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30 giugno 2014

Osservazioni al piano regionale sui rifiuti in Liguria

Tratto da Uomini Liberi
PIANO RIFIUTI REGIONALE:
cosa vuol fare la Regione coi nostri rifiuti?
La Regione Liguria stabilisce strategie e regole sulla gestione dei rifiuti. Forse molti cittadini ignorano l’esistenza di un Piano regionale in via di approvazione e non si rendono conto di quanto questo ci possa condizionare pesantemente.
Varie associazioni e comitati, che da anni si occupano di rifiuti, e anche cittadini attraverso la rete, hanno studiato quanto la Giunta ligure ha proposto a fine 2013 e ....
...alcune hanno scritto osservazioni; lavoro complesso ma indispensabile per fare in modo che le regole favoriscano una gestione dei rifiuti corretta per ambiente, salute ed economia: cioè per evitare inquinamento, danni sanitari, tariffe troppo elevate e per creare nuove opportunità di lavoro in una Regione con troppi disoccupati.
I firmatari di questo documento esprimono alcune fondamentali osservazioni condivise:
1- la proroga dell’obiettivo 65% di RD dal 2012 al 2020 costringe a mantenere attive le varie discariche dove attualmente si conferisce “tal quale” senza pretrattamento obbligatorio, quindi fuori legge, coi noti problemi di percolato e di stabilità che le rende oggetto di indagine della magistratura.
2- la combustione dei rifiuti, anche tramite produzione di CSS (Combustibile Solido Secondario), è un sistema anti-economico di produzione di energia elettrica, che ostacola le vere fonti rinnovabili in un contesto di sovra-produzione, provoca grave inquinamento, di metalli pesanti, diossine e polveri ultrafini, dannoso alla salute, e aggrava l’effetto
serra; ed è un recupero illusorio di energia, infatti la gerarchia nella gestione dei rifiuti, che il piano dichiara di voler rispettare, deve privilegiare il recupero di materia.
3- per interrompere questo ciclo distruttivo, che forse può produrre molti profitti a gestori di grandi impianti, ma non rispetta il bene comune di abitanti e turisti, è indispensabile una politica per ridurre la produzione dei rifiuti e per diffondere la raccolta porta a porta delle varie frazioni secche e soprattutto dell’organico (umido). Lo scopo è ottenere frazioni pulite (carta, vetro, metalli, plastica e organico) per riciclare materia; quindi sono indispensabili da subito impianti di compostaggio (aerobico) diffusi in vari comuni, opportunamente localizzati e dimensionati , e piattaforme di raccolta gestite da Aziende pubbliche Speciali consortili: questa è la direzione che una regione attenta ai diritti dei cittadini dovrebbe intraprendere.
4- si deve assegnare un ruolo primario alla ricerca, indirizzata al perfezionamento dei piani industriali di riduzione del rifiuto, rigenerazione delle risorse primarie, riprogettazione di prodotti riparabili e smontabili, con riduzione di emissioni inquinanti in fase di produzione e con analisi del ciclo di vita del prodotto ed Eco-Design.
Riteniamo che ridurre il rifiuto pro-capite, aprire centri di riuso e riparazione, introdurre una tariffa puntuale, favorire impianti di riciclo dei materiali inorganici e di compostaggiodella materia organica, siano scelte fondamentali per evitare combustioni e discariche, così come il contrasto agli incentivi per produrre elettricità dalla combustione di rifiuti o del biogas, col trucco di assimilarli a fonti rinnovabili.
Questa la sintesi di alcune osservazioni comuni inviate a fine marzo ed esposte in occasione dell’Inchiesta Pubblica del 22 maggio scorso. Attendiamo che i contenuti critici puntuali sviluppati su contraddizioni e inadempienze del Piano ed i dati scientifici prodotti sulle nocività ambientali e sanitarie siano presi in considerazione, così come le proposte alternative formulate. Non potremmo che ritenerci delusi per un rispetto solo formale del diritto a partecipare alle scelte.
Se si ignora il prezioso lavoro svolto da persone sensibili e competenti viene a mancare un anello fondamentale per la riuscita di qualsiasi politica sociale e ambientale: la collaborazione tra cittadini e amministrazioni; e, senza una vera partecipazione, è molto difficile raggiungere risultati soddisfacenti.
Aderiscono:
Coordinamento ligure Gestione Corretta Rifiuti,
ISDE Medici per l’Ambiente,
Italia Nostra,
WWF Liguria,
con l’appoggio di
Movimento 5 Stelle e Meetup liguri, Verdi Liguria

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