COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

06 novembre 2009

2009/11/07 Provincia di Brindisi Convenzioni: l'appello dell'Ordine dei Medici a tutela della salute pubblica

In questi giorni si sta svolgendo nella comunità provinciale di Brindisi un dibattito riguardo la produzione energetica di cui la città capoluogo ospita da anni una notevole concentrazione.

L’occasione per questo dibattito è fornita dalla congiuntura della firma delle convenzioni con gli enti di produzione elettrica. Nei numerosi interventi si affrontano diverse tematiche tra cui quella della salute. Una tematica che non può vedere assente l‘Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brindisi.

Riceviamo dal Dottor Maurizio Portaluri (Head Radiotherapy Dept. ASL di Brindisi)

Convenzioni: l'appello dell'Ordine dei Medici a tutela della salute pubblica

Il consiglio direttivo dell’ordine dei medici Chirurghi e Odontoiatri di Brindisi, ha approvato all’unanimità un documento, inviato a prefetto, presidente della giunta regionale, sindaci e presidente della Provincia, direttore generale Asl, deputati e organizzazioni sindacali in merito alla questione legata alla firma delle convenzioni energetiche. L'Ordine, si legge, non può essere assente dalla discussione su un tema che riguarda la salute della popolazione e si propone, soprattutto dal punto di vista professionale e scientifico, come interlocutore delle autorità preposte alle decisioni con rilevante impatto ambientale, che riguardano il territorio.
Sono numerose infatti, le evidenze scientifiche circa un impatto negativo sulla salute delle popolazioni vicine ad impianti energetici ed in particolare, a quelli che utilizzano come combustibile il carbone. Le sostanze emesse in aria, acqua e suolo e il residuo di combustione, sottolinea l’ordine dei Medici, sono numerose, particolarmente tossiche ed alcune cancerogene.
La quantità di carbone utilizzata dalle due centrali elettriche che insistono nel Comune capoluogo è cresciuta progressivamente negli ultimi anni, arrivando a sfiorare gli 8 milioni di tonnellate nel 2007, quantità che rappresentano una situazione eccezionale nel panorama nazionale e mondiale. Le indagini epidemiologiche condotte sul territorio brindisino ed in particolare nel capoluogo, hanno evidenziato un tasso di mortalità generale elevato e per alcuni tumori in particolare. Esistono dati che attestano l’aumento di mortalità e di ricoveri per cause cardiovascolari e respiratorie, nei giorni in cui si registra un innalzamento delle concentrazioni degli inquinanti nell’aria.
Ci sono studi scientifici che provano l’esistenza di patologie a carico di nascituri e di bambini, che risiedono nei pressi di produzioni energetiche che utilizzano carbone. E in questo quadro, a dir poco allarmante, si inserisce l’appello dei medici, che va al di là di ogni logica politica o economica, ma che si inserisce in un ambito prettamente sanitario e scientifico.
Le condizioni attuali, sostiene l’ordine dei medici, necessitano di una sostituzione del carbone con altro combustibile meno nocivo e di un vero controllo costante delle emissioni.
Il settore energetico ha sviluppato tecnologie già ora disponibili per realizzare, a parità di energia prodotta, un sensibile minor impatto ambientale e sanitario. L’Ordine sollecita infine, la Regione Puglia e la ASL di Brindisi, a dare pronta attuazione al progetto triennale di “Valutazione del rischio correlato ad esposizione ad inquinanti” recentemente finanziato col Documento di indirizzo Economico Funzionale del 2009 e rivolge inoltre, alla Regione, un appello affinchè l’ARPA sia potenziata per poter far fronte alle esigenze di controllo ed il Dipartimento di Prevenzione della ASL Brindisi sia messo in condizione di sviluppare attività di prevenzione anche delle malattie ambientali.

Nessun commento: