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09 giugno 2012

Sisma in Emilia e stoccaggi. Oltre a Rivara l’anidride carbonica di Cortemaggiore

Tratto da Blogeko

Sisma in Emilia e stoccaggi. Oltre a Rivara l’anidride carbonica di Cortemaggiore.

Non c’è solo lo stoccaggio sotterraneo di gas a Rivara (Modena) di cui tanto si è parlato in relazione ai terremoti in Emilia Romagna e più o meno in tutto il Nord Italia: stanotte è toccato a Pordenone.
E’ il caso di spendere qualche parola a proposito dello stoccaggio sotterraneo di anidride carbonica a Cortemaggiore, provincia di Piacenza.
Lo sapete: il ministro dell’Ambiente, Clini, ha bloccato l’iter verso stoccaggio del gas a Rivara perchè “l’evento sismico evidentemente ha cambiato i termini di riferimento”.
Io non sono un geologo. Però mi sentirei più tranquilla se anche lo stoccaggio sotterraneo di anidride carbonica in Emilia venisse nuovamente valutato nell’ambito dei termini di riferimento” dischiusi dall’ “evento sismico“: in caso di fuga nell’atmosfera, l’anidride carbonica è letale ad una concentrazione attorno al 5%.
Poche settimane prima del terremoto è stato invece firmato il protocollo d’intesa che dà il via libera al progetto di Cortemaggiore.
Dal punto di vista ambientale (non sto parlando di eventuali rischi legati a un terremoto) si tratta, secondo me, di un progetto, come dire?, ampiamente criticabile.
In due parole. L’anidride carbonica è il gas responsabile dell’effetto serra ed entra nell’atmosfera in seguito all’uso di combustibili fossili: gas, petrolio e soprattutto carbone.
Dalla centrale termoelettrica a carbone di Brindisi escono ogni anno 13 milioni di tonnellate di anidride carbonica. 
 Vi è stato installato un impianto che ne tratterà 8.000 tonnellate all’anno, impedendo che entrino nell’atmosfera: lo 0,615%, al modico costo di quasi 7 milioni di euro all’anno per tre anni (progetto triennale del costo complessivo di 20 milioni). Si tratta di soldi europei. Soldi pubblici. Soldi di noi contribuenti.
Queste 8.000 tonnellate annue di anidride carbonica verranno liquefatte, immesse in autocisterne, portate fino a Cortemaggiore ed iniettate in un pozzo esausto di metano.
Gli entusiasti sostengono che i costi sono elevati solo perchè si tratta di un progetto pilota.  
Gli scettici – che sarebbero poi scienziatidicono che il problema è il medesimo delle scorie nucleari: trovare un luogo stagno, sicuro e a prova di terremoto da cui l’anidride carbonica non riesca a fuggire per omnia secula seculorum.
Una famosa fuga di anidride carbonica fu quella dal lago Nyos, in Camerun, nel 1986. Se n’era formata una “bolla” nel sottosuolo per cause naturali e per cause naturali uscì, provocando la morte di quanti abitavano nei villaggi circostanti.
Non sono un geologo, ripeto. Ma un’occhiatina anche ai “nuovi termini di riferimento” dischiusi dallo “scenario sismico” per Cortemaggiore…

Dal sito della Regione Emilia Romagna il via allo stoccaggio di anidride carbonica a Cortemaggiore

Leggi  lo stop al progetto

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