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05 settembre 2013

Emergenza tumori a Taranto .Il presidente dell’ordine dei medici di Taranto Cosimo Nume è amaro dover dire che il trend di Taranto è destinato a crescere.

Tratto da Quotidiano di Puglia

Emergenza tumori a Taranto
I medici: trend destinato a crescere

di Mario DILIBERTO

TARANTO - «Il conteggio basato sul codice 048 fornisce uno spaccato molto vicino alla realtà sul numero dei malati di cancro a Taranto. 
Ed è l’istantanea di un dramma».
Il presidente dell’ordine dei medici di Taranto Cosimo Nume riconosce l’attendibilità della “conta del dolore”, lanciata dall’ambientalista Alessandro Marescotti, leader della sezione jonica di Peacelink. E dalle sue parole arriva, con la cautela del ruolo, una conferma autorevole su quei numeri da incubo.

Dottor Nume, Peacelink chiede la collaborazione dei medici di base per rendere più puntuale questa ricerca...
«Come medici abbiamo il dovere ed il diritto di collaborare. Ne parleremo nella commissione ambiente dell’ordine. Rifletteremo come è giusto che sia. Ricordo, però, che i medici di Taranto non si sono mai tirati indietro. Anzi, sono doverosamente in prima linea nella tutela della salute di questa comunità. Quindi si può stare certi che non si tireranno indietro neanche in questo caso».

I numeri diffusi da Peacelink sono attendibili?
«Certamente chi è titolare di quel codice è ammalato di cancro. Su questo non ci sono dubbi. Il resto è un calcolo matematico. Si tratta di rapportare dei numeri. È un percorso abbastanza semplice e contemporaneamente molto interessante. Se si ragiona su quei dati spogliandoli di alcuni aspetti e di alcune peculiarità, si giunge ad uno spaccato abbastanza realistico della situazione».

Il conteggio tramite il codice assegnato ai malati di cancro per accedere all’esenzione del ticket sembra un po’ l’uovo di colombo?
«Un po’ lo è. ma è certamente un’idea intelligente».

Se i numeri sono quelli, come va valutato il quadro di Taranto?
«È certamente grave e questo lo sappiamo da tempo anche grazie ad altre indagini. Mi riferisco allo studio Sentieri e al registro Tumori. Il codice 048, però, ha il merito di inquadrare la situazione con grande aderenza all’attualità»

Quali possono essere i difetti di questo tipo di conteggio?
«Ho letto nei giorni scorsi proprio su Quotidiano che si intende valorizzare il dato su base territoriale. Secondo me, questo può essere fuorviante nel caso di specie. Perché, faccio un esempio, chi è cresciuto ai Tamburi può anche essersi trasferito in un’altra parte della città. Sono aspetti di cui occorre tenere conto se si vuole percorrere quel tipo di strada».

E quali sono gli aspetti positivi di questa indagine?
«Come ho già detto, si ha la possibilità di tastare dati di grande attualità. ma c’è anche altro. Prendendo come punto di riferimento la residenza, si annulla il rischio di non tener conto di chi è ammalato di cancro e si va a curare in altre parti d’Italia. Una distorsione del dato statistico che si rileva in altre ricerche».

Dottore, lei parla di situazione grave guardando i circa 9.000 tarantini che sanno già di avere il cancro?
«Assolutamente sì»


Ma a questi vanno virtualmente sommati i tanti che ancora non lo sanno...
«L’osservazione è terribilmente giusta. Sappiamo tutti che nel caso delle malattie neoplastiche i tempi di latenza sono molto lunghi. Ed è amaro dover dire che il trend di Taranto è destinato a crescere».

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