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03 marzo 2009
2009/03/04 "Carbone: salute contro lavoro?"
Tratto da" Il Ponente "
Carbone: salute contro lavoro? In Liguria Apa (UILM) attacca Burlando sul caso Tirreno Power
di Fabrizio Pinna
martedì, marzo 3, 2009
Illustrissimo Presidente del Consiglio, Le invio il progetto industriale della società Tirreno Power relativo alla costruzione di una unità a carbone da 460 MW ad elevato rendimento. Ritengo utile su una problematica di questa natura, che Lei ne sia messo al corrente perché il ‘fare’ in questa vicenda è un elemento essenziale e determinante, rispetto alla mancata assunzione di responsabilità della politica a livello della Regione Liguria”. “Le Istituzioni liguri in fattispecie la Regione e il Comune di Vado Ligure, dovrebbero prendere esempio da Lei nel mettere in pratica ‘il fare’, invece si muovono in controtendenza, all’opposto, rinunciando ad un investimento di 800 milioni di euro, alla creazione di nuova ricchezza, di valore aggiunto e di nuova occupazione”; “credo che sia doveroso da parte mia, non solo per la carica che ricopro, ma anche come semplice cittadino, evidenziarLe e denunciarLe l’ostracismo al progetto industriale in essere perché Lei possa comprendere fino a che punto arriva la miopia della politica nel nostro paese e in fattispecie in Liguria”.
Così - per sommi capi - si legge nella lettera che ieri il Segretario Generale UILM, Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici, Genova Antonio Apa ha indirizzato all’”uomo del fare” Silvio Berlusconi...
Insomma, non ha dimenticato quasi nessuno Antonio Apa, giusto forse i sindaci di Vado Ligure, Quiliano, Savona, Spotorno, per dirne alcuni, ritenuti probabilmente solo fastidiose manifestazioni di quegli inutili ingombranti “piccoli interessi locali non sempre giustificati, espressi in nome di una singolare e insidiosa interpretazione della democrazia”.
Che tali “piccoli interessi locali”, che quelle “questioni ambientali inesistenti e comunque facilmente controllabili” [sic!] sollevate si riducano, in questo caso, sostanzialmente ad una, ovvero quello della tutela della salute dei cittadini, non sembra negli ultimi mesi aver scosso né sfiorato la mente più di tanto del sindacalista della UILM genovese.....
Né il sindacalista pare conoscere - o meglio: finge per convenienza di non sapere - quello che finanche i sassi invece nel savonese sanno, e cioè che la situazione attuale della centrale Tirreno Power è già il punto di arrivo di un delicato faticosissimo compromesso con la popolazione locale e il territorio e che il fronte d’opposizione è ben più ampio e articolato, non riducendosi a qualche astratta difesa ideologica dell’ecosistema da parte di bizzose “organizzazioni ambientalistiche” o alla “furia iconoclasta dei verdi nostrani” (verso le/i quali mostra un evidente “odio teologico”), bensì coinvolge soprattutto cittadini e associazioni di medici che hanno documentato il loro dissenso sollevando dubbi più che legittimi in base alla letteratura scientifica nota, nonché amministratori (reputati in realtà da alcuni persino troppo “morbidi” e concilianti) e partiti politici in folta schiera, tanto da valicare le logiche di schieramento, dai Comunisti sino alla Lega Nord e parte della destra.
Del resto, non è che, per effetto di chissà quale “miopia”, sia mancata una “assunzione di responsabilità della politica a livello della Regione Liguria”, come in tono oracolare l’esponente genovese della UILM predica veemente; una volta tanto, semplicemente, la politica sembrerebbe invece essersi schierata - al contrario di quanto è avvenuto, per rimanere nell’epicentro di Vado, nel caso della Piattaforma Maersk - dalla parte delle ragioni dei cittadini piuttosto che di quelle degli industriali. Certo, sarà anche una cosa incomprensibile ed inusuale: ma tant’è.
Piaccia o meno, insomma, al signor Antonio Apa, la Giunta regionale ligure già il 14 giugno 2007 aveva espresso parere istruttorio negativo sulla compatibilità ambientale del progetto di nuova sezione da 460 MW a carbone nell’ambito della procedura di Via nazionale in quanto ritenuto “in netto contrasto con il piano di risanamento dell’aria ed in contrasto con il piano energetico nazionale”.........
Il sindacalista, abbagliato da magnifiche sorti e progressive di sviluppo e di lavoro, snocciola dati su dati della “grande opportunità” che sembra sfumare, scandalizzato che alla richiesta della Tirreno Power si sia risposto con critiche invece di partire subito in pompa magna con festosi caroselli srotolando fiammanti rossi tappeti.....
E a cosa serve, a questo punto, pensare se siano possibili altre vie alternative di sviluppo e occupazione, o ascoltare le ragioni del dissenso? Di fronte a tanti e tali posti di lavoro, in un momento economicamente difficile, a cosa valgono scrupoli ambientali e delicatezze salutiste? ..... Come recita l’articolo 32 della Costituzione italiana, “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività“, né più né meno del lavoro. Questo sarebbe buona norma che anche i sindacalisti, in buona o mala fede, si chiamino essi Antonio Apa o Pinco Pallino, lo ricordassero sempre, prima di pontificare con insostenibile leggerezza seduti a tavolino, intenti esclusivamente a far di conto con il pallottoliere.
Considerazioni di "Uniti per la Salute"
In riferimento all’articolo apparso nella cronaca di Savona sul quotidiano La Stampa del 03-03-09 come associazione”Uniti per la Salute” riteniamo necessario fare alcune considerazioni.
Premesso che forse non è corretto usare il termine di ostracismo nei confronti delle posizioni prese dalla Regione Liguria e da alcuni Comuni nei confronti del progetto di ampliamento della centrale termoelettrica di Vado-Quiliano, ci sorprende che il signor Apa, segretario generale della UILM di Genova ,ritenga tale atteggiamento una posizione suicida.
Considerando le posizioni della letteratura scientifica internazionale e gli innumerevoli studi medici inerenti l' inquinamento relativo alle polveri sottili e soprattutto l'inquinamento relativo alla grande varietà di inquinanti prodotti dalla combustione del carbone e considerando inoltre la ferma opposizione degli Ordini dei Medici di Savona ,dell' Alto Lazio e di Brindisi , risulta evidente che la produzione di energia da carbone provochi un incremento della morbilità e una diminuzione delle aspettative di vita per ictus , infarti,neoplasie ecc. ............ a questo punto più che una posizione suicida ci pare una giusta e quantomai doverosa difesa del nostro diritto alla vita
Riteniamo opportuno che sia realmente tutelato il nostro sacrosanto diritto alla Salute , sancito dalla" Nostra Costituzione Repubblicana" per cui è assolutamente indispensabile che sia salvaguardato dalle istituzioni che ne sono preposte .
Ci preme ricordare che vi sono altri metodi” più puliti “ per produrre energia ,più rispettosi dell’ambiente e soprattutto più rispettosi della salute dei cittadini , altre tipologie di centrali con utilizzo di fonti rinnovabili, che danno sicuramente una maggior quantità di sbocchi lavorativi e una miglior qualità di vita a cui tutto il mondo tecnologicamente più avanzato si sta evolvendo.
Ma si sa in Italia più che guardare avanti siamo soliti voltarci indietro e il CARBONE ne è uno degli esempi più significativi
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