Tratto da Albenga Corsara
Procedura AIA centrale termoelettrica Vado – Quiliano: una lettera di diffida.
Nel luglio scorso la Rete Savonese Fermiamo il Carbone ha inviato ai
sindaci di Vado e Quiliano e ai Presidenti di Regione Liguria e
Provincia di Savona una lettera con richiesta di spiegazioni sui
“pesantissimi dati emersi dal biomonitoraggio sui licheni trasmesso
dalla stessa Centrale di Vado Ligure Quiliano (e di cui inspiegabilmente
i cittadini sono venuti a conoscenza dopo oltre cinque anni)”; nella
missiva, ricordano gli attivisti, «chiedevamo testualmente “alle S.L. di
volerci comunicare il Loro pensiero su quanto segnalato e le azioni
concrete che intendono intraprendere a fronte di una situazione di
inquinamento come appare dal citato biomonitoraggio”». Ma da allora,
nessuna risposta è mai arrivata.
Da qui – in vista dell’incontro per
l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che si terrà a Roma lunedì
17 settembre – la nuova lettera pubblica di diffida agli enti locali (**),
“per darne contezza a tutti i cittadini della Provincia che hanno il
sacrosanto diritto ad essere informati in modo che possano essere a
conoscenza finalmente della situazione”, rilanciata in questi giorni
dalla Rete Savonese Fermiamo il Carbone con la richiesta che «siano
affrontate con massima regolarità e scrupolo le procedure di AIA avendo
come riferimento l’irrinunciabile principio di precauzione richiamato
particolarmente nella legislazione europea e che sia rimossa qualsiasi
ipotesi di AIA più o meno “transitoria”, che riteniamo una inaccettabile
“scorciatoia” che, lungi dall’assicurare la tutela dei cittadini e del
territorio, ci appare come un incomprensibile ed enorme vantaggio
nell’esclusivo interesse economico dell’azienda».
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