Riportiamo un articolo del 13 ottobre 2011 PER MEDITARE
Malformazioni fetali e tumori infantili: un dato sempre in crescita
di Stefano Montanari.
Che
siamo immersi fino al collo nella più grave crisi economica da qualche
secolo a questa parte è un fatto indubitabile. Non passa telegiornale
senza che la cosa ci venga ricordata, senza che sia trasmesso un
servizio su operai in cassa integrazione o licenziati perché l’azienda
non ha più commesse o senza che si vedano cortei di protesta ad essere
obiettivi piuttosto generici nel loro bersaglio.
Curiosamente, però, la medicina invocata
dagli economisti “che contano” per guarire è la stessa causa della
patologia: si deve comprare, comprare, comprare per “far ripartire
l’economia” così com’è concepita da qualche tempo a questa parte......
Discutere tutto questo non fa parte
delle mie competenze e, allora, mi fermo qui. Dove, invece, mi permetto
di addentrarmi appena un po’ è su di una situazione infinitamente più
grave di quella relativa alla crisi dei quattrini.
Parlo del Pianeta
trasformato in una pattumiera e di parte degli effetti che il fatto
comporta.
....... basterebbe anche solo conoscere un po’ di chimica, un po’ di fisica e
qualcosa di tossicologia – non tanto, appena un’infarinatura – non solo
per ripercorrere la storia di come abbiamo fatto a trasformare la Terra
in pattumiera ma per pronosticare quasi senza possibilità di errore il
futuro.
Un aspetto particolarmente inquietante è
quello della ripercussione dei veleni che scarichiamo con grande
solerzia
sulla nuova generazione e, ancor di più è facilmente
indovinabile, su quella che verrà. Tra i veleni i più insidiosi sono
senza ombra di dubbio le polveri o, meglio, quell’enorme frazione di
polveri che non sono biodegradabili e che sono ben più piccole del più
piccolo dei pollini. Ognuno di quei granelli è di gran lunga più tossico
delle polveri grossolane che tanto ci preoccupano (la parte
preponderante delle famose PM10) e, in aggiunta, appartiene ad una
famiglia infinitamente più numerosa.
Questa roba viene prodotta quasi per
intero da sorgenti antropiche ad alta temperatura, vale a dire motori a
scoppio, centrali termoelettriche, inceneritori, impianti a biomasse,
cementifici e quant’altro impieghi tanto calore. In pratica una fetta
enorme del nostro mondo tecnologico di oggi.
Malauguratamente l’economia corrente ha
una delle sue basi forti proprio incentrata su quel tipo di sorgenti e,
dunque, chi da quelle sorgenti ricava denaro ne ricava tanto, e con
tanto denaro si compra tanta roba. Certe anime per nulla escluse....
Vuole il caso che noi, nel nostro
laboratorio, quelle polveri le abbiamo studiate per un bel po’ di anni e
qualche scoperta interessante l’abbiamo fatta. Una di queste è la
capacità di quei granellini d’infilarsi nel nucleo delle cellule
e di alterare il DNA.
Un’altra è il passaggio facilissimo di
quegl’inquinanti da madre a feto, il che ha conseguenze scientificamente
interessanti: se il passaggio avviene all’inizio della gravidanza,
l’embrione viene abortito e la cosa finisce lì. Se, invece, il passaggio
avviene in un tempo successivo verso un feto già avanti nella sua
formazione, ecco la possibilità di malformazioni, malformazioni che
possono essere compatibili o no con la vita. In ogni caso si tratta di
esseri umani che i politici ai quali ogni tanto tento di mostrarli
rifiutano di vedere perché sono delicati di stomaco. Poi quelle foto
servono loro per poter dire che io “gioco sull’emotività”.... .
Un altro fatterello interessante è che
il feto esercita una sorta di effetto spugna, attraendo a sé le polveri
inquinanti e liberando chi lo ospita nella pancia dalla sporcizia.
Insomma, il ragazzino non ce la fa a nascere o, se ce la fa, è
emotivamente sgradevole ma, in compenso, salva la madre dagli effetti di
quella roba
...........Nel
silenzio dell’“informazione”, mesi fa uscirono alcuni dati non
propriamente tranquillizzanti sui tumori infantili di casa nostra:
raddoppiati negli ultimi cinque anni con una punta da record assoluto a
Brescia, guarda caso – chissà se c’entra, – la città che vanta uno
degl’inceneritori più grandi del mondo.
Insomma, che cosa abbiamo fatto noi
uomini moderni? In nome di un approccio all’economia che ci ha portati
all’ovvio naufragio abbiamo avvelenato il pianeta di cui siamo ospiti e
da cui non possiamo evadere. Forse ironicamente la fregatura grossa non
la prenderanno i responsabili della situazione, molti dei quali
appartengono alla mia generazione, quella che ormai la biologia sta
rottamando, ma la prenderanno sempre di più gli esseri che ci
sostituiranno.
Quelle di oggi non sono più avvisaglie all’orizzonte ma
certezze che chiunque potrebbe toccare con mano se solo vincesse la
pigrizia e aprisse gli occhi per collegarli alla parte razionale del
cervello.
E, allora, che cosa dobbiamo fare? Beh,
se abbiamo qualche interesse verso i nostri figli, cominciamo a
vergognarci per tutta l’eredità che abbiamo sottratto loro ed
impegniamoci non a chiacchiere ma a fatti a riparare.
Il primo passo è
quello di ripulirci la testa dalle enormi falsità che ci sono state
propinate fino ad oggi a scopo di lucro e di farci una cultura obiettiva
che non sia distorta da interessi altrui o da ciò che ci piace
illuderci sia la realtà.
Una volta che avremo coscienza della situazione
sarà tutto molto meno difficile.
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