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10 settembre 2023

Oltre 10mila in spiaggia contro il rigassificatore a Vado

 notizia Ansa

Più di 10mila in spiaggia contro il rigassificatore a Vado

Catena umana di sei km nel Savonese

Oltre 10mila persone, secondo gli organizzatori, si sono radunate sulle spiagge da Savona a Spotorno, senza insegne di partito, per creare una catena umana con lo scopo di dire no al rigassificatore che nel 2026 (ora è a Piombino) sarà a 4 km dalla costa di Vado e a 2,9 da quella di Savona, per 17 anni.

I manifestanti hanno detto no all'infrastruttura con cartelli, striscioni e anche indossando magliette con su scritto "No".

C'è stato anche chi ha intonato l'Inno di Mameli. Nei cartelli le preoccupazioni emerse: dai timori per il turismo ("colonne di navi che trasportano gas liquido") a quelli ambientali ("tonnellate di ipoclorito di sodio danneggiano l'ecosistema del nostro mare, salviamo il Santuario dei Cetacei") a quelli legati alla sicurezza ("la nave Tundra non è adatta a stare in mare aperto, soprattutto nel Mar Ligure"). Alle preoccupazioni si aggiunge la critica degli amministratori locali che hanno sottolineato come il progetto sia stata calato dall'alto e non abbia coinvolto i territori…

    Decine gli stabilimenti balneari coinvolti nella protesta, lungo un litorale di sei km: a protestare cittadini, ambientalisti, operatori turistici, albergatori. La protesta cominciata alle 15 è durata 21 minuti come le lettere dell'alfabeto italiano: si tratta di un richiamo a uno dei monumenti di Savona, quello ai Caduti, la cui campana ogni giorno alle 18 suona 21 rintocchi per ricordare le vittime di tutte le guerre.

 "La protesta è per preservare la bellezza del nostro territorio e del nostro mare. L'obiettivo - spiegano dal comitato provinciale "No al rigassificatore" - è sensibilizzare la cittadinanza al progetto della Golar Tundra nella rada antistante Vado e Savona ed ai suoi rischi potenziali e possibili ricadute su ecosistema, salute e turismo". Il progetto prevede che la nave rigassificatrice Golar Tundra sarà spostata dal porto di Piombino (dove si trova ora) al largo della costa savonese. La nave ha una capacità di stoccaggio pari a circa 170.000 metri cubi (fino a 5 miliardi di metri cubi all'anno) ed è lunga 292 metri e larga 43. Sarà un impianto a ciclo aperto, quindi sfrutterà l'acqua marina (addizionata di ipoclorito di sodio) per riscaldare il Gnl e portarlo allo stato gassoso. Serviranno 30 km di tubature a terra fino alla bassa Valbormida. 

 Guarda su Il Secolo XIX

Una "muraglia umana": tutti per mano contro il rigassificatore


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