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17 maggio 2009

2009/05715 "La Regione ammette: “Norme disapplicate”“Direttiva del ‘96 ignorata, l’amministrazione ne risponde”



Tratto da quotidiano di sicilia

venerdì 15 maggio 2009
Direttore Carlo Alberto Tregua
La Regione ammette: “Norme disapplicate”
di Giuseppe Bellia

La replica a un’intervento dell’on. Vitrano (Pd) sulla qualità dell’aria. “Direttiva del ‘96 ignorata, l’amministrazione ne risponde”

PALERMO - La seconda interrogazione è la n. 403 data 11 febbraio 2009, inoltrata da Gaspare Vitrano dell’opposizione (Pd), denominata
"Presunte omissioni e violazioni di norme statali e direttive europee in materia di contrasto all’inquinamento atmosferico. "
Ad entrambe le interrogazioni (Marinese ed a quest’ultima), ha risposto in un’unica risposta scritta, Salvatore Anzà, responsabile del Servizio 3/Dta “Tutela dall’inquinamento atmosferico”, in rappresentanza della Regione. Nel documento, si assiste ad un atto di riconoscimento delle responsabilità dell’apparato amministrativo dell’ufficio preposto alla tutela dell’aria. Si legge: “A fronte di un quadro di adempimenti così articolato e complesso, tuttavia, la Regione Siciliana fino al 2007 aveva effettuato solo la “valutazione preliminare” della qualità dell’aria ambiente (adottata con il D.A. 305/GAB del 19 dicembre 2005), sicché a quella data tutta la normativa di settore in materia di prevenzione dell’inquinamento atmosferico e gestione della qualità dell’aria, regolata dal D. Lgs. 351/99 in attuazione della Direttiva 96/62/CE, risultava nella nostra regione sostanzialmente disapplicata”.

Una memoria che lascia pochi dubbi sulle responsabilità che la stessa Regione Siciliana ammette (in riferimento al periodo d’inadempienza contestato dalle procedure d’infrazione) in modo inequivocabile. Atto di pubblico riconoscimento delle proprie responsabilità, di cui l’Amministrazione regionale è chiamata a rispondere anche in riferimento ai rischi posti in essere alla salute pubblica.
“Questa amministrazione risponde infine, in sede civile e penale, dei danni arrecati ai cittadini per le omissioni dell’ufficio in materia di tutela della qualità dell’aria. Sono evidenti infatti le refluenze di tali inadempienze sulla salute umana, oltre che sull’ambiente”.

Articolo pubblicato il 14 maggio 2009



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