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23 maggio 2017

Rischio che "Nei fanghi di depurazione spalmati sui terreni ci siano anche scarti delle centrali a carbone.

Nei fanghi di depurazione spalmati sui terreni anche scarti delle centrali a carbone

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Fanghi di depurazione smaltiti nei campi e sui terreni: una pratica che deve assolutamente essere regolamentata e frenata. Per questo il Movimento 5 Stelle ha presentato una risoluzione a prima firma Alberto Zolezzi in Commissione Ambiente della Camera.
«In particolare vogliamo che il Governo tracci il destino di tutti i fanghi, in particolare quelli sparsi al suolo che entrano nella catena alimentare e nel ciclo idrico; ridurre il "turismo dei rifiuti": infatti il 50% dei fanghi viene esportato da una regione all'altra in Italia, facilitando illeciti, mescolanze e abusi. È inaccettabile che con un po' di calce i fanghi escano dal ciclo dei rifiuti e vengano sparsi senza alcun controllo», dicono i deputati della Commissione Ambiente del M5S.
Oggi si sono svolte le audizioni in Commissione Ambiente: «Il Dott. Giovanni Ghirga, referente di medici per l'ambiente (ISDE), ha spiegato come ci sia il rischio che perfino i fanghi e le ceneri legate al carbone (500 mila tonnellate all'anno prodotte dalla sola Centrale a carbone di Civitavecchia) finiscano sparsi al suolo. Quella zona è già particolarmente impattata e i dati epidemiologici sono preoccupanti in particolare per l'accumulo di metalli pesanti, pericolosi soprattutto per i bambini. Risultano al Dott. Ghirga oltre 2.150 i bimbi con diagnosi di autismo nel territorio dell'Asl Roma 4, il 33% dei bimbi residenti in tale territorio soffre di disturbi del linguaggio ed è elevata la prevalenza di disturbi neurocomportamentali. Chiederemo i dati puntuali agli enti competenti. I logopedisti privati in quella zona hanno liste d'attesa sempre più lunghe».
Alcune storie sono particolarmente preoccupanti: «È stato presentato il dato di un bimbo residente nel territorio e sottoposto a prelievo tissutale. Il laboratorio tedesco ha potuto dosare la presenza di mercurio nel tessuto del piccolo, è stata trovata una concentrazione di mercurio 3 volte superiore alla norma (2,182 microgrammi ogni grammo di tessuto contro un limite di 0,74). Questi dati - sottolinea Zolezzi - impongono ulteriori studi e profonde riflessioni sulla possibilità (prevista nell'attuale normativa nazionale), di continuare a inquinare aria, suoli e falde acquifere. Svolgeremo studi puntuali su questa situazione ma intanto chiediamo con la nostra risoluzione di cessare questo scempio, che ha portato anche ai disastri emersi in questi giorni sulla stampa inerenti lo sversamento di fanghi al fluoro in provincia di Cagliari».

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