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30 gennaio 2012

RICHIESTA DI RETTIFICA A IVG

"RICHIESTA DI RETTIFICA A IVG"


Nel vostro articolo del 27 gennaio 2012 ore 15,10 citate le posizioni della nostra associazione definendole “argomenti che sono stati espressi anche in un recente convegno organizzato a Loano da Fli” : non conosciamo, perché non pubblicato, il nome del giornalista che ha seguito il convegno…. tuttavia segnaliamo che nel vostro pezzo sono state riportate cose che non rispondono alla realtà di quanto avvenuto: intanto precisiamo che le nostre posizioni vengono espresse solo dal consiglio direttivo o dal presidente o dal portavoce dell’associazione ed in quella circostanza fu delegato il nostro portavoce a intervenire solo nel dibattito.

Riguardo “la mortalità per tumore” noi non esprimiamo mai tesi: in particolare per l’aspetto sanitario ci limitiamo doverosamente e con grande serietà a citare puntualmente le posizioni di medici e scienziati citandone la fonte come ad esempio quando l’Ordine dei medici scrive chiaramente che 
“si deduce …. che il funzionamento degli obsoleti ed eccessivamente inquinanti gruppi a carbone 3 e 4 costituisca una minaccia reale e consistente per la salute e la vita dei cittadini della provincia di Savona”.

Tuttavia a Loano, il vostro cronista non può non ricordare, il nostro portavoce non ha parlato dell’aspetto sanitario.
Come noto le posizioni della nostra associazione sono ben chiare: il rispetto delle norme in vigore. Ad alcune persone che in altra circostanza ci hanno espressamente chiesto: “ma voi volete la chiusura della centrale?”


noi abbiamo risposto con quella che è la linea della nostra associazione: “naturalmente no, non è questo il nostro obiettivo, nostro obiettivo è la tutela della salute, avendo come riferimento l’articolo 32 della Costituzione.

Semplicemente noi chiediamo, alle autorità preposte, che siano verificate il rispetto delle norme e delle procedure previste per legge.” Su questi temi fondamentali, come la verifica del puntuale rispetto delle norme, in un paese “normale” non dovrebbero esserci divisioni, questi dovrebbero essere argomenti scontati e condivisi.
L’intervento del nostro portavoce a Loano ( non come oratore, ma in quanto iscritto nel dibattito) si è appunto incentrato su questi temi come il rispetto delle norme in vigore (un attento cronista forse lo avrebbe dovuto ricordare) e su coloro che dovrebbero renderle operative: a proposito degli “obsoleti ed eccessivamente inquinanti gruppi a carbone 3 e 4”, in presenza di un inquinamento definito dal presidente della regione “colossale” sono state contestate le affermazioni di Vaccarezza e Miceli da cui pareva che l’unico modo per ridurre l’inquinamento fosse concedere un altro gruppo a carbone.
 
A questo proposito abbiamo sostenuto che, in presenza di precise norme di legge che prevedono l’adozione delle migliori tecnologie, avrebbero dovute essere puntualmente realizzate da tempo e senza condizioni.

Di conseguenza è stato domandato agli importanti amministratori presenti il perché non si sia provveduto nel corso degli anni (almeno dal 2007) all’adeguamento alle migliori tecnologie secondo le norme vigenti.

 
Abbiamo chiesto che cosa abbiano fatto loro e la regione Liguria per sollecitare, anzi per pretendere dal Ministero la formalizzazione dell’AIA sui vecchi impianti.

L’argomento metano è stato introdotto nell’intervento del consigliere Miceli, noi ci siamo limitati a ribattere che la metanizzazione è stata chiesta e più volte dal sindaco di Savona Federico Berruti, persona di sicure conoscenze socio-economiche e peraltro membro dello stesso partito di Miceli.
 
Nello stesso intervento abbiamo anche evidenziato, (sempre a proposito di rispetto delle leggi) che, per quanto riguarda le prescrizioni CONDIZIONANTI date per il turbogas entrato in funzione nel 2007, la regione Liguria, per bocca della dottoressa Minervini nella conferenza dei servizi del 2011, ammise che “in effetti alcuni adempimenti non risultano ancora portati a termine” !!!
Quindi il nostro portavoce ha chiesto come ciò sia stato possibile visto che le prescrizioni furono definite “condizionanti” e che, nonostante questo, l’impianto entrò in funzione ugualmente.
 
Questi alcuni punti significativi del nostro intervento e ci meravigliamo molto del fatto che il vostro cronista nel precedente articolo(del 25.01.2012) che trattava del convegno di Loano, mentre ha lasciato grande spazio alle interviste dei politici presenti, non solo abbia ignorato il nostro intervento, ma abbia poi riportato nell’articolo successivo (oggetto della presente nota) cose che non rispondono alla realtà delle nostre affermazioni.

Riteniamo possa essersi trattato di una involontaria commistione di circostanze dovute ad aspetti peculiari della professione come la fretta, la necessità forse eccessiva di sintesi o altro. Tuttavia ce ne dispiace, proprio perché riteniamo molto importante l’attività del giornalista che ha il fondamentale e difficile compito precisato nella carta deontologica “ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile.
Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell’avvenimento”.
E sempre in ossequio alla deontologia professionale e nel rispetto delle vigenti leggi sulla stampa e del diritto-dovere di rettifica, chiediamo la pubblicazione di questa nota integralmente e nella stessa collocazione dell’articolo citato in epigrafe.
 
Uniti per la Salute

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