Patrizia Gentilini
Covid, vaccinare adolescenti e bambini? Poco spazio a chi solleva perplessità
L’accelerazione cui stiamo assistendo nel nostro paese per indurre a vaccinare contro Covid-19 anche adolescenti e giovani suscita sempre più perplessità e c’è da chiedersi perché non si tenga in maggior conto l’esperienza di altri paesi, quali l’Inghilterra, ben illustrata in questa intervista a Robert Dingwall, o la Germania, ove la vaccinazione da 0 a 17 anni non è raccomandata.
Ancora una volta in Italia nessuno spazio viene dato per un confronto alla pari fra chi ha opinioni diverse o solleva perplessità scientificamente motivate. E soprattutto mai si chiede ai vari opinion leader del settore di esplicitare i propri conflitti di interesse in materia. Eppure l’articolo 4 del Codice di Deontologia Medica chiede ai medici di “attenersi alle conoscenze scientifiche e di ispirarsi ai valori etici (….), non soggiacere a interessi, imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura”.
Secondo autorevoli voci, con cui pienamente concordo, la vaccinazione in adolescenti e giovani manca dei presupposti sia scientifici che etici per promuoverla. Giovani e ragazzini sono infatti risparmiati dal Covid-19 e, quand’anche contraessero il virus, la sintomatologia è comunque, nella stragrande maggioranza, lieve/moderata o addirittura assente....
Come si può quindi ritenere etico sottoporre soggetti che hanno tutta la vita davanti ad un trattamento di cui – come riconosciuto dagli stessi produttori – nulla si sa circa gli effetti a medio/lungo termine e che verrebbe praticato non per proteggerli da una malattia che non presenta rischi per loro, ma per tutelare altre categorie di persone, come pubblicamente dichiarato?...
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