Tratto da IVG
Dalle mancata copertura per il carbonile al gruppo VL6 mai costruito: maresciallo del Noe elenca le presunte “violazioni” di Tirreno Power
Ripresi il processo sulla centrale, Medicina Democratica soddisfatta per l'esito dell'udienza: "Stop imposto dal sequestro assolutamente giustificato per tutela della salute pubblica e dell'ambiente"
Savona. E’ proseguito questa mattina in tribunale a Savona il processo per disastro ambientale e sanitario colposo relativo alla centrale di Vado Ligure nel quale sono a giudizio ventisei persone tra manager ed ex manager di Tirreno Power. Nell’aula magna è iniziata l’audizione del secondo testimone dell’accusa, il maresciallo del nucleo operativo ecologico dei carabinieri Attilio Sciortino, che proseguirà nella prossima udienza.
Il militare, insieme al commissario di polizia Monica Bellini, che all’epoca dell’indagine sulla centrale era in forza alla Procura, aveva affiancato nell’attività investigativa il Procuratore Francantonio Granero e il pm Maria Chiara Paolucci (oggi l’accusa è rappresentata dai pm Elisa Milocco e Chiara Venturi). Nella sua deposizione ha quindi ripercorso tutti gli accertamenti che ha svolto durante l’indagine: l’audizione di testimoni (anche a livello ministeriale a Roma), l’analisi di tutta la documentazione relativa alle prescrizioni ed ai permessi rilasciati dal Ministero e dagli altri organi preposti per indicare al gestore della centrale i parametri entro i quali doveva operare, le intercettazioni telefoniche e i sopralluoghi effettuati all’interno dell’impianto vadese.
Nella sua lunghissima deposizione, il maresciallo Sciortino si è concentrato in particolare su tre violazioni che sarebbero state commesse da Tirreno Power: la mancata copertura del carbonile, la mancata realizzazione del nuovo gruppo VL6 e la mancata installazione del “misuratore a camino” che avrebbe dovuto monitorare le emissioni della centrale. Nella prossima udienza, dopo aver risposto alle domande del pm Milocco, il carabiniere potrà essere contro esaminato dai difensori degli imputati e dai legali delle parti civili (associazioni ambientaliste e una cinquantina di cittadini).
Nella sua lunghissima deposizione, il maresciallo Sciortino si è concentrato in particolare su tre violazioni che sarebbero state commesse da Tirreno Power: la mancata copertura del carbonile, la mancata realizzazione del nuovo gruppo VL6 e la mancata installazione del “misuratore a camino” che avrebbe dovuto monitorare le emissioni della centrale. Nella prossima udienza, dopo aver risposto alle domande del pm Milocco, il carabiniere potrà essere contro esaminato dai difensori degli imputati e dai legali delle parti civili (associazioni ambientaliste e una cinquantina di cittadini).
Nessun commento:
Posta un commento