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23 febbraio 2009

"009/02/24 "L´oncologo Patrizio Mazza:" Ormai il danno è fatto"


Tratto da "Peacelink" Telematica per la pace
L´oncologo Patrizio Mazza:
" Ormai il danno è fatto"

L´oncologo Patrizio Mazza: il mio reparto è sempre pieno, la correlazione è accertata Il medico: "Ormai il danno è fatto". La gente si ammala di patologie tumorali tra il 20 e il 40 per cento in più rispetto ad altre città
21 febbraio 2009 - Giuliano Foschini
Fonte: Repubblica


TARANTO - Patrizio Mazza è il primario del reparto di ematologia dell´ospedale sud di Taranto.

Il suo ufficio è all´ottavo piano: fuori dai vetri si vedono i fumi e le ciminiere. Mentre dall´altra parte ci sono vetrini e analisi del sangue. Spesso si tratta di tumori e leucemie.

«Dai nostri dati viene fuori che a Taranto la gente si ammala di quelle patologie tumorali strettamente legate all´inquinamento ambientale tra il 20 e il 40 per cento in più rispetto a quello che dovrebbe».

Che significa?

«Che qui, in termini percentuali, si ammalano molte persone che invece secondo la scienza dovrebbero stare bene: penso al ragazzino di 14 anni con la sindrome del rinofaringe o all´operaio che viene qui terrorizzato perché le analisi sono tutte sballate».

Voi che potete fare?

«Curarli. E cerchiamo di farlo nel migliore dei modi: quando io sono arrivato qui, quindici anni fa, c´erano pazienti che arrivavano dalla provincia di Lecce perché eravamo l´unica ematologia della zona. Ora nel Salento ci sono due reparti eppure abbiamo i nostri venti posti letto sempre pieni. Facciamo il possibile. E da medici denunciamo anche la possibile correlazione tra queste patologie e l´inquinamento ambientale».

Le aziende, a partire dall´Ilva, dicono però che non è colpa loro se la gente si ammala.

«Le responsabilità le deve accertare la magistratura. Noi abbiamo il compito di segnalare quello che la scienza ha provato: ed è certificata la correlazione tra alcune malattie e alcuni tumori. Alla politica spetta invece il ruolo della mediazione».

E´ quello che hanno provato a fare martedì. Che ne pensa dell´accordo firmato a Roma tra gli enti locali e l´azienda?

«Gli accordi sono delle maniere per non creare una conflittualità ed è apprezzabile lo sforzo della Regione e di tutti gli altri enti locali. Penso però che la politica in questo momento debba fare un salto in più. E quel salto è in direzione della salute della gente: qui siamo arrivati a un livello che o si sposta Taranto o si sposta la zona industriale. E soprattutto una cosa deve essere chiara: ormai il danno per chi è già nato, per tutti quanti noi, è stato già fatto. Siamo tutti una generazione di "fregati".

Ora quello che si può fare è soltanto un regalo alle prossima generazioni».

21 febbraio 2009 - Giuliano Foschini .Fonte" Repubblica"

ILVA, il rebus degli operai "aria pulita? no, il lavoro"
C´è paura tra i lavoratori per l´aumento della cassa integrazione. E l´ambiente non preoccupa. Gli operai "dobbiamo pensare ai figli, noi siamo come i soldati che vanno in guerra, uno mette anche in conto di morire".

Taranto - Bisognava scegliere, appunto. «Ma la risposta per quanto mi riguarda era obbligata. Prima di pensare a me, io devo dare da mangiare a mia figlia che ha compiuto ora cinque anni. Non ci sono altre parole. Noi siamo come i soldati che vanno in guerra, uno mette anche in conto di poter morire. Soltanto è che noi non combattiamo per la patria ma per l´affitto di casa». Sarà perché circolano queste parole fuori dai cancelli dell´Ilva - guerra, morte, affitto - sarà forse per la paura delle casse integrazioni che ormai si contano in migliaia. Sarà perché come dicono gli operai esperti «all´Ilva non esiste niente di piccolo», ogni cosa è enorme (i cavi, i forni, i fili elettrici, i guadagni, l´inquinamento) e quindi ancora più mastodontica più essere la crisi.

Sarà chissà per quale altra diavolo di ragione, che qui l´accordo raggiunto ieri a Roma ha un sapore ancora più forte, intenso tanto da essere difficile distinguere la bontà dal tanfo: «Noi sappiamo - riassume un sindacalista della Cgil - che questo è un passo importantissimo, fondamentale, direi storico. Siamo davanti a due possibilità in questo momento: o non cambia niente, e allora Taranto perderà o perché continuerà ad avvelenarsi o perché l´azienda decide di chiuderci e mandarci tutti a casa. Oppure cambia tutto e finalmente si riesce a trovare il giusto mezzo tra il lavoro e il rispetto dell´ambiente».leggi tutto

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