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15 novembre 2018

The Guardian L’inquinamento atmosferico è una emergenza sanitaria mondiale





Tratto da Internazionale

L’inquinamento atmosferico è una emergenza sanitaria mondiale

Perché l’inquinamento atmosferico

 è sempre più preoccupante?
Per vivere è essenziale respirare: nell’arco della nostra vita nei nostri 
polmoni passano circa 250 milioni di litri d’aria. Eppure, camminando
 in un’affollata strada urbana, si possono incamerare fino 20 milioni 
di polveri sottili a ogni inspirazione.
Oggi, l’inquinamento atmosferico è la causa principale di
 morti premature nel mondo, ed è responsabile di un
 decesso su nove. Uccide sette milioni di persone all’anno, molte
più di quante ne uccidano l’hiv, la tubercolosi e la malaria insieme
 –tanto per fare un esempio. La dottoressa María Neira, direttrice
 del dipartimento di sanità pubblica dell’Organizzazione mondiale
 della sanità (Oms) che si occupa dell’inquinamento atmosferico, non
 usa mezzi termini: “Si tratta di un’emergenza globale in 
termini di sanità”.
Quanto ci costa?
Le morti e i danni alla salute provocati dall’inquinamento atmosferico hanno un costo enorme: 225 miliardi di 
dollari in termini di reddito da lavoro perduto nel 2013,
cioè 5.110 miliardi all’anno (circa un milione di dollari al minuto)
 sommando anche le perdite nella previdenza sociale in base ai dati
 di una relazione del 2016 della Banca mondiale, che li indica come 
un “preoccupante campanello d’allarme”.
L’inquinamento dell’aria è in continuo aumento nei paesi meno
 industrializzati e, mentre in alcuni di quelli industrializzati la
situazione sta migliorando, aumenta rapidamente la nostra
 conoscenza dei danni che esso provoca alla nostra salute,
 fisica e mentale.
Da secoli ormai conviviamo con l’aria inquinata – prima non ci si
 faceva nemmeno caso – eppure non esiste certificato di morte che
 riporti l’inquinamento atmosferico tra le cause di decesso. I danni 
per la nostra salute sono diventati chiari solo negli ultimi
 decenni e solo in anni più recenti questa emergenza sanitaria ha
 ricevuto una diffusa attenzione grazie alle scoperte nel campo della ricerca
, alle battaglie legali perse dal governo e allo scandalo 
sulle emissioni dei diesel Volkswagen.
Tuttavia, bisogna sottolineare che le misure contro l’inquinamento
 dell’aria hanno un impatto positivo nel breve termine e sono efficaci
 nella lotta al riscaldamento climatico a lungo termine.
Chi sono le persone colpite?
Praticamente chiunque. Più del 90 per cento della popolazione 
mondiale vive dove l’inquinamento atmosferico è al di sopra dei 
livelli di sicurezza indicati dall’Oms......
L’inquinamento atmosferico, tuttavia, continua a interessare anche i
paesi più ricchi. “ Rispetto agli ultimi 50 anni siamo in una fase positiva,
 ma bisogna capire quanti decessi si è disposti ad accettare”, dichiara Neira.
  “In Europa continuano a morire mezzo milione di persone 
all’anno e questo è assolutamente intollerabile”.
Il corpo di un bambino in piena crescita è più vulnerabile degli altri, eppure 300 milioni di minori vivono dove l’inquinamento atmosferico è estremo, con livelli di emissioni tossiche che
 possono essere sei volte più elevati di quelli indicati nelle
 linee guida internazionali.
Esistono diversi tipi di inquinamento atmosferico?
Sì. Gli inquinanti più dannosi, ma anche più studiati e compresi,
 sono i particolati che non solo penetrano nei polmoni, ma finiscono
in circolo con il sangue. Oggi la convinzione generale è che penetrino
anche negli altri organi vitali, cervello incluso, e i test di laboratorio
 hanno dimostrato la loro presenza in fegato, milza e reni delle cavie.
Il particolato atmosferico può contenere carbonio elementare (black
 carbon), nitrati, solfati, ammoniaca o polveri minerali, sostanze in
gran parte prodotte dalla combustione di carburanti fossili (come il
petrolio) o di legname.....
L’inquinamento dell’aria esterna, secondo
 l’Oms, è la causa di 4,2 milioni di morti premature                           continua qui
Questo articolo è uscito sul quotidiano britannico The Guardian.

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