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04 settembre 2008

2008-09-04 "LA CLASSIFICA DEGLI IMPIANTI PIÙ INQUINANTI IN ITALIA"




Greenpeace presenta la classifica 2007 delle emissioni di anidride carbonica (CO2)IMPIANTI PIÙ INQUINANTI IN ITALIA 2007
- dati in tonnellate di CO2 -

Proprietà Emissioni verificate Quote assegnate Differenza


1) CENTRALE TERMOELETTRICA DI BRINDISI SUD Enel
14.198.000 13.417.000 + 781.000
2) STABILIMENTO ILVA DI TARANTO Ilva
10.620.000 8.990.000 + 1.630.000
3) CENTRALE TERMOELETTRICA DI TARANTO Edison
9.502.000 8.507.000 + 995.000
4) RAFFINERIE SARAS DI SARROCH Saras
6.259.000 6.160.000 + 99.000
5) CENTRALE TERMOELETTRICA DI MONTALTO DI CASTRO Enel
4.582.000 729.000 + 3.853.000
6) CENTRALE TERMOELETTRICA DI FIUMESANTO Endesa Italia
4.314.000 3.615.000 + 699.000
7) CENTRALE TERMOELETTRICA DI FUSINA Enel
4.246.000 4.750.000 - 504.000
8) RAFFINERIA DI GELA Eni
3.875.000 3.652.000 + 223.000
9) CENTRALE TERMOELETTRICA DI VADO LIGURE Tirreno Power
3.824.000 3.289.000 + 535.000
10) CENTRALE TERMOELETTRICA DI LA SPEZIA Enel
3.665.000 3.407.000 +25800

Fonte: Elaborazione Greenpeace su dati Registro europeo CITL e Registro italiano GRETA, aggiornati al 07/07/2008


DA QUALE ENERGIA .IT
La classifica degli emettitori
Emissioni di CO2 Calano leggermente le emissioni, ma aumenta il disavanzo rispetto alle quote assegnate. Maglia nera ad Enel. I numeri delle emissioni di CO2 in Italia nel 2007 presentati da Greenpeace.
Calano le emissioni, ma non quanto basta per non sforare sulle quote assegnate nell’ambito dell’emissioni trading scheme europeo (ETS), anzi il disavanzo rispetto alle quantità permesse cresce. La “maglia nera" come già negli anni scorsi - va all’Enel, l’impianto più inquinante una centrale a carbone. È quanto emerge dalla classifica delle emissioni di CO2 - presentata da Greenpeace Italia - per i settori regolamentati dall’Ets nel 2007 in Italia.

Il totale della CO2 emessa è passato dai 227,1 milioni di tonnellate del 2006 a 226,4, un calo insufficiente rispetto alle quote assegnate, passate da 204,3 del 2006 a 201,0 nel 2007. Quindi in totale nel paese si sono emesse 25,4 milioni di tonnellate in più rispetto ai permessi assegnati, nel 2006 si era sforato di “sole” 22,8 milioni di tonnellate. Un disavanzo, quello del 2007, che ha pesato relativamente poco solo per i prezzi bassi della CO2 avuti durante l’anno (dovuti alla sovrallocazione avvenuta sul mercato europeo per la fase 'zero' del sistema Ets, ossia dal 2005 al 2007), ma che al costo attuale (27-28 euro a tonnellata) si tradurrebbe in circa 700 milioni di euro.

Il settore termoelettrico, dice la classifica, si conferma quello con le maggiori emissioni (146,6 milioni di tonnnellate), seguono staccati di molto la produzione del cemento (31,4) e la raffinazione (26). Le grandi compagnie elettriche sono dunque le aziende che rilasciano più emissioni. In testa Enel che, pur avendo ridotto rispetto al 2006 sia emissioni (di circa 5 milioni di tonnellate) che disavanzo sulle quote assegnate (di quasi 4 milioni ton), resta l’operatore che emette di più in Italia (con 46,7 milioni di tonnellate) e che più deve ricorrere al mercato per acquistare le quote in eccesso (6,8 milioni di tonnnellate). Seconda in classifica Edison, che emette 24,2 milioni di tonnellate di CO2, ma che ha un disavanzo di ben 6,1 rispetto alle quote assegnate.

Commentando la “maglia nera” di Enel, Greenpeace denuncia la politica dell’azienda, orientata al carbone, il combustibile peggiore in quanto a emissioni. Una scelta che - secondo l’associazione ambientalista - “metterà in ginocchio l’intero Paese per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra.” Nel lungo periodo il piano industriale di Enel, spiega Greenpeace, prevede di arrivare al 50% della propria produzione elettrica da carbone. Nel 2009 dovrebbe essere inaugurata la centrale a carbone di Civitavecchia, e il Gruppo intende continuare a convertire a carbone le centrale di Porto Tolle (Rovigo), Piombino, Rossano Calabro più ampliamenti di potenza a carbone nel Sulcis e a Fiumesanto, in Sardegna. “Le sole emissioni di CO2 di una centrale come Civitavecchia - sottolinea Greenpeace - superano le 10 milioni di tonnellate all’anno.”

Tra gli impianti che intanto sono già in funzione, si legge nella tabella allegata alla classifica, nel 2007 è stata una centrale a carbone Enel ad emettere più anidride carbonica, quella di Brindisi Sud con 14,2 milioni di tonnellate. Secondo in classifica lo stabilimento dell’acciaieria Ilva di Taranto (10,6), mentre al terzo posto c’è un altro impianto della stessa città: l’inceneritore-centrale termoelettrica, di proprietà Edison, che funziona a fonti assimilate, coperte da contributo Cip 6, e che emette circa 6,2 milioni di tonnellate di CO2.

GM

25 agosto 2008 *

CI PERMETTIAMO UNA SOLA CONSIDERAZIONE COME "UNITI PER LA SALUTE":
PROBABILMENTE IL PROPOSTO POTENZIAMENTO A CARBONE DELLA CENTRALE TIRRENO POWER
CI PERMETTERA' DI SALIRE ALCUNE POSIZIONI IN GRADUATORIA NELLA CLASSIFICA DEGLI IMPIANTI PIU'INQUINANTI D'ITALIA E DI PERDERNE ALTRE SICURAMENTE PER LA QUALITA' DEL NOSTRO AMBIENTE E DELLA NOSTRA SALUTE .
DALLA SOPRACITATA CLASSIFICA SIAMO GIA' L'IMPIANTO PIU' INQUINANTE DEL SETTENTRIONE E NON ABBIAMO L'AMBIZIONE DI VOLER RAGGIUNGERE LA MAGLIA NERA SOPRATTUTTO PER LA NOSTRA SALUTE .

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