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16 maggio 2009

2009/05/16 "Pd e Cgil uniti contro il carbone a TorreValdaligasud "

Tratto da Civionline .it

Pd e Cgil uniti contro il carbone a TorreValdaligasud

15/05/2009 20:24


Intervento del segretario del partito Clemente Longarini per dire no all’ipotesi di trasformazione del quarto gruppo
«Un progetto da respingere poiché causerebbe gravi patologie senza risolvere il problema occupazionale»
Incisivo Sandro De Paolis: «Tirreno Power farebbe meglio a parlare di quanto deve a Civitavecchia»


CIVITAVECCHIA - Non si placano le polemiche sull’ipotesi di riconversione del quarto gruppo di Tvs. Ad intervenire sul tema il coordinatore del Pd Clemente Longarini. «È intollerabile e insopportabile, - si legge in una nota - diciamo pure, una vera provocazione, che dopo aver imposto l’uso del carbone per l’intero ciclo produttivo di Tvn, adesso si pretenda di completare il massacro della salute e dell’ambiente imponendo il carbone anche per il IV gruppo di Tvs». Per il Pd il progetto è da respingere perchè oltre a produrre inquinamento e causare gravi patologie ai civitavecchiesi, non riuscirebbe a risolvere i problemi occupazionali.

«Anche a seguito del disarmo del cantiere Enel - scrive Longarini - negli ultimi tempi i problemi occupazionali hanno subito una drammatica accelerazione. Tali problemi non possono essere risolti ricattando i cittadini e facendogli ingoiare altro carbone. Di questo passo si sta facendo di Civitavecchia e del suo territorio “l’immondezzaio“ di Roma e del Lazio». Tirando le somme Longarini s’associa a quanto detto da Marco Piendibene nell’intervento alla conferenza programmatica sullo sviluppo. «Dal 1949 la città è succube di uno schema che prevede ad ogni crisi occupazionale la realizzazione di un nuovo impianto di produzione elettrica - concludono dal Pd - questa strategia non ci ha portato da nessuna parte».
Sulla stessa linea d’onda anche l’intervento della Direzione della Cgil di Civitavecchia: «Il nostro territorio - sottolineano dal sindacato - deve opporsi a tali progetti, che celano dietro temporanee soluzioni occupazionali, ulteriori e pesanti ipoteche sia su altri modelli di sviluppo possibili sia sulla salute dei cittadini». Per la Cgil, la crisi occupazionale generata dalla chiusura di quello che fu il ‘‘cantiere più grande d’Europa’’ era prevedibile: politici ed imprenditori debbono abbandonare sogni e ambizioni di vocazioni industriali per dare spazio all’economia della responsabilità e ad uno sviluppo sostenibile.
Dalla maggioranza Sandro De Paolis propone invece di accettare il dialogo con Tvs a patto che la società ripari prima i danni provocati alla città a seguito dei numerosi anni di servitù energetica. «Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire – sostiene De Paolis – il punto in questione sulla vicenda riguardante Tvs non è la riconversione del quarto gruppo. Il problema riguarda la sua dismissione che a distanza di anni non è ancora stata fatta. Anche perché - continua De Paolis - Tirreno Power a differenza dell’Enel, non ha stipulato ancora nessun accordo convenzionale con questo comune. Per quantificare il dovuto, che Tirreno Power dovrebbe corrispondere a questa città, bisognerebbe semplicemente sommare gli introiti che essa ha ottenuto negli anni, anche per mezzo del quarto gruppo che doveva essere già dismesso».

Mat. Mar.

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