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18 ottobre 2008
2008/10/18Brindisi dove respirare significa morire
BRINDISI / 16-10-2008
BRINDISI, DOVE RESPIRARE SIGNIFICA MORIRE
Brindisi risulta al 10° posto di una classifica stabilita rispetto alla media annua delle polveri sottili (PM10). Questo risultato ha indotto commenti entusiastici sulle performances ambientali delle industrie presenti nel territorio.
Noi ricercatori vogliamo contribuire a questo dibattito. Lo facciamo portando a conoscenza della opinione pubblica uno studio appena presentato al Congresso Nazionale sul particolato atmosferico - PM2008 - che si è tenuto a Bari nei giorni scorsi. Il nostro studio evidenzia come a Brindisi le variazioni giornaliere di PM10 siano associabili in modo statisticamente significativo ad un aumento giornaliero del numero di decessi per tutte le cause di morte (a esclusione di quelle accidentali) e, in particolare, per le cause di morte cardiovascolari. Si tratta di effetti immediati, cioè osservati il giorno dopo che i valori siano stati più alti anche se sempre nei limiti della normativa. Infatti, é ormai dimostrato che non esiste una soglia al di sotto della quale il particolato non abbia effetto, anche se è stata definita una soglia legale ufficiale da non superare.
Studi approfonditi, per i quali tuttavia non è facile trovare fondi, sarebbero necessari per valutare la composizione chimica legata all'origine del particolato (per esempio la frazione di IPA, idrocarburi policiclici aromatici), le sue trasformazioni in atmosfera, la tossicità biologica, la dimensione iperfine che rende il particolato capace di passare facilmente nel circolo sanguigno anche senza transitare dai polmoni.
Questi sono elementi determinanti, in larga parte sconosciuti, anche in una città che può mettere all’occhiello un “brillante” 10° posto, ed è ugualmente costretta a guardare "da che parte tira il vento", durante le ripetute emergenze che occorrono nella Zona Industriale.
Ci auguriamo di poter contribuire, da ricercatori pubblici, alla crescita della conoscenza della pressione ambientale sulla salute. Riteniamo molto utili gli sforzi verso l’acquisizione di nuovi dati e la diffusione delle conoscenze, meno utili – se non addirittura fuori luogo - dichiarazioni trionfalistiche e demagogici entusiasmi.
Marco Cervino
Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (ISAC) – CNR, Bologna
Emilio Gianicolo
Istituto di fisiologia clinica (IFC) – CNR, Lecce
Cristina Mangia
Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (ISAC) – CNR, Lecce
Mary Serinelli
Istituto di fisiologia clinica (IFC) – CNR, Lecce
Maria Angela Vigotti
Università di Pisa
Pubblicato da
"Uniti Per La Salute " Associazione ONLUS- piazza della Chiesa 6, 17047 Valleggia
alle
10:10:00
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