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23 luglio 2018

Anche il nostro cervello subisce gli effetti dell’inquinamento

Tratto da La Stampa 


Anche il nostro cervello subisce gli
effetti dell’inquinamento: ecco in che modo


Il, 22 luglio, si è celebrato il «World Brain Day».
Respirare aria pulita consentirebbe di evitare molte
malattie cerebrovascolari e neurodegenerative
NICLA PANCIERA
L’inquinamento dell’aria non è un problema solo per la salute dei polmoni: 
un numero crescente di evidenze scientifiche mostra che respirare aria 
pulita consentirebbe di evitare un gran numero di malattie 
cerebrovascolari e neurodegenerative. 
Per questa ragione, l’edizione di quest’anno della giornata mondiale del cervello (World Brain Day) – organizzata dalla Federazione mondiale di 
neurologia il 22 luglio – è stata dedicata agli effetti negativi 
dell’inquinamento ambientale sul cervello. Lo slogan scelto è «Aria
 pulita per la salute del cervello», #worldbrainday2018 #wbd2018cleanairforbrainhealth 

INQUINAMENTO E SALUTE  
«L’inquinamento atmosferico consiste nella contaminazione diffusa, 
spesso invisibile, di bioaerosol nocivi contenenti polline, spore
 particelle e sostanze tossiche. Gli inquinanti possono derivare da 
fonti naturali o essere dovuti all’attività umana» spiega il professor
 Jacques Reis responsabile del gruppo di lavoro di medicina ambientale
 della World Federation of Neurology.  

Stime recenti indicano in 9 milioni i decessi ogni anno nel mondo attribuibili all’inquinamento dell’aria e 467 mila in Europa, secondo il rapporto sulla 
qualità dell’aria dell’Agenzia europea dell’ambiente EEA.
 E secondo i dati diffusi dall’Oms lo scorso maggio, nove esseri umani su
 dieci respirano aria inquinata, definita un «killer invisibile» all’origine 
del 10% di tutti i decessi.  

E il cervello? «Secondo il Global Burden of Disease, fino al 30% di tutti 
gli ictus nel mondo può essere ricondotto a sostanze inquinanti nell’aria»
 spiega il professor Mohammad Wasay, responsabile delle celebrazioni del
 World Brain Day.  

EFFETTI SUL CERVELLO  
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno indagato a fondo in che modo tutto ciò
 agisce sul cervello. Tanto che oggi ipotizzano che proprio l’inquinamento sia coinvolto nell’aumento di patologie neurologiche nel mondo. «Gli inquinanti entrano nel corpo attraverso le vie respiratorie e alimentari, causando risposte infiammatorie e riuscendo ad arrivare al cervello attraverso il flusso sanguigno 
o il tratto respiratorio superiore – spiega Reis - Anche il conseguente danno al microbiota intestinale può avere un impatto sul cervello». 

L’elenco dei possibili effetti nocivi che possono essere collegati all’inquinamento atmosferico è lungo: aterosclerosi, stress ossidativo, risposte infiammatorie in tutto il corpo, danni ai vasi sanguigni, aumento della pressione sanguigna, alterazione dei meccanismi di protezione della barriera emato-encefalica e problemi cardiaci.  

A livello cellulare, gli inquinanti atmosferici interferiscono con i mitocondri - 
spesso indicati come “centrali elettriche” delle cellule - e
 con il materiale genetico come il DNA. Di tutto questo, i politici e gli amministratori locali devono iniziare a tenere conto. La giornata mondiale del cervello servirà ad aumentare la loro consapevolezza e quella dei cittadini. 

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