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25 febbraio 2014

Inchiesta della Procura di Civitavecchia sull'Osservatorio Ambientale

Tratto da  Viterbo oggi

Inchiesta della Procura di Civitavecchia sull'Osservatorio Ambientale



"Concrete novità per i comitati che si battono contro il carbone e da anni denunciano l'inaffidabilità dei rilevamenti di qualità ambientale effettutati da Enel o dall' Enel controllati.
La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta per indagare sulla reiterata omissione di atti d'ufficio da parte di funzionari pubblici incaricati di acquisire e pubblicare i dati ufficiali delle centraline di rilevamento della qualità dell'aria. La questione riguarda l'Osservatorio Ambientale di Civitavecchia istituito in base alle previsioni prescrittive della V.I.A. di TVN, che al punto n.5 stabilisce: "si dovrà istituire un osservatorio ambientale allo scopo di analizzare lo stato ambientale del comprensorio"

L'Osservatorio Ambientale, che avrebbe dovuto essere un presidio a tutela delle popolazioni, non ha prodotto un solo studio sulla reale condizione ambientale e sanitaria del comprensorio, perché è stato pianificato per non funzionare: se il controllato (Enel) è coinvolto in qualunque modo nella procedura di controllo è stupido ritenere che i dirigenti di Enel possano agevolare l'acquisizione regolare e corretta di dati che li potrebbero inchiodare a responsabilità penali. ........ Ma qualcosa si muove dopo anni di denunce, tra cui la totale mancanza di dati sull'inquinamento del porto di Civitavecchia.

L'inquinamento comunque prodotto non si ferma a Civitavecchia e difendere la salute dei cittadini della città portuale è difendere la salute di tutti, perché le particelle ultra fini emesse bruciando combustibili fossili si spostano molto velocemente spinte dal vento e non risparmiano nessuno. 

 
Purtroppo la latitanza delle istituzioni preposte a vigilare è cosa grave e se fino a poco fa le responsabilità maggiori sul funzionamento dell'Osservatorio Ambientale ricadevano sul sindaco di Civitavecchia oggi l'Enel attua una manovra diversiva e allarga la platea dei corresponsabili. Gli altri sindaci "stanno cadendo nel tranello" di fare comunella con il controllato. Il grado di compromissione del sindaco di Tarquinia sta crescendo paurosamente. Grazie a lui, l'Enel, già proprietaria delle centraline che rilevano la qualità dell'aria e già finanziatrice dei monitoraggi, sarà il simbolico "padrone di casa" delle strutture che ospiteranno l'Osservatorio Ambientale presso le Saline di Tarquinia, che Enel ha espropriato, complice il sindaco, alla popolazione tarquiniese. È auspicabile che l'iniziativa della magistratura sia di monito per gli altri sindaci e i consiglieri comunali che li sostengono e li dissuada dal rendersi ancora più complici della società elettrica.

La nostra preoccupazione ora è rivolta all'evidenza delle omissioni da parte dei responsabili dell' Osservatorio Ambientale, che oltre le centraline hanno riguardato anche le indagini epidemiologiche necessarie a monitorare lo stato di salute degli abitanti del comprensorio inquinato prima e dopo l'accensione della centrale di TVN, ma che non sono mai state fatte. Ora manca del tutto lo stato sanitario prima dell'accensione dell'impianto a carbone e i sindaci che prenderanno in carico questa omissione potranno essere responsabili di ciò che accadrà in futuro. Rimarrà tra le mani dei 4 sindaci un cerino acceso: se i monitoraggi saranno falsi i comitati saranno i primi a dare l'allarme. Se invece daranno risultati allarmanti quale sindaco per primo ammetterà che il nostro territorio è compromesso?..........

Movimento no coke Alto Lazio 

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