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02 marzo 2015

Sorgenia evita il fallimento e passa sotto il controllo delle banche


 
Tratto da e-gazette.it
Sorgenia: arrivata omologa del Tribunale, il riassetto è al traguardo
Via libera ad aumento di capitale e convertendo, il controllo ora passa da Cir+Verbund alle banche
98sorgenia.pngVia libera del Tribunale di Milano al riassetto di Sorgenia, che a breve passerà così ufficialmente sotto il controllo bancario.
La società energetica milanese e le due controllate Sorgenia Power e Sorgenia Puglia hanno infatti ricevuto l'omologa del Tribunale al piano di ristrutturazione del debito ex articolo 182-bis.
Questo atto era atteso da mesi e rende efficaci le delibere delle assemblee dei soci sull'aumento di capitale da 398 milioni (per la conversione di crediti da parte delle banche) e il prestito convertendo da 198 milioni.
Entrambe le operazioni erano vincolate all'omologa, l'ultimo elemento sostanziale richiesto per il riassetto di Sorgenia, in precedenza controllata da Cir e Verbund.
A questo punto, per il definitivo passaggio sotto il controllo delle banche mancano solo due passaggi formali: l'approvazione dei conti 2014 e il closing del riassetto.

Sorgenia evita il fallimento ma passa sotto il controllo delle banche
Il tribunale di Milano ha dato via libera al riassetto dell'enorme debito di Sorgenia: 1,8 miliardi di euro. La società energetica evita così il fallimento passando - a breve - sotto il controllo delle banche. 
L'omologa del tribunale era l'ultimo passo per il salvataggio del gruppo controllato dalla Cir (famiglia De Benedetti) e dall'austriaca Verbund. Con questo passaggio vengono autorizzati un aumento di capitale da 398 milioni e un prestito convertendo da 198 milioni: in questo modo le banche con cui Sorgenia era indebitata potranno trasformare i loro crediti in capitale. Il creditore che rischiava di più è il Montepaschi (600 milioni)". Il punto, secondo "Il Giornale" è che un'operazione del genere non è certo alla portata di tutti gli imprenditori che hanno debiti con le banche. 

Anche perchè di solito queste "chiedono ai debitori di rientrare velocemente e senza discutere troppo. E, prima ancora, si guardano bene dal prestare soldi a imprenditori che mostrino crepe nell'assetto finanziario". Molti sono stati d'altronde gli artigiani che non ce l'hanno fatta - continua il quotidiano - perchè non hanno ricevuto prestiti dalle banche, così come molti proprietari di case sono stati "pignorati perché non ce la facevano a pagare le rate del mutuo". "Non è stato così con Sorgenia: tutti ai piedi dei De Benedetti. Lo scorso luglio, quando fu raggiunto l'accordo base per evitare il fallimento, il gruppo energetico aveva accumulato un debito mostruoso: quasi 2 miliardi di euro con 21 istituti. Uno degli asset più famosi, la centrale elettrica a carbone di Vado Ligure partecipata tramite Tirreno Power, ha perso 384,4 milioni di euro tra inizio 2013 e ottobre 2014 ed è gravato da un debito di 894 milioni". L'accusa del quotidiano è rivolta agli ultimi governi. "L'aiutino è arrivato puntuale dal governo Renzi. .........Insomma, a sinistra cambiano i governi, non l'ossequio all'Ingegnere".

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