno di indagini,  i primi risultati vedono luce nelle conclusioni da parte dei periti chimici, che mostrano il “quadro clinico” della situazione, da qui si evince la pericolosità delle emissioni, analizzando  i dati delle rilevazioni, che verranno incrociati con quelli della popolazione per stabilire il nesso tra le emissioni e vari tipi di patologie.


Dunque è scientificamente evidente che il principio di precauzione debba essere applicato in via definitiva, per risolvere completamente il problema.


Il 17 febbraio, alle ore 12.00, ci sarà la prima udienza del processo, mentre  i periti epidemiologi hanno chiesto una proroga (di un mese) per completare il loro operato attraverso un’indagine specifica sulla popolazione.

  
Relazione conclusiva dei periti chimici. Pdf    DOWNLOAD 
 http://legamionicicontroinquinamento.wordpress.com
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Leggi sempre su Noalcarbone

Dopo la Chimica e il Carbone arriva un’altra fregatura: bruciare Spazzatura

In questi giorni, in città, si è diffusa la notizia che la Centrale Edipower di Costa Morena non ha rinnovato le commesse per la fornitura di Carbone e, pertanto, se ne è paventata una sua prossima chiusura.


Il capo degli industriali locali: Marinò, ha colto la palla al balzo per lanciare l’idea di una conversione della Centrale a Carbone in Inceneritore con recupero energetico (Termovalorizzatore),  di rifiuti sia pure trattati (CDR). ......Anzi, ha fatto di più proponendo di bruciare in questo “futuro” impianto, oltre ai rifiuti nostri anche quelli di Napoli che oggi vengono trasportati ad Amsterdam.

Poiché un inceneritore per essere economicamente sostenibile deve bruciare a regime 200 mila tonnellate di rifiuti, nel caso di Brindisi, dopo aver bruciato le 40 mila circa  prodotte in città si passerebbe a bruciare i rifiuti degli altri con gran guadagno economico di chi gestirà questo lucroso business.


Quindi tutto bene!! E invece NO.


Purtroppo, si sottace che nel processo di combustione vengono prodotti: gas, diossine, metalli pesanti e polveri sottili altamente dannosi per l’uomo perchè inquinano aria, acqua, terreni.

Studi epidemiologici, anche recentissimi, condotti in Paesi sviluppati e basati su campioni di popolazione molto vasti, evidenziano una correlazione forte tra patologie tumorali (sarcoma) e l’esposizione a diossine derivanti da inceneritori e attività industriali.

Non a caso, in Italia, nell’art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie, gli Inceneritori sono classificati come fabbriche insalubri di prima classe e come tali “Debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni” (D.M. 5/9/94 –Elenco delle industrie insalubri;  R.D. 1265/1934 Testo unico delle leggi sanitarie).Leggi tutto


29 gennaio 2012

Benzene e pm 2,5 a Vado Ligure........

Il nostro "attento cittadino " continua a vigilare.........

Ed ecco l'utimo valore delle  pm 2,5 della Stazione di Vado Ligure presente oggi 29 gennaio sul sito Ambiente in Liguria
Siamo in attesa dei valori dei giorni  27- 28   . Forse domani......appariranno .

26/01/2012 00:0027/01/2012 00:00     31


Ecco alcuni valori del benzene sempre  tratti da Ambiente in Liguria della Stazione di Vado Ligure del giorno 27 gennaio

27/01/2012 16:0027/01/2012 17:00           4.6

27/01/2012 17:0027/01/2012 18:00          3.7

27/01/2012 18:0027/01/2012 19:00           3.1

27/01/2012 19:0027/01/2012 20:00 6.2

27/01/2012 20:0027/01/2012 21:00 18.3

27/01/2012 21:0027/01/2012 22:00           3.8


A proposito del "fotomontaggio Auschwitz".....

A proposito del "fotomontaggio Auschwitz"

Riteniamo le dichiarazioni del sig. Fulvio Berruti, dal quale non accettiamo lezioni, assolutamente pretestuose: la nostra posizione è già stata esaustivamente chiarita.
 

Non crediamo neppure sia più il caso di rimarcare che quella immagine postata da terzi non ci appartiene né nella forma, né tantomeno nel contenuto. Lo abbiamo già inequivocabilmente affermato nel nostro comunicato, che non riteniamo affatto sia tardivo, ma solo ponderato poiché ispirato a criteri di democrazia interna.


La nostra associazione di volontariato è nata per la difesa della vita che passa attraverso la tutela della salute e che si ispira a quei concetti di tutela della vita e della salute inseriti con evidenza nella Carta Costituzionale, fondata sui valori della Resistenza, nata proprio in contrasto con quei regimi responsabili delle immani tragedie che hanno sconvolto il 900.

Ad alcuni potrebbe venire il sospetto che, non avendo argomenti tecnici, medici e scientifici da opporre alla nostra documentazione, il sig Berruti voglia strumentalmente coinvolgere anche altri enti che ben conoscono la nostra serietà, il rispetto assoluto dei valori e la nostra correttezza.


A questo proposito non possiamo infine non sottolineare, che, quella che a noi pare una pretestuosa strumentalizzazione, ricalchi curiosamente le posizioni di una certa azienda: sollevare un polverone su un fotomontaggio che non appartiene né a noi né alla nostra cultura, forse per nascondere l'incapacità di dare risposte concrete alla ormai enorme documentazione nel merito della tutela della salute.


A proposito di posizioni "tardive", non ci risulta che, come quella azienda, nemmeno il sig Berruti abbia confutato con documenti altrettanto validi, né le qualificate perizie giurate in tribunale e neppure l'Ordine dei Medici quando in riferimento ai gruppi a carbone 3 e 4 parla di "minaccia reale e consistente per la salute e la vita dei cittadini della provincia di Savona".

28 gennaio 2012

Lettera aperta ai Vertici PD della Liguria sulla centrale Tirreno Power: Interventi seri o .......

Leggi su Savona News

Lettera aperta ai Vertici PD della Liguria sulla centrale Tirreno Power: Interventi seri o dimissioni

Questa la lettera aperta scritta da ANPANA ONLUS al Governatore Burlando ed al Segretario PD Di Tullio riguardo l'ampliamento della centrale di Vado e i danni alla salute ed all'ambiente. Ass. ANPANA chiede loro un intervento serio per porre rimedio al disastro sanitario ed ecologico, o le dimissioni

"Signori, la nocività delle centrali a carbone è nota da tempo.
Leggi tutto il post

27 gennaio 2012

COMUNICATO

Comunicato .

In primis ci preme sottolineare, anche se crediamo non ce ne sarebbe bisogno, che la nostra associazione si dissocia dall’immagine che un utente terzo ha postato sulla nostra pagina Facebook. Pur comprendendo la natura volutamente provocatoria del fotomontaggio, non la riteniamo assolutamente accettabile e non esprime in alcun modo il pensiero di “Uniti per la salute”, sia perché in netto contrasto con i nostri valori valori condivisi da associazioni come l’Anpi, che ha spesso aderito alle nostre iniziative – sia perché non è certo nello stile e nella volontà della nostra associazione utilizzare strumentalmente un’immane tragedia, che ha purtroppo coinvolto milioni di persone innocenti.
Sarebbe eticamente disdicevole e comunque non ne abbiamo alcun bisogno!
Come tutti ben sanno infatti, non fa parte della nostra cultura utilizzare queste o altre scorciatoie mediatiche, rivendichiamo invece il nostro ruolo di associazione interessata solo ed esclusivamente alla tutela e alla difesa della salute e del territorio. Una posizione sempre suffragata da argomentazioni scientifiche e mai propagandistiche! 

Come è noto le pagine di Facebook possono essere di libera pubblicazione o meno da parte di altri utenti: noi abbiamo scelto la prima soluzione e non abbiamo cancellato il discutibile contributo perché la censura, sin troppo diffusa in molti media, è sempre foriera di mali ancora maggiori e riecheggia inevitabilmente i regimi e le ideologie che hanno ispirato le aberrazioni che ricordiamo proprio oggi, Giorno della Memoria. L'immagine in questione recava con sé un nome e un cognome, dunque un’assunzione di responsabilità ben precisa, contrariamente invece ai tanti commenti, spesso ugualmente criticabili, che compaiono sui giornali on line, sempre tristemente nascosti da pseudonimi.
Tuttavia, dopo le dichiarazioni dell’azienda e la polemica che inevitabilmente ne è scaturita, abbiamo deciso di rimuovere quel contributo, per evitare ulteriori sgradevoli strumentalizzazioni che possano anche solo urtare la sensibilità di coloro che sono stati toccati da questa tragedia, verso i quali - lo ribadiamo - nutriamo ovviamente assoluto rispetto.


Anche in conseguenza di ciò, relativamente alle dichiarazioni dell’azienda, non permettiamo a nessuno di mettere minimamente in discussione la credibilità morale sia dell’associazione sia tantomeno dei suoi associati.


Non lo permettiamo in maniera ferma e categorica, perché nel merito della vicenda del potenziamento a carbone abbiamo sempre riportato moltissimi documenti ufficiali come la posizione dell'Ordine dei medici o la perizia giurata in tribunale dal dottor Stevanin: da chi si è subito premurato di replicare a un fotomontaggio pubblicato su Facebook da terzi ci aspetteremmo se ne è in grado, che confutasse con la stessa solerzia questi documenti in modo credibile, cosa che fino a oggi non ci pare essere stata fatta.

Per il WWF: I REATI AMBIENTALI NON SIANO PIÙ ‘DI SERIE B’

Tratto da  Imgpress.it
WWF: I REATI AMBIENTALI NON SIANO PIÙ ‘DI SERIE B’ 

(26/01/2012) - “I reati ambientali non siano più considerati ‘di serie B’ dalla normativa italiana nel 2012”. E’ la richiesta che il WWF Italia - reduce da un 2011 che ha visto i propri eco-avvocati ancora impegnati nei tribunali in difesa di salute e ambiente con circa 250 udienze, oltre 60 nuovi procedimenti penali e 40 nuovi ricorsi amministrativi – rivolge al nuovo Governo e, in particolare, al Ministro della Giustizia, Paola Severino, in una lettera inviatale oggi in occasione dell’inaugurazione del nuovo Anno Giudiziario.
Nella lettera l’Associazione chiede un incontro al Ministro per rappresentare l’urgenza di una riforma del codice penale che veda finalmente l’introduzione di sanzioni più severe per i reati ambientali, che attualmente, a causa di una normativa ‘debole’, non sono puniti adeguatamente e rendono sempre più difficile l’impegno delle associazioni per difendere in tribunale l’ambiente e la salute dei cittadini.
L’incontro dovrebbe poi essere l’occasione per analizzare anche il problema delle sempre maggiori spese legali a carico delle associazioni senza scopo di lucro impegnate in processi per la difesa del bene pubblico, cifre aumentate anche con le recenti manovre finanziarie.
Tra le emergenze ambientali per il 2012 (vedi scheda di approfondimento/1 in coda) il WWF segnala: il traffico illegale di specie protette, l’assenza di una legge che tuteli la biodiversità e il crescente consumo del suolo, soprattutto in materia di abusivismo edilizio. Tra le vittorie incassate dagli eco-avvocati del WWF nel 2011 (vedi scheda di approfondimento/2 in coda), invece, un primo no del Consiglio di Stato alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, lo stop alle trivellazioni al largo delle Isole Tremiti e l’accordo con diverse Regioni per il divieto della caccia nei periodi di vulnerabilità della fauna selvatica.

Il WWF considera, infatti, il 2011 l’anno dell’occasione perduta, l’anno in cui l’Italia ha sì recepito la Direttiva 99/2008 sulla tutela penale dell’ambiente ma ha adottato un provvedimento troppo timido per essere efficace, in particolare nella lotta alle ecomafie.
Si rimane, infatti, nel solco delle fattispecie contravvenzionali, senza riuscire a individuare i delitti, con l’effetto di continuare a fornire armi spuntate a chi ha il difficile compito di indagare e reprimere: scarse possibilità di utilizzare le intercettazioni telefoniche e ambientali, impossibilità delle rogatorie internazionali, tempi brevissimi di prescrizione. ........
“Riteniamo - dichiara Silvia Fischetti, responsabile dell’Ufficio Legale del WWF Italia - che il nostro Legislatore non possa continuare a rimanere insensibile a queste istanze proprio nell’anno in cui le Nazioni Unite nel Rapporto 2011 sullo Sviluppo Umano hanno sostenuto che i danni all’ambiente sono la più grave minaccia per lo sviluppo mondiale, rivelando per la prima volta lo stretto legame tra fattore ambientale e crescita e invitando tutti i Paesi del mondo ad uno sviluppo più sostenibile”. 

Difendere in tribunale beni comuni come
l’ambiente e la salute è diventato sempre più difficile e costoso, soprattutto per i ricorsi in sede amministrativa: ormai da qualche anno, infatti, anche i ricorsi proposti da Associazioni a difesa dell’ambiente sono sottoposti al pagamento del contributo unificato, una tassa di diverse centinaia o migliaia di euro che si paga all’inizio del procedimento, il cui importo è stato gradualmente aumentato ed è diventato uno scoglio sempre più difficile da superare.


BENE COMUNE E INTERESSE PRIVATO: STESSO PREZZO IN TRIBUNALE. .........

L’APPELLO: UN TITOLO PER I DELITTI CONTRO L’AMBIENTE NEL CODICE PENALE. Il WWF vuole cogliere simbolicamente l’occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2012, per chiedere al ministro della Giustizia, Paola Severino, ed al Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, di attuare finalmente, dopo oltre 15 anni di “giacenza” in Parlamento, la ormai improcrastinabile ed urgente riforma del Codice Penale per l’introduzione di un Titolo dedicato ai “Delitti contro l’Ambiente”. Devono essere previste nuove e più severe figure di “reato – delitto” quali, ad esempio, il disastro ambientale, l’inquinamento ambientale, l’alterazione del patrimonio naturale, della flora e della fauna, ed avere finalmente un sistema sanzionatorio efficace che possa servire concretamente da deterrente per prevenire o punire severamente i grandi disastri ambientali ed ogni genere di reato ed illecito che colpisce la salute, l’ambiente e la natura.
Leggi l'articolo integrale

26 gennaio 2012

L' AVVOCATO SUFFIA SPIEGA L' ESPOSTO CONTRO AMPLIAMENTO TIRRENO POWER.


L’Arpa: «L’amministrazione è depositaria della salute dei cittadini»

Tratto da Bat il quotidiano locale.it 

Barletta, inquinamento dell’aria. L’Arpa: «L’amministrazione è depositaria della salute dei cittadini»

(24 gennaio 2012) BARLETTA-

L’inquinamento atmosferico è un problema che seriamente ci tocca da vicino. L’aria è un bene primario e intorno a noi, nelle nostre città, purtroppo scarseggiano spazi verdi e alberi, punti che possano in minima parte sollevare il bilancio negativo che pesa sulla qualità della nostra aria. ......

Della problematica ci siamo già occupati, ma torniamo a farlo perché al momento non risulta che le istituzioni locali abbiano preso coscienza della gravità della questione.......
L’ARPA Puglia (Agenzia Regionale Protezione Ambientale), in seguito a sollecitazioni e all’inizio di un vivo interesse della stampa locale, ha risposto ancora una volta proprio ieri, 23 gennaio, tramite una nota del Dott. Roberto Giua ,Dirigente responsabile del centro Regionale Aria,  Direzione Scientifica, ARPA Puglia, ai quesiti proposti da singoli e associazioni.
Per l’Agenzia ARPA è opportuno precisare il significato dei dati in base alla normativa ora vigente : “Il Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 155 intitolato “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, definisce i criteri di collocazione delle varie postazioni delle reti di monitoraggio di qualità dell’aria. Il Decreto contiene dei precisi criteri per la collocazione delle stazioni di monitoraggio, .......
Inoltre , ARPA Puglia, assicura piena disponibilità nel fornire al Comune la possibilità di effettuare campagne di rilevazione della qualità dell’aria in siti non coperti da centraline fisse di monitoraggio, che possono anche essere indirizzate ad indagare su problematiche ambientali di più breve raggio, con l’unico vincolo di provvedere a fornire l’alimentazione elettrica e il sito di collocazione del mezzo mobile. Nella nota il Dirigente Responsabile, conclude : “Tale disponibilità rimane anche per nuove, possibili campagne di rilevazione in altri siti di Barletta, su richiesta del Comune che può far seguito a sollecitazioni di gruppi di cittadini o loro rappresentanti, e nei limiti della disponibilità dei mezzi mobili disponibili e delle richieste già pervenute. È pressoché inutile sottolineare che ARPA non possiede alcun potere prescrittivo né possibilità di emanare provvedimenti urbanistici o di salvaguardia della salute pubblica.”
Ricordiamo che il problema che ci circonda riguarda forti emissioni di C6H6: il benzene nell’aria,  nell’arco di un solo mese ha superato per ben 12 volte i limiti massimi consentiti dalla legge. Rammentiamo cosa è il Benzene : Il Benzene o C6H6 è un liquido volatile e dall’odore dolciastro. Deriva dalla combustione incompleta del carbone e del petrolio, dai gas esausti dei veicoli a motore, dal fumo di tabacco...
  L’esposizione al benzene avviene essenzialmente per inalazione (circa il 99% del benzene assunto).

Gli effetti tossici provocati da questo composto organico hanno caratteristiche diverse e colpiscono organi sostanzialmente differenti sulla base della durata dell’esposizione.
Gli effetti tossici cronici sono invece dovuti a periodi di esposizione molto lunghi e a basse concentrazioni. Il benzene si distingue, per l’uomo, per la sua grande tossicità per le cellule sanguigne e gli organi che le producono (soprattutto midollo osseo). Gli effetti si manifestano solitamente in funzione delle dosi di benzene alle quali il soggetto è stato esposto, e possono variare dalla semplice anemia alla diminuzione simultanea dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine (pancitopenia, molto rara nei paesi sviluppati dove i livelli di esposizione sono stati ridotti per la maggiore tutela della salute).

L’affezione che preoccupa di più, sia a livello professionale che ambientale, è la comparsa del cancro del sangue dovuta all’esposizione ripetuta a concentrazioni di benzene di qualche ppm per più decine di anni.
Diversi studi hanno messo in evidenza il pericolo di contrarre la leucemia mieloide o altre forme di cancro. L’insorgere di queste malattie si manifesta più frequentemente in seguito ad esposizioni basse e continuate piuttosto che elevate e intermittenti (picchi di inquinamento) e sono solitamente precedute dalle anomalie sanguigne già descritte in precedenza.
 Come chi vive in aree dove l’esposizione è maggiore , anche se bassa ma duratura.
Dati alla mano, dunque, accertata dall’Arpa l’elevata concentrazione di sostanze tossiche nell’aria in alcune zone della città di Barletta e garantita dallo stesso ente la massima disponibilità ad ulteriori misurazioni per fare piena luce su un aspetto fondamentale per la salvaguardia della salute pubblica, non si comprende l’inerzia e l’indifferenza dell’amministrazione locale rispetto alla problematica. A chiare lettere l’Arpa ribadisce che  gli unici che possono fare qualcosa per i cittadini  sono le istituzioni locali. La speranza è che  si attivino celermente per questa grave situazione.

Alessandra Bissanti
Leggi l'articolo integrale 
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Pubblichiamo gli ultimi dati del benzene presenti in rete su Ambiente in Liguria (QUI) relativi alla Stazione di Vado Ligure alla luce di quanto riportato nel soprastante articolo continuiamo ad essere  molto preoccupati anzi rinsaldiamo i nostri legittimi timori...

25/01/2012 08:0025/01/2012 09:00 6.1          No No
25/01/2012 09:0025/01/2012 10:00 5.7 No No
25/01/2012 10:0025/01/2012 11:00 6.3 No No
25/01/2012 11:0025/01/2012 12:00 6.5 No No
25/01/2012 12:0025/01/2012 13:00 2.6 No No
25/01/2012 13:0025/01/2012 14:00 1.6 No No
25/01/2012 14:0025/01/2012 15:00 1.2 No No
25/01/2012 15:0025/01/2012 16:00 1.1 No No
25/01/2012 16:0025/01/2012 17:00 5.8 No No
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CENTRALE ENEL PORTO TOLLE: Slitta la sentenza del Consiglio di Stato

Tratto da Rovigo Oggi

CENTRALE ENEL PORTO TOLLE (RO) Slitta al 13 aprile il giudizio di ottemperanza del Consiglio di Stato sulla riconversione a carbone

Strategie e vizi di forma


L'attesa sentenza
del Consiglio di Stato sulla riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle slitta al 13 aprile.....


Porto Tolle (Ro) – Si attendeva con ansia il giudizio di ottemperanza del Consiglio di Stato, che avrebbe decretato o meno la possibilità di convertire a carbone la centrale di Polesine Camerini e invece si è assistito ad un nuovo rinvio.
Stavolta la colpa sarebbe della Regione, nonostante la delibera di giunta del 17 gennaio, di rinunciare al ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato di maggio 2011, che ha bloccato la Valutazione di impatto ambientale del Ministero dell'Ambiente.
“Il documento non è stato depositato in giudizio – spiega l'avvocato Matteo Ceruti (foto a lato), vincitore del ricorso in Consiglio di Stato contro Enel – quindi formalmente non c'è stata nessuna rinuncia alla revocazione”.

La Regione, in risposta, assicura che non c'è stata nessuna dimenticanza, ma che la delibera non è stata depositata solo per avere una ulteriore possibilità, qualora il giudizio di ottemperanza fosse negativo, per assicurare l'opera di riconversione, preferendo, quindi, attendere due mesi e mezzo piuttosto che rischiare di ricominciare tutto da capo.

Tutto slitta, quindi, al 13 aprile, quando il Consiglio di Stato discuterà entrambe le cose, sia la revocazione che il giudizio di ottemperanza richiesto dal Ministero dell'Ambiente.
La sentenza avrebbe dato via libera o meno alla riconversione,
in quanto il Consiglio di Stato avrebbe dovuto decidere se le modifiche di legge effettuate, sia a livello regionale che nazionale con la manovra Tremonti, fossero sufficienti per sbloccare la Valutazione di impatto ambientale del Ministero e permettere la riconversione dell'impianto di Porto Tolle da olio combustibile a carbone, della centrale di Polesine Camerini.
“Se si dovesse dare prevalenza alle modifiche di legge continua Ceruti – si andrebbe incontro ad una violazione delle direttive comunitarie. Abbiamo già richiesto il rinvio pregiudiziale alla corte di giustizia europea”.
Non solo, lo stesso Ceruti ha assicurato che
chiederà una condanna alla Regione per lite temeraria: “A mio avviso non c'erano i presupposti per fare un ricorso” conclude.

Leggi  l'articolo integrale.....

Nicola Cappello

25 gennaio 2012

Lünen è troppo inquinante, lo ha stabilito corte tedesca

 Tratto da tio.ch
TICINO / GERMANIA
Lünen è troppo inquinante, lo ha stabilito corte tedesca





BELLINZONA - "Il Consiglio di Stato è al corrente della sentenza del tribunale amministrativo di Münster del 2 dicembre scorso?". E' questa la prima delle due domande rivolte dal gruppo parlamentare dei Verdi al Consiglio di Stato inerente alla sentenza dell'alta corte amministrativa di Münster che ha ritenuto illegale la licenza della centrale di Lünen. Il progetto non rispetterebbe le normative in materia di immissioni di sostanze inquinati".

"Pur non essendo un blocco totale della centrale di Lünen - si legge nel documento inoltrato al Consiglio di Stato - è chiaro che la revoce della licenza obbligherà la TRIANEL a correggere i propri progetti. E' fuori dubbio che questo porterà a maggiori costi, e non è da escludere che si ritarderanno anche i tempi di messa in funzione della centrale".


Un'altra notizia che preoccupa sul futuro della politica energetica ticinese è l'annuncio della BKW del 24 gennaio di perdite finanziarie importanti per l'anno contabile 2011. "Le perdite - si legge - sono da ricondurre ad accantonamenti supplementari necessari a seguito della correzione al ribasso delle aspettative di guadagno di tre centrali termoelettriche ad energie fossili. Una delle centrali in oggetto è una centrale a carbone in Germania, più precisamente a Wilhelmshaven. Questa centrale ha subito importanti ritardi nella costruzione e sorpassi di spesa, che ridurranno la redditività dell’investimento. La BKW prevede addirittura che il costo dell’energia proveniente da questa centrale sarà addirittura più elevato del prezzo di mercato".

Leggi anche : Lunen:ci sono Novita?

Riportiamo una frase 
La corte amministrativa di Münster che ha ritenuto illegale la licenza della centrale di Lünen. Il progetto non rispetterebbe le normative in materia di immissioni di sostanze inquinati".
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Rileggetevi il nostro post del  18 novembre

Tratto da La Repubblica

Centrale Enel, i tecnici della procura
"Sui terreni le polveri di carbone"

I risultati della perizia confermano la contaminazione dovuta alle ceneri disperse dal nastro trasportatore scoperto, che arrivano fin dentro le case. Dal 2007, a 60 aziende agricole è stato impedito di coltivare i 400 ettari di terreno attorno alla centrale. Dodici gli indagati

di SONIA GIOIA
Sono state le polveri di carbone della centrale disperse dai venti a contaminare i terreni di Cerano, a portare la cenere fin dentro le case, a far sì che i livelli di inquinamento fossero ben superiori a quelli dovuti al traffico. Lo dice il consulente della procura di Brindisi che indaga sulla dispersione di polveri di carbone intorno al nastro trasportatore e al deposito-carbonile, entrambi scoperti, della centrale Enel Federico II. Un'inchiesta arriva ormai al capolinea e partita dall'esposto degli agricoltori e delle associazioni ambientaliste brindisine, che chiedevano alla magistratura di accertare le cause dell'inquinamento.


Sarebbe la centrale elettrica, almeno secondo il consulente della procura, la fonte principale di contaminazione dei terreni sui quali un tempo germogliavano i frutti più generosi dell'agricoltura, prima che su sollecitazione del ministero dell'Ambiente l'ex sindaco di Brindisi vietasse categoricamente con una ordinanza del 28 giugno 2007 ogni forma di coltivazione, oltre che la distruzione dei frutti della terra: carciofi, uva, ma anche olive. La decisione del sindaco, che ha azzerato ogni forma di sostentamento per circa 60 aziende agricole, arrivò dopo che l'area era stata dichiarata Sito di interesse nazionale, e dopo che la caratterizzazione affidata a Sviluppo Italia aveva registrato una concentrazione di metalli pericolosa per l'ambiente e la salute pubblica.


Oggi i risultati delle analisi confermano i sospetti degli agricoltori. Lapidarie le conclusioni del consulente tecnico Claudio Minoia, direttore del laboratorio di misure ambientali e tossicologiche della Fondazione Maugeri di Pavia, nonché responsabile della scuola di specializzazione in Medicina del Lavoro dell'ateneo pavese. Scrive il perito incaricato dai pubblici ministeri Giuseppe De Nozza e Cristina Fasano: "In conclusione, si ritiene che in aree prospicienti la centrale si siano determinate, anche se non con carattere di continuità ma piuttosto come diretta conseguenza di fenomeni eolici, dispersioni significative di polveri di carbone dal deposito carbonile. 
Gli effetti di tali eventi, protratti nel tempo, hanno contribuito a elevare i livelli aerodispersi di elementi in traccia a valori diversi da quelli normalmente rilevabili in aree urbane caratterizzate da elevata densità di traffico veicolare, nonché a produrre direttamente o indirettamente una contaminazione indoor presso le abitazioni dei soggetti residenti in aree prospicienti la centrale.
All'alba del deposito della perizia, non si è fatta attendere la presa di posizione dei "No al carbone" il movimento a difesa dell'ambiente .....
Leggi tutto

 Tratto da Brundisium
"No al Carbone "sulla dispersione di polveri a Cerano


COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE 

Abbiamo appreso dalla stampa che con il deposito della consulenza tecnica del Prof. Claudio Minoia si può quasi considerare conclusa l’indagine sulla dispersioni delle polveri di carbone intorno la centrale di Cerano.
Da tale perizia sembrerebbe evidenziarsi un quadro drammatico. Nei campionamenti effettuati in prossimità delle abitazioni di cittadini autori dell’esposto si sono riscontrate “dispersioni significative di polveri di carbone dal deposito carbonile“ inoltre il Prof. Minoia rileva che “ la polvere di carbone con tutti i metalli pesanti che la caratterizzano influenza la contaminazione superficiale di frutti e colture vegetali.” E che “tale contaminazione ha sicuramente rappresentato la via prevalente di contaminazione delle aree prospicienti “.
Come No al Carbone anche noi avevamo presentato un esposto in Procura nel dicembre del 2009 chiedendo alla Procura di accertare le cause e le responsabilità per l’inquinamento dei terreni intorno al nastro trasportatore della centrale di Cerano. Inquinamento che aveva indotto nel 2007 il Sindaco Mennitti ad emettere una ordinanza sindacale per inibire la coltivazione in tali terreni.
Oggi arrivano le prime risposte che sembrano confermare ciò che il buon senso avrebbe indotto tutti a pensare. Può un gigantesco carbonile scoperto, in grado di stoccare centinaia di migliaia di tonnellate di carbone, esposto quindi ai venti che con notevole frequenza spazzano le nostre terre, non inquinare rilasciando polveri di carbone estremamente pericolose per la salute?
A questa semplice domanda non hanno mai voluto rispondere né i politici né i sindacati che spesso vediamo genuflessi dinanzi alle esigenze del padrone. Avevamo chiesto all’ex Sindaco Mennitti se come primo responsabile della salute dei brindisini, dopo aver emesso la citata ordinanza, per motivi cautelativi non sarebbe stato giusto sequestrare il carbonile di Cerano. Ne ottenemmo un secco rifiuto.
Chiediamo oggi a Vendola, Ferrarese e Pezzuto ma di fronte a tali notizie cosa pensate di fare? Vogliamo ancora raccontare le favolette ai brindisini?
Noi le idee le abbiamo chiare; pensiamo che questo territorio e la nostra salute meritino il rispetto che non hanno mai avuto. Dopo oltre trent’anni di carbone si ponga fine a questo scempio.
Si chiuda la centrale Edipower con il passaggio del personale all’Enel come previsto dagli accordi più volte presi. Si attui una immediata riduzione del consumo del carbone a Brindisi, si proceda alla conversione entro tre anni della centrale di cerano a gas e si sequestri il carbonile scoperto con l’obbligo nel frattempo come per l’Edipower di rifornirsi di carbone direttamente senza sito di stoccaggio.
Alla Magistratura chiediamo di accertare le responsabilità e punire i colpevoli, Brindisi aspetta da anni giustizia.