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22 dicembre 2012

Ilva di Taranto , il Senato approva: ora il decreto è legge.

AdvertisementTratto da Ecoblog

Ilva, il Senato approva: ora il decreto è legge


Ieri sera l’Aula del Senato ha approvato il decreto Ilva con 217 sì, 10 no, 18 astenuti: si chiude così un capitolo piuttosto arzigogolato sull’Ilva, ma certamente non l’intera vicenda.
La Procura di Taranto ha infatti già annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale, sollevando il conflitto di attribuzione; il decreto, che sarà legge a giorni, prescrive l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dal Ministero dell’Ambiente lo scorso 26 ottobre, in larga parte in conflitto con le disposizioni della Procura di Taranto, che ha sequestrato l’area a caldo dello stabilimento e ne chiede lo spegnimento, prima di avviare le bonifiche ed eventuali ammodernamenti degli impianti.
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Tratto da Zeroemission
 
Ilva: "Decreto migliorato ma non deve diventare norma"
Venerdì, 21 Dicembre 2012
 
........Lo dicono i senatori Ecodem del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante: "Chiediamo che venga sensibilmente ristretta la possibilità di deroga e di 'invasione' della competenza giudiziaria prevista attualmente dal decreto"
Ma resta per noi inaccettabile quanto disposto dall'articolo 1, in base al quale il Governo senza nemmeno consultare il Parlamento può sottrarre alla legislazione ordinaria e alle stesse decisioni della magistratura in materia di tutela dell'ambiente e della salute qualunque stabilimento industriale con più di 200 dipendenti" 
 Lo dicono i senatori Ecodem del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante

Leggi anche su Peacelink

Ilva: Radicali votano contro decreto, aggrava crisi di legalità

Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, ha così motivato il voto contrario dei deputati radicali sulla legge di conversione del cosiddetto decreto “Salva ILVA”:

“E’ un provvedimento che aggrava la crisi di legalità in cui è immerso il nostro Paese. E’ insostenibile da un punto costituzionale perché d’ora in poi, e non solo per Taranto, basterà che un Governo pronunci le parole magiche“stabilimento di interesse strategico nazionale” perché svaniscano gli effetti di ogni provvedimenti di sequestro disposto dall’autorità giudiziaria. E’ insostenibile da un punto di vista ambientale – ha continuato la deputata radicale – per le numerose criticità dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, a partire dal mancato rigoroso recepimento delle prescrizioni della magistratura. Infine non è sostenibile da un punto di vista economico – ha detto la Zamparutti – poiché la società ILVA spa ha debiti finanziari per 2,9 miliardi, cioè 1,2 volte il suo patrimonio e quindi, in un contesto europeo di minor domanda di acciaio, privo delle risorse necessarie a far fronte, nei prossimi tre anni,  ai costi di attuazione dell’AIA stimati in 3,5. Ma questo dibattito è stato censurato dal Governo e dal  Parlamento.”

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