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01 settembre 2010

1)Cile: proteste dei cittadini contro la costruzione di una centrale a carbone 2)ENEL: l’energia che ci devasta!

Solo noi ,forse ,non guardiamo verso il futuro: dal Web una testimonianza dal Cile che ci deve far riflettere.
di Felipe Cordero · tradotto da Gianluca Pizzigallo
Tratto da Global Voices online.org


L'approvazione del progetto di costruzione di una centrale termoelettrica a carbone ha scatenato un'accesa reazione da parte dei cittadini, non solo sul web ma anche attraverso manifestazioni di piazza.
La centrale, il cui progetto è stato approvato dalla Commissione Regionale per l'Ambiente della Regione Coquimbo , avrebbe dovuto sorgere a Punta de Choros, un piccolo borgo di mare noto per la bellezza della sua natura e per la sua notevole biodiversità vicino alla Riserva Nazionale dei pinguini di Humboldt.

Il movimento ambientalistaGrassetto Chaopescao (letteralmente “Ciao pesci!), insieme ad alcuni cittadini molto interessati e presenti al voto della Commissione sul progetto di costruzione della centrale, ha iniziato immediatamente a diffondere via Twitter il risultato della votazione.

La protesta, iniziata in questo modo e proseguita su Facebook e sui blog, si è conclusa con una dimostrazione nel centro di Santiago a cui hanno partecipato più di 3000 persone.

Reazione sul Web dei cittadini

Guardate il Video

...

Prima del voto della Commissione, Sergio Espejo aveva scritto sul suo blog

Quanti disastri ambientali dovremo tollerare nel nostro Paese prima di riuscire a comprendere il valore di ciò che distruggiamo? La tragedia dei 33 minatori a Copiapò ci dovrebbe far riflettere. Non sarebbe avvenuta se gli imprenditori e le autorità avessero fatto il loro dovere; ma abbiamo assistito anche all'assenza della società civile e di una denuncia pubblica da parte dei sindacati […] A Punta de Choros non dovrebbe accadere la stessa cosa: in questo caso, la società civile ha manifestato la sua posizione […]

Sulla bacheca del gruppo Facebook “Salvemos Punta de Choros” (Salviamo Punta de Choros), che attualmente conta 52.525 risposte “Mi Piace,” migliaia di utenti hanno inviato commenti di protesta contro il progetto. Per esempio, Elizabeth Venegas Navarrete, una sostenitrice del gruppo, ha scritto

E' davvero avvilente che si debbano perdere alcuni magnifici luoghi naturali del nostro Paese in nome del progresso. Cosa lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti?!! Dove li porteremo per far conoscere ed apprezzare loro lo splendido Paese che Dio ci ha regalato?

Salviamo Punta de Choros

Foto scattata dall´utente Flickr bdeboikot, su licenza generica Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0

Grazie al successo della protesta organizzata attraverso il web, sia i mezzi di comunicazione tradizionali che quelli elettronici hanno voluto analizzare il ruolo dei social network nella protesta contro la costruzione della centrale termica. Il blog QueSaen [es] ha definito i social network come “attori fondamentali nella protesta contro la centrale termica” e ha scritto:

Una volta che la notizia della costruzione della centrale è stata resa nota e si è ingigantita come una valanga diventando un trending topic su Twitter (e rendendo così informata per intero l'intelligence del Governo) si è raccolto un assembramento di oltre 3000 persone in Via Paseo Ahumada, tra Via Alameda e Plaza de Armas. La maggior parte dei manifestanti era composta da lavoratori che sono accorsi dopo il lavoro e da studenti che sono venuti a conoscenza della protesta nelle loro case o nelle università.

Nessuno ha voluto mancare a questo appuntamento


Le parole del Presidente e le reazioni

Un'intervista del Presidente Sebastián Piñera durante la sua campagna presidenziale è circolata ampiamente attraverso i social network. Nel blog La Libélula (The Dragonfly), Reydet Saieh ha commentato la decisione delle autorità regionali e ha pubblicato nuovamente le parole di commento del Presidente Piñera riguardo al progetto di costruzione della centrale termica:

“Ciò che stiamo facendo è pazzesco… Mi opporrò a ogni progetto di centrale termoelettrica che possa contribuire a danneggiare la natura, le comunità e la nostra qualità di vita” […] “Siamo immensamente ricchi di combustibili del futuro…energia solare grazie ai deserti…la ricchezza delle maree…la ricchezza di energia termale, in un Paese come il nostro pieno di vulcani, e la forza dell'energia eolica” […] “Promuovere energia pulita e rinnovabile, ecco dov'è l'energia del futuro del Cile” […] “Sarò inflessibile e rigoroso nei confronti dei progetti di centrali termoelettriche che possano inquinare il Paese come già è accaduto in passato con altre centrali inquinanti.”

Leggi l'articolo integrale

Tratto da In Cile la vittoria contro Fired Power Plant-carbone

Così è con grande soddisfazione che mi riferiscono che il presidente cileno Sebastian Piñera ha annunciato di aver persuaso Suez Energy,a non costruire la sua centrale elettrica vicino a Punta de Choros .

Inoltre, ha chiesto al suo gabinetto di rivedere tutti i progetti industriali che producono danni ambientali possano essere considerati in paese per vedere se potevano influenzare aree protette.

Questa è una vittoria incredibile per i cileni, il 94 per cento dei quali contro la centrale elettrica in un recente sondaggio. Contro tutte le previsioni, abbiamo cambiato una decisione formale del governo,

e l'ecosistema marino stupefacente di "Punta de Choros" rimarranno protetti.


Considerazioni di Uniti per la Salute

Quando anche qui a Savona ,come a Punta de Choros,

verrà tenuto nell'adeguata considerazione l' ECOSISTEMA MARINO ?

Anche noi abbiamo almeno due aree protette: L'Area Marina Protetta dell'Isola di Bergeggi e siamo nel cuore del Santuario dei Cetacei(ci auguriamo che non vogliano ,anche con l'ulteriore potenziamento a carbone, promuovere inoltre il"Cimitero dei Cetacei")ed inoltre abbiamo proprio a Quiliano il Sic dell'Aria umida del RIO SOLCASSO".

Ci auguriamo che il Governo Centrale e gli Amministratori,nelle loro scelte, tengano in grande considerazione le nostre aree protette e che soprattutto prestino massima attenzione alle "legittime istanze dei cittadini di vivere in un ambiente realmente tutelato nei fatti" .

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Tratto da "Difendiamo la Calabria"

ENEL: l’energia che ci devasta!

Lo striscione esposto a Lorica (CS) durante il Sila in Festa, sponsorizzato anche dall'Enel. Peppe Voltarelli ha risposto all'appello leggendo dal palco il volantino, tra gli applausi dei presenti.

LO SAPEVATE CHE

ENEL VUOLE BRUCIARE CARBONE NELLA CENTRALE DI ROSSANO (CS), SULLA SPIAGGIA DEL GOLFO DI SIBARI,

COSTRUIRCI UN MOLO PER NAVI CARBONIERE DA CENTOMILA TONNELLATE, UTILIZZARE 17.000 TIR PER IL

TRASPORTO, DANDO UN COLPO MORTALE A SALUTE, AMBIENTE E TURISMO DI TUTTA LA SIBARITIDE?

LO SAPEVATE CHE

ENEL VUOLE ACCENDERE UNA ENORME CENTRALE A BIOMASSE NEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO,

BRUCIANDO OLTRE 400.000 TONNELLATE DI LEGNO L’ANNO, TRASPORTATO DA OLTRE 100 CAMION AL

GIORNO, DANNEGGIANDO COSÌ IN MANIERA IRREPARABILE SALUTE, AMBIENTE, TURISMO E SPECIE PROTETTE?

CHIEDIAMO A TUTTI GLI ARTISTI SOLIDARIETA’ CONTRO QUESTA AGGRESSIONE ALLA NOSTRA TERRA E DI

RICORDARE CHI E’ E COSA FA ENEL…L’ENERGIA CHE CI DEVASTA!

Enel s.p.a. da qualche anno finanzia concerti in tutta Italia attraverso sponsorizzazioni e campagne per promuovere la sua immagine. Il Sila in Festa è sponsorizzato dalla stessa azienda che da otto anni sta utilizzando ogni mezzo a propria disposizione per aprire una centrale termoelettrica nel bel mezzo del Parco Nazionale del Pollino, la cosiddetta “Centrale del Mercure” dal nome dello splendido fiume che attraversa Basilicata e Calabria, che scorre non distante dal sito dove si vorrebbe costruire la nuova centrale e dove vi sono ancora i rottami dell’impianto spento nel 1997. Dal 2005

Enel vorrebbe anche riconvertire a carbone la centrale termoelettrica che si trova a Rossano (CS). Si tratta di una centrale piazzata “opportunamente” nel mezzo della spiaggia, che di fatto divide il litorale delle due cittadine di Rossano e Corigliano Calabro. La riconversione prevede anche la costruzione di un molo ad hoc per navi transoceaniche cariche di carbone e l’utilizzo di 17.400 tir sulla già congestionatissima e tristemente famosa Statale 106. Si tratta di devastazione pura: colpi letali inferti alla salute ed allo sviluppo di un territorio a vocazione naturalistica, turistica, agricola. Certamente non industriale.

Sono molti i territori d’Italia che patiscono gli attacchi degli speculatori dell’energia, i quali si ostinano a promuovere centrali a basso costo che però ammalano le persone e danneggiano le economie locali. Lo sanno benissimo i cittadini di Civitavecchia, Vado Ligure, Porto Tolle, Brindisi e tanti altri. Proprio a Brindisi Enel ha organizzato un concerto nella centrale a carbone di Cerano. Una forte spinta popolare ha convinto Simone Cristicchi a rinunciare all’esibizione mentre molta gente, piuttosto che assistere al resto dei concerti, ha preferito restare fuori in segno di protesta. Cristiano De Andrè ha recentemente firmato un volantino dei cittadini di Vado Ligure che denuncia i danni provocati dall’impianto a carbone Tirreno Power.

Vi siete chiesti perché queste aziende prima devastano e poi ci fanno cantare e ballare? Panem et circenses, si diceva nell’antica Roma. Organizzando concerti nelle peggiori centrali d’Italia si vorrebbe dare a queste fabbriche di veleno un’immagine positiva, far dimenticare quanti dolori provocano alle persone. Sponsorizzando eventi come il Sila in Festa, Enel vorrebbe farci dimenticare i suoi progetti scellerati o gli elettrodotti nei centri abitati. Noi crediamo che l’arte, la musica, non possa avallare tutto questo, anzi: da sempre è stata fonte di coscienza e sana ribellione.

Per cui stasera cantiamo e balliamo sulla nostra terra consapevoli di doverla difendere dagli speculatori che intendono sfruttarla e devastarla. Ci appelliamo anche agli artisti: avete voci potenti, lingue allenate a battere il tamburo, per cui unitevi alla nostra battaglia in difesa della salute e della dignità della terra che vi ospita.

Quest’iniziativa aderisce alla campagna “Fuori la musica dalle centrali” lanciata dal Coordinamento Nazionale Contro il Carbone.

Associazione LiberaMente Rossano – Associazione Il riccio Castrovillari – Rete di Difesa Territoriale Franco Nisticò – Forum Stefano Gioia – Coordinamento Nazionale Contro il Carbone – Comitato NO Carbone Rossano

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