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27 gennaio 2012

COMUNICATO

Comunicato .

In primis ci preme sottolineare, anche se crediamo non ce ne sarebbe bisogno, che la nostra associazione si dissocia dall’immagine che un utente terzo ha postato sulla nostra pagina Facebook. Pur comprendendo la natura volutamente provocatoria del fotomontaggio, non la riteniamo assolutamente accettabile e non esprime in alcun modo il pensiero di “Uniti per la salute”, sia perché in netto contrasto con i nostri valori valori condivisi da associazioni come l’Anpi, che ha spesso aderito alle nostre iniziative – sia perché non è certo nello stile e nella volontà della nostra associazione utilizzare strumentalmente un’immane tragedia, che ha purtroppo coinvolto milioni di persone innocenti.
Sarebbe eticamente disdicevole e comunque non ne abbiamo alcun bisogno!
Come tutti ben sanno infatti, non fa parte della nostra cultura utilizzare queste o altre scorciatoie mediatiche, rivendichiamo invece il nostro ruolo di associazione interessata solo ed esclusivamente alla tutela e alla difesa della salute e del territorio. Una posizione sempre suffragata da argomentazioni scientifiche e mai propagandistiche! 

Come è noto le pagine di Facebook possono essere di libera pubblicazione o meno da parte di altri utenti: noi abbiamo scelto la prima soluzione e non abbiamo cancellato il discutibile contributo perché la censura, sin troppo diffusa in molti media, è sempre foriera di mali ancora maggiori e riecheggia inevitabilmente i regimi e le ideologie che hanno ispirato le aberrazioni che ricordiamo proprio oggi, Giorno della Memoria. L'immagine in questione recava con sé un nome e un cognome, dunque un’assunzione di responsabilità ben precisa, contrariamente invece ai tanti commenti, spesso ugualmente criticabili, che compaiono sui giornali on line, sempre tristemente nascosti da pseudonimi.
Tuttavia, dopo le dichiarazioni dell’azienda e la polemica che inevitabilmente ne è scaturita, abbiamo deciso di rimuovere quel contributo, per evitare ulteriori sgradevoli strumentalizzazioni che possano anche solo urtare la sensibilità di coloro che sono stati toccati da questa tragedia, verso i quali - lo ribadiamo - nutriamo ovviamente assoluto rispetto.


Anche in conseguenza di ciò, relativamente alle dichiarazioni dell’azienda, non permettiamo a nessuno di mettere minimamente in discussione la credibilità morale sia dell’associazione sia tantomeno dei suoi associati.


Non lo permettiamo in maniera ferma e categorica, perché nel merito della vicenda del potenziamento a carbone abbiamo sempre riportato moltissimi documenti ufficiali come la posizione dell'Ordine dei medici o la perizia giurata in tribunale dal dottor Stevanin: da chi si è subito premurato di replicare a un fotomontaggio pubblicato su Facebook da terzi ci aspetteremmo se ne è in grado, che confutasse con la stessa solerzia questi documenti in modo credibile, cosa che fino a oggi non ci pare essere stata fatta.

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