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04 aprile 2009
2009/04/04 "L’illuminata signora Marcegaglia"
Tratto da "Carta.org"
L’illuminata signora Marcegaglia
3 Aprile 2009
Leggo dall’indagine di un rinomato istituto di ricerca universitario, la Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, che, nonostante la crisi, anche in Italia in linea con ciò che sta succedendo a scala mondiale,«Un anno d’oro per il mercato fotovoltaico» , è decollato il solare. In particolare, il fotovoltaico per la produzione di energia elettrica ha avuto una crescita di oltre il 150 per cento, passando dai 120,6 megawatt installati a fine 2007 ai 326,8 di fine 2008. Un miliardo di fatturato è il giro del mercato finale, grazie anche ai circa 100 milioni di incentivi pubblici [governo Prodi – Pecoraro Scanio]. Peccato che l’offerta di prodotti sia «sottodimensionata rispetto alla domanda», dice il Politecnico, e che la quota di mercato che le imprese nazionali detengono sia del tutto marginale. Nella produzione e nella vendita del silicio lavorato a wafer [dove i ricavi superano il 50 per cento] l’import raggiunge quota 98 per cento, praticamente tutto. Nella produzione degli intermedi (celle e moduli) l’import si mantiene al 62. Le imprese nazionali sono collocate solo a valle nella filiera, nella distribuzione e installazione, dove i margini di ricavo sono i più modesti. Da qui il paradosso per cui gli incentivi statali (arrivati tardi e gestiti male grazie alle resistenze dei colossi energetici del petrolio e del gas, Enel e Eni) vanno ad alimentare i profitti di imprese straniere. Pensate che in Germania il solare ha raggiunto un giro di affari di 56 miliardi di euro, pari quasi alla meccanica elettrica. E la Spagna è andata oltre, mentre si aspetta un boom negli Stati uniti.
Troppe volte l’abbiamo sentita con le nostre orecchie irridere gli ambientalisti, negare le cause antropiche del caos climatico, rifiutare di assumere gli obiettivi europei di riduzione dei gas climalteranti, rifiutare normative più stringenti e standard più efficienti nelle auto come in agricoltura, nell’edilizia come nelle centrali termoelettriche.
Prima di raggiungere il vertice di Confindustria, la signora Marcegaglia era la responsabile del settore energia e ambiente. La Confindustria ha sempre difeso lo scandalo dei «Cip6», gli incentivi a petrolieri, cementifici e inceneritori, prelevati dalle bollette elettriche degli utenti e dirottati dagli impieghi nelle vere fonti energetiche alternative. Poi è venuto Barak Obama a spiegare al mondo che la ripresa – se mai ci sarà – sarà verde.
Ma per noi forse è già troppo tardi: appuntamento perso per colpa dell’arretratezza culturale di un ceto imprenditoriale infarcito di livore ideologico, privo di una visione generale della società e del mondo, capace solo di spremere il fattore lavoro e di «esternalizzare» i costi dei danni ambientali provocati da industrie obsolete.....
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