Tratto da Milanofinanza
Cir, banche vicine al controllo di Sorgenia
Il sindacato che riunisce le 21 banche creditrici di Sorgenia ha formalizzato una proposta di ristrutturazione del debito della controllata di Cir che ammonta a 600 milioni di euro. Questa proposta prevede una conversione dei debiti in capitale per 400 milioni di euro e l'emissione di un convertendo per 200 milioni. L'accordo prevede inoltre una nuova linea di credito da 256 milioni in favore di Sorgenia e il riscadenzamento del debito di Sorgenia Power e Sorgenia Puglia.
Infine, la proposta prevede per Cir la facoltà di sottoscrivere, in maniera del tutto discrezionale, una quota dell'aumento di capitale da 400 milioni di euro. Se lo facesse, mettendo sul piatto 100 milioni di euro, la sua quota scenderebbe al 25%. Ma gli analisti di Kepler Cheuvreux credono che Cir non sia pronta a iniettare capitale in Sorgenia senza mantenere il controllo della società.
Resta il fatto che l'operazione di conversione dei debiti in azioni porterà Cir in minoranza, mentre il controllo di Sorgenia finirà nelle mani delle banche.
Infine, la proposta prevede per Cir la facoltà di sottoscrivere, in maniera del tutto discrezionale, una quota dell'aumento di capitale da 400 milioni di euro. Se lo facesse, mettendo sul piatto 100 milioni di euro, la sua quota scenderebbe al 25%. Ma gli analisti di Kepler Cheuvreux credono che Cir non sia pronta a iniettare capitale in Sorgenia senza mantenere il controllo della società.
Resta il fatto che l'operazione di conversione dei debiti in azioni porterà Cir in minoranza, mentre il controllo di Sorgenia finirà nelle mani delle banche.
La quota di controllo di Sorgenia potrebbe finire in una newco partecipata da Mps (22%), Ubi Banca (18%), Banco Popolare (11,5%), Unicredit (9,8%), Intesa Sanpaolo (9,7%) e Bpm (9%).Qui l'articolo integrale
Tratto da Libero
Le banche assumono il controllo di Sorgenia
Le banche lanciano un salvagente da seicento milioni per salvare Sorgenia, la società elettrica che, attraverso Cir fa capo alla famiglia De Benedetti: quattrocento milioni sotto forma di aumento di capitale e altri duecento come obbligazioni convertibili. È questo il costo che i ventidue creditori dovranno accollarsi per tirare fuori dai guai la società elettrica e, di riflesso, l’intero gruppo guidato da Rodolfo, il figlio dell’Ingegnere, e da Monica Mondardini. Non è nemmeno da escludere che la fatica della trattativa abbia incrinato i rapporti interni visto che, secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, la Mondardini sarebbe entrata nel vortice delle nomine pubbliche.
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