Richiesta ai Sindaci di Vado e
di Quiliano di presentare ricorso al TAR contro la delibera regionale che
dispone il potenziamento della Centrale a
carbone.
I
sottoscritti comitati, associazioni e partiti
richiedono ai Sindaci di Vado e di Quiliano, in quanto per legge Primi
Responsabili della tutela della Salute pubblica, di non sottoscrivere la delibera regionale
che dispone il potenziamento della Centrale a carbone, e di presentare nei
prossimi giorni ricorso al TAR contro di essa, al fine di impedire
il potenziamento della
Centrale.
I sottoscriventi inoltre sottolineano con forza l’intenzione di
continuare, con ogni mezzo legalmente consentito, la loro azione di tutela
del territorio e dei cittadini, in coerenza con quanto espresso
nella diffida presentata nel luglio
scorso.
In questo momento molto delicato per
tutta la nostra Provincia, ci paiono quanto mai attuali le parole
pronunciate con tono molto accorato un anno fa dal palco del Teatro
Chiabrera da Marzia Marzoli, che ha vissuto e vive l’esperienza di un
territorio nell’alto Lazio assoggettato al carbone.
Qui il
video:
trascriviamo un breve
stralcio:
“ ne faccio un problema anche di
democrazia.
Una istituzione si dovrebbe prima chiedere ‘ma io chi devo
tutelare loro o gli altri?
Ma la scelta di un territorio in mano a chi
sta?’
sta' in mano a chi se lo suda, se lo
lavora, se lo soffre, anche in termini ambientali e di salute
?
Chi fa business con l'energia non paga
il prezzo delle ricadute inquinanti: lo paghiamo noi, la sanità pubblica,
lo pagano le famiglie.
Noi abbiamo fatto delle
manifestazioni, con a fianco i nostri Sindaci, convinti che la politica
avrebbe fatto la differenza, e poi che
succede?
Non so chi è il Sindaco nel vostro
ambito, ma racconto quello che è successo nell'alto Lazio.
Questi Sindaci
si sono trovati ad un certo punto con una offerta, un'offerta in denaro
che si chiamano ‘compensazioni’, si chiamano ‘danni
ambientali’.
Nel nostro paese sono arrivati dei
soldi che sono stati spesi per fare marciapiedi, per fare politica, ma
non sono serviti né a tutelare la salute e neanche le aziende perché
stanno chiudendo.
Quindi raccontare questo è dolorosissimo: perché
noi abbiamo creduto alle istituzioni, loro ci hanno anche un po'
usato.
Queste compensazioni sono arrivate sul
territorio e non hanno risolto nulla. Quindi io dico ai
Sindaci che stanno qui in questa sala: vi prego rifiutate i soldi
sporchi di carbone.
Le compensazioni sono veramente il
problema di oggi.
Le istituzioni da quel momento in poi diventano i
nemici: i nemici della salute i nemici di qualsiasi lotta, perché da quel
giorno noi non siamo più
stati in grado di parlare con nessuno.
I controlli non si fanno più e tutto
ciò che esce di ufficiale, che si dovrebbe chiamare ‘monitoraggio’,
‘controllo’, sono vergognosamente pilotati.
Non vi fidate, non vi fate fregare.
Il carbone uccide l'economia, e fa
male.
Questo lo potete vedere e quello che
posso ripetere a chi qui a Savona
rappresenta le istituzioni:
rifiutate i soldi sporchi di
carbone".
La cittadinanza savonese non vuole
ripetere le dolorose esperienze di altre realtà italiane: a tutti i
Sindaci della nostra Provincia chiediamo quindi di tenere ben ferma la
rotta loro affidata dai cittadini e dalle leggi dello Stato, con
particolare riguardo a quelle che tutelano la salute delle persone.
Grandi sono le loro responsabilità
indicate dalla legge per la tutela di questo bene primario che non ha
prezzo, perché quando viene a mancare la salute non ci sono compensazioni
che possano sopperire.
Firmatari:
ARCI,
Comitato Acqua
Pubblica,
Comitato Unitario di
Base,
Comitato"AMBIENTE E SALUTE"di Spotorno-Noli
Federazione dei
Verdi,
GaSSa acquisto
solidale,
Libreria
UBIK,
Medicina
democratica,
Movimento 5
Stelle,
Noi Per
Savona,
Partito Comunista dei
Lavoratori,
Rifondazione
Comunista,
Uniti per la
Salute,
WWF
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